Anime & Manga > Soul Eater
Segui la storia  |       
Autore: Joy B Cheshire    11/09/2013    2 recensioni
Soul era seduto sul bordo del letto con la testa tra le mani a tormentarsi: cosa diamine gli era successo?
Non riusciva a smettere si pensare all'incidente di quella mattina di un po’ di tempo fa, quando lui e Maka avevano partecipato alla loro prima lezione di volo. Perché continuava a pensare a lei? In fondo non gli era mai interessata più di tanto. Qualcosa però era cambiato, lo percepiva chiaramente. Lui non era più lo stesso, e un evento inaspettato stava per avere luogo.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Black Star, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Soul era seduto nel letto con le gambe incrociate sotto le lenzuola e la schiena poggiata sulla testiera. Si era ripreso quasi completamente, ma si sentiva ancora la testa un po' pesante. Poi scoprì di avere un'enorme e pesantissima fasciatura intorno alla fronte. Poi richiese ai presenti che cosa gli era successo e dove si trovava. 
Guardò la signora sulla quarantina. Aveva dei lunghi capelli lisci color cioccolato un po' trasandati e gli occhi ambrati affiancati da delle piccole zampe di gallina. La carnagione era chiara e il fisico slanciato e forte. Questa cominciò a rimettere a posto, su uno scaffale situato vicino al letto accanto al suo, le garze e una scatola contenente un kit del pronto soccorso e fatta interamente di legno. Dopodiché si rivolse al ragazzo e gli rispose: «Oh, caro ragazzo! Non so bene cosa ti sia successo. Ti abbiamo trovato a qualche centinaio di metri di distanza dalla nostra casa. Più precisamente eri all'interno di un cratere nel terreno. Per fortuna era nel nostro campo che teniamo a riposo in questo periodo dell'anno. Sai portavi degli strani vestiti che però erano sporchi di terra e ti usciva del sangue dalla testa. Ma puoi stare tranquillo, non era niente di grave! Non so come tu ci sia finito lì. Mio figlio, il mio piccolo Marius, è convinto che tu sia un emissario di Plutone caduto giù dal cielo! Pazzesco no?»-«Ma mamma, non ho detto una bugia! Questo ragazzo con i capelli bianchi si è schiantato nel terreno cadendo giù dal cielo!» Disse tutto imbronciato il bambino di 5 anni con gli occhi verdeazzurri e i capelli biondi riccioluti che stava a destra del letto di Soul (quei due non sembravano proprio essere parenti). Dal canto suo il ragazzo non poteva essere più confuso: il bambino si chiamava Marius e sua madre aveva appena nominato un certo Plutone? Cosa cazzo stava succedendo? Dai, non poteva essere QUEL Plutone!
«Scusate se sembro ripetitivo, ma dove sono? Non me lo avete ancora spiegato.»-«Ah, beh,» disse un'altro ragazzo bruno al lato sinistro del letto che sembrava essere più piccolo di lui solo di un anno «Amico, ti trovi a Hellcity, la nazione più potente di questo continente! Siamo governati da un grande condottiero chiamato Plutone che possiede dei poteri fuori dal comune! Amabile con il popolo e spietato con i suoi nemici egli è temuto e rispettato da tutti! Lo soprannominano anche con un nome straniero... Credo che sia "Shinigami", ma non so che vuol dire.»
Soul si sentiva sempre più confuso: il loro capo si chiamava Plutone, come il dio romano della morte, aveva poteri sovrannaturali e per di più si faceva chiamare Shinigami?! La cosa più strana era che se veramente questa gente aveva usanze dell'antica Roma, perché diavolo la loro "nazione" si chiamava Hellcity? Soul a quel punto disse: «Beh non me l'aspettavo, ma credo che abbiate capito che non sono di qui. Comunque volevo chiedervi: perché mi avete chiamato emissario di Plutone?»-«Beh... Non volevamo dirtelo per non spaventarti,» ricominciò a dire il ragazzo «ma devi sapere che alcuni di noi nascono con delle anime speciali: alcune dette "grigori" che conferiscono a chi le possiede l'abilità di evocare delle ali d'angelo che permettono loro di volare; altri possiedono il potere di trasformare il loro corpo in un'arma, sono detti "buki" e gli unici che hanno l'onore di impugnarli sono i "grigori". Queste persone di solito lavorano come emissari di Plutone e i "grigori" fanno da suoi ambasciatori se sono da soli, se invece vengono accompagnati da una "buki" assumono il ruolo di soldati, guardie del suo castello, sicari, e così via. Purtroppo solo le famiglie di sangue nobile possono ricevere questi doni straordinari! Quindi non è il nostro caso di sicuro...»
E, mentre Soul stava per ricadere in stato comatoso per lo choc, la porta si spalancò ed entrò una ragazza con i capelli rosso fuoco e gli occhi verdi che disse: «Mater! Ho scoperto una cosa sensazionale! Hanno incarcerato un'altra persona! Una ragazza!»-«Davvero? Dopo quei tre ragazzi non pensavo ne arrivasse un'altra! Cosa hai scoperto?»-«Ho scoperto come sono fatti: i tre ragazzi sono vestiti in maniera singolare e sono un maschio e due femmine; il ragazzo ha i capelli neri e gli occhi color ambra ed è stato dichiarato un soggetto molto pericoloso; le due ragazze si somigliano molto e per qualche strana ragione hanno di stessi vestiti. Infine c'è la nuova arrivata che ha dei capelli castani molto chiari raccolti in due codini e gli occhi verdi.» A quel punto Soul gridò: «Maka?! Perché l'hanno incarcerata?» Lei lo guardò scioccata. «Conosci la nuova arrivata? È stata braccata da un misterioso cacciatore di taglie, come fai a conoscerla? Nessuno sa da dove venga!»-«Certo che la conosco, è la mia...» Stava per dire che era la sua ragazza, ma si bloccò in tempo. Cavolo! Perché voleva dire così? Lei neanche se lo filava...«Ehm... Migliore amica! Sì la mia migliore amica! E non farebbe mai del male a qualcuno senza un motivo! Devo vederla! Devo chiederle come è finita in un posto del genere! Dove si trova la prigione?» La "mater familias" (così si chiamava la madre di famiglia in latino) gli disse con un tono di voce molto tranquillo: «Si trova a un chilometro a sud da qui, ma devi essere pazzo ad andare a piedi fino lì.»-«Di questo non si preoccupi! Ho affrontato cose peggiori di una prigione!» disse il ragazzo con un sorrisetto e iniziò ad alzarsi per cercare i suoi vestiti. La ragazza dai capelli rossi però gli disse esasperata: «Tu non hai idea di quello a cui vai incontro! La prigione dove ti stai dirigendo è un carcere di massima sicurezza! Nessuno può entrare salvo le guardie! Non esistono orari di visita per i prigionieri e nessuno può sperare di riuscire a ritornare alla luce del sole dopo essere stato lì! È una follia! Non puoi...» Non ebbe il tempo di finire la predica che Soul, stanco di tutto quel suo parlare, trasformò il suo braccio nella lama da Death Scythe. Davanti allo stupore generale lui, facendo un ghigno compiaciuto, disse: «Niente è impossibile per una buki, soprattutto se è una Death Scythe fica come me! *Eheh*» A quel punto nessuno osò opporsi. La mater familias diede a Soul i suoi vestiti lavati e asciugati. Si preoccupò di dargli un po' di provviste per il viaggio anche perché non avrebbe potuto fare di più. Lui ringraziò per l'ospitalità la donna e la sua famiglia e, dopo averli salutati, s'incamminò verso sud.

Non gli ci volle molto tempo per arrivare. I duri allenamenti dell'educazione fisica alla Shibusen lo avevano reso più forte e resistente (come tutti insomma). Mentre camminava pensava: "Ma è davvero possibile che tutto quello che mi hanno detto sia vero? Siamo veramente finiti in una società filo-romana che ha come imperatore uno che si chiama Plutone? In più, può essere possibile che gli unici a poter essere meister siano i grigori? E poi perché diavolo un'intera nazione si chiama Hellcity? Non ha senso! Un nome così l'avrebbe inventato una scrittrice di fan fiction fallita e sfigata!!!" (nota d'autrice: grazie tante Soul sei molto gentile *grr*)
Arrivato vicino alla prigione rimase di stucco guardandola: era un edificio enorme costituito da tre torri di pietra unite a triangolo tra loro; ogni torre aveva almeno una o due sentinelle e tutte erano grigori dalle ali nere vestite da legionari. Dovette ammettere che infiltrarsi in un posto del genere non sarebbe stato facile. Poi vide che una delle guardie che erano in pausa stava dormendo vicino a un albero. Aveva il suo stesso tipo di corporatura e le ali non c'erano, così gli venne in mente un'idea... Gli si avvicinò di soppiatto e mentre stava ancora dormendo lo trascinò dietro un cespuglio e gli rubò l'armatura. Indossato quello scafandro e messi i vestiti in uno dei sacchetti che aveva attaccati alla cintura, si diresse verso l'entrata principale. Lì si rivolse ai grigori/legionari di guardia dicendo: «Ave compagni! Sono venuto a prelevare alcuni prigionieri per trasferirli. Ordini dall'alto, sapete?»
Le due guardie si guardarono e Soul disse con una punta di minaccia: «Non vorrete certo contraddire l'ordine di un vostro superiore, vero?» e subito lo fecero passare. Una volta dentro passò attraverso un piccolo cortile di pietra ed entrò in un altro portone. Lì chiese a una guardia dove erano stati messi i nuovi prigionieri e subito si diresse nella direzione indicata. Salì fino al terzo piano e lì trovò due celle attaccate dove dormivano Liz e Patty piene di ferite. Di fronte c'era una porta di metallo socchiusa con una fessura che dava verso l'interno. Lì Soul vide il capo delle guardie che si avvicinava minacciosamente ad una ragazza che era seduta sul letto dicendo: «Ma guarda che bel bocconcino dagli occhi verdi! Chissà come ha fatto una topolina come te a finire qui, quello strano tizio non me l'ha detto sai? Mi ha detto solo che eri una complice di quei tre che abbiamo catturato l'altro giorno.» Maka per niente spaventata gli disse: «Prova ad avvicinarti ancora e te lo farò vedere io, lurido verme! Non mi toccare, stronzo!»-«Dai lasciati andare adesso ci divertiamo un po' insieme...» E la bloccò con le spalle al muro mentre cercava di levarle la gonna.
«Ehi!» Disse Soul molto seccato «Lasciala stare! Non ne vale la pena!»-«Chi sei tu per dirmi cosa fare? Io volevo solo divertirmi un po'! *eheh*»-«Chi sono io? Beh...» disse lui trasformando il braccio in lama con un ghigno «di certo sono una persona che non vorresti mai incontrare...» E si scagliò su di lui a tutta velocità e gli fece un taglio sul fianco. Quello barcollò all'indietro gemendo e allontanandosi dal letto e si mise una mano sulla ferita sanguinante. Soul tornò normale e lo prese dal collo costringendolo a guardarlo attraverso l'elmo e gli disse incazzato: «Vattene!». Quello se ne andò infuriato e di malavoglia.
Maka con le lacrime agli occhi disse: «Soul? Sei tu?»
Lui si tolse l'elmo e le fece un sorrisetto. «Ciao senzatette, ti sono mancato?» Lei gli buttò le braccia al collo e pianse. «Idiota! *sigh* Perché ci hai messo tanto? È stato orribile!»
Soul le accarezzò i capelli e la strinse forte. Si sentiva strano. Sentiva il bisogno di proteggerla.
«Su!» Disse sciogliendosi dall'abbraccio. «Adesso non abbiamo tempo per questo. Dobbiamo uscire di qui e liberare gli altri. Dov'è Kid?»-«Non lo so. Le ragazze mi hanno detto che probabilmente è stato rinchiuso in una cella di isolamento, perché appena arrivato ha provato a scappare mentre loro erano ancora svenute. Probabilmente pensava di tornare a riprenderle...»-«Bene! Non ti preoccupare lo troveremo. Insieme possiamo fare tutto, ricordi?»
Lei sorrise e annuì, ma disse: «Purtroppo mi sento un po' debole, non so se ce la faccio.»-«Tranquilla, pensiamo prima di tutto a liberare le ragazze.»
Uscirono dalla cella e forzarono con il braccio lama di Soul le serrature delle celle gemelle. Liz e Patty si poterono finalmente abbracciare e poi abbracciarono anche loro due. Ma non avevano tempo per i convenevoli. Cercarono la cella di Kid e la trovarono in fondo al corridoio. Aveva una porta di metallo dipinta di bianco. La sprangarono e trovarono Kid appeso al soffitto svenuto rinchiuso in una camicia di forza. La stanza intorno a lui era dipinta... In maniera asimmetrica. C'era un volto disegnato sulla parete: da un lato era maschile e dall'altro femminile. Il resto delle pareti erano scarabocchi privi di qualunque logica.
Soul tagliò le corde che lo sorreggevano e Liz e Patty lo raccolsero. Su un lato del corridoio c'era una finestra di vetro. Si sentivano già le guardie che salivano le scale in fretta e furia, così Soul chiese a Maka di fare un piccolo sforzo per evocare le ali insieme a lui. Lei acconsentì. Lui si trasformò in falce, si misero in posizione e in pochi attimi evocarono le ali. Maka chiese a Liz e Patty di sistemare Kid sul retro facendo attenzione a non farlo cadere e di aggrapparsi con tutte le loro forze.
Lei prese la rincorsa e si lanciò a tutta velocità contro la finestra che andò in mille pezzi. Volarono fuori velocissimi ma Soul non avrebbe retto a lungo così Maka disse a Patty di svegliare Kid. Lei iniziò a scuoterò finché non si riprese. «Cavolo Patty basta! Smettila! Dove mi trovo?»-«Non c'è tempo per spiegare!» Si affrettò Liz. «Devi evocare il tuo skateboard e iniziare a volare seguendo Maka!»-«Ehm...si va bene...» Kid evocò dalla sua mano lo skate e cominciò a volare con Liz e Patty trasformate in pistole. «Dove si va di preciso?» Chiese lui ancora un po' intontito. «In un posto sicuro!» Rispose Soul.


  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: Joy B Cheshire