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Autore: Winry977    11/09/2013    1 recensioni
-Credo che andrò da Ellis.- continuo, auto incoraggiandomi.
Mia sorella minore azzarda a guardarmi, ma resta in silenzio.
-Tanto ho diciotto anni, posso viaggiare da sola. E ho dei soldi da parte, e ...[...] ..l'unica cosa che mi preoccupa è che dovrò scendere più al Sud prima di poter andare dove desideriamo.
-Layra...
-Sapete, noi desideriamo andare in Inghilterra, ma abbiamo preso in considerazione ancora di più la California.
-Ora basta!- mio padre sbatte le mani callose sul tavolo e si alza in piedi, fissandomi, già paonazzo.
-California baby!
Genere: Fluff, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy Biersack, Ashley Purdy, Cristian Coma, Jinxx, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Lay? Ma dove vai?- la voce di Ellis mi rimbomba nelle orecchie.

-Esco...- farfuglio, ignara del fatto che le Creepers si stiano già slacciando. Apro la porta e scendo le scale, rischiando di sbattere contro qualche muro. Quando arrivo al pian terreno, apro la porta a vetri e tiro un lungo respiro. Calma. Calma. Per prima cosa ti accendi una sigaretta. Sfilo il pacchetto dalla tasca dei jeans e cerco di non bruciarmi con l'accendino. Sto riavendo una crisi. Non so se di panico o altro. So che non è salutare che io resti al chiuso. Era chiaro, no? 'Se ha delle crisi, deve uscire, signorina.' Risento la voce dello psicologo e mi costringo a camminare. Prendo ampie boccate e mi aggiro per la città ancora illuminata. Decido di lasciarmi scivolare addosso un qualsiasi pensiero mi possa passare per la testa e mi inoltro in un parco quasi del tutto desolato, a esclusione di qualche vecchietto che porta a spasso il suo cagnolino isterico. Mi siedo su una panchina mezza arrugginita e resto a guardare le luci soffuse della città.

Ispira, espira, ispira, espira, isp...

-Ehi! Ma io ti conosco!- Un ragazzo si accosta alla panchina e già so chi è.

-Ehm... no, non è vero.- cerco di coprirmi il viso coi capelli, ma lui fa il giro.

-Ma si, tu sei quella del Game Stop! Ti ricordi? Sono Simon! L'amico di Andy ed Ashley.

-C-chi?

-Oh, andiamo!- insiste mentre io mi giro al suo lato opposto. -Non puoi non ricordarti di me! Mi hai pure consigliato un gioco!

-No, non è vero.- mi alzo e fuggo di nuovo verso casa.

-Aspetta! Layra!- il suo richiamo mi consente un attimo di esitazione, ma la cosa è di poca importanza. Corro, nella speranza che le Creepers non mi facciano stramazzare a terra, e che gli ultimi due anni di fumo non mi accorcino il fiato prima di arrivare a casa. Solo quando sono dietro le porte di vetro del condominio riesco a rilassarmi, mentre la gola mi pulsa dolorosamente. Chiudo gli occhi, accasciandomi contro la vetrata e finendo sul marmo freddo.

Già voglio evitare i ricordi, poi, se mi devo ritrovare i sosia dei suoi occhi puntati contro, direi di essere proprio al top! Mentre rifletto su cosa fare, e il mio respiro comincia a ristabilizzarsi, sono così stanca ed intontita dalla corsa, che mi addormento per terra.

 

-Ehm... ecco, io.- boccheggio, mentre la pioggia diventa più forte e lo scroscio rischia di coprire la mia voce. -La verità, è che mi piaci.- ma lui non mi sente. Troppo rumore.

-Cosa? Che hai detto?- mi si avvicina di più.

-Ho detto... che mi piaci. Molto.- gli dico quasi nell'orecchio. Lui fa un passo indietro e mi fissa. Serio. Il suo sorriso è scomparso. Non parla. Indietreggia e basta. Quando finisce sotto la pioggia torna sotto il balcone. Abbassa lo sguardo, si aggroviglia le dita. “Sembra positivo” penso.

-No.- dice solo.

-Eh?

-No.

-Che significa?- sono stordita. Lui mi si avvicina, mi stringe le spalle con le mani arrossate dal freddo e fissa i suoi occhi profondi sui miei.

-Tu non sei innamorata di me. Io non ti piaccio.

-Si, invece.- Affermo con poca convinzione.

-No. Tu mi odi. Mi devi odiare. E lo farai.

-No, ma... ma che stai dicendo?- sono confusa. Mi scosto da lui. -Io... io pensavo...

-Tu pensavi troppo, Layra. Non ci sarà mai nulla tra di noi. Nulla. Non farti più vedere, non chiamarmi, non cercarmi. Anzi, se mi vedi in giro, evitami o fa' finta di non conoscermi.

Scuoto la testa, indietreggio, finisco sotto la pioggia, ma non torno sotto il balcone. Lui si volta, e se ne va. -Mi... mi ha chiamata... Layra.

 

Le lacrime mi scendono giù per le guance, mi riscuoto nel letto.

-Lay...- sento la voce di Ellis. -Lay...- delle dita mi passano tra i capelli, carezzandoli, spostandoli dalla fronte. Mi rilasso al suo tocco. Sono con Ellis. Sono a casa. E crollo di nuovo nel sonno.

Quando al mattino sento ormai solo l'eco del mio nome completo nelle mie orecchie, scopro di aver dormito vestita. Mentre mi tiro su a sedere, un forte mal di testa si insinua nelle mie tempie, trafiggendole. -Ah! Che male!- me le massaggio con le dita. Mi guardo attorno, e la prima cosa che vedo è che il letto di Ellis è vuoto. Poi una voce femminile acuta mi distoglie del tutto dalla mia perlustrazione.

-Ashley Purdy! Sei un perfetto idiota!- la voce di Ellis arriva forte e chiara fino la nostra stanza. Azzardo a scendere dal letto e ad avvicinarmi alla porta. -Ma che ti salta in mente?! Guarda che non è mica una ragazza qualunque! Ha un pessimo passato, che non conosci, e non puoi avventarti così, senza conoscerla del tutto!

Faccio dei passi indietro. In effetti... come mi hanno trovata ieri? Mi acciglio, mentre cerco dei vestiti puliti da mettere. Poi mi azzardo ad uscire dalla stanza e ho già gli occhi di tutti addosso.

-Lay!- Ellis mi corre incontro e mi abbraccia forte. -Va tutto bene, tranquilla.- mi lascio cullare dal suo profumo e dal suo abbraccio. La stringo delicatamente e chiudo gli occhi.

-Si.- è l'unica cosa che riesco ad emettere. Poi mi lascia, e senza che io guardi gli altri, in particolare evito Ashley, mi chiudo in bagno.

 

Quando sto per uscire sento qualcuno che suona al citofono.

-Si chi è?- risponde Jake. -Oh, certo, sali, Simon. Al suo nome mi rituffo nell'acqua tiepida della vasca, abbracciando le ginocchia al mio petto. E con che faccia lo guardo ora? Oddio. Sto a tormentarmi nella vasca finché l'acqua non è del tutto fredda, ed io sono costretta ad uscire e vestirmi. Quando oso sbucare dal bagno, ho di nuovo gli occhi di tutti addosso, e finalmente potrei avere il coraggio di parlare. -Ehm... che c'è?

-Ecco, visto, lo sapevo che quella di ieri sera eri tu!- Simon mi punta contro un dito, ma io faccio finta di non sentirlo, guardando gli altri.

-Okay, ora ci spieghi perché ieri sera ti abbiamo trovata addormentata e sofferente in fondo alle scale.- Andy inarca un sopracciglio, serissimo; ed io cerco di trovare una spiegazione plausibile senza svelare troppa roba.

-Ehm... ecco, vediamo. Dovevo prendere aria. Così sono corsa sotto. Dopo una sigaretta o due sono rientrata e dato che ero stanca mi sono seduta per terra. E mi sono addormentata.

-Ma se io ti ho vista al parco!- insiste Simon.

-No, non mi hai vista.- non lo guardo.

-Ma ti dico di si!

-Ma ti dico di no.

-Okay, che sia un si o un no- riprende Christian, serio come non l'ho mai visto. -Non è che tu sia scomparsa per cinque minuti, ma bensì per un'ora e mezza. Un po' preoccupante visto che era sera inoltrata.

-Ehm... okay, mi spiace di avervi fatti preoccupare. La prossima volta dirò qualcosa di più su dove vado e cosa faccio...- abbasso lo sguardo e mi accorgo che sto stritolando i vestiti con cui ho dormito stanotte.

Ellis mi raggiunge e con un'occhiata concordiamo di andare in camera nostra per parlare da sole.

-Ma...- sentiamo Simon mugolare da dietro. -Io l'ho vista al parco...

 

  
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