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Autore: Risa Lily Angelie    10/09/2013    5 recensioni
Risa e Otani sono cresciuti, sono sposati e... Hanno formato una famiglia.
Una long fondamentalmente incentrata sulla figlia del nostro amato duo comico, e il suo rapporto con gli amici, con i genitori e con un certo ragazzo, eheh.
Il tutto, intervallato da momenti romantici fra Risa ed Otani. ♥
***
(Era nata come una raccolta, ma ormai...)
[Risa/Otani, adulti ma tanto idioti lo stesso. ♥] [Surprise!]
{Avvertenze: forse lievemente OOC e diabete.}
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atsushi Otani, Nuovo personaggio, Risa Koizumi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lovely Complex: After the end. ~♥'
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25 dicembre, Festa degli Innamorati, Liceo Maido, Compleanno di Nami Otani, ore 12 A.M.
-Inizio a detestare il mio compleanno.- Sentenziò Nami, sbuffando.
Sakura, arricciando una ciocca di capelli scuri, osservò l'amica, sua vicina di banco.
-Come mai?- Chiese.
-Mi fa ricordare la mia situazione.- Ringhiò la neo-sedicenne.
-La tua... Cosa?-
-La mia situazione di ragazza sola, senza uno straccio di ragazzo.- Borbottò Nami.
-Ehm- Yasu si introdusse nella conversazione, sporgendosi dal banco, facendo arrossire impercettibilmente la festeggiata. -C'è sempre Kaito.-
Nami si riprodusse in un'espressione schifata.
-C-chi? Mai!- Esclamò la giovane. -Piuttosto ingoio sassi!-
-Oh, su. Non negarlo.- La canzonò Sakura, dandole un'amichevole gomitata.
-No, Sakura, no! Non è davvero il mio tipo.-
-E quale sarebbe il tuo tipo?-
-Non lo so esattamente...- mentì spudoratamente la giovane. Per lei, il suo ideale di ragazzo aveva un nome e un cognome; Yasu Suzuki. -Ma sicuramente non è lui!- Sbottò la ragazza, tirando un pugno sul tavolo.
-Otani!- Esclamò il professore, interrompendo la spiegazione.
Nami imprecò mentalmente.
-Ti sta divertendo a far baccano?- Chiese retoricamente l'insegnante. -Vedi di farlo fuori dall'aula!- E, con quelle parole, punto il braccio teso verso la porta.
Nami sbuffò appena, e, sillabato un "Ci vediamo dopo" a Sakura e Yasu, uscì dalla classe.
"Maledetto Nakao!"
-Oh, guarda chi c'è, la ragazzina.-
"E ti pareva."

La ragazza voltò il capo, e si ritrovò davanti proprio lui, Kaito Nakao.
-Oh. Una giraffa.- Sentenziò la sedicenne, sollevando il capo con sguardo di sfida.
-Oh, un tappo.-
-Idiota.-
-Piccola pulce.-
-Dimmi un po', sei stato cacciato fuori dall'aula perchè russavi o cosa?-
-Si dà il caso che anche tu sia stata sbattuta fuori! Stavi chiacchierando come al tuo solito?-
-Te l'ho chiesto io per prima!-
-Razza di...- Kaito si bloccò. -Dimmi una cosa.- Disse, abbassando la voce.
-Mmh?- Fu il verso che fece Nami.
-Avvicinati un attimo.- Le fece lui, facendo un gesto con la mano e incurvando un po' la schiena, quasi in modo da raggiungerla.

-Dimmi perchè dovrei.-
Lui fece un passo largo, avvicinandosi a lei.
-Preferisci che urli per il corridoio che sei cotta di Suzuki?-
Nami arrossì come non mai. 
-M-ma che dici?!- Trillò lei, con una voce di un paio di ottave più alto.
Stavolta fu il turno di lui di tappare la bocca a Nami.
-Che diavolo ti urli?- Le sibilò, liberandola.
-Ma come... Come fai a saperlo?-
-Oh, andiamo, Nami, si vede che gli fai gli occhi dolci lontano un miglio!-
-N-non è vero... E non chiamarmi Nami! Io sono Otani, per te!-
-Ma Otani vuol dire "Grande valle"... Tu invece sei piccola. Una bambolina.- Le soffiò lui, ad una decina di centimetri dal viso.
Lei gli posò una mano sul petto, come se volesse spingerlo lontano. Ovviamente, senza riuscirci.
-Grande valle o meno, il mio cognome è Otani, ed è così che devi chiamarmi.- Sbuffò, ostentando una serenità che non aveva affatto. Quel ragazzo le faceva rivoltare tutte le viscere che aveva in corpo. Lo trovava così altamente irritante.
-Posso darti un consiglio?- Disse lui, raddrizzando le spalle.
-Ho forse scelta?-
-Se smettessi di essere così irritante, potresti anche sembrare carina.-
-Oh, parli proprio tu!- Esclamò lei, punta nel vivo.
-Ragazzina, porta rispetto.-
-Lo porterò quando tu ne porterai a me.-
-Quanto ti infervori. Sai, quando fai così passi automaticamente dalla parte del torto.-
-La parte del che?-
-Del torto. Quando ti infervori per esprimere le tue opinioni, e fai l'aggressiva come adesso, finisci per passare dalla parte del torto.-
-Oh, ci rinuncio!- Esclamò la ragazza. Detto ciò, fece per voltarsi ed allontanarsi dal giovane, ma slittò col piede e finì gambe all'aria.
-Ci tieni a farmi vedere le tue mutandine, eh?- Sghignazzò divertito lui.
Lei emise un verso.
-Eh?- Fece lui.
-Mi sono fatta male.- Gemette lei.
In quel momento suonò la campanella, annunciando la pausa pranzo.
Quando Sakura e Yasu uscirono dalla classe, per raggiungere Nami e poi andare a pranzare, videro una figura bionda slanciata correre in direzione dell'infermieria, mentre tra le braccia, una figura decisamente piccola e minuta.
-M-ma quello...- Cominciò la mora, boccheggiando.
-Non è Kaito?- Terminò Suzuki, perplesso quanto Sakura.
-Che tiene Nami fra le braccia?-
I due fecero spallucce.
25 dicembre, Liceo Maido, Infermeria.
-Mollami subito!- Ringhiò Nami, agitandosi appena.
-Se lo facessi, cadresti a terra come un sacco di patate.- Commentò asciutto Kaito, aprendo la porta dell'infermeria.
-Ma chi ti ha chiesto di prendermi in braccio?-
-Oh, scusa, volevi che lo facesse Suzuki?- Poi, senza aspettarsi una risposta da Nami, continuò. -Mmh, non c'è nessuno. Oh beh.- Con queste parole, fece stendere la ragazza sul letto.
Si sedette su una sedia lì vicino, mentre Nami osservava il muro sopra di sè.
-Auguri, comunque.- Balbettò lui dopo qualche momento di silenzio.
Nami si voltò a guardare stupita il ragazzo.
-Grazie...- Disse lei, mestamente, ritrovandosi ad arrossire.
Nakao tirò fuori un pacchetto dalla tasca e lo mise sul letto di Nami.
E, quando lui se ne andò, dopo averla salutata con un "ci si becca, ragazzina", Nami realizzò che, forse, Kaito non era poi tanto male.
25 dicembre, Casa Koizumi-Otani, ore 6 P.M.
-Mmh.-
-Cosa c'è?- Chiese Risa alla figlia, guardandola concentrata davanti un piccolo pacchetto, rivestito da una carta verde.
La ragazza balzò in piedi.
-Niente! Non c'è... Assolutamente niente!- Trillò lei, sbarrando gli occhi.
-Questo cos'è?- Chiese la donna, prendendo il pacchetto.
-Sarebbe, a quanto pare, un regalo.-
-Da parte di chi?-
-Kaito.-
Risa sghignazzò assumendo un'espressione sorniona.
-"No mamma, Kaito è un ragazzino, non potrebbe mai piacermi!"- Cantilenò Koizumi, scimmiottando la figlia.
-Io non parlo così!- Esclamò la sedicenne.
-No, ma è quello che dici.-
Nami arrossì.
-B-beh. Comunque Nakao non mi piace.- Disse la ragazza, arricciando il naso.
-Per ora.-
-Per ora e per sempre!-
-Ma da piccoli eravate così amici...-
-Le cose cambiano.-
-Come dici tu... Piuttosto, mi fai vedere che ti ha regalato?- Chiese la donna, incuriosita.

Nami prese il pacchetto e lo liberò della carta.
-Cos'è?- Domandò Koizumi, avvicinandosi.
-Oggi è il tuo compleanno, Kaito?-
-Sì, sì...-
-E quanti anni fai?-
-Sette.-
-E io posso farti un regalo?-
-Ma tu sei una femmina, i regali li fanno i maschi!-
-E chi l'ha detto?-
-Di solito è papà a fare i regali a mamma.-
-Che c'entra, io e te non siamo come tua mamma e tuo papà.-
-Va bene, allora che mi regali?-
La ragazzina tirò fuori dalla tasca un piccolo oggettino.
-Cos'è?- Chiese Kaito, avvicinandosi alla bambina.
-Un braccialetto.- Aveva risposto Nami, mettendo il regalo al polso del bambino.
-I braccialetti sono cose da femmine!-
-Allora me lo riprendo!-
-No, no... Me lo tengo. Grazie.-
-Beh?- La voce di Koizumi risvegliò Nami dai propri pensieri. -Cos'è?-
La ragazza sorrise.
-Un ricordo.- rispose, indossando un braccialetto.


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**Angolo di Me-La-Sclerotica**

Saaaalve a tutti :3
Allora. Uhm. Si vede un cambiamento fra Nami e Kaito, sì. E non ho potuto non inserire Koizumi, in questo capitolo :3
E... Lo so, lo so!, avevo promesso che avrei trattato più su Risa e Otani... Ma, come ho detto, i miei maledetti personaggi fanno tutto da soli D:
Ringrazio coloro che leggono e coloro che recensiscono. Vi adoro :3
Alla prossima ^^
   
 
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