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Autore: wanted    11/09/2013    6 recensioni
'E' vero Harry mi faceva sentire viva, ma in alcuni momenti poteva farmi sentire la persona più debole di questo mondo'
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Triangolo
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*Attenzione: i comportamenti dei personaggi descritti nella fan fiction non sono assolutamente da imitare: quello che fanno e pensano spesso è sbagliato. Con questo mio scritto pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo*


                                                                                                                                                                                                                                                                                                             
TRAILER
                                                                                                                                                                     Alla mia migliore amica Nicole,
                                                                                                                                                               che ama leggere le mie storie.



                                                                             A BAD BIRTHDAY



Ero distesa sul letto della mia camera, fissavo il soffitto, a volte davo uno sguardo al mio cellulare pogiato sul comò speranzosa di ricere qualche augurio per il mio 17° compleanno, ma l'unico messaggio che mi arrivò fu quello di mio padre che si era trasferito da poco meno di un anno in Italia, per motivi di lavoro, lasciandomi in compagnia del mio fratellastro Harry nella nostra villa a Holmes Chapel, un paesino di Londra.
Harry era figlio della nuova compagna di mio padre, dopo che mia madre ci lasciò quando io ero ancora alla tenera età.
Non era uno di quei ragazzi di cui ci si possa fidare, era temuto da tutti quantomeno da me, che lo assecondavo in ogni minima cosa.
Ed è così che mi ha resa sua e mia ha insegnato a vivere la vita, oramai ero la sua identica copia, e me ne vergognavo ma era come se fossi assorbita a lui e non ne potevo fare a meno.
Ma una cosa che amavo è che era maledettamente bello, di una bellezza unica, alto, occhi verdi e riccio.
I suoi muscoli erano ben definiti e ogni volta che lo guardavo pensavo a quanto fosse dannatamente sexy, si lo era.
Mi alzai dal letto e mi diressi all'armadio, cacciai fuori la mini-gonna nera appesa alla cruccia di legno e gli abbinai una canotta abbastanza scollata, come piaceva ad Harry, il tutto abbinato con dei tacchi Jeffrey Campbell, amavo quel tipo di scarpe alte, ne avevo di tutti i modelli e colori.
Andai nel bagno e per un attimo osservai il mio viso bianco e asciutto, a volte non mi riconoscevo, il mio corpo era composto, per la maggior parte, da segni violacei causati dai bruschi movimenti di Harry, o almeno così lui mi ha insegnato a dire alle persone che mi chiedevano come me li fossi procurati, ma in reatà la verità la sapevano solo lui ed io. Il mio corpo era minuto, non come una volta. Non badai più di tanto a questi pensieri che riaffioravano nella mia mente e mi feci una rapida doccia e poi indossai quello che poco prima avevo estratto dall'armadio. Dopo aver asciugato i capelli lasciando un po' umide le punte, come piaceva a me, mi avvicinai allo specchio e con la matita nera contornai i miei occhi di quel colore scuro, aggiunsi il mascara, e un rossetto rosso per concludere. Mentre finivo di preparami guardandomi allo specchio sentii la porta aprirsi e una figura maschile dominare dietro di me. Alzai gli occhi e vidi Harry, che mi cinse i fianchi con le sue grandi mani, abbassai lo sguardo intimidita dal suo tocco. Spostò una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio, avvicinò le sue labbra carnose, e mi sussurò  'Sei bellissima' arrossii leggeramente. In quell'anno in cui mio padre era stato via Harry mi aveva fatta sua in tutti sensi, mi aveva trasformata in tutto e se mio padre sarebbe ritornato a casa non mi avrebbe riconosciuto ne fisicamente ne caratterliamente. A volte penso a quanto sarebbe deluso da me, ma Harry mi faceva sentire viva, viva nel vere senso della parola.


'Stasera ci divertiremo' sogghignò.
Ci saremmo diveriti, non avevo dubbi, l'alcool e il fumo mi facevano stare bene, erano le conseguenze che mi preoccupavano. Non amavo andare a letto con diversi ragazzi, mi faceva sentire uno schifo. Ma dovevo fare ciò che Harry mi ordinava, oppure i lividi che percorrevano la parte superiore del mio corpo sarebbero aumentati. E' vero Harry mi faceva sentire viva, ma in alcuni momenti poteva farmi sentire la persona più debole di questo mondo. Mi faceva del male, è lui che mi ha fatto diventare così, purtroppo.
Harry mi prese per mano e mi accompagnò alla porta, poi infilò le chiavi nella serratura per chiuderla. Mi avvicinai alla sua macchina di lusso, perché mio padre non ci faceva mancare niente, l'aveva accolto come un vero figlio, e mise in moto per partire. Quella sera non ero a mio agio c'era qualcosa di vuoto dentro di me. 
'Cosa c'è che non va piccola?' mi chiese Harry. 
Quella sera i suoi modi gentili mi sorpresero, feci finta di non sentirlo e ignorai la sua domanda. Allungò il bracco e con le dita della mano mi alzò il mento.
'Avanti, guardami' mi obbligò, ma io disubbidii ai suoi ordini. 
'Va bene' concluse Harry, arrivati a destinazioni scesi di mal gusto dall'auto, in un secondo ritrovai Harry davanti. 
'Cosa c'è che non va?' mi disse guardandomi negli occhi.
Le sue iridi verdi erano scure come il fuoco, era arrabbiato, lo riuscivo a percepire.
'Ti ho detto niente' risposi cercando di liberarmi.
Mi prese i polsi delle mani spingendomi contro il cofano della macchina, si avvicinò a me e riuscii a sentire il suo bacino aderire al mio. 
'Piccola non disubidirmi' mi soffiò sulle labbra.
Non l'avrei mai fatto, avevo imparato e capito che non dovevo obiettarmi a Harry, altrimenti avrei avuto la peggio, sempre, in qualsiasi caso. 
'Harry ti ho detto niente!' gli gridai contro guardando ancora una volta i suoi occhi cristallini e dimenandomi dalla sua presa. 
'Evelyn' urlò arrabbiato, fino a raggiungermi.
'Perché queste scenate?' ribatté.
'Scusa' mi arresi, non potevo oppormi a lui, non potevo farlo arrabbiare. 
Sorrise malizioso in segno di vittoria e intrecciò la mia mano con la sua. Entrammo nel locale, era pieno di persone ubriache senza dubbio, Harry mi trascinò in fondo dove c'era meno frambusto, e ci sedemmo su un divanino poi ordinò due birre.
'Io no, grazie' sorrisi al barista. 
Harry mi fulminò con lo sguardo e sorrisi sfrafottente.
Con il palmo della mano toccò la mia coscia percorrendola fino ad arrivare all'intimità. 
'Devi fare la brava con me' sogghignò. 
Gemetti a quel tocco, ero sua, non c'erano dubbi, non potevo sfuggirgli. Lo guardai negli occhi e gli lasciai un piccolo bacio alla fine delle labbra. Rimaso deluso da quel gesto afferò il mio viso e fiondò le sue labbra sulle mie, erano calde e morbide, mi feci prendere da quel bacio, amavo i suoi baci, li amavo più di qualunque altra cosa, lasciando piccole tracce di saliva sul mio collo avanzò fino all'orecchio 'sei mia' sussurrò mentre con l'altra mano invadeva la mia intimità facendomi provare un piacere come in pochi sapevano fare. Gemetti al suo tocco e continuai a baciarlo, oramai ero presa da lui, anche se sapevo che mi avrebbe fatto del male in alcune circostanze. 

'Ehm...' un ragazzo biodino ci interruppe.
'Niall!' sorrise Harry andando verso di lui. 
'Non volevo disturbare' replicò il biondino.
Cominciarono a parlare, si conoscevano da tempo a quanto pare, ad un tratto mi alzai anch'io. 
'Vado un attimo in bagno' sussurai a Harry, che annuì.

Mi diressi verso il bango del locale, c'erano persone a terra incoscienti di cosa gli stesse succedendo, il posto era malandato le luci a malapena funzionavano, cercai di aprire una porta ma invano, così pensando fosse occupata aspettai fuori, osservando Harry e il biondino, Niall, ridere e discutere, amavo il sorriso di Harry, era bello, bello da morire. Era una delle poche cose che apprezzavo di lui. Ad un tratto sentii qualcuno afferarmi la vita, mi girai e vidi un ragazzo moro. 
'Ciao' disse.
Cercai di liberarmi, ma invano, la sua presa era più forte. 
'Cosa vuoi?' gridai. 
'Hei, calma, hai un faccino così dolce, non ti farò del male, promesso' disse portandomi con sè verso l'uscita anticendio del locale, ancora una volta cercai di dimenarmi ma non ci riuscivo, ero debole, e avevo paura.
'Lasciami!' urlai.
'Shh' ripeteva.
Mi sbattè contro un muro e fisso i mie polsi sopra. Decisi di usare i piedi, ma mi blocco serrandoli con i suoi. Si avvino al mio collo e cominciò a lasciarmi lievi baci, non sapevo cosa fare urlai con la speranza che qualcuno mi sentisse ma nessuno arrivava. Quando la sua lingua entrò in contatto con la mia con forza cercai in tutti i modi di allontarlo, non volevo tradire Harry, in nessuno modo, era molto importante per me, più che un fratellastro, era l'unica persona che mi apprezza per ciò che ero.
All'improvviso qualcuno gli scagliò un pugno fino a farlo cadere per terra privo di forze, chiusi gli occhi e scivolai lungo il muro in lacrime.
'Stronzo, lei è mia!' urlò una voce rauca, Harry.
Mi prese leggermente cercando di alzarmi e caddi nella sua stretta. Con le sue enormi mani riscaldò la mia schiena e mi dava piccoli baci sulla mia chioma nera e riccia. 
'Va tutto bene' mi rassicurò. 
'Ci sono qui io' continuò. 
Mi lasciai andare tra le sue braccia, nonostante anche lui mi facesse del male in passato, non voleva che nessuno  mi toccasse oltre a lui. Era tempo però che non mi faceva del male, oramai mi considerava la sua ragazza, ed ero sotto il suo controllo. Erano pochi i momenti in cui era dolce, perché la sua gelosia aveva sempre la meglio. 
Mi portò in braccio verso la sua macchina, delicatamente mi mise sul sedile di fianco a quello del conducente, dove lui, poi, prese posto. Socchiusi gli occhi, ma a volte, mentre guidava, riuscivo a parcepire il suo sguardo su di me. Arrivati a casa, volli scendere dal mezzo da sola, senza il suo aiuto, ma ero senza forze.
'Lasciati aiutare' sussurrò, così essendo troppo debole, mi lasciai andare nella sua presa. 
Entrati in case, mi portò in bagno, mi spogliò e mi face un bagno caldo, per la prima volta mi guardava con gli occhi di chi voleva aiutare davvero una persona, e non come una sgualdrina da usare a suo piacimento. Non era interessato al mio corpo, ma solo al mio bene. Dopo avermi aiutata ad asciugarmi mi fece indossare una delle sue maglie, quelle che amavo tanto, poi mi portò nel letto. Portai le ginocchia al viso, cercando di farmi piccola, per tutto il tempo non avevo parlato, non perché non volevo, ma semplicemente non ci riuscivo e Harry ne sembrava del tutto consapevole. Decise di restare insieme a me, mi tenne stretta a sé, e ci guardammo per un po' negli occhi, finché non mi lasciai andare in un lungo sonno. 

Il giorno dopo mi svegliai sola, erano le 7.00 ed era tardi troppo tardi, mancava mezz'ora e la campanella della scuola sarebbe suonata. Harry non era a casa, lo potevo capire dal suo letto disfatto e dall'assenza della sua macchina. Mi preparai velocemente con un jeans e una felpa, poi mi lasciai andare la porta di casa dietro e mi incamminai verso la scuola. Non avevo nessun amico, Harry me lo proibiva, mentre lui poteva avere ciò che desiderava, così non avevo mai nessuno che mi aspettava sulla soglia del cancello dell'istituto, tranne che lui, ma non sempre c'era. Mentre mi avviavo verso il mio armadietto scorsi la testa in un angolo del corridoio, oramai deserto, visto che ero arrivata in ritardo, come sempre. Rimasi esterefatta alla vista di Harry che baciava una ragazza minuta e mora. Quel ragazzo che la sera prima si era preso cura di me. Rimasi lì per pochi secondi quando Harry si accorse della mia presenza, mi lanciò uno sguardo e senza badarci più di tanto riprese a pomiciare con quella ragazza. I miei occhi si riempirono di lacrime e corsi verso il bagno delle ragazze a sguardo basso. Ma in un attimo mi ritrovai per terra 'Scusa!' disse un ragazzo moro alzai gli occhi e incrociai i suoi azzurri, immensi come il mare. Raccolse i libri che mi erano caduti 'Ecco', fece un cenno con la testa e senza nemmeno presentarmi corsi nel bagno piena di sensi di colpa. La mia vita non aveva senso eppure i miei genitori mi avevano dato il nome di 'Evelyn' per il semplice motivo del suo significato ossia vita ma che senso avrebbe avuto vivere senza di loro?


                                                                                                    ****
Ciao a tutti! 
Eccomi tornata con la mia prima FanFiction a rating arancione!
Spero vivamente che vi piaccia, essendo la prima. 
Evelyn, come avrete capito dal banner e dal trailer è interpretata dalla bellissima Lucy Hale, ho impiegato molto a scegliere il ruolo di questa ragazza, spero vi piaccia anche questa scelta. 
Allora, ritornando al capitolo, come avrete capito Harry e Evelyn sono fratellastri e lui la usa, sfrutta, maltratta, violenta e chi ne ha più ne metta. 
Ma lei è davvero innamorata di lui, tanto da non accorgersi che gli fa del male. 
Nel prossimo capitolo, subentrerà un altro personaggio come avrete capito tutti senza dubbio Louis. 
Beh, non voglio anticiparvi niente, lasciate una recensione se vi va, aggiornerò il più presto possibile, spero davvero che vi piaccia!



PS. MI SCUSO PER EVENTUALI ERRORI GRAMMATICALI O DISTRAZIONE 
  
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