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Autore: ethelsgonnabeokay    10/09/2013    3 recensioni
-Faresti davvero questo per lui?
-Questo cosa?
-Oh, lo sai bene, è inutile che cerchi di convincermi del contrario. Moriresti per un'altra persona?
-A questo devi rispondermi tu.
-Cosa?
-Anche tu lo sai fin troppo bene. Sai che nessuno di noi uscirà vivo da questa storia. Davvero moriresti per mettere al sicuro Moran?
-Nello stesso modo in cui lo faresti tu per mettere al sicuro Watson, suppongo.

Character death!, Angst e Reichenbach feelings a palla
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim, Moriarty, John, Watson, Sebastian, Moran, Sebastian, Moran, Sherlock, Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia ispirata a questo video e alla canzone "Oh Death" di Jen Titus.
Non ho creato io il video, la canzone non è mia e neanche i personaggi di questa storia mi appartengono, sono prima di tutto di sir Arthur Conan Doyle e poi di Moffat e Gatiss e della BBC.
Io sto qui solo per scrivere cose fangirleggianti.



My name is death and the end is here. 



Oh, Death, оh Death, oh Death,

Won't you spare me over 'till another year
Provare rimorso. Gli sarebbe parso impossibile, fino a – quando? solo un anno fa? Non riusciva a capacitarsi che fosse passato così poco tempo. Gli sembrava quasi tutto inutile, a quel punto. Forse perché ora era tutto inutile.
Oh, per l'amor di Dio, riprenditi, Jim Moriarty! pensò, e per un momento convinse anche sé stesso di poter superare tutto quello. Ma poi i sensi di colpa ritornarono.
Non era detto che Sebastian fosse morto, però. Poteva essere scappato. Forse aveva capito fin dall'inizio che sarebbe successo. Si ricordava come, all'inizio, gli aveva detto chiaro e tondo che lo stava spingendo in qualcosa che non sarebbero riusciti a controllare. Si ricordava anche che lui l'aveva guardato con un'espressione persa dipinta sul volto per un momento più del necessario, prima che l'altro dicesse “Però potrei anche starci” e assottigliasse le labbra, ritornando a lucidare il suo fucile. Si ricordava quella stupida sensazione di felicità che aveva provato a quelle parole.
Quello era stato un imprevisto: lui era stato un imprevisto. C'erano tanti bravi cecchini in giro, ma lui aveva scelto Moran, nonostante quel minimo di ragione che gli era rimasta lo aveva avvertito di non farlo. Non avrebbe dovuto avere coinvolgimenti sentimentali con nessuno, se voleva portare la sua missione a termine. Su quello, si era sopravvalutato. Aveva creduto di potersi distaccare da qualsiasi persona, quando ne avesse avuto il bisogno.
L'aveva fatto, alla fine. Quello era il suo unico merito – se merito poteva definirsi. Aveva incolpato di tutto il loro piano Sebastian. Oh, lui sapeva che prima o poi l'avrebbe fatto, ma non sapeva quando. Neanche Jim l'aveva saputo, fino a poche ore prima. Doveva lavorare in completa libertà, per poter vincere, e nonostante Holmes gli sarebbe stato comunque alle calcagna almeno avrebbe spostato l'opinione pubblica su un falso sospettato.
Tanto Moran ce l'avrebbe fatta, a non farsi prendere.
In auto, guidando verso la direzione opposta dal loro appartamento, Jim Moriarty accese la radio per coprire i propri singhiozzi anche a sé stesso.
But what is this, that I can't see
with ice cold hands taking hold of me

When God is gone and the Devil takes hold,
who will have mercy on your soul
Furono tre parole. Tre parole che lo bloccarono sul momento.
-Lo hanno preso- disse una voce impaurita di donna. Una delle sue informatrici – si chiamava Jacqueline, o Janette, ora non ricordava – era stata mandata davanti al loro appartamento, a tenere d'occhio la situazione. Di sottofondo alla sua voce, c'era solo il suono delle sirene della polizia e il mormorio della folla di curiosi che doveva essersi creata. Poi, tutto si zittì e la voce di Moran, fiera, scandì: -Preferisco morire piuttosto che dirvi qualcosa- e la folla cominciò di nuovo a rumoreggiare e a inveire contro di lui.
Jim si appoggiò allo sterzo dell'auto, senza neanche provare ad uscire e nascondersi nel piccolo appartamento di riserva che aveva nella periferia di Londra. Non avrebbe mai dovuto dargli una tale importanza, fin dall'inizio, perché ora i ricordi che lo travolgevano accennavano a portarselo via. Provare sentimenti non solo era stupido, ma anche pericoloso, ed era la conferma definitiva che lui era umano. Moriarty non voleva essere umano. Gli umani erano deboli. Gli umani potevano perdere. E lui non si poteva concedere né di essere debole, né di perdere.
Però era umano. Diventava umano ogni volta che pensava a Moran. Diventava umano ogni volta che anche solo si sfioravano. Diventava così umano, quando era con lui, che si ritrovava addirittura a essere sorpreso, qualche volta. Era debole, e non poteva non esserlo.
Oh, Death, оh Death, oh Death,
No wealth, no ruin, no silver, no gold
Nothing satisfies me but your soul
Era stato a causa di quella stessa debolezza se si era fatto catturare. Oh, certo, naturalmente il merito per averlo fermato era del grande Sherlock Holmes, ma nessuno sapeva che lui aveva già avuto in programma di finire dietro le sbarre per liberare Moran. Tanto anche lui se la sarebbe cavata, alla fine.
L'unica sua preoccupazione era che Sebastian si sarebbe davvero fatto uccidere, se lo avessero interrogato; lui sarebbe riuscito a dar loro un motivo per mantenerlo in vita, ma Moran no, lui era un soldato: nonostante conoscesse tutto il piano non avrebbe detto niente, sarebbe rimasto lì zitto. E quanto ci sarebbe voluto per ucciderlo? Poco, molto poco, sicuramente meno del tempo che invece occorreva a lui per riorganizzare un piano per uccidere Holmes. Sarebbe stato così facile farla sembrare una morte naturale; avrebbero avuto tutto il tempo del mondo a disposizione per organizzare il tutto in modo che la popolazione non gridasse allo scandalo.
Perciò, quando lo catturarono Moriarty non rivelò niente. Diede una risposta coincisa solo quando gli chiesero se lavorava da solo. Disse di sì, e quando gli chiesero se conoscesse un certo colonnello Sebastian Moran lui sembrò completamente distaccato. Era quello che voleva la stampa inglese: un uomo pazzo, solo, che mirava solo ad uccidere. E lui era due di quelle tre cose, a dirla tutta.
Fu sollevato quando vide Sebastian, in quei pochi istanti nei quali percorse il corridoio che lo portava alla sua cella; era stanco, ancora più magro di prima, esausto, ma nel momento in cui i loro occhi si incontrarono lui non poté evitarsi di mettere su un mezzo sorriso.
Chiuso dentro, rimase a guardarlo andarsene.
-Quindi è lui?
Non rispose a Sherlock. Avrebbe potuto farlo, anche lui aveva capito una quantità di cose. Ma non rispose.
Oh, Death,
Well I am Death, none can excel,
I'll open the door to heaven or hell.
Sebastian stava aspettando, nascosto dietro una finestra di uno dei palazzi che si trovavano dall'altro lato della strada rispetto a quello che Moriarty aveva scelto per farla finita. Gli aveva detto che, se fosse andata come immaginava lui, sicuramente Watson sarebbe stato su quella strada prima che uno di loro morisse.
-Come fai a saperlo per certezza?- gli aveva chiesto, abbandonato su una poltrona, mentre seguiva lentamente con gli occhi il suo camminare avanti e indietro per la stanza.
-Sherlock lo ama troppo, lo farà assistere.
-Non ha senso, sai? Dovrebbe essere il contrario. Non dovrebbe farlo assistere.
-Sì, se fosse sano di mente. Ma lui è pazzo almeno quanto me.
Moran aveva sospirato. -Non sarà una cosa troppo plateale?
-Oh, ma deve esserlo!- aveva esclamato Jim, guardandolo come se avesse appena detto una cosa ovvia. Sebastian si era limitato a sorridere e a fare un cenno col capo. Sì, Moriarty era pazzo, ma anche lui lo era, e, come aveva appena detto, Sherlock non era certo da meno. C'era qualcuno da poter definire sano di mente, nel mondo?
E ora, aspettando, si tenevano d'occhio a vicenda. Prima di andare a uccidere – o a morire, c'erano le stesse probabilità – Moran aveva baciato Moriarty. Non che non lo avesse fatto prima, anzi, ma quella volta era proprio il tipo di bacio ad essere diverso. E quando Jim si era voltato verso di lui e lo aveva guardato in modo strano, come per chiedergli cosa significasse, lui si era limitato a borbottare “Per ogni evenienza”. Jim aveva continuato a guardarlo per un'istante, prima di baciarlo di nuovo senza dire nulla.
In cima a quel palazzo sul quale Stayn' Alive aveva appena smesso di suonare, Moriarty si era avvicinato a Sherlock e lo aveva apostrofato: -Faresti davvero questo per lui?
-Questo cosa?
-Oh, lo sai bene, è inutile che cerchi di convincermi del contrario. Moriresti per un'altra persona?
-A questo devi rispondermi tu.
-Cosa?
-Anche tu lo sai fin troppo bene. Sai che nessuno di noi uscirà vivo da questa storia. Davvero moriresti per mettere al sicuro Moran?
-Nello stesso modo in cui lo faresti tu per mettere al sicuro Watson, suppongo.
E Jim lo stava guardando uccidersi, per non farla avere vinta a Sherlock probabilmente. Oh, Sebastian sapeva che sarebbe successo anche quello, ma non gli impedì di sentirsi morire. No, non di sentirsi morire, ma di sentire prima dolore e poi non sentire più niente. Come in coma.
Gettò il fucile a terra, nonostante l'obiettivo fosse finalmente entrato in campo, e rimase lì a guardare anche Holmes buttarsi giù. Non provò quel senso di vittoria che si era immaginato.
Era apatico.
E per un momento, pensò di sparare a John comunque. Ma alla fine non lo fece. Sapeva quello che stava provando, e sapeva che la morte sarebbe stata migliore di quel... niente, ma non lo uccise. Voleva che capisse, almeno lui.
Non sentiva più niente, Moran, tranne le lacrime che avevano deciso da sole di cominciare a scendere.
Oh, Death, оh Death,
my name is Death and the end is here.













Note dell'autrice:
Prima storia nel fandom, awdwodjwodwoksow non ci posso credere *o*
Volevo entrare qui dentro da moltissimo tempo, e ho procrastinato all'infinito perché ero sicura che la mia prima storia sarebbe stata una Johnlock tutta fluffosa, e invece è una MorMor angsteggiante che mi ha uccisa dentro mentre scrivevo.
Credo di essere andata OOC e ho piazzato il rating alla cavolo dato che non sapevo quale mettere, perciò nel caso ci siano problemi ditemelo (?)
Non so che altro dire, tranne che adoro quella canzone e quel video è una genialata assurda aswdwsjwos
E adoro Moriarty nel telefilm *w* Nel canon non lo sopportavo, credo di aver fatto anche una standing ovation quando è morto, ma nel telefilm è diventato uno dei miei personaggi preferiti. E poi Andrew Scott è Andrew Scott.
Il motivo per cui avete letto 'sta cosa, comunque, è il trailer della s3. MOFFAT, ti troverò e ti obbligherò a scrivere del Fluff.
Ah, e unitevi al lato uscuro, ragazzi.

See you soon (maybe),
Ethel
   
 
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