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Autore: Altair13Sirio    10/09/2013    1 recensioni
Seguito di "Assassin's Creed: Rebirth".
"Cara sorella, ho delle notizie per te, e forse non ti piaceranno… Ho tradito i Templari. Sono diventata un’Assassina. La notizia potrebbe arrivare a Costantinopoli da un giorno all’altro, ed è per questo che ti scrivo: devi scappare, altrimenti potrebbero usarti come ostaggio, e addirittura ucciderti! Conosci bene i Templari, e sai che lo farebbero. Non pensare che avranno compassione per te; non pensare che chi chiamavi amici o Fratelli non ti faranno nulla! Scappa! Non farti notare da nessuno, e nasconditi. Presto verremo a portarti via, e torneremo a casa.
Spero di rivederti presto.
Tua sorella Fiora"
Un Templare che è diventato un Assassino, un Assassino che è diventato un Templare, due sorelle da salvare, un'amica venuta in aiuto, un Maestro Assassino e il suo apprendista, uno strano e loquace medico e un monaco che vuole vendicarsi.
Un viaggio fatto per finire ciò che avevano cominciato. Ma saranno all'altezza delle prove che li attendono?
E un'ombra del passato tornerà indietro, ma quali saranno i suoi piani?
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Il Lupo, Leonardo da Vinci, Yusuf Tazim
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Assassin's Creed: The Rebirth'
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Il Lupo si svegliò presto. Era impaziente di riprendere le ricerche! Yusuf e Ahmed, scoprì, erano svegli da molto prima. Stavano facendo la guardia sulla torre. Il covo degli Assassini era in un punto scomodo, essendo praticamente stretto in mezzo alle case, ma le mura della città rendevano la sorveglianza più facile, poiché arrivare da fuori la città sarebbe risultato impossibile. Il Lupo chiese a Yusuf il perché di questa preoccupazione.
<< Il fatto, amico mio… >> Disse. << E’ che sia gli Ottomani che i Bizantini ci braccano e ci tengono praticamente in trappola! >> Il Lupo ascoltava attentamente. << I Bizantini vogliono cacciarci dalla città, vogliono eliminarci, ma sono anche loro braccati dagli Ottomani… Questi ultimi, come ti ho già detto, sono piuttosto… >> Yusuf indugiò sul termine, tenendo la mano alzata a metà e facendola oscillare un po’. << Irritabili! >> Concluse. Il Lupo annuì. Yusuf continuò. << Gli Assassini vi hanno fatto un patto assieme, tempo fa: le due fazioni non si sarebbero intralciate, e si sarebbero potute sfoderare le armi solo se un componente delle due fazioni avrebbe attaccato un componente dell’altra fazione. >> << Bisognava tollerarsi… >> Chiarì Il Lupo. Yusuf annuì. << Esatto! Purtroppo, i Turchi hanno giocato sporco, e messo in cattiva luce noi Assassini! >> Strinse un pugno. << E questo è il risultato… >> Allungò una mano e mostrò la sala vuota, dove c’erano solo Ahmed e loro due. << Nessun adepto… >> Disse pensieroso Il Lupo. << E nessun rischio di venire spodestati da parte di qualche gruppo più forte, per i Turchi… >> Disse Yusuf.
<< E i Templari? Come se la passano? >> Chiese Il Lupo.
<< Non peggio di noi… Il loro vero fine è celato, e gli Ottomani non sanno cosa vogliono realmente: pensano che vogliano solo riconquistare Costantinopoli. Li vedono come una setta che non vuole andarsene via dalla sua terra d’origine. Certo: a noi non attaccano a vista, mentre loro vengono cacciati subito, ma il pericolo rende cauti, e i Templari si mostrano raramente… >> Rispose Yusuf.
Il Lupo sospirò profondamente. << Insomma… Stai dicendo che, dopo i Turchi, i più forti sono i Templari? >> Yusuf annuì mesto. Che bella notizia… Pensò Il Lupo, e si guardò intorno disfattista.
<< Loro sono di più, ma devi ricordare che gli Ottomani ci tollerano, se non combiniamo nessun macello… >> Disse Yusuf seguendolo. Al Lupo venne in mente una cosa:<< E il casino che abbiamo fatto ieri? >> Chiese alludendo alla rissa fatta nella caserma dei mercenari. << Non hanno mandato nessuno a fermare la rissa! >> Disse alzando un indince. Yusuf abbassò l’indice del Lupo. << Cose del genere sono normali, soprattutto tra quelle teste calde dei mercenari! >> Sorrise. Il Lupo rispose al sorriso, e i due si misero a ridere.
Il Lupo e Yusuf si prepararono e andarono a cercare Fiora. Andarono al porto. Lì c’era sempre un viavai di gente, e molto probabilmente c’era qualcuno che sapeva di Fiora. Poi presero una nave per andare dall’altra parte dello stretto. Cominciarono a cercare in ogni anfratto. Fiora poteva essere nascosta ovunque, nonostante non conoscesse bene la città.
<< Se c’è da nascondersi, allora lei è sempre in prima linea. >> Disse Il Lupo scavalcando uno sgabello posto fuori da un’osteria.
<< Davvero? >> Chiese Yusuf scoperchiando un cesto. Il Lupo annuì. << Si sa confondere tra la gente come se ogni persona che incontrasse fosse suo complice. >> Yusuf sorrise all’affermazione dell’amico.
Avevano cercato in lungo e in largo, ma non avevano trovato nessun indizio. Yusuf si ricordò che ancora non avevano chiesto indizi agli Athingani.
<< E l’accampamento Turco di cui mi avevi parlato? >> Chiese Il Lupo.
<< Ehm… Forse è meglio accertarsi prima che Fiora si trovi dagli Athingani, prima di scatenare scontri inutili con gli Ottomani… Sai, non gli piace che sconosciuti si avvicinino ai loro accampamenti… Li rende nervosi… E poi, se Fiora si trovasse lì, vuorrebbe dire che è prigioniera… >> Disse Yusuf spingendolo dalla schiena.
<< Va bene, allora lo considereremo l’ultima spiaggia… >> Disse Il Lupo.
Gli Assassini arrivarono nei pressi di un grande cancello chiuso, sotto la quale passava un piccolo torrente che i due dovettero attraversare. Arrivarono in uno stretto passaggio. C’era una piccola porta, che portava in un cortile pieno di gente e di musica. Un grande fuoco stava al centro del cortile, e la gente danzava, cantava, suonava e mangiava. C’era un’aria di famiglia, e tutti ridevano e scherzavano. Quelle persone, pur non avendo nulla, avevano molto… Questa fu l’impressione del Lupo. Yusuf condusse Il Lupo da una donna vestita con abiti colorati e dai capelli neri.
<< Salute, Rania. >> Disse Yusuf alzando una mano in segno di saluto.
<< Salute, Yusuf. Cosa ci fa un Assassino così lontano dal suo covo? >> Chiese la donna, che, evidentemente, doveva essere la rappresentante degli Athingani.
<< Sono alla ricerca di una persona. >> Disse cordiale Yusuf. Fece andare avanti Il Lupo e continuò a parlare. << Alcune settimane fa dovrebbe essere arrivata una donna da Roma, chiamata Fiora Cavazza. Questa donna era in compagnia di costui, Il Lupo. Sono venuti qui per cercare la sorella di Fiora – ne avrai sicuramente sentito parlare – Fabiola. Purtroppo, arrivati in città, si sono divisi, e ora che lui è tornato non riesce più a trovarla. Volevamo sapere se avevi sentito qualcosa al riguardo… >> Yusuf finì. La donna pensò alcuni secondi con le mani al mento.
<< Alle Athingane arrivano alle orecchie tutte le informazioni, ma non sempre siamo disposte a darle… >> Disse. Il Lupo ebbe quasi uno scatto, ma si controllò. << Cosa vuol dire? >> Chiese. << Che forse so qualcosa su Fiora e anche su Fabiola, ma chi mi dice che tu sei il vero Lupo? >> La donna mise le mani ai fianchi e inarcò la schiena, guardando di traverso Il Lupo. << Cosa?! >> Balbettò Il Lupo, piegandosi  sua volta, per avvicinare il suo viso a quello di Rania. Era più bassa di lui, e si ritrovarono a guardarsi male, praticamente uno sopra l’altra. << Ma che stai dicendo, Rania!? >> Esclamò Yusuf. << Cosa ti porta a credere che Il Lupo sia un nemico? >> Rania non rispose. Aspettava che fosse Il Lupo stesso a rispondere. Lui capì.
<< E’ per via di questo cappuccio? >> Rania sorrise. << Capisco… >> Disse Il Lupo. << Non ti fidi di me, perché pensi che non ci si possa fidare di un uomo che non mostra il suo volto. >> La donna annuì. Voleva quindi fargli togliere il cappuccio. Il Lupo si guardò intorno. << Non sono degno di vivere alla luce del sole, e questo cappuccio è l’ultima briciola di dignità che mi rimane. Non posso mostrare il mio viso, perché con quello mostrerei tutta la mia vergogna. >> Fece un cenno di saluto. << Mi vedo costretto a rinunciare: la codardia ha avuto la meglio… >> Si voltò e cominciò ad andarsene. Yusuf lo fissò sbalordito. Il mantello ondeggiava come si muoveva. Rania si massaggiò il collo. << Fermo. >> Disse. Il Lupo si voltò con sguardo interrogativo. << Fiora era sicura che avresti detto così. >> E gli sorrise. Gli fece cenno di seguirla. Rania condusse Il Lupo e Yusuf in un angolo del cortile, abbastanza lontano dalle danze e dalla musica.
<< Fiora si è presentata da noi alcune settimane fa, chiedendo aiuto per cercare sua sorella. Conosciamo bene la città, e riusciamo sempre ad avere delle informazioni su tutto. Ci siamo messi a cercare in giro per le strade, facendo bene attenzione a quello che sentivamo. Fiora ha fatto lo stesso. E’ molto brava. Ora dovrebbe essere per le strade a cercare indizi. Ieri ha incontrato un Templare che le ha detto che sua sorella era al sicuro. >> Il Lupo alzò lo sguardo. << E chi era? >> Chiese. Rania sbuffò. << Dalla descrizione che ci ha fatto, direi che si tratta di Vali Cel Tradat… >> << Ancora lui… >> Sussurrò Il Lupo, mettendosi una mano al mento e abbassando lo sguardo. << E avete trovato altri indizi? >> Chiese Yusuf. Rania annuì. << Sì! Stamattina uno dei nostri ha sentito due guardie Bizantine parlare, dicendo di aver scoperto il nascondiglio dei due traditori. Sospetto che una di loro sia Fabiola Cavazza. >> Yusuf sorrise al Lupo, che ricambiò un po’ sconfortato. << Sappiamo che è poco, ma forse Fiora troverà altri indizi, oggi. >> Disse la Athingana. Il Lupo e Yusuf annuirono. Yusuf andò a sedersi su una sedia. << Bè, allora aspettiamo Fiora, e poi andiamo a cercarli! Sapete dove si trovano, no? >> Il Lupo annuì. << Hai ragione: meglio aspettare Fiora. >> << Allora, potete anche unirvi alle danze… >> Disse Rania, indicando il grande fuoco al centro del cortile.
<< Oh, volentieri! >> Disse Yusuf alzandosi dalla sedia.
<< Io no, grazie: non ballo molto bene… >> Disse Il Lupo.
Così rimase lì, seduto sul parapetto, a guardare Yusuf che ballava come un matto assieme ai bambini. Mentre lo guardava pensava. Perché Fiora non era andata dagli Assassini? Forse pensava che essendo braccati dai Templari e dai Turchi, sarebbe stata riconosciuta facilmente, e quindi ha optato per un gruppo meno controllato, e che riesce a sapere tutto: gli Athingani.
Il Lupo era certo che fosse così.
Erano passate alcune ore, e il sole, dopo aver raggiunto la massima altezza, aveva cominciato a scendere. La porta del cortile si aprì, ed entrò Fiora. Un’espressione stanca e abbattuta in volto. Come la vide, Il Lupo scattò verso di lei. La chiamò. Lei lo vide e lanciò un urlo di gioia. Si abbracciarono.
<< Allora stai bene! >> Disse lei.
<< Pensavi il contrario? Senza di te non vado da nessuna parte! >> Rispose Il Lupo.
Yusuf si accorse dei due abbracciati, e si avvicinò.
<< Vi siete ritrovati, finalmente! >> Fiora si staccò dall’abbraccio e guardò Yusuf, che allungò un braccio. << Yusuf Tazim, Maestro degli Assassini qui a Istanbul. >> Fiora gli strinse la mano. << Piacere di conoscerti, Yusuf. Io sono Fiora. >> Finalmente si erano ritrovati. Il Lupo non stava nella pelle.
Mentre Il Lupo e Fiora parlavano dei recenti avvenimenti, la porta del cortile si splancò, ed entrarono una ragazza bionda con i capelli raccolti in una coda di cavallo e un ragazzo dai capelli neri e il volto scavato. Sembravano preoccupati.
<< Fiora! Cercavamo proprio te! Per fortuna sei qui! >> Disse la ragazza.
<< Anisa! Cosa c’è? Perché tutta questa fretta? >> Chiese Fiora.
<< Abbiamo sentito delle guardie Bizantine parlare di un imminente attacco al nascondiglio di tua sorella! >> Disse il ragazzo.
<< Cosa? Stanno andando ad attaccarli? >> Chiese Fiora. I due annuirono tristi. Fiora girò lo sguardo verso Il Lupo.
<< Capito! Yusuf, andiamo! >> Fece Il Lupo, e si mise a correre. Non aprì neanche la porta, e saltò direttamente il muretto dove si trovava quest’ultima. Il ragazzo uscì e gli spiegò dove sarebbero dovuti andare. Dopo le spiegazioni Il Lupo ringraziò.
<< Grazie mille… Ehm… >> << Hisham! Mi chiamo Hisham. >> Disse ragazzo. Il Lupo sorrise. << Grazie, Hisham. >>
I due Assassini si misero a correre verso il punto indicato da Hisham. La gente si spostava, non appena li vedeva, ma quando potevano, cercavano di evitare di incrociare qualcuno. Il Lupo si arrampicò su un tetto e cominciò a saltare da un tetto all’altro. Yusuf lo seguì, dopo aver raggiunto un punto in cui avrebbero dovuto andare dall’altro lato della strada.
Yusuf raggiunse Il Lupo, che fissava la strada. Non c’era nessuno, eccetto sei figure: una ragazza vestita con abiti leggeri e con una lunga gonna colorata di azzurro e oro, un uomo dalla carnagione scura, con un turbante in testa e abiti color ambra e azzurro, un uomo possente, pelato e con una folta barba, un mantello verde che gli scendeva da dietro la schiena, una ragazza con i capelli raccolti in una treccia che le scendeva sulle spalle, aveva un mantello verde strappato in più punti, un uomo incappucciato con un cappuccio rosso e un altro incappucciato con un cappuccio nero, vestito con una lunga tonaca grigia. Tutti quanti erano armati: la ragazza con la gonna aveva un pugnale curvo, quella vestita di verde aveva una lancia, il pelato aveva un’accetta graffiata, l’uomo col turbante aveva una lancia decorata con vari simboli, l’incappucciato di rosso aveva una spada con l’ipugnatura dorata appesa al fianco sinistro, e l’altro incappucciato aveva un pugnale con il manico in legno, e uno strano bottone sopra di esso.
<< Eccoli! >> Disse Yusuf, non appena li vide. Alzò un dito e li indicò uno ad uno.
<< Quella è Mirela Djuric, una zingara che si è unita ai Templari. Quello grosso col mantello verde è Georgios Kostas, e la sua forza è paragonabile a quella di un elefante! Quello col turbante è Odai Dunqas: era cugino del primo sultano del Sultanato Sennar, ed è un abile combattente. La ragazza con il mantello è Samila Khadim, praticamente è una ladra che arricchisce sé e i Templari! L’uomo incappucciato di rosso è Cirillo da Rodi, un diacono ortodosso poco fedele al suo credo. >> Yusuf si fermò a guardare l’ultimo, quello col cappuccio nero. << Non ho idea di chi sia quell’altro… >> Il Lupo guardava terrorizzato. << E’ il monaco del porto, quello che ci ha descritto Amid! >> Disse. Non ci aveva più pensato, e avrebbe preferito continuare a non pensarci, ma era costretto a farlo.
Georgios bussò con forza alla porta di una casa piccola stretta fra altre due case. Non vi fu risposta. L’uomo bussò di nuovo, con più forza, e, ancora una volta, nessuno rispose.
<< Dobbiamo fare qualcosa! >> Disse Yusuf. Aveva ragione, ma Il Lupo voleva accertarsi che i due traditori fossero in casa, altrimenti, esporsi sarebbe stato inutile.
<< Vali Cel Tradat, Fabiola Cavazza! Siamo noi, i vostri Fratelli! >> Urlò il Diacono. << Non abbiate paura, e aprite la porta. Vogliamo aiutarvi! >>
La casa rimase in silenzio.
<< Forse non c’è nessuno… >> Bisbigliò il Campione, che era abituato a pensare poco.
<< No. Sono sicuramente in casa! >> Rispose il Guardiano.
<< Ha detto Vali Cel Tradat e Fabiola Cavazza! Sono loro! >> Esclamò Il Lupo. Sollevò il bracciò, piegò l’anulare e premette il grilletto della sua pistola celata. Uno sparo rimbombò nell’aria. Tutti i Templari si voltarono, e Il Lupo fece cenno a Yusuf di lanciare una bomba fumogena, per distrarre i nemici. Lui la lanciò, e una nuvola di fumo ricoprì i Templari, che cominciarono a dimenarsi, cercando di scacciare il fumo, e a tossire.
<< VALI, FABIOLA! USCITE SUBITO DI LI’!!! >> Urlò Il Lupo. La porta della casetta si aprì lentamente. Ne uscì Vali Cel Tradat, che, dopo aver constatato la situazione, fece uscire una donna che era la perfetta copia di Fiora, tanto che non sarebbe riuscito a riconoscerle, se non fosse stato per gli abiti diversi. I due si misero a correre a razzo, allontanandosi dalla zona. Il fumo cominciava a diradarsi, e Il Lupo, che stava per inseguire i due fuggitivi, si fermò a vedere l’uomo incappucciato. Si era voltato proprio verso di lui, e ora riusciva a vederlo in viso perfettamente.
Il viso del Lupo diventò una maschera di orrore, quando riconobbe il volto magro e scavato di fra’ Ristoro, il Monaco. Era sempre pallido come un tempo, la stessa espressione perfida, ma in volto aveva una cicatrice che gli attraversava la parte destra del viso, e il suo occhio destro era diventato diverso: era diventato azzurro ghiaccio, ed era velato come quello di un cieco. Allora capì che Ezio non lo aveva finito! Capì che dopo la caduta da Castel Sant’Angelo era sopravvissuto – in qualche modo – e ora era lì, pronto a vendicarsi e a ucciderli tutti quanti!
Il Lupo ebbe una gran voglia di saltargli addosso e di tagliargli la gola, ma si trattenne. Sapeva che non poteva farcela! Ora doveva inseguire Vali e Fabiola, e i Templari non avrebbero dovuto seguirli! Disse a Yusuf di lanciare un’altra bomba e di seguirlo.
Vali e Fabiola erano in vantaggio: conoscevano le strade ed erano andati lontano, ma Il Lupo e Yusuf dovevano ritrovarli ad ogni costo!
<< Da quella parte! >> Esclamò Yusuf. Aveva visto il mantello di Vali sparire dentro un vicolo alla sinistra della strada. Il Lupo saltò giù e Yusuf lo seguì.
Il vicolo si diramava in altri vicoli stretti e bui. Il Lupo e Yusuf correvano, quasi senza pensare a dove stessero andando. Sapevano solo che prima o poi sarebbero usciti nella strada, e allora sarebbe stato più difficile seguirli, ma sarebbe stato anche più facile avvistarli.
Quando cominciavano a pensare di averli persi, Il Lupo avvistò Vali che girava l’angolo. Si lanciò verso di lui, ma si arrestò di colpo, quando un ventaglio munito di lama comparve all’improvviso da dietro l’angolo, poggiandosi sulla sua gola. Da dietro l’angolo comparve Fabiola, che lo guardava di traverso, come se lui fosse un nemico. Il Lupo non mosse un muscolo, e rimase fermo, fissando intensamente la ragazza. Arrivò anche Vali, che puntò la sua lama contro la gola di Yusuf.
<< Eravate venuti per ucciderci? >> Chiese Fabiola. Il Lupo sbuffò. << Veramente, eravamo venuti per salvarvi dai Templari… >> Lo sguardo di Fabiola si inasprì. << E chi mi dice che non sei anche tu un Templare? >> Detto questo aumentò leggermente la pressione sulla gola del Lupo. << Io non sono un Templare, altrimenti perché sarei con lui? >> E mosse la testa a indicare Yusuf.
Fabiola guardò sprezzante l’uomo che aveva di fronte e levò il ventaglio dalla sua gola. Vali fece lo stesso con Yusuf.
<< Dov’è mia sorella? >> Chiese la donna rinfoderando il ventaglio.
<< E’ al sicuro. Penso stia arrivando… >> Rispose Il Lupo rilassandosi.
<< Chi era il vecchio? >> Chiese Vali. Il Lupo si voltò. << Il vecchio? >> Chiese rabbrividendo. << Il frate che ci ha fatto visita! >> Il Lupo sospirò. << E’ un incubo… >> Vali non capì, ma evitò di fare altre domande.
Arrivò Fiora, stanca e ansimante. Non appena Fabiola la vide, le corse incontro, e le due sorelle si abbracciarono. I tre uomini rimasero a guardare la scena.
Dopo qualche lacrima e alcune spiegazioni, Il Lupo volle sapere come mai Vali avesse aiutato Fabiola, ma da dietro gli Assassini spuntò una donna vestita con abiti bianchi e con dei lunghi capelli neri. Aveva un pugnale in mano, e stava per colpire Yusuf. Il Lupo scattò col polso, ma fu lento. Non riuscì a fermarla in tempo. Qualcos’altro la fermò. Un pugnale le si conficcò sul fianco, e la donna si accasciò a terra. In fondo al vicolo, Il Lupo vide una figura incappucciata con un mantello verde. Lia De Russo.
Il Lupo era sbalordito e non aveva idea di come fosse arrivata fin lì, ma non era il momento di chiederglielo: ora dovevano catturare la Templare. Si lanciò su di lei, ma quella fu svelta. Si alzò in fretta e si arrampicò sul muro di una casa. Il Lupo stava per inseguirla, ma fu fermato da Yusuf, che gli disse che non era il momento di dividersi.
<< Vi ho proprio salvato la pelle, eh? >> Chiese Lia avvicinandosi con le braccia ai fianchi.
<< Eh… Me la sono vista brutta… >> Disse Yusuf passandosi una mano tra i capelli. << E qual è il nome della donna che devo ringraziare? >> Chiese.
<< Lia De Russo. Anche io ero una Templare. >> Disse lei.
Yusuf si chinò e le fece il baciamano. << Yusuf Tazim. Piacere di conoscerti, Lia. >> Lei arrossì. Il Lupo la guardò. << Vorrei tanto chiederti che ci fai qui… >> Disse. Lia sorrise. << Ezio era preoccupato, e mi ha chiesto di venire qui ad aiutarvi! Devo dire che sono arrivata giusto in tempo… >> Aggiunse guardando il pugnale che aveva lanciato e che era caduto dal fianco della donna. Il Lupo sorrise. Poi ripetè la domanda che aveva fatto a Vali.
<< Non mi sono mai piaciuti, i Templari… Tutto quello che facevo lo facevo per mio figlio… Per dargli un futuro migliore. >> Rispose lui. << Ma quando ho letto la lettera della sorella di Fabiola… Ho sentito che dovevo aiutarla! >>
<< Capisco… >> Disse Il Lupo. << Ora che ne direste di andare al covo nel distretto di Galata? >> Chiese Yusuf. Avevano trovato le due sorelle, un Templare sembrava essersi redento, e una Assassina era venuta in loro aiuto. Pensava che avrebbero dovuto festeggiare, o almeno andare a riposare…
<< Non c’è niente da festeggiare! >> Sbottò Il Lupo. Tutti i presenti non si spiegarono il perché della sua reazione e Il Lupo stesso non riusciva a capire perché avesse così paura…
<< Perché no, Lupo? >> Chiese Fiora. Il Lupo aveva un’espressione amareggiata in volto, e faticava a pronunciare le parole che avrebbe dovuto pronunciare.
<< Fra’ Ristoro è vivo! >> Disse. Fiora si bloccò e diventò pallida di colpo, come se fosse stata appena trafitta da una spada.
Nessuno, a parte Il Lupo e Fiora, sapeva cosa volesse dire quella cosa.

 
   
 
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