Young
and Beautiful
Sono felice, dopo due secoli. Guardo
John riposare sul
divano: il suo petto si solleva delicatamente ad ogni respiro e i suoi
ricci
castani accarezzano il cuscino di velluto rosso.
Mi avvicino e gli sfioro una guancia,
si sveglia.
-Che ore sono?- mi tuffo nei suoi
occhi blu notte e mi siedo
di fianco a lui sul divano.
- Dobbiamo muoverci, è
tardi-.
Mi dirigo velocemente nel piccolo
bagno e mi vesto: un
vestito di seta rosso lungo e senza spalline. Mi raccolgo i lunghi
capelli
rosso fuoco in un morbido chignon adornato con diamanti neri. Mi guardo
e
sorrido al mio riflesso, soddisfatta.
Arriviamo presto davanti alla nera
cancellata della villa.
John mi porge il braccio ed esco dalla macchina.
Entriamo a braccetto nel grande
salone e veniamo accolti dal
padrone di casa e sua moglie.
-John che piacere! E questo
splendore? Tua moglie?- John
abbassa un po’ lo sguardo.
-No è la mia
fidanzata…- l’uomo gli avvolge con un braccio
le spalle e si rivolge a me:
-Beh non le dispiacerà
signorina se glielo rubo un momento
vero? Ma gli affari chiamano-
- Si figuri…- li vedo
sparire in mezzo agli invitati.
-Lo scusi mio marito è che
a volte è un vero maleducato..-
mi dice imbarazzata la donna.
-io mi chiamo Karen lei è?-
- Valerie Marchard-
-oh francese! Io adoro la Francia da
dove viene
esattamente?- ci dirigiamo ad un grazioso divanetto.
-vengo da Parigi- la donna sorride
amorevolmente e si siede.
-Chi l’avrebbe mai detto
che il nostro John avesse
finalmente messo la testa a posto ahah-
Sento già la testa girare
e le gambe fragili come steli
stremati dal vento.
-Che….. che significa?- la
donna si accorge dell’errore e
arrossisce imbarazzata.
-no vede…-
una mano
si posa sulla mia schiena.
-Eccoci- è John che con il
suo sorriso mi rasserena
all’istante.
-Andiamo a ballare?- Io cammino
velocemente verso la pista,
non voglio più parlare con quella donna impicciona.
-Ehi non sapevo che ti piacesse
così tanto ballare!-
Cominciamo a ballare lentamente, io
affondo lo sguardo nel
suo petto; lui comincia a raccontarmi di affari e delle divertenti
chiacchere
fatte con il signor Hampton, io continuo a pensare alle parole della
donna
che mi divorano
lentamente.
-Tutto bene? Sembri
preoccupata…- la tempesta nella mia
mente si placa.
-Come?- lui si avvicina al mio
orecchio
-Sai la cosa della fidanzata mi
spiace, ma quelli se non
riescono ad incasellare ogni invitato non stanno bene..-
Non capisco ciò che dice,
mi gira la testa.
-Perché? Non siamo
fidanzati noi due?- ho gli occhi lucidi e
sento che da un momento all’altro potrei scoppiare in un
pianto disperato.
-Ma no, ci facciamo compagnia, vero?-
leggere lacrime
cominciano a bagnarmi il volto. Finisce sempre così.
-Ma.. io pensavo che mi amassi, che
mi avresti amato per
sempre- lui sorride e per poco non gli scappa una risata.
-Cosa? Valerie stai farneticando
forse? Non ho intenzione di
sposarti!- lo allontano ed esco veloce dalla porta d’ingresso
mentre i padroni
di casa mi chiamano preoccupati.
Mi nascondo nel piccolo giardino
interno, in preda alle
lacrime. In due secoli non sono riuscita a trovare quella che viene
chiamata “l’anima
gemella.” Mi siedo
sulla minuscola panchina in ferro battuto e apro la piccola pochette,
tiro
fuori il medaglione nero.
Lentamente fumo nero come carbone
riempie il piccolo
giardino e la solita figura incappucciata si fa largo tra esso; denti
bianchi e
affilati brillano sotto il cappuccio.
-Dunque?- quell’essere fa
una risata amara e si avvicina
sempre di più a me.
-Per favore ridammi la mia
immortalità e vattene…-.
Il demone si siede accanto a me e si
toglie il cappuccio
lentamente, fino a mutare il suo viso in quello di John.
-Non ti amo Valerie, non ti
sposerò mai- le sue parole sono
pugnalate in una ferita aperta.
-Basta, lasciami stare!- il viso di
John comincia a mutare,
ora sembra una riproduzione grottesca del suo sguardo.: gli occhi
troppo gradi,
la bocca troppo sorridente.
- Io Valerie non ti capirò
mai: desideri un uomo che ti
amerà per sempre, anche quando sarai anziana e piena di
malanni, quando tu
stessa continui a prendere e lasciare
la
tua immortalità…. Sei tu che non accetterai mai
la tua vecchiaia, come puoi
pretendere che un estraneo la accetti?-
Non riesco a sentire altre parole
voglio solo la mia
immortalità, voglio ritornare a vagare per il mondo in cerca
di amore, amore
che non so se troverò mai.
-Ti prego…- lui mi prende
il medaglione dalle mani, ma si
rivolge ancora una volta a me.
- Io ho cose più
importanti da fare sai? Non ho tempo per i
tuoi continui cambi di idea, perciò questa è
l’ultima volta-. Stringe il
medaglione e finalmente da nero diventa bianco, è finita,
sono ancora
immortale.
Mi alzo lentamente dalla panchina e
comincio ad
allontanarmi.
-Valerie? Devo replicare anche
l’ultima parte?- Annuisco
debolmente.
Lascio che le fiamme che bruciano la
casa e tutti suoi
ospiti mi accompagnino in questa nuova vita, le fenici rinascono dalle
loro
ceneri, io farò lo stesso.
per prima cosa.... Grazie per aver letto la mia storia!
Per questo racconto ho preso ispirazione dalla canzone di Lana Del Rey "Young and Beautiful" , ascoltando questo brano mi sono immaginata questo racconto che spero vi sia piaciuto;)
Spero di leggere vostre renesioni.......
_Angelica__