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Autore: miss dark    17/03/2008    2 recensioni
Una ragazza innamorata del suo migliore amico.
Lui non ricambia, non subito.
Potranno mai avere una storia, o entrerà qualcun altro nella loro vita?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mai Più Noi-Capitolo 11

CAPITOLO 11

Diverse. Così diverse da sembrare uguali; così diverse da sentirsi legate per sempre; così diverse da pensare di avere tutto in comune.

Erano così. Diverse. Lo erano sempre state e lo saranno per sempre.

La prima la classica ragazza mondana che partecipa a tutte le feste, che va in discoteca ogni sabato sera e, se le va, anche la domenica; la solita ragazza che cambia fidanzato ogni volta che muta il tempo.

E l’altra, di umore variabile, alla cui non si può decifrare che cosa le passi in mente; la ragazza perbene che di ragazzo non ne aveva avuto neanche uno, o quasi...

Come potevano essere state amiche per così tanto tempo senza mai rendersi conto della propria diversità?

Perché avevano avuto l’una il bisogno dell’altra per scoprire insieme il mondo da angolazioni diverse. E ora, che si erano rese conto del mare che le divideva e che le aveva sempre divise, era finito tutto.

In pochi istanti tutto era svanito, affogato in quel mare divisorio.

Non come con lui. Adesso lei non aveva potuto scegliere; non aveva avuto in mano la situazione, aveva deciso Sara di dare un taglio netto a quella lunga amicizia, e lei non aveva potuto dire di no.

E adesso a Giulia cosa rimaneva? Non aveva mai avuto l’amicizia con la madre e col padre e la sorellina, Mirta, era ancora troppo piccola per instaurare un rapporto con la sorella.

Ora come avrebbe fatto?

Ora che aveva perso ogni persona che per lei era importante, come sarebbe andata aventi?

Giulia era uscita di casa da circa venti minuti, ma camminava così lenta che per arrivare a scuola gli sarebbero servite due ore e mezzo. Meno male che ci aveva pensato ed era uscita di casa un’ora e mezzo prima.

Ora era sola. Stava cominciando una lunga battaglia da sola contro tutto il mondo.

Pioveva. Anche quella mattina pioveva a dirotto.

Erano ormai due giorni che il cielo inondava il mondo con il suo pianto.

Le All Star di Giulia erano ormai zuppe, ma lei aveva rifiutato di indossare gli stivali al posto delle sue adorate scarpe.

Sorrise. A pensarci bene, era strano il fatto, perché Giulia non sorrideva da ormai tre settimane, a parte il giorno prima...ma quello non era proprio un sorriso.

Scacciò velocemente quel pensiero e si concentrò sul fatto che quella mattina, alla terza ora, precisamente, avrebbe avuto il compito di Fisica e che lei non sapeva assolutamente niente!

Se ci fosse stata Sara, si sarebbero preparate i bigliettini insieme, dividendosi il lavoro, come avevano fatto per tutte le precedenti verifiche, ma pensare di copiarsi tre interi capitoli da sola, era una cosa da pazzi.

Non c’era soluzione, come non c’era soluzione all’enigma della sua vita.

Giulia prese un gran respirò, allungò lo sguardo e notò un piccolo bar che non aveva mai visto.

Entrò, ordinò un cornetto alla marmellata di albicocche e un cappuccino.

Si sedette ad un piccolo tavolo, in un angolo del bar e si mise a leggere il giornale che avevano appoggiato sull’allegra tovaglia a motivi floreali.

- Ecco il tuo cappuccino e la tua brioche.

Un ragazzo alto e dai capelli castani le aveva puntato addosso gli occhi verdi, nel servirle il vassoio della sua colazione.

- Grazie.

Lei si immerse nuovamente nella lettura di un articolo di cronaca mondana che non le interessava realmente, ma che leggeva per vezzo di farlo.

Consumò con molta calma il cappuccino e divorò in men che non si dica la brioche.

Si alzò dal tavolo e andò a pagare il conto alla cassa.

- Quanto le devo?

Il cassiere era sempre il ragazzo che le aveva servito da mangiare e che la guardava con lo stesso sguardo di prima.

- Tre euro e venti.

Giulia aprì la tasca e ne estrasse un simpatico portafoglio azzurro.

- Tre euro e venti, ecco.

Regalò un sorriso al ragazzo e si avviò alla porta d’uscita.

Era il secondo sorriso della sola mattina, si preannunciava un gran giorno.

-*-*-

- Sai che continuo a chiedermi come hai fatto ad essere così imbranato da perdere contro un bambino di undici anni?!?

Daniele era passato a prendere Federico sotto casa.

- Visto, era meglio se invece di giocare io, giocavi tu!

- Però l’idea della discoteca è stata tua, e anche quella non mi è sembrata una grande conquista.

- Per te che non sai afferrare al volo le opportunità.

I due ragazzi camminavano, quasi correvano verso la scuola.

- Io non saprei afferrare al volo le opportunità!

- Esattamente. Vedi me, per esempio. Io ieri sera mi sono divertito un mondo con quelle due bionde, invece te ti sei messo in un angolo e nessuna ti ha filato.

- Appunto! Io non ho avuto nessun’opportunità!

Federico si fermò all’improvviso.

- Ti dico solo una cosa, Dani. Se tu vuoi continuare a piangerti addosso per Giulia, io mi faccio da parte e ti regalo una fornitura non-stop di fazzoletti. Ma devi capire che, colpa tua o colpa sua, è FINITA! Anzi, non è mai iniziata!

Daniele riprese a camminare.

- Va bene. La smetto.

Federico non sembrava molto soddisfatto dell’affermazione dell’amico.

- Che c’è? Non mi credi?

- No...ti conosco, e so che per te non sarà finita veramente finché vedrai davanti a te la possibilità di riconquistarla, ma devi fartene una ragione. Queste sono le mie ultime parole e...chi arriva per primo ha ragione!

Federico si mise a correre velocissimo e Daniele lo seguì a ruota.

Avevano sedici anni e fra qualche mese ne avrebbero compiuti diciassette, ma non potevano dimenticarsi di essere del ragazzini, in fondo!

-*-*-

Sara era ancora seduta sul bordo del letto, a gambe incrociate e con le lacrime agli occhi.

Ancora, nel senso che era sveglia da circa cinque ore, ma che non riusciva a trovare la forza di alzarsi da letto e di andare a scuola.

Prese in mano un paio di jeans e fece per metterseli, ma mentre infilava la prima gamba, uscì da una delle due tasche posteriori un foglietto con su scritto un numero di telefono.

Sara lo prese tra le mani, lo rigirò per qualche minuto e quando riuscì a ricordarsi quando dove avesse ottenuto quel numero, prese il cellulare lo digitò velocemente sulla tastiera.

- Pronto?

- Ciao, forse non ti ricordi di me, ma sono una delle due ragazze a cui hai offerto la cioccolata calda qualche giorno fa.

- Sei Sara, vero?

- Sì, ma come...?

- La tua amica non avrebbe mai richiamato, ma tu sì, e per me è anche meglio!

- Volevo chiederti se tu avevi in programma di andare a scuola questa mattina...

Ci fu una breve pausa, in cui Sara sentì bene il respiro quasi affannato del ragazzo.

- Io non vado a scuola da ormai due settimane.

- Bene, perché io avevo qualche idea in mente...

-*-*-

- Di Mari Cristina.

- Presente.

- Donterre Francesco.

- Presente.

- Farletti Giulia.

- Purtroppo presente.

La prof. distolse per un attimo lo sguardo aquilino dal registro e fissò Giulia, poi riprese a fare l’appello, con la solita calma annoiata.

- Lionesi Paola.

- Assente.

- Mersi Sara

- Assente.

Giulia alzò gli occhi dal libro di geografia.

Dov’era Sara? Che cosa stava facendo in quel momento? Non sapeva perché, ma aveva un brutto presentimento.

_____________________________

Prima di tutto, chiedo umilmente scusa a tutti i lettori per il ritardo, ma avevo un po' perso la voglia di pubblicare...sapete, è un periodo un po' giù della mia noiosa vita...ma, su col morale...

insomma, diciamo pure che questo capitolo non aiuta prorpio a sorridere...all'inizio...ma avete visto: GIULIA HA TROVATO UN'...emh....come dire...UNA SPECIE DI AMMIRATORE!!!!

e che ammiratore, voglio dire un moro con gli occhi verdi dove lo trovi tutti i giorni????

io non lo so...ma mentre scivevo il prossimo capitolo e quello dopo ancora stavo per sbavare parlando di lui...oki...non esageriamo...

un ringraziamento particolare a Lady vampire per aver recensito e a HarryEly: sono felice di averti fatto emozionare, in fondo, è quello il mio scopo, fare emozionare i lettori e, prima di tutto, far emozionare me stessa. per me scrivere è la cosa più bella, dopo la pallavolo, per cui ormai sono partita completamente...ma comunque è lo stesso uno dei piaceri delle mie giornate...graze di aver recensito, spero che anche questo ti piaccia e che ti faccia sorridere un po', come giulia, d'altronde...

un bacio a tutti, recensitori e lettori!!!! commentate numerosi e datemi consigli per il finale, non l'ho ancor scritto completamente, anche se ho già qualche ideuzza ^_^......

Alla prossima

la vostra affezionata

Miss dark

*_*

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