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Autore: Noraaaaaa    10/09/2013    6 recensioni
L'ALTRO GIORNO MI SONO ACCORTA CHE NON STAVO SCRIVENDO CIO' CHE MI SENTIVO, QUINDI E' MOMENTANEAMENTE SOSPESA. MI STO CIMENTANDO IN ALTRO, SCUSATE
Lui aveva già visto quegli occhi azzurro cielo, aveva già visto quel corpo fasciato da un'aderente tutina nera che ora stava correndo via. Le gambe lunghe della ragazza si muovevano veloci mentre si allontanava da lì, sotto lo sguardo confuso del riccio.
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"oh insomma, Harry! Mi vuoi dire chi è la ragazza che stai sognando da una settimana?"
"Lei..." non sapeva che parole potesse identificare una creatura così... 'speciale'
"Lei è la ragazza della notte"
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1



Pov. Selina

E' sera inoltrata e io mi ritrovo sul tetto dell'edificio più alto della città.
Intorno é tutto buio, tranne per qualche luce fioca proveniente dalle case dei cittadini di Holmes Chapel, che si distende ai miei piedi.
Regna la pace e il silenzio mentre una sensazione, che adoro, di controllo e relax mi coccola.

Sta per iniziare l'estate.. si capisce non tanto dalla data che segnano i calendari, ma dalla brezza calda che colpisce il mio viso e fa danzare la mia coda di cavallo.

Sbadiglio e mi rendo conto che la stanchezza accumulata nelle ultime giornate di scuola mi sta abbattendo. Sembra che gli insegnanti non vogliano capire che se concentrano tutti i test e le interrogazioni nel giro delle ultime settimane di scuola, noi studenti perdiamo la testa e abbassiamo la media di un faticoso anno scolastico in una percentuale del 90%; il restante 10% è composto per il 2% da persone ad un quoziente intellettivo estremamente elevato che probabilmente studiano tutto il giorno, per il 4% da quei ragazzi che magicamente riescono a copiare, senza essere scoperti, dal precendente 2% e infine un altro 4% di studenti che sono inspiegabilmente fortunati nel gioco del 'testa e croce' e riescono ad azzeccare ogni risposta. Alla fin fine sono felice di essere nella media.
Insomma sono una ragazza che studia, che si impegna, che ci tiene; ma che più di due 9 all'anno non riesce ad avere.. ma mi va bene, insomma, mi piace la mia normalità. Che poi tanto normale non sono.
Vengo riscossa dai miei pensieri quando una vecchia macchina nera frena bruscamente per poi posteggiare davanti alla vetrata del supermarket, da cui sto ammirando la visuale della mia città.
Dal veicolo escono due uomini, uno possente e l'altro più slanciato e meno robusto ma pur sempre ben piazzato. Sono entrambi vestiti di nero e dei passamontagna nascondono quei visi che immagino con un ghigno crudele.
Dei ladri, sicuramente.
E' ora... scendo velocemente per le scale antincendio al lato della stuttura e ben presto mi ritrovo a un palmo dal naso da quei balordi.
"Salve signori! Interrompo qualcosa?" chiedo senza nascondere una traccia di ironia nel mio tono.
Per quanto le loro espressioni siano nascoste, riesco a vedere i loro sguardi che si cercano tra loro, sorpresi e spaesati.
Sorrido, consapevole del fatto che una ragazzina in una tutina nera, aderente e lucida possa spiazzare due uomini adulti.


Pov. Harry

Mi sveglio per colpa della frustante suoneria del mio cellulare. Devo ricordarmi di cambiarla..
Sbatto due o tre volte le palpebre che faticano ad aprirsi del tutto e tasto il comodino alla ricerca del telefonino. Quando vedo lampeggiare il nome del mio migliore amico sul display un sorriso amaro fa comparire delle 'adorabili fossette', così le chiamano le ragazze, sul mio viso.
"Che vuoi di prima mattina, Lou?" rispondo facendo cessare il rumore assordante emanato da quel gioiello dalla tecnologia avanzata. Una fragorosa risata rimbomba nel microfono del cellulare.
"Harry, prima mattina?! Sei serio?! Sono le dieci!"
"Oh accidenti, Lou! E' Domenica! Fammi dormire in pace e non essere divertito dall'avermi strappato dalle braccia di Morfeo così... stronzamente" un'altra risata rieccheggia.. e io sbuffo.
"Mi stavo preoccupando per la tua poetica frase mattutina, fortuna che ti sei firmato con l'ultima parola! E dillo che sei così scocciato solo perchè stavi sognando qualcosa di erotico!"
"Smettila Louis! Dimmi perchè hai chiamato e tagliamo corto!" ordino, indispettito dall'imbarazzante riferimento tirato fuori dal mio amico: eravamo in gita a Londra per due giorni con la scuola, la notte abbiamo dormito in un hotel economico che forniva stanze per 10 persone e la mattina, dopo una notte movimentata da sogni poco casti, mi ero svegliato, con una prominente erezione, che alzava di qualche centimentro il lenzuolo che mi copriva, circondato dalle nove facce esilarate dei miei compagni.. inutile dire che Louis me lo ricordava ogni qualvolta fosse possibile.
"Ehy riccio! Sta tranquillo! Comunque, quelli dell Hilton High School ci hanno lanciato una sfida: dicono che ci possono stracciare in una partita di calcio e lo sai che questo è il mio punto dolente.. insomma.. non mi possono mettere in mezzo il calcio senza aspettarsi una risposta e..."
"Capisco! Arriva al punto!"
"Sei dei nostri questo pomeriggio?" chiede speranzoso.
"Certo" non esito dando quella risposta. Mi sono sempre stati antipatici quelli della Hilton High School, forse perchè si atteggiano e si credono dei fighi a frequentare una scuola privata o forse perchè quello stronzo dell'ex di mia sorella frequenta quella scuola.. o forse un misto di fattori, sta di fatto che mi sarebbe piaciuto umiliarli con una genuina partita a calcio.
Chiusa la chiamata, vado di sotto in cucina e trovo mia sorella che animamente dialoga con mia madre mentre mio padre mi da le spalle, intento a preparare la nostra grande colazione domenicale in famiglia.. una nostra tradizione.
"Buongiorno tesoro" mia madre mi accoglie nella stanza con un sorriso appena mi nota e mia sorella mi lancia uno sguardo omicida; penso che era arrivata al punto della conversazione in cui convinceva mia madre a darle il permesso per una festa. Gemma è la mia sorella minore, ha sedici anni. Abbiamo una differenza di due anni e mia madre la manda solo alle feste in cui partecipo anche io, in modo che la possa controllare.
Mio padre è taciturno di prima mattina e mi saluta con un grugnito e un cenno della testa senza neanche voltarsi. La mia attenzione va alla televisione accesa. La sigla del telegiornale è solo un sottofondo e portandomi l'indice alla bocca intimo di fare silenzio, mentre con l'altra mano raggiungo il telecomando e alzo il volume.
La giornalista sexy del telegiornale del mattino sorride alla telecamera e annuncia i titoli di oggi.
Non mi stupisco di sentire che la prima notizia si basa su quei due ladri che stanno girando nei dintorni da un mese e che compiono furti in tutti i supermercati della zona. Faccio per spegnere la tele, stanco di sentire come la polizia fallisce ancora, quando la deliziosa bionda inquadrata dietro la scrivania annuncia che qualcosa è andato storto nel tentativo dei malviventi. Sono stati ritrovati questa mattina, legati a un palo, dal personale che stava andando a lavorare. Le immagini di questi due furfanti sconvolti e incastrati mi fanno ridere. La donna dietro la telecamera si ravviva con una mano la chioma bionda e continua nell'illustrare gli avvenimenti di quella notte ed il nuovo mistero da scoprire: chi è questo acchiappa-ladri?
La sigla di chiusura riempe la cucina e la tele viene spenta da mio padre che ci regala le prima parole della giornata con un caloroso "Colazione in tavola!".


Selina Pov.

Sono sul vialetto di casa. Tolgo dalle spalle la sacca di stoffa con dentro la tutina e la maschera nera e la nascondo dentro un cespuglio. Salgo i gradini e mi ritrovo sotto il porticato illuminato dal sole alto a mezzogiono.
Giro la chiave lentamente, cercando di evitare che la serratura scatti troppo rumorosamente. Apro leggermente il portone e scivolo dentro casa. Chiudo delicatamente la porta alle mi spalle e fortunatamente non faccio baccano. Sollevata, mi appoggio con la schiena alla porta di legno e mi accascio sul pavimento con un sospiro. Levo prima una e poi l'altra converse nera, le prendo in una mano e sgaiattolo al piano di sopra, in camera da letto.
Entro in camera felice del fatto che mia madre non abbia scoperto la mia evasione e sorrido mentre mentalmente mi congratulo con me stessa. Nella mia mente appare l'immagine di una me in miniatura su un palco che effettua salti pazzeschi che farebbero invidia alla prima ballerina del Royal Ballet e conclude con un maestoso inchino mentre un pubblico immaginario lancia rose rosse sul palco. Ma il mio short-film mentale si dissolve e la piccola me si nasconde dietro il sipario, quando vedo mia madre sulla terrazza di camera mia.
E' appoggiata alla ringhiera verniciata di bianco con le braccia incrociate sotto il seno e il suo sguardo mi incenerisce.
"Selina Foster" esclama fingendosi calma "Sei pregata di dirmi dove sei andata questa notte!"
E per quanto quella richiesta può sembrare gentile, so che è un ordine. Decido di raccontarle i fatti avvenuti la notte appena trascorsa e mi perdo mentre narro concitata come ho fermato facilmente quei due ladruncoli. Ma noto che mentre la mia eccitazione aumenta rivivendo le ore da poco passate, lei mi fissa con uno sguardo di rimprovero. Lei non è contenta che me ne vada in giro la notte a compiere buone azioni e non capisco perchè. Io... io ho il dovere di fare certe cose. E in realtà lo deve pensare anche lei, altrimenti non mi avrebbe dato il nome di mia nonna.
La mia adorata nonna era Selina Kyle, più conosciuta come Catwoman. Penserete che sto svalvolando ma io sono la prova vivente che la Marvel non ha giocato di fantasia nell'ideare la celebre amante di Batman.
Insomma, io e mia madre abbiamo entrambe a che fare con la guerra per la giustizia, è un ideale che la nonna ci ha tramandato: lei è una poliziotta seria e devota al suo lavoro, mentre io ho scelto di seguire le orme di mia nonna aggiungendo un tocco misterioso ed eccitante alla mia ambizione di essere una paladina della giustizia; perchè nonostante la mia venera età di 18 anni di ingiustizie ne avevo già viste troppe..
La mia è una famiglia che ha dovuto affrontare troppi dolori.
La nonna è morta giovane poco dopo la nascita di mia madre che è cresciuta orfana..
Mio padre è stato strappato via da noi quando avevo 7 anni per colpa di un pirata della strada.
E proprio da quell'ultimo avvenimento la rabbia contro i criminali dentro di me cresceva e trasformava in vani i tentativi di mia madre di tenermi a casa, lontana da pericoli, negli anni.

Vedendo i suoi occhi infuocati decido di concludere il mio discorso, che presto riprende lei.
"Devi stare a debita distanza da queste cose! Quante volte te lo devo dire?!" abbasso lo sguardo fissando i miei calzetti bianchi. So che lei non è seriamente arrabbiata, è la paura di perdere qualcun'altro di caro che le fa alzare la voce, e posso comprendere il suo punto di vista. E' per questo che accetto la punizione che mi assegna senza fiatare. Se ne va decisa dalla mia stanza chiudendosi la porta alle spalle. Sbuffo e mi lascio cadere sul letto. Presto il sonno prende il soppravvento e le mie palpebre si chiudono facendomi beare di un desiderato riposo.

 

Pov. Harry

Sento le urla provenienti dalla casa delle vicine. La famiglia Foster è molto riservata e silenziosa, è strano sentire litigare le due parenti, così, incuriosito, mi affaccio alla finestra della mia camera e interrompo la mia ricerca degli scarponcini, con i tacchetti, da calcio.
Vedo Selina abbassare lo sguardo e noto che ha un'aria così sottomessa solo con la madre. Non che a scuola si metta a comandare a destra e a manca a tutti gli studenti, è una ragazza riservata che sta per i fatti suoi; una ragazza decisa che cammina a passo felpato tra i corridoi della scuola; una ragazza che risponde per le rime a chiunque la accusi di qualcosa; una ragazza tremendamente bella e forte sotto tanti punti di vista.. ma non con la madre.
Riesco a vederla grazie alla porta-finestra, che da sul balcone, aperta mentre le tende color panna svolazzano trascinate dalla brezza estiva che si sta levando in questi giorni a Holmes Chapel. Riesco a vederla abbandonarsi sul suo letto e in quel momento mi sento solo un gran impiccione e arrossisco per la mia mancanza di rispetto per la privacy. Mi rimmergo dentro l'armadio per prendere il necessario alla partita del pomeriggio e critico me stesso per aver avuto un comportamento da ragazzina infantile sia nell'origliare e sia nel sentirmi in colpa, arrossendo, per aver ficcanasato nella vita altrui.
Sbuffo, raccolgo le ultime cose ed esco di casa correndo al campo da calcio della città.

Trovo ad aspettarmi nelle panchine dall'altro lato del campo i miei 4 migliori amici: Louis, Niall, Liam e Zayn. Li saluto con la mano mentre attraverso il terreno calpestando la corta erbetta verde.
 

Hey People!
*arriva esitante*
Vi è piaciuto?
Era da un po' che avevo questa idea in testa
e ora.. eccomi qui!
Spero che non sia stata una pessima idea iniziare 
a pubblicare questa fanfiction..
Perfavore fatemi sapere cosa ne pensate, accetterò
ben volentieri le critiche..
Tornando alla storia: so che catwoma in realtà 
ha iniziato come una ladra, ma alla fine era diventata
una sorta di eroina... qui ho cambiato un po' le cose e le
chiarirò in un capitolo dedicato alla nonna.
Spero che continuate a seguirmi
un bacione :*

Nora <3

 

  
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