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Autore: redRon    18/03/2008    10 recensioni
“Hai fatto terminare tutta l’acqua calda!!!”, sbotto, riuscendo a vincere le mie debolezze.
“Mi dispiace”, dice, senza apparire realmente mortificata.
“Credevo di morire con quell’acqua che mi ha ghiacciato le ossa!”, e non solo le ossa.
“Oh, non lamentarti!”, esclama.
“Invece ne ho diritto! Fino a prova contraria, sono io che porto i pantaloni in questa casa!”.
Lei getta un’occhiata in direzione dell’asciugamano tenuto stretto lungo i miei fianchi e alza un sopracciglio, rivolgendo di nuovo a me lo sguardo.
Arrossisco, “Beh, hai capito cosa intendo!”.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cold shower

A Lilian Potter,

nel giorno del suo compleanno

con i miei più sinceri auguri.

Cold shower

Compaio davanti alla porta della mia casetta.

La apro piano: non vorrei che Lily mi vedesse rientrare completamente sporco di terra. È la conseguenza di una briosa partitella a Quidditch con Sirius, neanche fossimo tornati adolescenti.

Il mio pensiero appena varco la soglia di casa è infilarmi sotto un forte getto di acqua bollente, ma devo prima avere la forza di trascinarmi su per le scale. E quando finalmente la trovo, riuscendo a poggiare i piedi sul pianerottolo del piano di sopra, una visione paradisiaca mi blocca lì come un ebete: Lily esce dal bagno avvolta da un asciugamano che non lascia spazio all’immaginazione.

Non ho neanche il tempo di mettere a fuoco la cosa, che lei dopo cinque secondi scompare dietro la porta della nostra camera, senza neanche accorgersi della mia presenza.

La conseguenza di questa visione presupporrebbe la necessità di una doccia gelata, ma siccome è durata solo pochi secondi, scarto questa idea e adesso, al solo pensarci, mi vengono i brividi. Voglio dire, non siamo mica in estate!

Ripresomi dalla breve trance, mi dirigo verso il bagno, la tanto sospirata meta. All’interno aleggia ancora il vapore acqueo provocato dall’utilizzo della doccia da parte di Lily. Ha lasciato la finestra aperta per far risistemare l’aria, ma io la chiudo subito, non voglio che l’ambiente si raffreddi. A terra non c’è neanche una goccia d’acqua e questo fa nascere in me un patetico senso di colpa: io ogni volta combino un casino abnorme…e lei s’infuria.

Ma questi sono solo dettagli.

Mi sfilo i vestiti ad una velocità impressionante e mi getto all’interno di questo angusto spazio a forma di prisma che i Babbani chiamano box doccia. Quando apro la manopola dell’acqua calda – convinto che debba uscire acqua calda – un getto di liquido ghiacciato mi colpisce in pieno ed io quasi muoio.

Imbestialito, esco tremante da sotto l’acqua gelida e afferro il primo asciugamano che mi capita a tiro – per pura ironia della sorte, è di uno schifosissimo rosa con tanto di motivo floreale ai bordi – e cerco di coprirmi ciò che va coperto.

“Lily!!!”, sbraito all’indirizzo della mia splendida consorte, la causa della mia ira.

“Cosa c’è?”, mi domanda in tono innocente, accorrendo nella mia direzione con ancora i capelli bagnati e l’asciugamano che l’avvolge.

Sbatto le palpebre due volte di seguito e torno serio, badando a non farmi distrarre da:

A) Il suo corpo avvolto nell’asciugamano che volentieri le strapperei di dosso;

B) I suoi capelli che rilasciano gocce d’acqua sulle spalle per poi scivolare giù, immaginando di essere io una di loro;

C) La sua pelle che sa di more e che vorrei poter mordere.

“Hai fatto terminare tutta l’acqua calda!!!”, sbotto, riuscendo a vincere le mie debolezze.

“Mi dispiace”, dice, senza apparire realmente mortificata.

“Credevo di morire con quell’acqua che mi ha ghiacciato le ossa!”, e non solo le ossa.

“Oh, non lamentarti!”, esclama.

“Invece ne ho diritto! Fino a prova contraria, sono io che porto i pantaloni in questa casa!”.

Lei getta un’occhiata in direzione dell’asciugamano tenuto stretto lungo i miei fianchi e alza un sopracciglio, rivolgendo di nuovo a me lo sguardo.

Arrossisco, “Beh, hai capito cosa intendo!”.

§§§

Vorrei ridere, perché vederlo imbarazzato è molto buffo, ma mi fa tanta tenerezza.

Mi schiarisco la voce per reprimere la risata e torno seria, badando a non farmi distrarre da:

A) Il suo corpo un po’ coperto da gocce di acqua fredda, che scivolano giù per poi scomparire oltre la tovaglia avvolta attorno ai fianchi, suscitando in me pensieri indecenti;

B) I suoi capelli bagnati sul davanti che lui ha scompigliato ancora di più passandovi una mano;

C) La sua pelle leggermente sporca di terra…ma che avrà combinato???

“Sono desolata. Ti consiglio di controllare la prossima volta”, gli dico, col tono di un’impiegata alle poste.

“Quindi adesso la colpa sarebbe mia?”, esclama.

“Non è questione di colpe. Il problema è che tu vuoi sempre tutto in bocca!”.

Distolgo lo sguardo dal suo e stavolta sono io ad essere imbarazzata. Quello che è ho detto è tremendamente ambiguo! Spero non abbia colto il doppio senso che, tra l’altro, sarebbe inesistente, ma con James Potter tutto è scopribile.

“Mi stai dando del poppante?”.

Io ritorno a guardalo, “Beh, uno che si lamenta perché l’acqua della doccia è fredda, è un tantino esagerato”.

“Vorrei vedere te!”.

Sta cercando di incastrarmi.

E adesso che rispondo? È incredibile come lui sia l’unica persona al mondo in grado di mettermi così in difficoltà. E poi…sì, è vero che io non gli ho lasciato un goccio di acqua calda e che adesso sto solo rigirando la frittata. E, sì, è anche vero che non vorrei mai provare il brivido – nel senso letterale del termine – che provoca una doccia fredda in pieno inverno. Ergo, la vittoria sarebbe sua e credo che lui ne sia più che consapevole. Ma io sono Lily Evans e il mio orgoglio non ha eguali.

“E poi, se proprio vuoi saperlo…”, continua lui, “…la doccia avrebbe potuto essere benefica, se solo tu non fossi scappata in camera!”.

Assumo un’espressione dubbiosa.

Sarò stupida io, ma non ho capito cosa intende…oppure sarà lui a non aver formulato bene il concetto.

“Che vuoi dire?”, gli domando.

“Non fingere di non capire!”.

In realtà, non ho capito proprio niente per davvero!

Ovviamente questo non lo ammetterò mai.

Però così rischio di passare per quella che non capisce un tubo ed è una cosa inammissibile! Se provassi a ragionare su quanto ha detto di sicuro capirei. Certo, sarebbe più facile impegnare la mente se non avessi lui davanti mezzo nudo…

Dunque, ragioniamo: poiché ho a che fare con James Potter, devo cercare di calibrare bene il discorso. La prima mossa da fare è quella di apparire sicura di sé e quindi dirgli che ho ben inteso ciò che ha detto, anche se è vero il contrario.

“Certo che ho capito!”, esclamo con voce ferma.

La seconda tattica è quella di ragionare, appunto, alla velocità della luce: se io non fossi scappata in camera, gli avrebbe giovato una doccia fredda…ma che significa??? Non è che sto regredendo intellettualmente? Oh, Merlino…sarebbe una catastrofe!

Calma, Lily! Non pensare che James ti stia ancora fissando mentre tu sei muta come un pesce e sei incapace di ribattere!

Oh, accidenti!

Allora, ricapitoliamo: io, lui, doccia, camera, scappata…lui…io…

Oh, porca cerbottana!!!

§§§

Domanda: perché Lily è rimasta immobile per non so quanti minuti e adesso ha una faccia indescrivibile? A cosa sta pensando?

La osservo ancora mentre si porta entrambe le mani al viso e lo copre.

“Lily, che ti prende?”, le domando.

Come risposta scuote la testa.

Poco dopo, toglie le mani dal volto ma mantiene gli occhi distanti dai miei. Il suo viso ha lo stesso colore dei suoi capelli. Sorrido.

“Siamo due imbecilli!”, sbotta all’improvviso, “Stiamo qui a lamentarci del freddo e poi girovaghiamo in asciugamano”.

“Discutere con te mi ha fatto dimenticare il motivo della discussione”.

“Lo stesso vale per me”.

Ci guardiamo – o meglio – io la guardo, mentre lei guarda un punto indefinito da qualche parte dietro di me, stringendosi nelle spalle. L’avrà imbarazzata quello che ho detto? Nonostante siamo sposati da parecchi mesi e la nostra intimità ha raggiunto livelli iperbolici, lei riesce ancora ad arrossire sotto il mio sguardo? La cosa mi rende particolarmente felice, perché so di non essere l’unico a provare ogni giorno qualcosa di nuovo vivendo con lei.

“Lily?”, la chiamo, sfiorandole il viso, “Mi dispiace, ho esagerato con la storia della doccia”.

“Hai detto bene!”, esclama nervosa.

“Mi perdoni?”.

“No!”.

Spalanco occhi e bocca. A volte mi sembra di ritornare ai tempi di Hogwarts, quando lei era assolutamente intrattabile, ma io l’adoravo e l’adoro tuttora per questo.

Ancora Lily non ha il coraggio di guardarmi e questo gioca a mio favore perché significa che anche lei si sente un po’ in colpa.

Continuo a sfiorarle il viso.

§§§

Giuro che se non la smette di accarezzarmi, gli strappo via quell’indegna tovaglia fiorata e di lui faccio quello che voglio!

Perché mi devono venire in mente certi pensieri? Io sono una persona razionale, non posso lasciarmi andare alla libidine! Chissà lui cosa sta pensando…sicuramente qualcosa che ha a che fare con ciò che ha detto poco fa. A volte mi sembra di ritornare ai tempi di Hogwarts, quando lui mi assillava continuamente ed io volevo ucciderlo…però poi mi mancava quando non lo faceva.

Non riesco ancora a guardarlo. Se lo faccio rischio di prendere fuoco. E se gli dicessi che della doccia non mi importa più niente e che l’unica cosa che voglio è…?

Accidenti, sto ancora facendo pensieri indecenti!

Coraggio, Lily, guardalo in faccia! Fatti valere!

Con mio grande dispiacere, lui smette di accarezzarmi il viso.

Decido di smettere di fare la stupida e di guardarlo dritto negli occhi. Lo sto guardando così intensamente che di sicuro si starà chiedendo cosa c’è che non va.

“Vado a vestirmi”, dico, sperando di congedarmi.

Gli volto le spalle, ma James mi afferra prontamente per il polso e mi fa girare verso di lui.

“Credi davvero di poter scappare così un’altra volta?”.

Anche lui mi sta perforando con lo sguardo ed io mi rendo conto di aver perso la partita. Davanti a lui non mi rimane altro che cedere.

Lascia il mio polso delicatamente, si avvicina e…

§§§

“Visto che non vuoi perdonarmi, ti costringerò con le mie maniere”, le sussurro sulle labbra.

Ma non la bacio. Non ancora.

Le passo un braccio dietro le ginocchia e in un secondo la sollevo.

“James, non osare fare quello che hai in mente di fare!”, strilla, cercando di divincolarsi quando sa che è tutto inutile.

“Cos’avrei in mente di fare?”, domando retoricamente.

“Portarmi in bagno, gettarmi nella doccia e aprire l’acqua fredda!”.

“Mia piccola Lily, mi conosci da secoli…credi davvero che io sia così banale?”.

Le mie parole la fanno zittire e smettere di agitarsi. James Potter rimane infallibile.

La porto di fronte alla porta del bagno e, una volta entrati, la faccio sedere sul mobiletto bianco sotto la finestra.

“Adesso spiegami che ci facciamo qui”, dice, guardandomi con occhi indagatori.

“Lascia fare a me”, la rassicuro.

Mi guardo intorno alla ricerca di un qualcosa per coprirle gli occhi e finalmente lo trovo. La bendo sotto innumerevoli proteste ed io mi chiedo se lo stia facendo perché non si fida di me o perché si fida fin troppo.

Adesso ho bisogno della mia bacchetta.

§§§

Sono curiosa di sapere cosa ha intenzione di fare…

Me ne sto qui seduta su questo mobiletto con ancora l’asciugamano addosso. Incrocio le braccia al petto.

Ma dov’è andato? Non lo sento più.

“James?”, lo chiamo, ma nessuna risposta ritorna.

Sbuffo e faccio dondolare le gambe.

Fortunatamente non mi ha legato le mani, quindi potrei benissimo liberarmi da questa benda e andare a vedere dov’è andato a finire.

“Jaaames”, lo richiamo un’altra volta cantilenando, ma sono sicura che non risponderà e così io potrò togliermi la benda dagli occhi.

Sollevo le mani per portarle al nodo dietro la testa, ma quelle di lui le fermano.

“No, aspetta un attimo”, mi sussurra sulle labbra.

Io mi avvicino a lui per potergli stappare un bacio, ma riesce ad allontanarsi per primo sghignazzando.

Vorrebbe prendermi in giro? Appena mi levo questa dannata benda dovrà vedersela con me!!!

Poco dopo, un leggero profumo di rose invade le mie narici. Cosa sta succedendo dentro questo bagno? Quanto vorrei vedere…adesso mi tolgo la benda!

“Non ancora, Lily”, mi dice la voce calda di James, vedendomi portare per la seconda volta le mani dietro la testa. Lo sento vicino a me, più precisamente sento la serranda della finestra che si abbassa.

La mia curiosità è alle stelle. Non vedo l’ora che venga soddisfatta.

Come se James mi avesse letto nel pensiero, mi sfila la benda ma rimango ancora con gli occhi chiusi.

“Adesso puoi aprirli”, dice, ridendo.

Io li apro e quello che vedo mi lascia letteralmente senza parole.

Dov’è finito il nostro semplicissimo bagno bianco?

Mi ci vuole un po’ per capire che il bagno non è sparito, ma che James ha provveduto a modificarlo dando libero sfogo alla sua romantica creatività. Candele profumate accese, petali di rosa sul pavimento e altri che fluttuano nell’aria…

“James, è…è…”, ma mi blocco, perché non riesco a trovare un aggettivo adatto a descrivere questo splendore.

“…stupendo?”, conclude per me, “Beh, è sempre frutto del lavoro del grande e magnifico James Potter”.

“Sempre ad adularti”, dico con ironia.

Osservo ancora la meravigliosa creazione di James all’interno del nostro bagno. Se penso che tutto questo è scaturito da una discussione sull’acqua fredda della doccia, mi viene quasi da ridere.

§§§

Ovviamente non poteva che piacerle. Non c’è dubbio, rimango sempre il migliore. Ma senza di lei sarei una nullità.

“E adesso?”, mi domanda, guardando me dopo aver ammirato la mia opera d’arte.

Forse mi sbaglio, ma nei suoi occhi noto una leggera sfumatura maliziosa.

“Adesso…”, faccio per pensare, “Ordiniamo una…ehm…pizza”, mi congratulo con me stesso perché sono riuscito a ricordare il nome di questa pietanza Babbana.

“E poi?”.

Mi sono sempre chiesto il motivo per cui mi debba sempre domandare se c’è un ‘poi’. Un ‘poi’ ci sarà, ovvio, ma la vita bisogna viverla al momento. Nonostante questo, però, non le ho mai fatto mancare una mia risposta.

“Mentre mangeremo la pizza, arriverà l’acqua calda che tu hai fatto terminare, io mi farò una meritatissima doccia, e poi…”.

Lascio la frase in sospeso per aumentare l’atmosfera che regna in questo bagno. Espediente inutile, poiché lei ha già capito tutto come sempre.

Rabbrividisco quando sento le sue mani risalire lungo il mio torace. Se continua così distruggerà tutti i miei piani e i piani di James Potter non vanno distrutti. Anche se…la tentazione è molto, molto forte.

§§§

Sto passando per la pervertita della situazione, mentre lui è così dolce.

Dovrei smetterla di baciarlo e far proseguire il tutto esattamente come ha programmato lui. Ci riesco adoperando un’immane forza di volontà. Ha fatto tutto questo per me, non è giusto che io lo rovini.

“Quando si mangia?”, gli domando.

Lui mi sorride e mi prende di nuovo tra le braccia, dandomi un leggero bacio sulle labbra.

Devo ricordarmi di non far terminare più l’acqua calda, James Potter merita di essere trattato come un re. Ma se il compenso per averla fatta finire è tutto questo, beh…

Ma che importa? A me basta solo averlo vicino, non certo candele profumate e petali di rosa.

Potrei anche addormentarmi, adesso, con il battito del suo cuore che mi fa da ninna nanna.

The End

Ok, chi dice a Harry Potter che è stato concepito sotto la doccia? XDXD

Spero che la fic vi sia piaciuta anche un pochino e che non sia stata noiosa^^

Grazie in anticipo.

Kisses ^____^

  
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