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Autore: carocrazymofo    12/09/2013    1 recensioni
Apro la porta del mio appartamento e faccio accomodare la giornalista del The Times sul divano. Ci presentiamo cordialmente e la donna mi chiede se può registrare le mie risposte, e io le annuisco sorridendo.
Prima domanda, e io inizio a parlare.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Apro la porta del mio appartamento e faccio accomodare la giornalista  del The Times sul divano. Ci presentiamo cordialmente e la donna mi chiede se può registrare le mie risposte, e io le annuisco sorridendo.
Prima domanda, e io inizio a parlare.
 

AT THE BEGINNING
Era in prima fila, con una maglia azzurra, una bandana legata tra i capelli e un drink in mano.
Aveva il sorriso stampato in faccia, ma stranamente il suo sguardo non era fisso su me e i ragazzi, spesso si voltava, guardando altrove e forse proprio questo ha fatto sì che io la notassi, tra migliaia di persone.
Durante lo show i miei occhi erano come stregati, la guardavo e lei mi distraeva, la guardavo e lei non mi prestava attenzione, pensava esclusivamente ad ascoltare la nostra musica e a divertisrsi.
Il mio sguardo era attirato da lei, da quella ragazza, avevo voglia, quasi bisogno di parlarle, di stare con lei. Presi il mio cellulare e nel modo più naturale che potevo le scattai una fotografia, cercando di far sembrare che stessi fotografando il pubblico, come faccio di solito.
Lo show era finito, io ero tornato in hotel e la mia mente non poteva non pensare a lei, non potevo non farmi mille domande su quella ragazza sconosciuta, non riuscivo a chiudere gli occhi.
 
I ragazzi se ne sono accorti subito: "Cosa avevi sul palco?" mi chiedevano, senza capire. Ho deciso di parlare loro di lei, di aprirmi con i miei migliori amici, anche se ero consapevole di sembrare uno stupido, patetico, forse. Come previsto mi presero in giro, soprattutto per il fatto che non mi era mai capitato di essere attrato da una ragazza vista tra il pubblico, una mia fan, principalmente perché noi vedavamo le fans in una certa maniera, erano speciali, e pensare a loro in quel modo non credvo sarebbe potuto mai capitare.
Quella notte, spinto dal desiderio di conoscere quella ragazza e di sapere qualcosa su di lei,  ho acceso il mio pc, che tenevo ancora in valigia: sentivo di dover fare qualcosa, non potevo perderla per sempre senza mai più rivederla, era più forte di me.
Mi sentivo quasi una nostra fan: con una foto salvata sul cellulare, senza poter fare altro se non guardarla. Così ho postato la sua foto su twitter, con una minuscola, quasi invisibile, speranza dentro di me, che quella ragazza potesse accorgersi di me.
Scrissi sul sito web se per piacere la ragazza della foto potesse farsi riconoscere, ma ero stato stupido, ingenuo: infatti nel giro di pochi attimi,  migliaia di ragazze scrissero che si riconoscevano nella fotografia, che si trattava di loro, facendo spegnere in me quella piccola speranza che c'era. 
Era impossibile rintracciare, contattare, conoscere quella ragazza tra migliaia e migliaia, dovevo arrendermi.
 
Mi sono addormentato sul letto con il pc sulle gambe, mentre ancora aspettavo la sua risposta.
La mattina seguente quando ho aperto gli occhi, il mio primo pensiero è stato lei, e la foto che avevo postato su twitter.
Un messaggio di posta: proprio la ragazza che mi aveva fatto sentire come mai prima, lei,  mi aveva scritto. Si chiamava CarolinaS su twitter e mi aveva semplicemete scritto :
 "Ciao Harry! La ragazza nella foto che hai postato sono io", - e lo era davvero -nessun "oh mio dio" , nessun "non posso crederci" e così via, era  come se l'avesse contattata un normalissimo ragazzo, e ne ero piacevolmente sorpreso .Abbiamo parlato e ho scoperto che si chiamava Carolina, che aveva 18 anni, che era nata e che abitava a Londra con i suoi genitori. Abbiamo parlato per circa 5 ore, fino a quando mi disse che si era fatto tardi e che doveva spegnere il pc.
Dentro di me qualcosa urlava "non andartene, resta a parlare con me" e anche "fai qualcosa stupido", così ho dato retta a quella voce, mi sono buttato, ho fatto un salto nel buio: le ho chiesto di uscire con me. Questa cosa non mi capitava da tre anni circa, ed è stato davvero strano.
Lei dopo qualche minuto di pausa dallo scrivere che mi ha reso davvero teso, che mi ha fatto finire il cuori in gola, ha accettato e le ho dato appuntamento per la sera dopo.

FIRST DATE
Il giorno prima dell'appuntamento sono stato costantemente agitato e nervoso, e i ragazzi continuavano a prendersi gioco di me facendo battute. Non c'è bisogno di dire che ho impiegato almeno un paio d'ore per prepararmi, ma alla fine ho optato per t-shirt nera, jeans nero e Dr Martens, non diverso dal solito. 
Arrivai al ristorante: le gambe mi tremavano, i respiri si facevano sempre più cadenzati, ma cercavo di ripetere a me stesso di stare calmo, di non agitarmi: era solo una ragazza, non la conoscevo neanche, e quel comportamento non era da me. Quando però inizialmente non l'ho vista furoi dal locale, mi sono reso conto che quella ragazza stava diventando causa di qualcosa, di qualche cambiamento in me: non vederla, pensare anche solo per un momento che mi avesse  dato buca, mi fece a pezzi. Stavo per andarmene, ma non so cosa, forse una parte di me che sapeva che lei fosse lì, mi spinse ad entrare nel ristorante, e quella parte ebbe ragione: la vidi seduta ad un tavolo, assorta nei suoi pensieri.
Nervosissimo sono entrato e finalmente, dopo due giorni che mi sono sembrati anni, l'ho rivista: aveva una maglia aderente nera semitrasparente e un normalissimo jeans chiaro e, come se fossimo stati fatti l'uno per l'altro da sempre, indossava anche lei delle Dr Martens. Era distratta, pensierosa, e davanti a sè aveva un bicchiere di vino rosso. Come al concerto, guardava altrove, non impaziente di vedermi. Quando si girò verso di me vedendomi entrare, mi sorrise e si alzò; ci siamo dati un bacio sulla guancia e ci siamo abbracciati.
Quel primo abbraccio è stato in assoluto ciò che mi ha fatto innamorare di lei: un abbraccio caldo, affettuoso, sincero, come quello di due vecchi amici, che non si vedono da tempo. I nostri corpi si separanno e io già sentivo la sua mancaza, il suo calore; le sorrisi e ci sedemmo.
Durante la cena abbiamo chiacchierato, beveuto, riso, scherzato e parlato di noi:
mi disse che viveva a Londra con i suoi genitori, che però avevano origini italiane e che i One Directionle piacevano solo da pochi mesi,
aveva una voce bellissima, calma e travolgente,
che aveva 7 migliori amiche
anche da dove ero seduto io, difronte a lei, potevo sentire il suo odore, il suo profumo buonissimo
che aveva un cane a cui teneva immensamente
il suo sorriso mi stregava: i denti erano bianchissimi e perfetti, le labbra carnose e rosse
e che non era mai stata seriamente con un ragazzo
 
Le raccontai un po' di me, della mia vita e della mia famiglia, senza staccare i miei occhi dai suoi, così profondi ed espressivi.
Lei annuiva, sorrideva, guardava in basso. 
Quando uscimmo dal locale non volevo che la serata finisse lì, avevo paura di non poterla più rivedere, ed era l'ultima cosa che volevo, mi aveva letteralmente conquistato, e in quel momento, mentre la guardavo, l'unica cosa che desideravo fare era baciarla.
Alzai nella maniera più lenta che potevo le mani verso di lei, volevo farle capire le mie intenzioni per non sembrare troppo invadente o sicuro di me. Lei notò il mio gesto e guardò prima le mie mani, poi me, senza dire una parola, senza bloccarmi, semplicemente mi guardava negli occhi.
I suoi occhi neri nei miei occhi verdi. Nient'altro.
Le presi dolcemente il viso fra le mani, con quanta delicatezza avessi in corpo, per paura che scomparisse, per paura di svegliarmi nel bel mezzo della notte e accorgermi che era un sogno. Il sentire la sua pelle liscia a morbida sotto le mie mani mi diede la sicurezza che non stessi sognando. Posai le mie labbra sulle sue e assaggiai quelle meravigliose labbra, le più belle che io avessi visto,  potei sentire il suo sapore.
Lei poggiò le sue mani su i miei polsi, all'altezza del suo mento, e li strinse: pensai in un primo momento che volesse interrompere il nostro bacio, che volesse farmi capire che non voleva continuarlo, invece restò ferma, così come le sue mani intorno ai miei polsi, e mi lasciò guidare, lasciò che la baciassi, rispondendomi.
Il più bel bacio della mia vita, durò tantissimo.
 
La accompagnai a casa con la mia auto e poi fino all'ingresso. 
Quando arrivò il momento di salutci, di dirci addio pensavo, ci guardammo ed era come se nessuno dei due volesse andarsene per primo.
Ad un tratto l'uno si avvicinò in un solo movimento all'altra, e l'uno afferrò il viso dell'alra. 
L'uno baciò l'altra. 
E continuammo per minuti che ci sembrarono ore, senza darci tregua, come se fosse l'unica cosa importante e necessaria in quel momento.
 
 
THE BOYS
Uscivamo insieme da qualche settimana e le cose andavano benissimo, mi sentivo davvero il ragazzo più fortunato del mondo. Avevo lei.
La sera in cui portammo il nostro rapporto ad un altro livello, in cui decidemmo di dar retta non solo alla nostra mente ma anche ai nostri cuori, ai nostri corpi e alla loro voglia di conoscersi, di esplorarsi, di toccarsi, fu bellissimo. 
 
Dopo aver fatto l'amore, Caro uscì dal bagno solo con una mia t shirt addosso ed era immensamente sexy, ai miei occhi, la ragazza più bella del mondo. I capelli era bagnati per la doccia che si era fatta ed era completamente struccata; mi guardò e mi sorrise, sporgendosi per dare un bacio e io non potei fare a meno di tirarla per un braccio verso il letto. Rimanemmo così, lei stesa su di me con il viso sul mio petto, a baciarci ridere e parlare.
Ad interromperci fu una telefonata che mi diceva che le prove stavano per iniziare, così lei si alzò per permettermi di prepararmi e si sfilò la t-shirt: rimase con solo delle culotte, e mentre cercava il reggiseno che chissà che fine aveva fatto nella confusione della sera prima, io rimasi seduto sul letto a guardarla, e pensai che tra tutte le ragazze che ho avuto, non ne avevo mai conosciuta una come lei, non sapevo cosa mi stesse succedendo, nessuno mi aveva mai fatto sentire, in quel modo.
Ero stregato da quella ragazza, mi faceva sentire un altro, un ragazzo insicuro di sè, vulnerabile e romantico, ma mi accorsi poi che ero semplicemente innamorato. 
Mi costrinsi a distrarmi da lei e ad alzarmi dal letto solo quando qualcuno bussò alla porta della mia stanza.
Io abitavo ancora insieme ai ragazzi e questa volta era Louis, già pronto di tutto punto - cosa che mi sorprese dato che é quello tra di noi  che impiega di più a prepararsi-. Appena aprì la porta si sporse per guardare all'interno e vide Caro, intenta ad infilarsi i jeans. Mi fece dei segni con le mani indicandola e comportandosi come un cretino da suo solito, cercando di non farsi sentire o notare, ma Caro lo vide e venne verso di noi, abbracciandomi da dietro e poggiando la testa sulla mia spalla, cingendomi il torace;  a quel punto sulla mia faccia spuntò un sorriso ebete e io e Louis ci gurdammo: si accorse anche lui che c'era qualcosa di diverso in me.
Non avevo ancora presentato Caro agli altri, perché per la prima volta pensavo davvero che potesse diventare qualcosa di serio, e volevo aspettare.
Caro comunque si presentò porgendo la mano a Louis, che invece la tirò a sè e la chiuse in un abbraccio. 
Lou uscì dalla camera e io chiesi a Caro se volesse rimanere con noi per le prove e , dato che mi aveva detto che la sua passione era la fotografia, se le andasse di scattarci qualche foto.
Lei ne fu felice e mi saltò addoso buttandomi sul letto, e così rifacemmo l'amore, ancora più meravigliosamente  della notte prima se possibile.
Arrivai, ovviamente, in ritardo, e la presentai agli altri, a cui fu subito simpatica. Devo ammettere che all'inizio ero un po' nervoso per il fatto che i ragazzi dovessero conoscere e stare con lei, perché non erano abituati a vedermi con una ragazza.
 
Finito di provare i ragazzi proposero di andare a pranzo tutti insieme, per conoscerci, o meglio, per conoscere lei: alla fine siamo stati davvero bene, ci siamo divertiti e io ne fui molto sollevato: Zayn era contento di aver finalemente trovato una persona con cui fumarsi una sigaretta, Liam sembrava divertirsi ad ogni cosa che lei diceva, e si comportavano come se fossero amici da anni, Louis - come sempre d'altronde - non fece altro che fare battute e far scompisciare tutti dal ridere, e mise "in cattura" Caro con domande strane, a cui però lei si difese benissimo, mentre Niall aveva scoperto di avere in comune con  lei la passione per la birra - per ricordarlo, se qualcuno se lo fosse dimenticato, Niall è irlandese- . Io e Caro per tutto il pranzo non facemmo che tenerci per mano e ovviamente i ragazzi non poterono fare a meno di fare battute imbarazzanti su di noi per prendermi in giro, e ogni volta Caro rideva e si sporgeva verso di me per baciarmi.
 
Arrivati a casa salutai gli altri e invece di stare insieme come al solito, a parlare e bere una birra, entrai con Caro nella mia camera.
Mentre già varcavamo la soglia, iniziammo a baciarci senza darci tregua: i suoi baci riuscivano a mozzarmi il fiato, a farmi tremare, a farmi innamorare ancora di più.
 
PHOTOSHOOT
La nostra relazione divenne ufficiale, dopo circa 5 mesi,e le nostre fan impazzirono, fermaronono Caro in qualsiasi posto, chiedendole di farsi foto con lei, di farsi fare un autografo e cose così. E' proprio in questo modo che divenne famosa praticamente quanto noi, e le sue foto venivano condivise e pubblicate da tutti, tanto che le notò un membro dello staff di Vogue UK, una rivista molto famosa - anche se penso la conosciate - che le chiese di andare alla redazione del giornale con qualche foto.
 
Tornò a casa, dopo esserci andata, con un sorriso enorme, si gettò tra le mie braccia a me e cominciò a baciarmi. Insomma, le avevano offerto un posto nella rivista.
Da quando Caro iniziò a lavorare al giornale, mi mancava vederla con noi sul palco, e poterla guardare e baciare quando volevo, ma le cose non peggiorano nemmeno di una virgola nel nostro rapporto: ogni volta che stavamo insieme non facevamo altro che scambiarci baci, tenerci per mano e fare l'amore.
Come avevamo previsto - e sparato - un giorno la redazione di Vogue chiese a me e i ragazzi di posare per un servizio del giornale, dove ovviamente le foto le scattava Caro. Le fotografie furono bellissime, in bianco e nero, senza le solite boccaccie o faccie da ragazzini come nei servizi che eravamo soliti fare: questa volta erano ritratti in bianco e nero, non dei One Direction, ma di noi come siamo realmente, semplici e veri.
 
CHRISTMAS
Quell'anno decidemmo noi due e i ragazzi di passare il Natale, dato che eravamo lontano dalle nostre famiglie, tutti insieme: ci riunimmo nel nostro appartamento io, Caro, Liam, Louis e Eleonor, Zayn e Perrie e Niall. Cucinai io la cena, sia perchè mi ritengo un bravo cuoco, sia perché - onestamente, Caro tu lo sai, non mi odiare - lei non sa cucinare; cenammo come una famiglia, con la musica natalizia in sottofondo, compreso il nostro nuovo singolo di Natale, ridendo e scherzando; Caro scattò un sacco di fotografie e mezzanotte ci scambiammo i regali. Fu uno dei natali più belli della mia vita, non potevo desiderare di meglio.
A fine serata, dopo aver salutato tutti, io  e Caro andammo in camera da letto: ci spogliammo l'un l'altro lentamente e in maniera dolce, e lei in slip e reggiseno rossi, si infilò sotto il piumone, abbracciandomi e poggiando la testa sulla mia spalla. Mi baciò teneramente e dolcemente e mi sussurrò che non smetterà mai di ringraziare i suoi genitori per averle regalato i biglietti del concerto quel giorno, perche altrimenti non ci saremmo mai incontrati. In quel momento riflettei su ciò che aveva appena detto e un brivido mi salì per tutto il corpo: non ci avevo mai pensato. La guardai e mi venne da piangere, mi chinai verso le sue labbra le diedi il bacio  più bello che potevo e le dissi che la amavo: lei mi guardò fissa con gli occhi colmi di lacrime e mi disse che anche lei mi amava. Quella fu la notte in cui facemmo l'amore nella maniera più dolce, più innamorata e più bella.
 
BIRTHDAYS
Dopo poco più di un mese arrivò il compleanno di Caro e quella sera noi avevamo un concerto al Royall Albert Hall.
Mi venne un'idea così dopo aver pranzato insieme e passato il pomeriggio a letto, io andai alle prove e la feci venire con me. Arrivato l'orario del concerto, lei si sedette dietro le quinte a guardarci; dopo aver cantato Little Things, la canzone che le ho dedicato,le dissi di venire sul palco accanto a me e chiesi al pubblico di cantarle Happy Birthday per il suo 20esimo compleanno. Decine di migliaia di persone hanno iniziato a cantare all'unisono; Caro rimase a bocca aperta, le lacrime le rigavano il viso e si buttò tra le mie braccia baciandomi e singhiozzando.
Il pubblico esplose in un applauso incredibile.
 
Tornammo a casa e lei trovò sul letto un mazzo di 200 tulipani fucsia - il suo fiore preferito - che le avevo fatto arrivare io, e un secchiello di champagne accanto al letto.
Dopo aver bevuto un bicchiere, facemmo l'amore tutta la notte, e io mi sentii il ragazzo più fortunato al mondo.
La mattina del mio compleanno, due giorno dopo, Caro si fece trovare, appena io mi svegliai, con addosso solo un completino intimo rosa e con in mano una torta al cioccolato.
Si sdraiò sul letto accanto a me e sfilò dal suo reggiseno la busta di una lettera.
La aprì e si trattava di due biglietti per Antigua il cui aereo partiva quella sera: la baciai pù forte che potevo.
Quel giorno non poteva iniziare in modo migliore.
Quando dissi ai ragazzi del viaggio loro mi dissero ridendo che già lo sapevano; stemmo tutti insimeme quel pomeriggio fino alla sera tardi quando io e Caro andammo in aeroporto.
Non penso ci siamo bisogno di raccontare la vacanza, dato che abbiamo passato la stragrande maggioranza del tempo a letto.
 
PROPOSAL
Quel luglio  iniziò il nostro tour mondiale, e Caro ci accompagnò.
Io e Caro vivevamo insieme da più di un anno ormai e io non potevo amarla di più. Sentivo che eravamo fatti l'uno per l'altra e sapevo di voler passare la mia vita con lei, svegliarmi e vedere lei accanto, vederla ad ogni mio concerto, cucinare per lei, viaggiare con lei.
Volevo farglielo capire, e sapevo cosa fare. Era una pazzia ma lo volevo con tutto me stesso.
 
Come ultima tappa c'era Parigi: quella sera primaverile, come ad ogni concerto, chiamai Caro sul palco per ringraziare tutti.
Mentre Louis salutava il pubblico io presi fiato e tutto il coraggio che avevo in corpo: mi tremavano le gambe e il cuore mi batteva a milla, ma mi feci avanti.
Ad un tratto mi inginocchiai ai piedi della mia ragazza e in quel momento ci fu un boato davvero forte, sfilai dalla tasca una scatolina che mi portavo dietro da giorni, aspettando di trovare il momento giusto. Lei si portò le mani alla bocca, mentre gli occhi le si riempirono di lacrime. Aprì la scatola mostrandole un anello con diamante e le chiesie volesse diventare mia moglie, la signora Styles, e rendermi l'uomo più felice del pianeta.
Lei si inginocchiò difronte a me, mi gettò le braccia intorno al collo, e scoppiò a piangere. Mi sussurrò "si" nell'oreccho e poi lo urlò al pubblico, e quest'ultimo scoppiò in un applauso indescrivibile; i ragazzi, con faccie assolutamente scioccate - non avevo fatto capire loro niente - si fiondarono su di noi e ci abbracciarono così calorosamente da non poter desiderare niente di più nella vita: avevo una ragazza da sogno, una carriera meravigliosa e degli amici fantastici. Quella notte, subito dopo il concerto avevamo direttamente l'aereo per Londra.
Arrivati nel nostro appartamento, la presi in braccio e la feci stendere sul letto matrimoniale, mentre io mi sisitemavo delicatamente su di lei. Gli occhi chiusi,
le labbra che si cercavano e che si trovarono, le sue mani che mi accarezzavano piano il petto e che mi spogliavano. Potevo sentire il suo sorriso sulle mie labbra, potevo percepire, nonostante gli occhi chiusi, le lacrime che le scendevano fin sotto il mento. Le strinsi il viso con le mie mani, le accarezzai il corpo: le braccia bianchissime e lisce, la pancia piatta, il seno perfetto e sensuale, le gambe lunghe e bellissime.
Mentre la guardavo sorridere, così bella da poter morire, lei aprì gli occhi, così neri e profondi, e li diresse dritti nei miei. Sarei potuto rimanere li, a guardarci l'un l'altro negli occhi senza fare altro, per ore e ore, non desideravo altro che averla accanto a me, poterla guardare, desiderare e toccare.
 
La mattina dopo, senza aver chiuso occhio perché entrambi preferivamo guardarci invece di dormire, ero steso tra le lenzuola con le braccia dietro la testa mentre Caro era sdraiata accanto a me, con il viso sul mio petto, faceva passare delicatamente e lentamente il suo indice sulle rondini tatuate sul mio petto, come se le stesse disegnando, e di tanto in tanto mi sfiorava le labbra con le sue, baciandomi in maniera quasi casta.
Sentimmo delle voci fuori dalla porta di casa nostra e ci guardammo sperando la stessa cosa : "vi prego bussate"; e invece fu come temevamo: Louis, Niall, Zayn e Liam entrarono con le loro chiavi di riserva nel nostro appartamento, non curanti e completamente a loro agio. Quando furono dentro, Louis scherzando - non poteva essere serio, lo sappiamo tutti - si coprì con una mano gli occhi togliendosela un secondo dopo e cominciando a parlarci tranquillo: "Ciccini oggi abbiamo la giornata libera, quindi smettetela di scopare come ricci, coprite quei corpi fantastici con dei vestiti e venite, vi aspettiamo furoi, andiamo a festeggiare cazzo" fu quello che disse mentre insieme agli altri si avviò verso la porta e, prima di uscire, Zayn recitò uno dei suoi "DJ Malik".
Caro, senza aver avuto neanche il tempo di coprirsi o dire una parola, mi sorrise e scoppiò a ridere: la sua risata sembrava quella di una dea, mentre buttava all'indietro la testa, con i denti bianchissimi in mostra e i capelli che le scivolavano sulla schiena.
Si alzò rompendo il contatto che c'era tra i nostri corpi e si infilò gli slip, il reggiseno e la mia t-shirt nera, che le copriva completamente gli shorts che si infilò subito dopo, come se non indossasse nulla, infine si allacciò le Dr Martens bordeaux. Fui costretto ad alzarmi anche io, così mi vestì.
 
Avvertimmo quella sera le nostre famiglie della grande notizia e ne furono tutti entusiasti: mia madre, mia sorella, i genitori di Caro - che avevo conosciuto tempo prima e che erano adorabili- e le sue amiche.
 
THE MONTH BEFORE
Il mese che precedeva il matrimonio passò in fretta, tra un impegno e l'altro: decidemmo di sposarci il 15 Giugno, in un giardino nel centro di Londra, e che Chiara e Adriana sarebbero state le damigelle d'onore di Caro , mentre Louis sarebbe stato il mio testimone.
Il 14 giugno, dato che entrambi sapevamo che non avremmo potuto, purtroppo, passare la notte insieme a cause delle sue amiche che avevano organizzato un addio al nubilato, rimanemmo tutto il giorno insieme: ci coccolammo, ci baciammo, ci guardammo e facemmo l'amore per l'ultima volta come due ragazzini. Alle 21 Caro, con indosso un vestito nero che le fasciava il corpo perfettamente, e ai piedi le sue solite Dr martens, mi baciò sulle labbra e uscì.
Io aspettavo a casa gli altri più Ed e Nick, che alle 22 precise, dopo essermi fatto una doccia ed essermi infilato una t-shirt e dei pantaloni di tuta, puntualissimi, suonarono il campanello. Andai ad apire con i capelli scompigliati e gli occhi stanchi, e mi trovai davanti 6 ragazzi fin troppo allegri con in mano buste stracolme 
di alcol e nella bocca di ognuno, una canna già chiusa. Passammo la notte a bere, a fumare, a ridere, finendo poi a cantare le nostre canzoni, completamente ubriachi, fino alle 4 del mattino, ora in cui crollammo.
Io fui il primo a svegliarmi, così mi feci una doccia, bevvi un caffè anzichè il mio solito the e andai a svegliare gli altri. Mi trovai davanti ad una situazione da Hangover: bottigle di alcolici vuote ovunque, addirittura ficcate nel terreno delle piante, Niall steso a pancia in giù sul tappeto col culo all'aria, Zayn con un boa di piume al collo abbracciato ad una bambola confiabile che che doveva rappresenrare Taylor Swift, Louis steso su una sdraio rotta non so in che modo, con dei baffi disegnati sul viso, Liam che dormiva seduto su una poltrona con indosso solo - sottolineo SOLO - un poncho e un sombrero in testa e infine Ed e nick che russavano abbracciati con una canna spenta ancora tra le dita di Nick.
Non so come ma riuscì a svegliarli e li cacciai letteralmete, perché dopo solo 4 ore mi sarei sposato.
 
THE WEDDING
Improvvisamente mi trovai lì, in piedi nel mio smoking nero in un'altra occasione non adatto a me, ma in quella invece perfetto, a guardare venire verso di me, a braccetto con suo padre, la ragazza più bella  del mondo: indossava un abito avorio di chiffon lungo fino alle ginocchia, e intorno alla vita un nastro di raso lilla che si abbinava perfettamente al mio papillon dello stesso colore; i capelli erano raccolti in una treccia nera che si posava sulla spalla, e in mano aveva un bouquet di tulipani fucsia, i suoi preferiti. Gli occhi mi si riempirono di lacrime e il cuore mi batteva all'impazzata.
La cerimonio fu semplice e bellissima, e quando entrambi pronunciammo il "si" ancora non potevo crederci: eravamo marito e moglie, lei era mia e di nessun altro, era diventata mia moglie, la signora Styles, e volevo urlarlo al mondo.
Avevamo solo 22 anni, ma non desideravo nient'altro. Volevo stare con lei e basta.
La festa fu bellissima, e tutti resero quel giorno il giorno più bello della mia vita: vedevo mia madre sorridere con le lacrime agli occhi, Niall che ballava con Chiara e Liam con Adriana, Louis e Eleonor che si tenevano per mano e si amavano tanto, Zayn e Perrie che ridevano insieme, i genitori di Caro abbracciati come due adolescenti e mia sorella che chiacchierava con Caro. Le due donne più importanti della mia vita.
Mi avvicinai a loro chiedendo a Gemma il permesso di rubargliela un minuto; sia sorella mi sorrise e mi annuì, così presi Caro per mano e la portai al centro della pista da ballo, cingendole i fianchi con le mani, e ballando con lei il nostro lento.
 
NEW
Passate appena due settimane dalle nostre nozze, dal giorno che ha cambiato il mio mondo, nel nostro appartamento, guardavo Caro, seduta con solo gli slip addosso sulla poltrona accanto al letto. Fumava serenamente tenendo la sigaretta tra il medio e l'indice come un'attrice anni '20, guardandomi in maniera dolcissima.
Mimò un bacio nella mia direzione prima di stendersi accanto a me. Io, dando vita ad un suo sguardo sorpreso ma allo stesso tempo divertito, le chiesi una delle sue Pall Mall, che mi porse.
Me la misi tra le labbra, e nella maniera che mi sembrava la più naturale possibile, la accesi con il suo accendino, ispirando per la prima volta. Devo ammettere che sentire il fumo bruciare nella mia gola e poi vederlo uscire dalla bocca, è stata una bella sensazione: quella è stata la prima di infinite sigarette.
La baciai, potendo sentire sulle sue labbra e nella sua saliva il sapore di tabacco, della mia pelle ee del caffè che stava bevendo, e la diressi con me verso il bagno.
Ci spogliammo entrambi ed entrammo nella vasca, piena di acqua bollente e schiuma. Lei si stese tra le mie gambe, poggiando la schiena sul mio petto, dandomi le spalle, mentre io la abbracciavo e le baciavo il collo; fare l'amore nella vasca da bagno è davvero incredibile, fidatevi.
Dopo almeno due ore passate ad amarci nell'acqua, lei uscì e si diresse in camera, bagnata e nuda, lasciandomi lì da solo. La trovai dopo dieci minuti che dormiva nel nostro letto, ancora senza vestiti, così io mi vestì, le lascia un bacio sulle labbra e andai ad un'intervista, la prima dopo il nostro matrimonio.
I giornalisti e le nostre fan erano ansiose di sapere come fosse la cambiata la mia vita dopo essermi sposato e cosa provassi a non essere più single. Ero felice di rispondere alle loro domande, e di far sapere al mondo quanto fossi felice e innamorato.
Tornai a casa purtroppo quando era già sera inoltrata e Caro non c'era. Provai a chiamarla ma non mi rispodeva e nemmeno i ragazzi sapevano dove fosse. La aspettai sveglio, nonostante la stanchezza che mi remava contro, e lei rincasò all'una di notte, con una faccia palesemente strana. Comunque appena mi vide, mi sorrise, mi raggiunge e mi baciò, scusandosi. Io non riuscì ad arrabbiarmi difronte al suo viso, così semplicemente le chiesi che fine avesse fatto; lei mi rispose che era stata da Eleonor e che aveva il cellulare sul silenzioso, ma questo non mi bastava come spiegazione, avevo intuito che c'era dell'altro e lei lo capì. Così mi guardò fisso negli occhi, e con un sorriso che stava nascendo sul suo viso, in un sussurro, mi disse: "aspetto un bambino".
In quel momento ci fu uno tsunami dentro di me: il nostro primo incontro, il nostro primo bacio, la prima volta che abbiamo fatto l'amore, la prima notte nel nostro appartamento, il nostro matrimonio.
Senza neanche accorgermene avevo iniziato ad immaginare me con in braccio il nostro bambino, nel nostro letto, e un sorriso che partiva da un orecchio per terminare all'altro prese forma sul mio viso.
Corsi più veloce che potevo il metro che ci separava e la abbraciai più forte che potevo, e come un bambino, comincia a piangerle sulla spalla,e lo stesso fece lei.
Ci addormetammo abbracciati sul divano mentre un film stava finendo e quando mi svegliai, nel cuore della notte, la presi in braccio e la portai sul letto; io mi stesi accanto a lei e la guardai domire fino all'indomani mattina, più felice che mai.
 
PRESENT
Io e i ragazzi abbiamo smesso di fare musica da un paio d'anni, ma siamo più uniti che mai: ormai siamo una grande famiglia e non potrei vivere senza i miei migliori amici.
Louis e Eleonor sono marito e moglie da 3 anni, hanni un bambino di nome Miles.
Adriana e Liam sono coppia fissa da ormai 7 anni e vivono insieme, ma non hanno intenzione di sposarsi. Zayn ora esce con mia sorella, dopo aver rotto con Perrie l'anno scorso poco prima del matrimonio che stavano organizzando.
Niall e Chiara abitano insieme da qualche anno e aspettano un bambino che nascerà tra un paio di mesi.
Tra me e Caro le cose vanno benissimo, la nostra bambina, Anya, ha 8 anni ed è bellissima: ha i miei capelli ricci e gli occhi neri di Caro.
E io sono felice.
  
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