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Autore: Artellh    12/09/2013    0 recensioni
"Se troviamo piacere in qualcosa, ricordiamoci la sua vera natura, perché un giorno, potremmo pentircene"
(Trama meglio spiegata dal 2 capitolo in poi)
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Un giovane falco planava lentamente sui munti aguzzi,nel cielo nero.
Le piume del  rapace risplendevano d’argento,nero e blu scuro, mentre il becco di metallo ornato sulla parte superiore, da una lettera in rilievo.
Una “G”.
Gli occhi rossi rubino, scrutavano il cielo, di tanto in tanto, incontrava piccioni argentei con occhi bianchi, con stretto nel piccolo becco di metallo una rosa blu.
L’anonimo falco salì d’altezza, superando una lieve nube verdastra, e lì, scorse una torre di marmo, con uno sporgente balcone decorato da una fila di balaustre.
Fermò lentamente il  volo, notando una persona vestita di un lungo mantello, alzare la mano bianca e anziana in segno di saluto.
Il falco posò delicatamente le zampette dalle unghie di metallo, sul bordo del balcone, prima di incastrare il becco nel suo petto di folte piume, fino ad entrare nella carne, per poter afferrare un ciondolo.
Il signore aprì la mano, per lasciare che il rapace gli donasse quel regalo.
Poi esso, alzò le ali e mentre le abbassava, prese fuoco.
Un fuoco lento, che fece risplendere gli occhi azzurri dell’uomo.
Questo si levò dal capo il cappuccio di seta nera, scoprendo un viso spigoloso con rughe che si estendevano di fianco agli spigoli della bocca e degli occhi.
La pelle bianca, si confondeva con i capelli lunghi bianchi, un tempo probabilmente biondi, legati in treccine, mentre la folta barba che accarezzava il mento, cadeva fluida e sciolta sull’abito bordeaux decorato di oro, racchiuso dal mantello nero.
Le mani tremanti dell’uomo strinsero il ciondolo, per poi portarselo al cuore, e infine aprire la mano dinanzi agli occhi.
L’oggetto, raffigurava una maschera incisa in un diamante rosso, grande più o meno quattro centimetri, la maschera teatrale era felice, sorrideva al signore, come per rassicurarlo.
L’uomo anziano si inumidì le labbra, con la lingua rosea, per poi scrutare la grande luna spaziosa nel cielo.
“Spero che gli dei ti possano guidare fin dove puoi arrivare, Geninex..”
Poi, con gesto lento, ripose il cappuccio sul viso, prima di entrare dalla porta con una faccia di leone con in bocca dei serpenti urlanti, incisa in alto all’entrata.
 Quello che però non sapeva, l’ingenuo anziano, era di una curiosa donna con due ali di pipistrello, ghignare soddisfatta alla scena appena assistita.






*Prima Fiction 
Allora, questo chiamiamolo "Capitolo anticipo"
Il resto, molto, ma molto più lungo, sarà la parte prima di questo capitolo, volevo darvi un'idea della storia.
Love&Peace, Artellh


 
  
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