with our eyes, we will see what is really valuable.
 

Mentre traslocava, Tenma lo trovò, per caso, dentro una scatola del suo armadio. Lo prese e, capovolgendolo, gli sembrava che fosse stato ammaccato da un vecchio giocattolo, il suo vecchio mappamondo. Lo aveva preso perché assomigliava ad un pallone, solo che non si poteva calciare, e da piccolo passava ore e ore a guardare ed immaginare quanto fosse grande il mondo.
Ora che lo osservava, si era accorto che lo spazio tra l'Australia e la Nuova Zelanda si era piegato verso l'interno, mentre la linea, un tempo di un colore rosso brillante, che segnava l'equatore, era diventata d'un nero pece.
Il mondo che conosceva era diventato malconcio, abbandonato alla ruggine ramata.
"Voglio guardare il più lontano possibile all'esterno della mia finestra" pensò, mentre apriva quest'ultima e, facendosi investire dal fresco vento d'autunno, alzò lo sguardo al cielo limpido, scorse le nuvole bianche che somigliavano a dello zucchero filato, che coprivano il sole splendente da cui alcuni raggi filtravano comunque.
Mentre si godeva quella leggera brezza e osservava il paesaggio che c'era, Aki entrò in camera sua, con un vassoio pieno di biscotti in mano, insieme ad un bicchiere di latte.
«Tenma, che ne dici di riposarti un po'?» Gli chiese cordiale, posando il vassoio su uno dei tanti scatoloni che c'erano in giro, mentre il castano si avvicinava e si sedeva sul pavimento, accanto a sua zia.
Era calato il silenzio, nessuno osava dire niente. Tenma stava riflettendo su cosa ci fosse di veramente prezioso nel mondo, ma non riusciva a trovare una risposta.
«Aki-nee, secondo te, cosa c'è di veramente prezioso nel mondo?» Chiese alla fine.
La Kino ci riflettè un po', per poi dare una risposta.
«Beh, è difficile dirlo. Immagina con me e lo scopriremo insieme, ti va?» Rispose con un sorriso, mentre il castano annuiva.
Chiusero entrambi gli occhi per immaginare meglio. Poi Aki cominciò a parlare.
«Immagina una nave pirata della Somalia che, lentamente e inesorabilmente, sta naufragando nel mare, mentre passa inosservata. Ci sono delle vite a bordo, giusto? Ora immagina uno scontro a fuoco in Bosnia, un boato cresce, per poi scomparire dolcemente, ci sono vite che vengono strappate, giusto?» Tenma non capiva il senso di quelle parole.
«Aki-nee, mi stai dicendo che la cosa più preziosa nel mondo è la vita?» Chiese curioso.
«Questo resta a te scoprirlo» disse congedandosi ed uscì dalla stanza, lasciando il più piccolo solo, a riflettere.
Il silenzio tornò a regnare sovrano, mentre il castano posava il suo sguardo su ogni cosa che c'era nella sua camera, e alla fine la sua attenzione venne catturata da un vecchio foglio, attaccato alla sua scrivania, che raffigurava l'organizzazione della mensa scolastica.
Il ragazzo aveva segnato con un fiore di colore rosso i suoi piatti preferiti; si vedeva che era proprio desideroso di mangiarli, eh?
Pensando al periodo scolastico, era contento di essere diventato amico con quello sbruffone di Hakuryuu e con un tipo taciturno come Kyousuke. E' stato fortunato ad essere in grado di ridere o piangere in durante tutti quei momenti significativi, per un tipo come lui.
Dopo aver ricordato quei tempi, ritornò a guardare le sue cose più importanti e, dopo un po', lo colpì una piccola statuetta in bronzo che raffigurava la torre di controllo militare Americana. Si ricordò che l'aveva regalata il compagno di Aki quando era venuto in Giappone a farle visita.
All'improvviso, sentì delle urla di alcuni ragazzi che stavano litigando sotto casa e uno di questi era grande e grosso, sarebbe sicuramente finita male per l'altro, che era tutto il contrario, ma non poteva farci niente. E' brutto sentirsi inconsapevole delle conseguenze delle cose che noi stessi facciamo, o addirittura privo di difese.
Si ricordò i continui litigi che avevano Hakuryuu e Kyousuke, ma alla fine facevano sempre pace, ed era questo l'importante.
"Queste cose importanti... che cosa sono?" Si chiese, mentre ricordava come quei due mettevano fine ai loro litigi. Eh, sì. Cominciavano a ridere, dando dell'idiota a se stessi.
Avrebbe voluto dare un messaggio a tutti quanti, tutti quelli che abitavano nel mondo. Ma non poteva.
Trasportando con sé quel globo di trenta centimetri, il castano decise di intraprendere un viaggio, voleva accertarsi di cosa era veramente prezioso con quei suoi occhi e quel suo cuore.
"Se queste terre libere esistessero da qualche parte sulla terra, che luoghi sarebbero?" Si chiese, cercando una risposta dentro di sé, e alla fine la trovò.
"Non avrò bisogno né di un aereo e né di una nave. Perché questo genere di cose esiste dappertutto, no?" Sorrise a se stesso, finendo di mettere a posto le sue cose, per poi prendere una borsa e metterci dentro il suo vecchio mappamondo ed uscire dalla sua stanza come un fulmine.



Angolo dell'autrice.

... okay. non so neanche io che ho scritto.
fatto sta che dovevo scrivere quest'ultima fic prima di prendere una pausa dalla scrittura.
blocco dello scrittore is the way. no, comunque. nel periodo della mia assenza come autrice, ho in mente di migliorare un po'.
così quando tornerò non dovrete sopportare le cavolate che scrivo. (?)
il banner è fatto da me, quindi è sotto il mio copyright. anche se sinceramente non so che cavolo c'entri con la fic un tenma che piange. .u.
e non penso che 'sta cosa abbia un senso, ma comunque--
va beh, ora vado. .uuu.

caramellah.~

P.S: ditemi se tenma è ooc o solo leggermente, perché io, data la mia bakità (?) non ne ho idea. .u. così metto l'avvertimento e siamo tutti felici. (?)