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Autore: VAVYVALEVAVY    11/09/2013    1 recensioni
Questa storia parla di due ragazze e del loro amore incondizionato, una è Veronica, una ragazza timida, e l'altra e Roxy la più popolare della storia, sò che molte di voi non la leggeranno ma ne vale la pena sopratutto a coloro che sono romantiche..e amano le storie a lieto fine :D
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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Capitolo 4

Bellissimo. Era l’unico aggettivo che mi veniva per questa meraviglia di centro commerciale, era gigantesco, una cosa del genere in Italia non l’avevo mai visto. Alla fine Posey e Stacia si erano unite a noi. Avevamo girato tantissimi negozi, non mi ero mai divertita tanto in tutta la mia vita, sembravamo delle pazze, Posey tenuta a braccetto con Charlotte, e io con Stacia, ma smisi di ridere quando mi trovai accanto Roxy che timidamente mi salutò, così feci in modo, di allontanarmi dalle altre, perché probabilmente si sentiva a disagio. Così ci sedemmo, in una panchina dietro l’angolo «allora ti diverti?» mi domandò sorridendo, «Si moltissimo tu?» dissi saltellando nella panchina, mi sorrise dolce «no ahah sono qua con i miei e sinceramente mi annoio parecchio ahah» disse sbuffando e passandosi la mano tra i ricci, spostandosi due molle ribelli da mezzo al viso chiaro, le sorrisi e senza che me ne accorgessi le chiesi «vuoi unirti a noi?» le domandai con voce dolce e bassa.
Mi fissò felicissima con occhi luminosi, «chi è l’altra ragazza?» mi domandò scrutandomi con attenzione, le feci un sorrisone « ah si, lei è Charlotte, e dolcissima e simpaticissima vieni te la presento» e in quel momento notai quanto era sexy! Aveva quei meravigliosi ricci color nocciola tutti disordinati in testa, rossetto rosso, e occhi circondati da una sottile striscia di eye-liner, con un paio di jeans blu, e una maglietta rossa a fascia tutta brillanti nata davanti, e un paio di All star nere, che le stavano d’incanto come tutto il resto.
Le presi la mano e la trascinai accanto alle mie amiche che ridevano tra loro «Ehy vi spiace se Roxy si unisce a noi?» chiesi ignorando il mio batticuore a causa delle nostre dita intrecciate.
Vidi Stacia fare un sorriso furbo e un lampo passarle negl’occhi mi ero scordata che lei si era imposta di far ingelosire Roxy, e in quel momento mi pentì di averla invitata, «a certo che ci fa piacere, ciao Roxy» disse dolcissima Posey avvicinandosi e dandoli due baci nella guancia, vidi Roxy irrigidirsi e fissarmi, «Bene Roxy, questa e Charlotte, Charlotte questa è Roxy» dissi felice, ma allo stesso tempo nervosa all’idea di averle fatto incontrare. Infondo Charlotte era lesbica, Roxy non si sapeva, ed erano entrambe parecchio attraenti, e la cosa mi spavento, finchè non si strinsero la mano, e finì tutto lì.

Come avevo previsto, Stacia non perse occasione per far “ingelosire” Roxy in tutti i modi; faceva in modo di toccarmi, mi faceva complimenti a ogni vestito che provavo. La cosa iniziava a stancarmi anche perché avevo notato Roxy allontanarsi da me, si sentiva a disagio, fuori luogo, e mi dispiaceva, così mentre tutte erano nella gelateria, la notai sedersi lontana, nel bordo della fontana (già una fontana dentro un centro commerciale, in italia c’e lo scordiamo hhaa) mi avvicinai «che hai?» le chiesi, notando il suo sguardo triste «scusa, so che sono tutta loro per conto mio, ma mi sento a disagio, e Stacia mi a davvero stufato..f-forse e il caso che torno a casa» disse alzandosi e incamminandosi mortificata. Scattai e la fermai terrorizzata «non andartene!» le chiesi fissandola, era più alta di me, e ad un tratto mi resi conto di quanto fossimo vicine.
La vidi fissarmi negl’occhi, poi chiuderli e avvicinare le sue labbra alle mie, i nostri respiri si mescolavano, ma le labbra nonostante fossero vicine, temevano di toccarsi, riaprì gl’occhi fissandola, addolorata dalla richiesta del mio corpo straziato dal desiderio ma lei si allontano sbattendo le palpebre metà tra il confuso e l’addolorato «B-baciami» le chiesi, la vidi sorridere dolce, e avvicinarsi nuovamente, più decisa, ma in quel momento «Veroooo!!!» in quel momento odiai il mio diminutivo che normalmente adoravo. Odiai le labbra che lo avevano pronunciato. Stacia. E fissando Roxy notai il suo sguardo truce, mentre Stacia si avvicinava con aria divertita.
Si era accorta di cosa aveva interrotto, e ne sembrava felice, ma in quel momento la mia rabbia mi esplose dentro, e cercai di tenerla a bada, ma dal suo sguardo capì, che si era accorta di aver combinato una gran cazzata. La fissai e dissi «bene Stacia ci vediamo domani» dissi prendendo per mano Roxy che era rimasta sbigottita «m-a ma dove vai?» mi domandò Stacia alle mie spalle «a farmi un giro»

Ormai ci eravamo separate da più di mezz’ora da Stacia, Posey e Charlotte, e ci divertivamo come due pazze, girando per tutti i negozi, e provandoci di tutto. Ci eravamo fatte un sacco di foto, che erano finite tutte su Facebook, alcune erano bellissime e semplicemente sorridenti, altre invece dove facevamo linguacce, facce brutte e occhi storti, e altre, che secondo me erano le più belle, dove ci scambiavamo teneri baci, ma non sulle labbra, dopo quel timido tentativo davanti alla gelateria non ci aveva più provato, e ci eravamo limitate a baciarci nella guancia e in fronte. Adesso eravamo nella strada, mentre andavamo verso casa mia, in una giornata avevo scoperto tante cose di lei.
E lei altrettante di me. Ad esempio, che aveva 3 fratelli, uno di 15 anni, uno di 13 e l’altro di 5 anni, i genitori erano divorziati da 2 anni e dopo il divorzio il papà non si era fatto neanche sentire, e viveva con la mamma e i fratellini. Faceva pallavolo, basket e palestra, ecco spiegato perché era così muscolosa. E come avevo previsto non aveva amiche, mi aveva detto con molta tristezza, che stava tutto il giorno a casa.
Quanto vorrei passare io tutto il mio tempo con te pensai difronte a casa sua. Lei mi sorrise e mi avvicinai per salutarla «vuoi rimanere a cena?» mi domandò d’un tratto spiazzandomi «a-a c-cena?.. m-ma no non vorrei d-disturbare!» dissi seriamente imbarazzata, ma lei mi prese per mano e mi trascino dentro casa sua. Era un’ ambiente molto accogliente, notai guardando i giocattoli sparsi difronte al camino, e lei notandolo mi fissò imbarazzata «scusa per il casino» disse conducendomi in una stanza molto luminosa, la cucina, e lei prese un bigliettino sul frigo
Ciao tesoro scusa so che non
hai trovato ne me ne
i  tuoi fratellini ma siamo dalla
nonna per cena raggiungici lì
Mamma

Sorrise, al bigliettino, «chiami tua mamma per chiederli il permesso?» mi domandò poi, sorridendomi e buttando il fogliettino, «in che senso? Rimango lo stesso?» chiedi confusa e spaventata Cena? Sola? Con lei?  «ovvio! Vieni ti faccio vedere la mia stanza» disse prendendomi la mano e salendo le scale. La sua stanza era subito a destra. Era molto grande con un’enorme letto matrimoniale al centro, era tutta sulle tonalità del viola, e del lilla. Una grande cabina armadio copriva una parete, mentre le altre erano coperte da poster di numerosi gruppi musicali e attori. «T-ti piace?» mi chiese timida, mi girai sorridendole «si è veramente bella».
Sentì il mio cellulare suonare, lo presi e quando lessi Stacia nel display staccai la chiamata, «era Stacia?» mi domandò curiosa «si si è comportata davvero male oggi..!» dissi notando la nostra vicinanza. Lei si avvicino fino a che le nostre labbra furono talmente vicine, da sentirne la morbidezza, «già, ci ha interrotte» disse ridendo divertita, «baciami ti prego!» la supplicai chiedendomi da dove fosse uscita tutta quella audacia, ma smisi di pensarci quando sentì le sue labbra premere sulle mie e lambirle abilmente, succhiando il labbro inferiore. Aprì la bocca per farla entrare, e quando le nostre lingue si toccarono persi la ragione, intrecciando le braccia intorno al suo collo.
Dopo un’infinità ci staccammo ansimanti, mentre ci mangiavamo con gl’occhi «vuoi restare?» mi chiese con gl’occhi infuocati di passione, mentre il mio desiderio, sparì, ma non del tutto, rimpiazzato da un’enorme imbarazzo «n-non credo sia il caso, mia mamma sarà già molto preoccupata, e in più, non mi darà il permesso, perché non gliel’ho chiesto prima, magari un’altra volta» dissi avvicinandomi e baciandole una guancia «a domani» le sussurrai uscendo dalla stanza e precipitandomi giù per le scale.

Hey ciao ragazze scusate il ritardo...e che cerco di farli più lunghi che posso spero ce questo capitolo vi piaccia se potete recensite non vi mangio ahahah..! scrivetemi cosa pensate della mia storia please :( Via amoooooo


   
 
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