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Autore: AlexVause    11/09/2013    8 recensioni
Spesso, le situazioni in cui siamo immersi, ci portano a gesti che in altri casi mai avremo compiuto.
Ci sono giorni in cui, guardando negli occhi una persona, vedi solamente un ostacolo...altri giorni invece, in quegli occhi ti ci perderesti.
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Swan Queen
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amarsi e perdersi per poi ritrovarsi. Destino.'
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Capitolo 3

Emma sospirò. Erano nei guai, e allora perché non mettere in pericolo anche se stessa ancor di più?
Decise di affrontare un argomento che le premeva da mesi.
- Tornerete mai a parlare, tu e mia madre, come quando la salvasti? Intendo come due persone normali?
La sua era una domanda sincera.
Silenzio.
- Oh già...l'orgoglio innanzi tutto...
- Non mi sembra il caso di affrontare questo discorso ora, Miss Swan.
- Allora ti chiedo un'altra cosa...Riusciremo mai a parlare come due persone civili, noi due, rapporto annesso?
Camminavano con passi incerti. Non sapevano cosa sarebbe successo, né quando.
- Forse.
Il sindaco rispose con tono distratto.
Guardandosi attorno, cercava di capire dove si trovavano.
- Tutto qui?
Regina si fermò improvvisamente, voltandosi verso la bionda.
- Cosa vuoi che ti dica? Vuoi seriamente parlarne ora?
- Shhh.
Emma aveva udito qualcosa.
Regina alzò gli occhi al cielo spazientita, volgendo lo sguardo altrove, ma nel farlo si accorse che non erano sole.
Un altro rumore.
- Ehi! Senti...
Iniziò Emma, ma il Sindaco le mise una mano sulla bocca, per zittirla, spingendola nello stesso istante contro la parete di pietra.
Unico punto apparentemente sicuro, all'ombra di un masso più alto di loro, ma non molto largo.
Erano giunte alla fine del tunnel, che si apriva su un punto della caverna più ampio e un dirupo poco ripido sul lato destro.
- Shh...Miss Swan...c'è un'Idra che dorme proprio qui di fianco a noi.
Bisbigliò all'orecchio di Emma, Regina, togliendo lentamente la mano dalla bocca della bionda.
I loro volti vicinissimi.
- Idra...è quel... grosso bestione mitologico a tre teste? Dimmi di no.
Il corpo del Sindaco era schiacciato contro quello dello Sceriffo.
Emma aveva timore che Regina riuscisse a sentire il battito del suo cuore, così veloce, così forte.
Non era solo paura, la colpa di quel suo battito accelerato.
- Esatto.
- Ti avevo detto di dirmi di no...Come ne usciremo?
La mora la guardò negli occhi. Spaventata ma determinata.
Non aveva mai visto in lei quello sguardo, così serio, così calcolatore.
Sicuramente aveva già pensato ad un piano.
- Se la magia di questo mondo me lo consente...
- Cioè, se ci riesci.
Regina fece una smorfia.
- ...potrei fare un incantesimo. Isolare l'Idra da qualsiasi rumore, così da passarci accanto senza destarla.
- Funzionerà?
- Credo...
- Credi? Gesù Regina...non c'è spazio per un "Credo"!

Disse Emma duramente, dopo aver afferrato Regina per il bavero della giacca.
Erano così vicine che i loro respiri riuscivano a confondersi fra loro.
La ragazza si sporse lentamente oltre il masso. Voleva vedere con i suoi occhi a cosa stavano andando incontro.
Tornò ad appoggiarsi alla parete con gli occhi sbarrati.
- No...cioè...Regina, ma l'hai vista quella cosa??
- Emma...
L'aveva chiamata per nome...detto da lei suonava così...strano.
Regina capiva quanto la ragazza fosse tesa e spaventata.
- ...ascolta...questo mondo è diverso dal mio, e con esso la magia. Ci riusciremo, vedrai, ma per farlo dovrò avvicinarmi il più possibile al mostro.
- Regina...no! Ci sarà un altro modo.
- Farci uccidere? No grazie! Comunque dorme...sarà facile.
Lo Sceriffo si sporse di nuovo oltre il masso, per vedere il mostro.
Poteva quasi accarezzare il viso di Regina col suo.
Si voltò incontrando il suo sguardo, per poi tornare a poggiarsi alla parete.
- Nulla qui è facile e ad Henry servono entrambe le madri.
Gli occhi profondi della mora incontrarono quelli color lago dello Sceriffo, che tolse la mano dal bavero.
Un istante che sembrò andare a rallentatore.
- Andiamo. Dobbiamo uscire di qui e trovare quella dannata fiala. Non voglio che ad Henry accada qualcosa.
Regina interruppe quel momento.
Si scostò lentamente da Emma, quasi come se non volesse andarsene.
- Seguimi...fai il più piano possibile.
Si incamminarono a passi lenti verso l'Idra.
Lo Sceriffo era dietro la Evil Queen.
Per non fare troppo rumore cercarono di muoversi all'unisono come fossero un tutt'uno.
Emma aveva il cuore in gola.
Nervi tesissimi e paura che quel dannato bestione, si svegliasse ad ogni passo delle due.
Quel mostro era gigantesco.
L'alito caldo, emanato dal respiro delle tre teste poggiate a terra, era orribile.
Lo Sceriffo ed il Sindaco, camminavano sul ciglio del dirupo per passare accanto all'animale.
Terriccio misto a piccola ghiaia, ricopriva tutto il terreno presente nella caverna.
Emma si sporse per vedere giù dalla discesa.
Il luogo dove si trovavano, si estendeva moltissimo oltre al dirupo.
Avvicinatasi troppo al ciglio, la Bionda, scivolò sul pietrisco perdendo l'equilibrio, ma senza cadere.
Regina ferma dinnanzi al mostro, era pronta a pronunciare l'incantesimo contro l'Idra, quando sentì uno strattone forte al braccio.
Si voltò verso lo Sceriffo allarmata e la vide impacciata.
- Stia attenta Miss Swan!
La riprese a bassa voce.
- Se lei scivola porterà con sé anche me!
- Ho capito! Scusa...
Rispose Emma infastidita, ma capiva il grado di tensione del momento.
Niente errori o sarebbero costati cari.
- Ehi...Regina...
Emma sfiorò la mano della Evil Queen per attirarne l'attenzione.
- Guarda su quella parete laggiù...
Regina seguì con lo sguardo la direzione indicata dalla Bionda.
Non fecero tempo a leggere cosa vi era scritto.
Un ruggito alle loro spalle, le fece voltare e una testa dell'Idra, colpì violentemente Regina al petto, scaraventando lei ed Emma giù dal dirupo.
Rotolarono, fino ad arrivare in un punto piano alla fine della discesa.
Emma si alzò velocemente.
Notando Regina priva di sensi, la afferrò dalle braccia e la portò a nascondersi in una piccola grotta, composta da massi abbastanza grandi per nasconderle entrambe.
Sembrò che il bestione non se ne fosse accorto. Lo Sceriffo sospirò per il sollievo.
Erano momentaneamente al sicuro.
- Regina...
Emma cercava di richiamarla a bassa voce per non fare troppo rumore.
Il suo cuore stava per esploderle nel petto.
Perché non poteva avere una vita normale?
Non si sarebbe mai immaginata tutto ciò, due anni fa.
Aveva invidiato gli eroi che vivevano queste avventure, ma ora sinceramente, desiderava essere a casa e basta.
- Regina...mi senti? Svegliati...ti prego.
Lo Sceriffo, picchiettava lievemente il viso del Sindaco sdraiato a terra.
Si sentiva tutta ammaccata.
Avevano fatto una brutta caduta e, il colpo inferto dall'Idra a Regina era stato notevole. Era preoccupata.
- Regina...ti prego...riprenditi! Non lasciarmi nei guai da sola...
Continuava a picchiettarle il viso, quando Regina inspirò troppo velocemente cominciando a tossire.
Aprì gli occhi, faticava a respirare.
Lo Sceriffo le prese il viso fra le mani.
- Ehi...Ehi...Regina guardami!
Regina si sentiva soffocare.
Si teneva una mano sul petto dolorante.
Guardò la bionda davanti a sé negli occhi.
- Respira lentamente Regina.
Le parlava dolcemente.
- Respiri profondi e lenti...ecco...così. Ti senti qualcosa di rotto?
Il Sindaco si sentiva ammaccata, intontita, ma meglio, se così lo si poteva definire.
- Credo...credo di no.
- Vieni...prova a sollevarti mettendoti a sedere...piano.
Emma si sedette accanto a lei, facendola appoggiare contro di sé.
- Come ti senti?
La Evil Queen aveva la testa sulla spalla di Emma, la caverna le girava un po’ intorno.
Occhi chiusi, cercò di capire cos'era accaduto.
Dopo un po’ di silenzio, rispose.
- Decisamente meglio prima.
La Regina si scostò dallo Sceriffo.
- Non ho dubbi.
Emma sorrise, per poi divenire subito seria.
- Vieni...dobbiamo portare a termine la prova per Henry...
- La...la frase l'hai letta?
Emma si sporse oltre ai massi, per vedere se riusciva a scorgere la scritta da li.
- No ma...la vedo...aspetta. Dice: "L'intelligenza abbatte molti ostacoli, lasciando spazio a nuove strade".
Sospirò a fondo la Evil Queen.
Sorreggendosi alla compagna di sventura, cercò di alzarsi.
Le braccia intorno al collo della bionda.
I loro visi molto vicini.
Cercò di sporgersi lentamente dal masso, per vedere com'era la zona dove si trovavano.
- Emma!
Di nuovo il suo nome...
Regina afferrò la spalla di Emma per portarla ancor più accanto a sé.
- Guarda là...una spada!
- Sarebbe eccitantissimo, se una di noi due la sapesse usare! La sai usare Regina?
- Chi io? Uso magia mica armi! Con Malefica hai fatto un bel lavoro...riprovaci!

La terra sotto i loro piedi iniziò a tremare.
Entrambe si sporsero di più, per vedere dov'era il mostro.
Si voltarono a guardarsi nello stesso istante.
- Viene verso di noi!
- Via di qui!
Una coda enorme distrusse il loro nascondiglio.
Emma correva davanti a Regina.
- Andiamo a prendere la spada!
Gridò il Sindaco, facendo un cenno allo Sceriffo che si mise a correre seguita dalla mora, nella direzione dell'Arma.
- Io uso la magia. Tu difenditi con quella!
L'Idra in pochi passi si voltò, raggiungendo le due.
Le tre teste erano pronte a divorarle.
Dalle mani la Evil Queen creò delle palle di fuoco.
- Che aspetti Regina! Lanciale!!
- Aspetto che si avvicinino le teste!
- Hai due mani e le teste sono tre!
- Se non te ne stai buona, le uso entrambe per te!

Una testa a bocca aperta, si fiondò sulle due.
Regina le fece mangiare entrambe le palle di fuoco.
Un verso gutturale, quasi un lamento, uscì dal mostro che fece un passo indietro, apparentemente illeso.
- Hai altre idee, genio della magia??
Un'altra testa si scagliò su di loro violentemente, a bocca chiusa, per colpirle.
Emma tirò Regina da un braccio e si spostarono velocemente.
La testa dell'Idra distrusse una roccia.
- L'uscita! L'intelligenza! Nuove strade!!
- Ne arriva un'altra Swan!!
Una terza testa si abbatté su di loro che corsero via.
- Dobbiamo cercare dei massi che possano coprire l'uscita!
- E' piena di massi la caverna, Regina!
Un colpo di coda le fece abbassare, passando sopra le loro teste.
- Proviamo dove c'è la scritta!
Le due corsero vicino alla parete con la frase incisa.
L'Idra lentamente le seguì.
Regina tirò al mostro qualche altra sfera di fuoco.
- Che fai??
Urlò la bionda Swan.
- Lo faccio arrabbiare!
- E' la tua specialità, vero?
La mora si voltò con sguardo glaciale verso lo Sceriffo.
- Arriva!
Una testa si abbatté pesantemente sulla parete, ma nessuna uscita si aprì, nessun tunnel.
- Dannazione!
Emma gridò frustrata e spaventata, correndo assieme a Regina lontano dal mostro.
Il Sindaco notò una formazione rocciosa, molto strana, che copriva una parete ad arco.
Afferrò la mano della donna accanto a lei.
- Là!!
Corsero velocemente verso il punto indicato da Regina, seguite dal mostro che distruggeva ogni cosa, al suo passaggio.
Capolinea. Erano in trappola.
Entrambe con la schiena contro i massi, cercarono di attirare l'animale in quel punto.
Le due capirono che era finita per loro, quando intuirono le intenzioni della bestia.
Caricò un triplo attacco, con tutte e tre le teste.
Per loro non vi era via di fuga...non più.
Ci fu un primo attacco potente, seguito da massi distrutti che volavano ovunque, in aria, come fosse esplosa dinamite.
Il secondo attacco, distrusse la parete alle loro spalle che crollò, scoprendo un tunnel e facendole scivolare al suo interno.
Il terzo attacco era destinato a loro.
Sdraiate entrambe a terra, sui massi ridotti in frammenti, Regina impiegò tutte le sue forze per creare una palla di fuoco potente. La loro ultima speranza.
La testa caricò il colpo e mentre si scagliava su di loro, Emma si aggrappò al braccio di Regina, lì al suo fianco.
Un'esplosione seguita da un tonfo sordo, poi il silenzio.
Lo Sceriffo ed il Sindaco avevano chiuso gli occhi, rassegnate alla fine.
Non sentendo più nulla attorno a sé, li aprirono lentamente.
L'Idra era sparita.
Emma si staccò da Regina e cercarono di alzarsi doloranti e stanche.
- Cosa...cos'è successo?
La bionda era incredula.
- Non lo so...e non starò qui a trovare una risposta. Andiamo prima che quella "cosa" ritorni.
Appena varcarono la soglia del tunnel, l'entrata si chiuse alle loro spalle.
Le due, senza forze, si appoggiarono alla parete per riprendere fiato.






Nota di Alex: Spero che inizi a piacervi la mia prima FanFiction...fatemi sapere cosa ne pensate, ci conto :)
Grazie per leggere i miei sproloqui ;)
  
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