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Autore: Cara Molly    11/09/2013    3 recensioni
Ci arrampicavamo sulla "madre" dopo aver ballato tutta la notte...
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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La luce del sole trafisse i miei occhi a tal punto che fui costretto a richiuderli immediatamente;poco dopo concessi loro una piccola fessura per riuscire a scorgere l'orario.
 Guardai l'orologio a pendolo davanti al letto a baldacchino di mia madre, dove adesso riposavo tra le candide coperte morbide come la panna sulle fragole. Sì,anche oggi ho dormito insieme a lei,anche perchè da quando papà se ne è andato so che le fa solo piacere trovare qualcuno con cui parlare prima di dormire.
Finalmente i numeri scolpiti in bronzo sul legno scuro dell'orologio iniziarono a prendere forma,cosicchè riuscì a capire che ora si fosse fatta.
Erano già le dieci di mattina?!
Improvvisamente mi levai il pesante piumone di dosso che mi stava braccando come un leone bracca un'antilope e con uno scatto felino mi buttai giù dal letto infilandomi le soffici pantofole di lana blu.
Corsi in fretta giù per le scale sempre con gli occhi semichiusi che mi imploravano di nascondermi in un luogo buio, quando sentii due donne che parlavano nella sala da pranzo.
La donna vestita con un elegante vestito merlato dal color viola scuro,mia madre, si girò improvvisamente verso la mia figura che intanto saltava uno scalino dopo l'altro verso la fine della scala.
- Tanti auguri amore!- mi disse regalandomi un caldo sorriso.
-Grazie mamma- risposi io avvicinandomi a lei.
L'altra donna,nascosta dalla figura di mia madre uscii allo scoperto un istante dopo. Era vestista con un abito che vedevo ormai da tredici anni:un semplice vestito bianco con dei fiori neri ricamati all'estremità della gonna.
Molly,la domestica di famiglia.
Forse è errato chiamarla domestica perchè ormai lei è come una figlia addottiva per mia madre;vive in questa casa da più tempo di me.
Naturalmente per me è una sorella maggiore,con lei passo la maggior parte del mio tempo.Perchè solo con me è in grado di condividere il suo talento:raccontare storie.
Dice che i suoi genitori prima di morire la sera gli raccontavano sempre delle storie.
Molly si avvicinò a me in modo "scomposto" e mi guardò fisso negl'occhi in modo dolce e prottettivo.
I suoi occhi erano scuri come la notte e incutevano quasi timore,ma alla luce brillavo come le stelle in un cielo buio di mezza estate.
Mi sorrire con quelle sue labbra cornose e morbide accarezzandomi il viso teneramente.
-Buon compleanno Kevin- mugugnò.
-Grazie-.
Mia madre si allontanò per qualche secondo dalla scena tornando con due pacchi tra le mani. Il primo era decorato con un grazioso fiocco rosso,mentre il secondo era un pacco rivestito in modo freddoloso da due fogli di giornale.
Mi vennero porsi entrambi i pacchi. Decisi di aprire prima quello dal fiocco rosso,sapevo già di che cosa si trattava perchè ovviamente mia mamma non è in grado di tenere un segreto.
E prorio come mi aspettavo estrassi il "Ventimila leghe sotto i mari" tanto atteso e mi buttai su mia madre per abbracciarla.
Mi incuriosiva comunque il pacco che mi aveva regalato Molly,era il primo regalo materiale che riusciva a farmi,dato che non ha mai avuto il coraggio di provare a farmene uno per paura di sbagliare.
Forse aspettava di farmi questo regalo dal giorno in cui sono nato,ma riteneva che dovessi essere pronto prima di riceverlo.
Scartai il pacco in fretta e furia ansioso di vedere cosa aveva atteso tredici anni prima di finire nelle mie mani.
Un diario. Non ne avevo mai ricevuto uno prima. Era di color verde acido legato da un laccio in camoscio.
Sorrisi a Molly in modo radioso e lei ricambiò.

Mia madre interruppe il nostro scambio di intensi sguardi baciandomi sulla fronte e avvertendomi che purtroppo anche il giorno della mia festa si sarebbe dovuta recare al lavoro e uscì di casa.
Molly mi porse la mano;era ruvida e squamosa come la pelle di un serpente,daltronde essendo un'instancabile lavoratrice c'è poco da aspettarsi.
L'afferai delicatamente, e con le nostre dita abbracciate ci dirigemmo verso il tavolo per gustare la colazione



 
  
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