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Autore: AlexandraB    11/09/2013    0 recensioni
Il sogno di un adolescente che per fotuna non si realizzo.
Scritto per tutte quelle persone che cercano l’amore vero e non un suo surrogato nonostante a volte si mostrino ciniche e fredde verso un modo che in passato le ha fatte soffrire
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero a scuola e non facevo niente. Fuori era nuvolo.

Lui era seduto nella fila centrale, nella terza fila e il suo banco era dalla parte della finestra.
Guardandolo  il mio cuore non batteva all’impazzata come succede alla protagonista nei libri, anche se avevo deciso di digli tutto.

Lui mi si avvicina, io non me ne accorgo; sono troppo presa dai miei pensieri, si siede accanto a me a all’improvviso mi sembrò che nella stanzia ci fossimo solo io e solo lui. Prima che potessi qualsiasi cosa lui cominciò a farfugliare parole sconnesse di cui non capivo il significato, ma all’improvviso capì cosa voleva dirmi; era: “ Vuoi stare con me?”

A quelle parole il mio cuore si fa sempre più veloce e qualcosa dentro di me urla “No! No! No! Non voglio!” ma questa voce,la voce della verità, viene zittita da una più forte la voce che mi ricorda che a sedici anni non ho dato ancora il mio bacio e che sono “indietro” rispetto alle mie coetanee, dalla voce della tristezza che vuole essere consolata da qualcuno che possa darmi, se non amore, un suo surrogato e dalla voce dell’incomprensione che vuole, per una volta, essere capita anche se solo per finta. E combattuta da tutte quelle voci che urlano una più forte dell’altra per farsi sentire da me io metto a tacere la voce della ragione e do ascolto alle voci dell’egoismo.

Il mio cervello per darmi ragione visualizza nella mia mente un immagine di Twiligtht in cui Bella ed Edward si baciano e il mio cuore sembra voler esplodere di felice perché crede di aver finalmente trovato qualcuno che lo curerà, che lo amerà, che potrà amare e in balia di queste emozioni una forza a me estranea fa alzare gli angoli della mia bocca a formare un timido sorriso.

Quel momento è il momento per cui ho aspettato per molto tempo ma è un tempo misero se paragonato alla lunghezza della vita umana, è il momento in cui scoprirò cosa vuol dire amare ma la voce della ragione della verità mi sussurra le parole che Lui mi aveva detto qualche settimana prima: “ mettiti con A” parole fredde e dette alla ragazza di cui il suo amico si è preso una cotta, parole dette da un semplice compagna a una sua compagna. Niente di più niente di meno. Io riprendo possesso delle mie capacità e comincio a pensare “Perché? Perché prima mi dice quello  e ora questo? Perché? Perché? Perché perché perché perché”

E ad ogni perché il mio cuore si svuota sempre di più.

Ma all’improvviso le voci dell’egoismo prendono il sopravvento su di me, forse perché una piccola parte di me vuole così, ma sta di fatto che il momento è stato rotto da tutti quei perché e quindi non posso dargli quel bacio che tanto vorrei poiché siamo in classe e non voglio che tutti ci vedano pronti a fare le loro battutine perciò mi limitai a dirgli un si appena sussurrato.

Era tutto così bello o almeno mi sembrava tutto così perfetto e bello.
Ero a casa e stavo aspettando lui ed ero così felice e così innamorata, o almeno pensavo di esserlo.
Squilla il citofono.
Apro.

Impaziente comincio a correre giù per le scale.
Sento dei passi, mi affretto.

Mi fermo.

Non è lui.

Perché?

Avrei davvero voluto chiederglielo.

Perché c’è lui? A.

Dov’è Lui?

Era stato Lui a mandare A da me??

A sapeva già che volevo stare con Lui perché era di lui che credevo essere innamorata?

Lui aveva avuto il coraggio di dire ad A cosa era successo quella mattina?

Erano queste le domande che mi vorticavano in testa in quel momento e di cui avrei voluto una risposta ma non riuscii a dire niente perché tutto si fece buio e cominciò a scomparire.

Aprii gli occhi e capii che ero stato uno splendido ma impossibile sogno.

All’epoca pensai così ma ora questo sogno rimane semplicemente il ricordo di un sogno seguito da una sensazione di vuoto tipica di quando si vuol essere amati.

Ringrazio ogni giorno che passa che quel sogno non si sia avverato perchè da quel momento ho capito che non volevo avere solo un surrogato di amore ma voglio un amore vero.
 
 
 
 
Scritto per tutte quelle persone che cercano l’amore vero e non un suo surrogato nonostante a volte si mostrino ciniche e fredde verso un modo che in passato le ha fatte soffrire



Note
Ringrazio tutti coloro che leggeranno questa storia e chiedo scusa in anticipo nel caso ci fossero errori ma chiedo anche di capirmi pioche questa è la prima storia che pubblico.
Questa "storia" è stata scritta cinque anni fa e questa sera sfogliando un vecchio quaderno è caduto questo foglio e ho voluto provare a pubblicarlo.
spero che abbiate voglia di lasciare una recensione altrimenti vi ringrazio per il tempo che avete speso leggendola.
  
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