E infatti, circa una settimana dopo, Eliza ritornò al Kranzler e lasciò il posto da cantante, chiedendo però al direttore di poter tenere
un'ultima serata, una sorta di congedo da lì.
Il direttore, rammaricato, cercò di convincerla in tutti i modi a restare, ma invano.
"No, signor Meyer, non posso restare. L'esperienza qui al Café Kranzler è stata molto bella, mi sono divertita tanto e
mi ha aiutato a crescere come persona e come cantante. Ma davvero, mi spiace, però è ora di andare, per me."
Il signor Meyer annuì, stringendole le mani tra le sue.
"Si prenda cura di lei, signorina Héderváry." fece solo, accennando un sorriso.
La giovane assentì col capo.
"Lo farò, può starne certo."
Due settimane dopo, dunque, al Café Kranzler si tenne il concerto d'addio di Eliza. L'aria malinconica era ben presente e palpabile, dato che
il pubblico si era affezionato alla voce calda e melodiosa di Eliza, la loro Eliza. Dopo tanti mesi era diventata una di casa, ormai.
La ragazza era dietro le quinte per una piccola pausa, giusto per bere un sorso d'acqua e risalire sul palco. Posò il bicchiere su un
tavolinetto di legno e si avvicinò alle tende che nascondevano le quinte. Prese un bel respiro e guardò l'orologio a lato del palco. Erano
ormai le undici di sera passate, tra qualche minuto tutto sarebbe terminato. Sospirò ed uscì, mentre l'occhio di bue la illuminava in tutto il
suo splendore.
Era arrivato il momento del gran finale. Eliza si avvicinò al microfono e, presolo tra le mani, chiuse gli occhi e cominciò a intonare con un
groppo in gola una dolcissima melodia, "Never love this way again", che in sintesi riassumeva come si sentiva.
Ma proprio quando era al secondo ritornello e le lacrime le appannavano oramai gli occhi, una voce poco distante da lei si udì.
L'avrebbe riconosciuta tra mille. Aprì gli occhi di scatto, voltandosi a destra e a sinistra, incapace di mettere a fuoco, causa lacrime. Si passò
una mano sul viso e, finalmente, riuscì a vederci chiaro.
Era lui.
La fanciulla sentì i battiti del cuore accelerare, per poi lasciar andare il microfono che reggeva tra le mani e correre giù dal palco, finendo
dritta tra le sue braccia, piangendo sommessamente. L'albino sorrise lievemente, posandole una mano sulla schiena mentre con l'altra le
accarezzava i capelli.
"Tranquilla, Eliza, tranquilla...ora sono qui e non me ne andrò più."
"C-Credevo fossi morto...A casa è giunto un pacco con un'...uniforme e un biglietto..."
"Ssh. Si sono sbagliati a consegnare, non hanno segnato l'indirizzo giusto. Non preoccuparti, come puoi vedere sono
vivo e vegeto!"
La giovane sollevò gli occhi su di lui.
"Sono felice che tu sia tornato. Resterai con me?"
"Certo. Resterò con te per sempre, Eliza. Per sempre."
«Lovers at first sight, in love forever
It turned out so right for strangers in the night...»
It turned out so right for strangers in the night...»
Angoletto dell'autrice
Bene, siamo giunti alla fine di questa avventura e mi sembra doveroso fare i ringraziamenti. Innanzitutto grazie a tutti coloro che hanno recensito, messo nelle seguite, nelle ricordate, nelle preferite o anche solo letto questa mia prima long, significa davvero molto per me. Grazie in particolar modo a Eiriin e a LiberTea, che hanno seguito assiduamente la storia sin dall'inizio e che ho fatto sclerare con i miei capitoli lasciati in sospeso xD Grazie a Chiara, che mi ha fatto tornare l'ispirazione quando ormai sembrava perduta, facendomi riprendere in mano questa storia e obbligandomi a portarla a termine: direi che ci sei riuscita! xD E grazie ancora a tutti voi, che avete avuto la pazienza di aspettare per conoscere gli sviluppi dell'intreccio, davvero, grazie dal profondo del cuore! Spero di riuscire a scrivere un'altra long, prima o poi!
Un grosso bacio,
Snowhite_Queen