First chapter

COURTNEY

Appena mi poggiai sul mio letto, con la mia canzone preferita e mettendo lo smalto sui miei piedi, mia madre urla «Porta fuori il tuo cane!»-con il suo immancabile accento brasiliano.
«Ma mi sto mettendo lo smalto!»-sbraitai facendo cadere l'acetone sul copriletto.
«Ora»-disse con un tono che non ammetteva repliche.
Mi alzai -con un piede colorato e uno no- infilai le infradito e uscii con Tyson.

L’afa ti uccideva anche alle 9 di sera, quest’estate era davvero un inferno. Tyson andò al suo solito cespuglio del nostro quartiere, annusando 30 volte prima di fare due gocce di pipì. Alzai la testa verso il cielo, neanche una stella, troppa luce a New York. Il cane iniziò a ringhiare poi abbaiò, girai la testa nella stessa direzione di Tyson. C’era una testa riccioluta con al suo fianco un cucciolo di beagle.
«Ohw»-mi lasciai scappare alla vista di quel cagnolino.
Tyson continuava ad abbaiare, lo strattonai e si mise a tacere. Il tipo con la testa piena di ricci disse «Ciao, il tuo cane è molto bello. Come si chiama?»-aveva un accento inglese. Accarezzava con dolcezza la testa di Tyson.
«T-tyson»-aggiunsi un sorriso alla fine, senza mostrare i denti.
«Molto belle le tue unghie»-poi scoppiò a ridere.
Arrossii violentemente e guardai i miei piedi, aveva ragione. Misi un ciuffo dietro l’orecchio e alzai di nuovo lo sguardo verso di lui.
«La mia si chiama Sasha»-disse sorridendo. Dopo un po’ di silenzio imbarazzante, il mio enorme labrador cominciò a fare i suoi bisogni, più in imbarazzo di così non si può!
«Io sono Harry, piacere»-mi porse la mano. Io la fissai un po’ e poi la strinsi sempre con quel tocco di insicurezza.
«E tu? Come ti chiami?»-rise appena.
«Courtney»-sorrisi.
Si chinò da un lato e si aggiustò il ciuffo, non chiedetemi il perché ma arrossii. Mi guardò con aria interrogativa e io scossi la testa.
«Tu abiti da queste parti?»-mi chiese mettendo le mani nelle tasche dei jeans e dondolandosi.
«Si in questa casa qui di fronte. Tu?»-dissi.
«No, mi sono trasferito da una settimana qui vicino»
«Ah, adesso si spiega il tuo accento»-sorrisi.

Guardai l’orologio, erano già le 9:30 dovevo rientrare.
«Scusami ma ora dovrei andare, domani devo svegliarmi molto presto»-dissi cercando Tyson
«Vai, non ti preoccupare. Ciao»-disse salutandomi con la mano.
Corsi in casa, sbattendo la porta di camera mia e sentendo mia madre imprecare in portoghese. Scrissi un messaggio a Cher raccontandole del nuovo arrivato ma mi addormentai nel pieno della conversazione
.
La sveglia suonò puntale alle 7:00, rotolai giù dal letto facendo anche cadere il ventilatore. Mi alzai di fretta rimettendolo al suo posto, aggiustai alla meglio il letto e corsi in bagno a prepararmi per il primo giorno di campo scuola. Questo era il primo anno che facevo l'animatrice invece Cher, che era più grande di me, già da due anni. Presi la borsa, una mela da mangiare nel frattempo e corsi via. Il campo scuola si teneva alla chiesa vicino casa mia, quella più grande della città. Riconobbi Cher dai suoi lunghi capelli neri e la maglietta gialla con scritto STAFF dietro. Andai da lei e la salutai con un bacio.
«Hey»-mi disse sorridendo.
Mi aggiustai la borsa sulla spalla e dissi «Cosa dobbiamo fare?»
«Vieni con me- mi prese da un braccio e mi portò all'interno della chiesa- lascia la borsa qui e aiutami ad appendere questo striscione all'entrata»
Legai i capelli in una coda alta e salii sulla scala. Vidi Louis, un'altro animatore, avvicinarsi a noi.
«Buongiorno ragazze!»-urlò con la sua voce squillante.
«'Giorno»-dissi cercando di tenere l'equilibrio.
«Lou!»-disse Cher abbracciandolo.
Quell'abbraccio lo spiazzò, ma poi ricambio anche lui sorridendo.
«Hey, questo coso mi ha sommerso!-dissi con lo striscione sulla faccia- pensate dopo a salutarvi»
Risero alla mia vista ma mi aiutarono subito.

Scesi dalla scala e andai a sistemare il tavolo della colazione. Cher mi colse in flagrante mentre mangiavo un biscotto al cioccolato.
«Quelli sono per i bimbi, sputalo!»-disse dandomi uno schiaffo lieve dietro al collo che fece cadere il biscotto a terra.
«Ma daii!»-feci il broncio.
«Ripulisci, stanno arrivando!»-disse saltellando per raggiungere i bimbi all'entrata.
Sbuffai e raccolsi il biscotto, poi vidi posarsi un'ombra su di me, mi alzai ed era Louis che mi aspettava a braccia aperte.
«Non mi hai salutato»-fece un faccino triste
Risi e lo abbracciai forte forte. Mi diede un bacio sulla guancia e raggiunse anche lui i bambini, lui amava i bambini.
In 10 minuti erano arrivati tutti e incominciammo a fare i balli.

Una mano si posò sulla mia spalla, mi girai di scatto e vidi la stessa testa riccioluta di ieri. Harry.
«Che ci fai qui?»-dissi portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Sentivo cantare e sono venuto a dare un'occhiata»-sorrise.
«A quanto pare sei un'animatrice?»-disse indicando la mia maglia.
«Già, ora meglio se vai, devo in un certo senso lavorare»-dissi sorridendo appena.
«Okay, allora spero di vederti più tardi con Tyson»
Lo guardai allontanarsi e poi continuai a ballare.

Angolo Autrici.

Eccomi qui! Spero vi piaccia :D Scrivevo questa FF con una mia amica ma non ha voluto più continuare quindi.. la continuo con un'altra amica hahaha, baci!