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Autore: ILoveItBaby    10/09/2013    2 recensioni
[STORIA IN REVISIONE]
"Come cadere dal cielo e atterrare in piedi...più o meno...diciamo che atteriamo senza troppi danni...no, atterriamo e siamo già fortunati a respirare ancora...ma questa non é fortuna, é il destino che non si fa mai gli affari suoi!"
******************************
Saaalve a tutti!!!
Questa è una cosa (non saprei come altro definirla) che mi è uscita così, un giorno di Settembre! Spero che vi intrighi!
******************************
"Guardai la lista dei Pro-Suicidio.
Ora dovevo solo confrontarla con quella dei Contro."
[...]
"Era una lista decisamente piccola.
La giuria aveva deciso: prima avrei completato la lista dei Contro e poi avrei mandato tutto a quel paese."
******************************
Beh, per la nostra Cathy, il suicidio da lei premeditato non sarà così facile da attuare, si sa, il destino agisce quando uno meno se lo aspetta e, accidenti lei proprio non se lo aspettava.
Perchè il fato metterà sulla sua strada una persona con la testa dura e un adorabile tendenza per le cause perse.
Spero che vi piacerà questa piccola odissea, alla ricerca di un motivo per non buttare tutto all'aria.
Perché c'é sempre qualcosa per cui vale la pena vivere, anche solo per sè stessi.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Punto 3: Buttarsi fa bene all'anima. Parte 2
 
Punto 1: Completed
Punto 2: Completed
Punto 3: In Caricamento...
 
2 Novembre
Mio padre sedeva al tavolo per la colazione. Sembrava davvero esausto.
“Mi passi il latte già che sei lì?”
Chiusi il frigo con in mano uno yogurt e il cartoccio del latte. Glielo porsi.
Mia madre non mi guardava più in faccia dall'ultima litigata, quando le ho rubato i soldi.
Mia sorella vede lo yogurt ed esclama perfida “Cos'è? Finalmente ti sei messa a dieta...grassona?”
Ridacchiò.
Dovevo dominare la rabbia che cresceva dentro di me.
Respira, Cathy, respira.
E lo feci.
Riaprì gli occhi e li piantai nei suoi.
Sorrisi perfidamente e vidi chiaramente un brivido scenderle lungo la schiena. Sapeva che gliel'avrei fatta pagare cara. Bisognava solo avere pazienza.
Buttai la carcassa dello yogurt al limone e mi diressi verso l'uscita, passando dietro mie sorella, che si stava guardando le spalle, come se io potessi vendicarmi in quell'istante.
Feci uno scatto e lei balzò in aria come una molla, urlando stile “ragazzetta da film dell'orrore”.
Risi sguaiatamente mentre me ne andavo.
E lei era lì, a fumare dalla rabbia.
Uhhh, quanto ci godevo.
Feci la solita strada da 20 minuti verso scuola, nonostante il freddo.
Passai davanti al giornalaio e mi fermai davanti ai cartelloni delle notizie. Era l'unico modo per rimanere anche se minimamente, informati sulle notizie più importanti.
Juve batte Milan...e chi se ne frega...e questa era una notizia importante! Ah, però.
Miniera crolla, 15 morti....poveracci.
Ucciso uomo, l'uomo era stato incriminato diverse volte per molestie. Indagati i denunciatori. Possibile vendetta.
Bah, se lo meritava probabilmente...sotto c'era una foto e...mi venne un colpo.
Io lo conoscevo fin troppo bene!
Sbiancai e mi sentì mancare. Cominciavo a stufarmi di tutti questi colpi che avevo preso negli ultimi giorni.
Era l'uomo dell'internet-caffé....colui dal quale Alex-riccastro mi aveva salvata.
Ed ora era morto...però, non confondete il dispiacere con la semplice sorpresa.
Lentamente metabolizzai la notizia ed un enorme sorriso si presentò sul mio volto, sadico.
Quel bastardo aveva finalmente avuto ciò che si meritava!
Sperai perfino che avesse sofferto molto quel lurido.
Feci tutta la strada velocemente, euforica.
C'era stato il fine settimana ed ero mancata alcuni giorni, o meglio, avevo bigiato alla grande, tanto la firma dei miei la sapevo fare e a nessuno importava davvero molto di me, quindi non si sarebbero nemmeno preoccupati di controllare.
Solo appena entrai in classe mi ricordai perché in quei giorni non ero andata.
Alex lo aveva probabilmente detto a tutti...che quell'uomo era il mio assalitore...e magari, oltre a darmi della pervertita o dell'ingenua, mi avrebbero pure accusata di essere coinvolta nel suo omicidio.
Sapevo come ragionavano quegli idioti e...ne avevo paura. Il loro cervellino riconduceva ogni problema alla stessa persona, così da non dover fare sforzi a capire chi c'entrava e chi no.
Insomma, se eri colpevole una volta, poi eri colpevole per qualsiasi cosa successa dopo, che il pettegolezzo fosse vero o meno.
Non faceva differenza.
Sbuffai, indossando quell'aria da “andate a quel paese, i vostri insulti non mi toccano minimamente”, cosa non troppo vera.
Ma quelli erano dettagli.
Come al solito nessuno mi notò e mi si avvicinò...aspettate un momento...come al solito?
Quindi forse...lui...
“Ehi!”
Mi voltai. Alex, dovevo immaginarlo.
Sembrava allegro quel giorno.
“Hai visto le notizie?”
Oddio.
Sorrisi forzatamente. “No.”
“Bugiarda!” disse leggero.
Uffa, mi scopriva sempre, ma non era possibile.
“Oh, dimmi cosa vuoi e poi volatilizzati, ok?!”
“Mi devi un favore.”
Mi portai le man ai fianchi e lo guardai un misto tra l'esterrefatto e l'ironico.
“E per cosa scusa?!”
Non rispose ma il suo sorriso si allargò.
Cosa cavolo frullava in quel cervellino?
“Per molte cose.” rispose evasivo.
Ma si era fumato qualcosa.
“Non guardarmi come se fossi un povero malato mentale!”
Gli posai una mano sulla spalla e con fare melodrammatico dissi “Tranquillo! Supereremo questo momento di stupidità insieme” misi l'altra mano sull'altra sua spalla “Si sistemerà tutto!”
E cominciai a scuoterlo. Rideva. Non si era offeso, ma rideva! Che cosa aveva quel giovane di sbagliato?!
“Sai che sei divertente?!”
“Tu no!”
“Oh, sì, anzi io di più!”
“No,” dissi superba “perché io sono semplicemente perfetta!”
“Oh, ma anche io!” rise “Vedi, siamo perfetti insieme!”
Mi scostai, scottata.
Non è che non mi piacesse come ragazzo, semplicemente non credevo che lui stesse dicendo sul serio e io odio quando mi prendono in giro su quel tipo di cose, anche se per scherzare.
Allora, avete aggiunto un nuovo punto alla lista “cosa odia Cathy”? È lunga , vero?
“Ehi, che hai?”
“Irritazione da mente idiota...quindi mi allontano da te, così la bolle spariscono.”
Rise di nuovo e, invece di andarsi a sedere in fondo si mise accanto a me.
Mi infuriai.
“QUESTO NON È IL TUO POSTO!”
“Da oggi sì!”
“NO! QUI C'È...” cacchio, non sapevo il nome del cinesino!
In quel momento entrò dalla porta il sopracitato cinesino, così lo indicai “...LUI!”
Ma il giovane, appena capì che il vecchio posto di Alex vicino ad una biondastra con il chewingum (che stava rosicando avendo perso Alex-compagno-di-banco-che-volevo-rimorchiare) si fiondò lì seduto.
“Traditore.”
“Vedi, ora non puoi che...”
“Vuoi vedere che ti butto giù a calci da questa sedia?!” ero mooolto irritata.
Ma in quel momento entrò la prof di Italiano.
Stupido tempismo da insegnante!
La campanella suonò e la brunetta cominciò a fare lezione.
“Allora...prima di introdurre il nuovo argomento...parliamo dei vostri desideri!”
“In che senso prof? Tipo che adesso vorrei essere fuori di qui con la mia ragazza a fare cose brutte?” chiese uno. Non mi sprecai a voltarmi.
“O che vorrei agganciare quella biondina nella classe accanto?” chiese un altro e l'amico gli diede manforte. “Ah, sì quella gran gnocc...”
“NO!” disse la professoressa infastidita.
Riprese la calma.
“No, non intendevo quello.” si sedette “Intendevo cose più stile Cosa fare prima di morire.”
Silenzio.
Io rimasi imbambolata...possibile che avesse capito...no, non era possibile, doveva essere soltanto una coincidenza.
Eppure quella lezione mi aveva scottata molto. Temevo, lo so che è stupido, che se avessi detto qualcosa, tutti avrebbero capito magicamente e mi avrebbero compatita...o chiusa in una casa di cura.
Mia zia era stata rinchiusa...prima che si suicidasse nella sua camera all'ospedale.
“Va bene, chiamo io.” si guardò intorno, famelica “DeGaspri?”
“Emh...immagino andare sull'Everest...”
“Ok, e ora...Magnani?”
La ragazza bionda ci pensò su un attimo.
“Incontrare Miley Cyrus!”
Ecco, figurati se non se ne usciva con qualche cosa di idiota.
“Ognuno ha i suoi sogni..e tu, Deviria?”
Mi guardai attorno, sperando forse che apparisse un mio clone o che avesse solo sbagliato persona.
“No, parlo con te, Catherina, non con il pupazzo di Minnie!”
Sorrisi. Quella prof mi piaceva un mondo!
“Ci speravo...emh...non saprei...” ripensai alla mia lista e ponderai l'idea di dire qualcosa di vero. Tanto non ci perdevo nulla, no?
“Bungee Jumping!”
“Ah...e basta?”
“No, ma certo!” dissi, come se fosse ovvio “Anche scoparmi una rockstar inglese in tour!”
Si alzò una folata di risate divertite e la signorina Spalati trattenne un sorriso.
“Ok, ho afferrato il concetto...vediamo...e tu, DeLoire?”
Alex ci mise più tempo addirittura di me a rispondere.
“Girare il mondo!”
“Oh, questa è una grossa aspirazione” sorrise “E anche molto bella!”
Si rivolse nuovamente a tutta la classe.
“Infatti oggi voglio parlarvi dei sogni e del futuro...”
A quel punto staccai il cervello, completamente disinteressata, visto che non avrei avuto un futuro.
Mi misi a fare i miei soliti disegnini scemi.
“Sei brava!” mi sussurrò Alex dopo un'orette scarsa.
Lo ignorai.
“Non hai mai fatto bungee jumping?”
Mi voltai. Dove voleva andare a parare...?
non risposi.
“Io una volta sono andato in Canada e lì c'erano dei posti stupendi dove farlo! Anche uno con le cascate.”
Mi immaginai quel luogo così stupendo...wow, doveva essere una sensazione stupenda...
Per qualche minuto la mia mente si perse tra le meraviglie di quei luoghi che non avrei mai visto.
“Allora? Accetti?”
“Eh? Cosa?...Non ti stavo ascoltando...”
“L'ho notato...vorresti che ti ci portassi?”
La mia mascella toccò quasi il pavimento.
“C-cosa???” dissi con voce stridula.
“Ho un jet, possiamo andare e tornare entro sta notte...allora?”
“Tu, io, un jet privato...cascate in Canada...insieme?” riassunsi.
“Esatto?”
“No.”
Non si aspettava una domanda del genere.
“Cosa???” ora era la sua voce ad essere di qualche ottava più alta.
“Ma perché?”
“Perché non ci credo che lo faresti senza volere qualcosa in cambio, e io non ho niente da offrire!”
“Io NON voglio nulla, infatti!”
“Oh, ma dai! Nessuno farebbe una cosa del genere senza un motivo!”
“Certo! Io lo faccio perché sei la prima persona in vita mia che non mi giudicato dai vestiti, dai soldi, dal jet...e anche solo da come hai risposto alla mia proposta si capisce bene che nemmeno te ne importa! Ed è per questo che mi stai simpatica! Voglio diventarti amico!”
“Regalandomi un viaggio in Canada?!”
“Sì!” sospirò “Lo so che per te può sembrare una cosa insensata, ma per me è logica! Voglio offrirti la possibilità di vedere quelle cascate!”
“Lo sai che in pratica mi hai ricordato che io sono una poveraccia mentre tu il gran pascià?!”
Una vena pulsava sulla mia testa.
“Sì, ed è oggettivamente vero! Ma voglio poter condividere quel jet con te! Voglio farti un regalo! E questi sono i regali che io sono abituato a fare! A me non costa nulla!”
“È a me che costa!” strinsi le mani, tentando di scaricare in quel modo la tensione “Io. Non. Voglio. Elemosina!”
Si passò una mano sul viso. Voleva proprio convincermi!
“Ok, mettiamola così, è uno scambio! Io ti do il viaggio, e tu mi prometti che ogni pranzo dopo la scuola verrai a mangiare da me e passeremo qualche ora insieme, come amici.”
“E perché dovrei accettare?! Sarebbe un suicidio! Oltre a doverti sopportare a scuola dovrei farlo pure a casa tua?! Ma ti sembro scema?!”
Ok, forse ero stata un po' acida, in fondo mi stava offrendo una possibilità unica.
Però...non volevo sentirmi in debito, tanto meno con lui.
“Perché adori come cucina la cuoca, Rosmerta.”
Vero...verissimo!
“E allora?!”
“E allora accetta!”
Porca miseria, mi aveva chiusa. Adoravo quei manicaretti!
“Argh! Va benee! Verrò con te!!”
Sul suo viso si aprì un sorriso da un orecchio all'altro.
Ma perché cavolo mi aveva costretto ad andare ogni giorno da lui?!
Per solitudine, mia cara....stupida vocina! Sta zitta!
 
Guardai le cascate sotto di me e sorrisi.
Sentivo l'adrenalina sparata al massimo e adoravo questa sensazione.
Avevo scoperto che Alex aveva delle guardie del corpo e delle persone ingaggiate dal padre per proteggerlo in svariate situazioni.
Era una cosa fastidiosa dover parlare con quelli là che ascoltavano...non che io volessi parlare con Alex, s'intende.
Seee, come no!
Zitta tu!
Mi voltai verso Alexander. Risi malefica. Non sembrava convinto ora, in piedi sul cornicione.
“Emh, magari vai avanti tu...”
Non gli permisi di finire la frase che lo presi per un braccio e lo buttai letteralmente giù.
E mentre quella mammoletta urlava, io mi tuffai, sperimentando la stupenda sensazione di volare.
Forse Alex non era nella lista dei pro...magari col tempo sarebbe potuto rientrare in quella dei...NO!
Non gli avrei permesso di rovinare tutto!Lo avrei fermato!
Chiusi gli occhi e sorrisi.
Bastava solo allontanarlo...anche se...colpo di genio!
Un'idea bastarda mi si affiorò nella mente.
Lo avrei usato. Per il mio prossimo punto.
Sedotto e abbandonato. Così imparava ad essere amico di una stronza.
O forse è perché lo vuoi anche tu...
No, non era vero.
Io lo stavo solamente usando!
Credo.















Angolino Autrice:
Salveee! Lo so che qui Cathy vi sembra davvero una stronza, ma nel prossimo vedremo le conseguenze di questa decisione...sia per Alex che per Cathy (Se ne pentirà? Avrà dei dubbi? O sarà ben contenta di strappargli il cuore come una terribile megera?)!
E vedremo anche una parte fondamentale del passato di Catherina, che spiega molti suoi comportamenti. Ormai siamo abbastamza vicini alla fine!!!
Ringrazio tantissimo chi mi legge e Black Beauty che ha recensito lo scorso capitolo!
Baci e alla prox, Giulia
   
 
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