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Autore: Lely1441    17/03/2008    4 recensioni
Raccolta di song-fic con pairing RoyAi. Dedicata con affetto a Shatzy e Sisya.
"Uno, due, tre colpi. Lo centro, è inevitabile che accadesse. Guardo quell’uomo cadere, sembra una farsa. Anche il sangue che gli colora la tunica, sembra troppo vivido, troppo per essere vero."
Genere: Generale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Never to know
Never To Know
Did you know,
hidden by his clothes there are some scars
Some are recent,
some have been there for years
Did you know
It doesn’t even hurt
It never really hurts, but there are tears


Do you want the real story,
or do you prefer the lie
Do you want to see him smile,
or maybe see him cry
Do you want to follow,
or let him go alone
For then, never to know… Never to know



Lo sapevi?

Nascoste sotto quegli abiti ci sono delle cicatrici
Alcune sono recenti
Altre sono lì da anni
Lo sapevi?
Non fa neanche male
In realtà non fa mai male, ma ci sono delle lacrime


Vuoi la verità

O preferisci la bugia?
Vuoi vederlo sorridere
O forse piangere?
Vuoi seguirlo
O lasciarlo andare da solo?
Perché, allora non si saprà mai... Non si saprà mai



Mi alzo piano dal letto e infilo silenziosamente la vestaglia.

Arrivo alla finestra della cucina e la richiudo, prima che sbatta più forte e svegli anche lui.

Oltre a Black Hayate, ovviamente.

A volte non so proprio chi sia più infantile dei due, la bestia o l’uomo?

Accidenti, che freddo.

Al solito, visto che qualcuno si dimentica sempre di fermare le imposte, pur sapendo che così quasi sicuramente il vento aprirà la finestra, a qualcun altro tocca andare a chiuderla.

Ma in fondo, va bene così.

Rientro in camera, sfregandomi le mani.

Quella piccola sferzata di aria notturna mi ha gelata a dir poco, e al solo sentire il calore rimasto intrappolato nel materasso quando mi rimetto sotto le lenzuola, sospiro di sollievo.

Mi raggomitolo meglio contro il fianco dell’uomo che mi sta accanto, posando le palme e le dita ghiacciate delle mani una sul suo torace caldo e vibrante, e l’altra accanto alla sua, le nostre braccia intrecciate.

Aspetto pazientemente, perché so già cosa accadrà.

Infatti, le mie mani non fanno in tempo a scaldarsi, che lo sento rabbrividire.

Sbatte le palpebre una, due volte, mentre focalizza lo sguardo sul soffitto, che l’oscurità della notte da bianco rende grigio scuro.

Mugugna insoddisfatto, tornando a chiudere gli occhi, e quando parla, la sua voce è leggermente arrochita per il sonno a cui è stato appena strappato.

- Riza, perché devi svegliarmi così?

Sorrido.

- Chi è che ogni sera si dimentica le persiane della cucina aperte?

Sento che sbuffa, e ora cercherà di minimizzare il tutto.

- Riza, cosa vuoi che sia una finestra lasciata aperta! E poi succede raramente…

- Tutte le notti.

- E se tu poi non mi svegli, ordinandomi di andare in cucina e chiudere tutto, che colpa ne ho io?

- Non voglio farti alzare.

L’ho detto con tono dolce, e lo sento prendere la mano appoggiata a lui e stringermela. La sua è così calda…

- In effetti, credo che un risveglio così, sia pur sempre meglio che spedirmi a calci a rimediare al danno che ho fatto, no? E sentiamo, qual è il prezzo di tanta squisita premura?

- Visto e considerato che è del grande Alchimista di Fuoco che stiamo parlando, credo che il minimo che io possa chiedere è quello di venire scaldata a dovere, non trovi?

Mi rivolge un sorriso sornione.

- Come Vossignoria Illustrissima desidera.

Si volta su un fianco, a guardarmi ben bene in faccia, mi cinge la schiena con un braccio, stringendomi di più a sé, e afferra la mia sinistra con la sua destra, portandosela davanti alla bocca, alternando il soffio caldo e gentile che proviene dalle sue labbra a piccoli baci sulle punte delle dita. Tra le palpebre socchiuse mi fissa, adesso che sono accontentata, ho gli occhi serrati e un’espressione appagata che mi illumina il volto, e un sorriso compiaciuto appare sulle labbra di entrambi.

E dopo ha anche il coraggio di chiedergli perché lo sveglio solo dopo che il vento invernale mi ha congelata da capo a piedi.

 

Sarà passata un’oretta circa.

Ancora non prendo sonno, e aspettando che Morfeo mi accolga tra le sue braccia, mi accontento di rimanere aggrovigliata in quelle di qualcun altro.

Si è sdraiato nuovamente sulla schiena, e continua a tenermi abbracciata, mentre la mia mano si è ormai impossessata dell’incavo del suo collo.

Accarezzo con tocco lieve, appena accennato, il suo torace nudo.

Vederlo addormentato mi fa sempre uno strano effetto.

E’ così… Vulnerabile.

Non riesco a non vederlo indifeso come un bambino, e la cosa mi mette un po’ d’ansia. Mi sorprendo ad immaginare ogni sorta di pericoli, ogni incidente in cui egli possa imbattersi.

Qualcuno la chiamerebbe paranoia, ma ad essere completamente sinceri, credo che quando si vuole bene, anzi, quando si ama qualcuno con una tale intensità, be’, credo che sia normale aver paura di perdere qualcosa di così prezioso.

Normale soffrire così intensamente quando si vede che l’uomo oggetto del proprio attaccamento soffre egli stesso.

Continuo a sfiorare la sua pelle, perfettamente conscia di ciò che le mie dita troveranno fra poco.

Ed infatti eccola qui.

Una cicatrice molto vasta che si trova sulla zona a fianco dell’addome.

Piccolo regalino di un homunculus, se vogliamo definirlo così.

E poi altri due, minuscoli sfregi, questi più vecchi, che ormai non si notano nemmeno più, ad una prima occhiata distratta, ma che rilucono ostili quando la luce le sfiora.

La prima volta che ci siamo incontrati su questo stesso letto, sono rabbrividita al contatto di quei segni.

Sotto i suoi abiti, alberga la sua vita da soldato, con le sue ferite e le sue tracce dolorose.

Le collego sempre alla mia, sulla schiena.

Dopotutto, quella cicatrice fu proprio l’inizio della carriera del famoso Flame Alchemist.

Ma non mi pento, mai l’ho fatto e mai lo farò, di avergli dato ciò che potevo, almeno in quel momento.

Quando poi non è più bastato, ho messo in gioco la mia stessa vita.

E non mi pento nemmeno di questo, anzi.

Ho scelto di seguirlo di mia iniziativa.

Mi rifiuto di vederlo tormentarsi più del necessario, quando posso fare da scudo io.

Mi rifiuto di rimanere a casa e guardarlo partire, magari non sapendo neppure se e quando tornerà. Vederlo andar via con il suo sorriso sulle labbra, pur sapendo che ha la morte nel cuore.

Mi rifiuto, perché questa scelta non è semplicemente contemplata da me.

Il problema non si pone nemmeno.

Have you seen the way he acts sometimes
And when you ask,
he’ll say that he’s okay.
Have you seen how well he pretends
Laughs out loud,
before he looks away


Do you want the real story,
or do you prefer the lie
Do you want to see him smile,
or maybe see him cry
Do you want to follow,
or let him go alone
For then, never to know… Never to know


Hai visto come si comporta a volte?

E se gli chiedi
Ti dirà che sta bene
Hai visto come sa fingere bene?
Ride forte
Prima di allontanare lo sguardo

Vuoi la verità
O preferisci la bugia?
Vuoi vederlo sorridere
O forse piangere?
Vuoi seguirlo
O lasciarlo andare da solo?
Perché, allora non si saprà mai... non si saprà mai




- Riza, non riesci proprio a riaddormentarti stanotte, eh?

Lo guardo colpevole.

- Scusa…

Mi fissa senza capire.

- Guarda che non sei stata tu a svegliarmi.

Ride leggero, ma dal tono lievemente forzato capisco che qualcosa non va.

- Che succede, tutto bene?

- Certo Riza, cosa dovrebbe essermi successo? Sono qui, al riparo da una notte rigida come questa, al caldo e con la donna che amo al mio fianco. Cosa potrebbe andare storto?

Eppure vedo che c’è qualcosa di tormentato nel suo sguardo, che mi rivolge di sfuggita prima di dedicarlo definitivamente al soffitto.

- Incubi?

In fondo, si è svegliato con un leggero scatto. E’ più che plausibile.

Gli incubi di quel periodo tormentano spesso anche me, e sentirlo irrigidirsi appena contro il mio corpo al sentire quella parola, non fa che avvalorare la tesi.

- Ma no, che dici, lo sai che sono rari…

Invece so che non lo sono affatto.

- Oh Roy…

Gli accarezzo una guancia, costringendolo a voltarsi verso me.

- Puoi mentire a tutti, ma non a me. E poi così non mi fai preoccupare di meno, anzi. Quando un uomo si ritrova a dire bugie, può darsi benissimo che si sia trovato un’altra donna. E io cosa ne so, con la fama da dongiovanni che ti ritrovi, non posso dar nulla per scontato, non credi?

Sorride suo malgrado.

- Lo sai benissimo che non potrei mai.

Accidenti, quel tono così serio mi ha colpito nel profondo. Sento qualcosa di caldo sciogliersi in me, fare un bel nodo sopra il mio stomaco e piantarsi lì.

Un nodo fatto di amore, e dolore, insieme a qualcos’altro di non meglio identificato.

Dopo tutto il tempo che ci conosciamo, continua a farmi ancora questo effetto.

Mentre sento il suo volto avvicinarsi piano, penso che sono stata l’unica donna che abbia mai visto Roy Mustang piangere, e l’unica a essere riamata dallo stesso così profondamente.

Nel bacio trasmetto tutta la gratitudine e la comprensione che posso, come a dire “Io sono qui, nel momento del bisogno”.

Lo sento gorgogliare, tutt’altro che dispiaciuto, mentre il bacio prende una piega non prevista e molto interessante, soprattutto a suo parere.

Non lo lascerò andare via, non permetterò di accontentarmi di una bugia, detta solo per confortarmi. Non permetterò che pianga di nuovo, per nulla al mondo.

 

Mi avvio ancora mezza addormentata verso la cucina, senza nemmeno accendere le luci.

Non posso crederci, nonostante tutto il bel discorsino di stamattina, ha di nuovo dimenticato aperte le imposte.

Le chiudo rabbrividendo, ma qualcosa non torna: perché continuo a sentir sbattere delle persiane contro il muro?

Mi incammino sospettosa verso il salotto; possibile che…?

Rimango lì sconcertata per qualche istante, lo stupore fatto persona. Le finestre sono aperte, tutte e tre, e sbatacchiano allegramente contro il muro esterno.

Quel delinquente…

Ma allora lo fa apposta!

 

Un’unica frase balena nella testa di Riza.

“E’ un uomo morto”.

 

In camera da letto, Roy Mustang ridacchia soddisfatto, mentre si appresta per l’ennesima volta a far finta di dormire, come tutte le notti nell'ultimo periodo.

Purtroppo per lui, non sa cosa lo aspetta.

E sembra anche aver dimenticato che il suo Tenente preferito è solito lasciare una pistola di riserva carica nel secondo cassetto della credenza in cucina.




Note finali: 

Canzone: Never To Know, cantante: Lene Marlin.

Quanto mi sono divertita a scrivere il finale! XD

Roy è proprio dispettoso, non c’è che dire XD Ah, e non chiedetemi perché dorme a petto nudo in pieno inverno XD

Personalmente, credo che questo sia un capitolo agro-dolce: da una parte, sempre la stessa manfrina della guerra di Ishbar (mi dispiace, lo so, ma credo che sia una componente fondamentale dei personaggi, quindi ve lo appiopperò molte altre volte, credo, tra cui proprio la prossima XD).

Tra parentesi, l’ho scritto di getto tra le 3 e le 5 e mezza di mattina di un’altra notte insonne… Devo darci un taglio con tutto quel thè XD Mi giravo e rigiravo, e avrò inscenato minimo altre quattro storie, ma questa era così viva, che ho pensato che se non l’avessi scritta subito, alla fine me la sarei scordata. L’unica nota divertente, è stato immaginare il fantasma del padre di Riza che appare nei sogni di Roy e lo sgrida… Be’, magari fa qualcosa di anche peggiore XD Prima o poi dovrò scriverci qualcosa sopra…

Spero di non aver confuso un po’ le acque, all’inizio: il nome di Roy non appare mai, se non nei dialoghi, o in qualche frase qua è là. E’ un effetto voluto, perché mi sono ritrovata a pensare con la testa di Riza. Insomma, quando si è in due nella stessa stanza, ti viene da pensare all’altro come a Lui o Lei… L’ho fatto per rendere più realistici i pensieri di Riza, ma visto che sono una pazza, potrei anche aver sbagliato tutto. XD

Ora passo ai ringraziamenti personali:

Shatzy: Anch’io trovo la maggior parte delle song-fiction insulse, sai? XD Dico sul serio. Mi è piaciuta molto la raccolta di fullmetalQUEEN, invece. E ritengo le mie troppo lunghe per un testo di canzone, ma pazienza, escono così. Credo che le strofe siano sia il fulcro di tutto (una specie di musa artificiale, a mio avviso; che mi risparmiano gran parte del lavoro, devo dire) ma alla fine della stesura del testo, debbano, come dire… Abbracciare le parole con dolcezza, avvolgendole. Io vado avanti per sensazioni visive, il che mi dà parecchi problemi XD In questo caso, mi figuro due nastri che si avvolgono l’un l’altro.

Andiamo avanti che è meglio XD

Sono contenta perché mi sono sentita dire che ho reso una Riza molto IC. E ne sono un tantinello orgogliosa, a dire il vero XD Ammiro molto Riza, perché è una donna forte, combattiva, e armata di una pistola, soprattutto. Visto e considerato che da piccola, mentre tutti sognavano di fare le ballerine o i calciatori, (ma anche la veterinaria, il dottore degli animali, credo XD) io sognavo di girare per la città con una pistola nella giarrettiera (me ne vergogno profondamente, ma giarrettiera era XD) a sventare rapine, mentre mi vedevo rincorrere i malviventi, e li uccidevo.

Non ero ancora a conoscenza della legge, e le puntate di Rex, Zorro e il resto di sicuro non aiutavano la mia già fervida fantasia XD

Le scene di guerra ormai sono parte di me. Accendo la televisione, e to’, l’Iraq. Vado su Internet e to’, la Birmania. Senza contare del Darfur e di tanti altri posti. La cosa che mi sconvolge maggiormente è l’indifferenza della gente. Non dico che sia sbagliato, anzi; è solo la mia totale incapacità a non mettermi nei panni altrui che fa soffrire me in una maniera spaventosa. E’ bastato un film sull’Olocausto per farmi piangere un giorno intero! Amo descrivere scene di guerra, soprattutto crude, non tanto per masochismo o sadismo nei confronti altrui; cerco solo di far capire di far finire quelle in atto, e non farne iniziare di nuove.

Per inciso, verso i 6/7 anni sognavo di fare la “soldatessa”, e di andare, tuta mimetica e fucile in mano, ad uccidere i “cattivi”. Preciso che questo era sempre prima di conoscere la legge ^^”

La cosa che mi colpisce di più di Riza, ma anche di Roy, è la loro normalità: ne hanno passate tante, hanno visto tanti orrori, eppure continuano ad andare avanti, a non arrendersi. Questo è quello che vedo in alcune persone che mi circondano ogni giorno, e ormai sono giunta alla conclusione che qualsiasi cosa uno possa vivere, la si può superare se si ha forza di volontà. Vabbé che Roy ogni tanto si fa un goccetto, da questo punto di vista è Riza quella irreprensibile. XD

Come avrai notato, pur descrivendo scene più o meno “dure”, o comunque piene di sofferenza, alla fine mi lascio sempre uno spiraglio, una via di fuga. Trattandosi del nostro Roy, mettere un finale alla “demenziale” è totalmente indipendente dalla mia volontà, mi esce così XD (Ma il prossimo sarà talmente pessimista che vorrete uccidermi XD)

Ah, giusto, la motivazione della mia dedica. L’ho dedicata a voi due perché siete amanti del Royai (e fin qui ci stava), perché commentate ogni cosa che scrivo, sempre (e fin qui ci stava), ma soprattutto perché amo i vostri scritti. Le mie due senpai del royai, se vogliamo metterla così XD Se avessi più confidenza con Stray, l’avrei dedicata anche a lei, perché sopra certi suoi temi ci ho anche pianto XD E anche alla scrittrice della prima royai che lessi, che mi aprì un mondo tutto nuovo, ovvero CowgirlSara (la mia prima RoyAi, quando ancora non ero registrata! XD)

Le mie senpai del Royai, punto XD

E soprattutto non bestemmiare: Tu sei molto più brava di me, non c’è storia, e non scherziamo ò.ò

Ancora grazie, i tuoi commentoni mi sollevano sempre il morale! Ah, e soprattutto scusa della risposta chilometrica, ma dopo il commento enorme che mi avevi fatto, mi sembrava il minimo XD

Kissoni!!

elyxyz: Vedere la mia raccolta apprezzata anche da una scrittrice brava come te, nonostante non le piaccia particolarmente il pair, è stato… Incredibile, ecco ^^ Mi sento molto felice, veramente. Sono contenta, ribadisco, che la mia Riza sia IC, e mi scuso, perché questo capitolo è molto RoyAi (non sono riuscita a resistere XD). Comunque il prossimo sarà unicamente un POV di Roy, e Riza non verrà menzionata. Di nuovo grazie, a presto! Kissoni!!

Sisya: Sisya!! Grazie grazie grazie! (Memore della tua dedica, ormai sappiamo entrambe come siamo ridotte a questo punto XD) Sono d’accordo, Roy e Riza ne hanno dovute passare tante, troppe, quindi adesso dovrebbero solo essere felici e basta, no? XD Vero che la scena di loro due giocano con le spade di legno è qualcosa di vivido? Sono praticamente convinta che nel maga sia successo veramente, inutile XD Quando hai detto inquietante, sono scoppiata a ridere: tu non puoi sapere, ma ho un’amica (la cosiddetta zia XD) che va avanti a: Inquietante! Ambiguo! E poco altro XD

Credo che tutti amino Roy versione sbraitante, è troppo puccio. Adottiamolo!! Si può? XD XD

Grazie ancora mille per i tuoi commenti, non sai quanto mi facciano felice! XD

Kissoni!!

 

Appuntamento ad ogni martedì, quindi, sempre che con l’aggiornamento settimanale non ci siano problemi!

 

Kissoni!!

Lely


   
 
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