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Autore: Jopsy    12/09/2013    1 recensioni
Kitai Homura.
Una semplice ragazza con un triste passato che l'ha resa chiusa e diffidente, mette piede ad una delle scuole più prestigiose di Sapporo: la Hokkai Gauken.
Qui incontrarà un gruppo di amici molto talentuosi che si fanno chiamare da tutti Vocaloid.
E forse riusciranno a farla sorridere di nuovo.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Len Kagamine, Luka Megurine, Nuovo personaggio, Rin Kagamine | Coppie: Kaito/Miku
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 2


- Che razza di posto è questo!? -.
Miku saltellò lungo la stanza fino ad un enorme palcoscenico.
- Benvenuta nell'auditorio! - esclamò.
- E perché siamo qui? - domandò Kitai un po' sconvolta.
L'auditorio era composto da un'immensa platea con morbidi sedili rosso fiammante, separati al centro da un lungo cammino con un tappeto rosso.
Ma la cosa che più allibì la ragazza fu il palco.
Un enorme palco pieno di tutti gli attrezzi tecnologici possibili, con proiettori olografici, luci stroboscopiche e led luminosi.
- Kitai…- chiamò Miku.
- S-sì? - trasalì l'altra.
- Vorresti sentirmi cantare? - propose la verde.
- Tu canti? - chiese Kitai sorpresa.
- Sì! Io e i miei amici facciamo parte di un gruppo! Ci chiamiamo i Vocaloid! Carino, no? Cantiamo tutti assieme! O separati, dipende da come ci va! Oggi vorrei farti vedere in anteprima un mio spettacolo, ok? - spiegò Miku.
Kitai stava per ribattere, ma fu trascinata a sedere verso le prime file da Rin e Len.
Attesero qualche minuto e poi il palco s'illuminò di una luce gialla accecante.
Le macchine del fumo si attivarono ed un assordante motivetto partì dallo stereo.
Miku uscì dal palco su di una pedana con in mano un microfono e…
-…UN SEDANO!? - sbottò la mora allucinata per essere subito zittita da Kaito.
3 2 1…
Po-ppi-po-ppi-po-ppo-ppi-pou
po-ppi-po-ppi-po-ppo-ppi-pou
po-ppi-po-ppi-po-ppo-ppi-pou
po-ppi-po-ppi-po-ppo-ppi-popii!

Miku iniziò a cantare e, sovrastata dagli applausi degli altri, Kitai sprofondava sempre di più nella sua poltrona.
Forza bevi! Ti piace, vero? Il succo vegetale.
Ho deciso che devi, proprio adesso!
Quindi bevilo! Il succo vegetale
Costa solo 200 yen!

Kitai spalanco occhi e bocca: quel testo non aveva senso.
E perché stava ballando con un sedano? Cos'era quell'irritante voce robotica?
Le luci cambiarono e si attivarono i led formando il nome di Miku sullo sfondo, per poi andare a raffigurare un sedano gigante.
- Cosa sta succedendo? - si chiese Kitai in pieno panico.
Poppi poppi po poppi po
Poppi poppi po poppi po
I vegetali
sprizzano di vita!
Poppi poppi po poppi po
Poppi poppi po poppi po
Ora anche tu
Poppi poppi po poppi po
Poppi poppi po poppi po
ami bere il succo vegetale!

E alla fine della canzone, tutti si alzarono ed applaudirono, riempendo di complimenti e lodi la giovane cantante dai codini verde acqua.
- Grazie mille, amici miei! - ringraziò solamente Miku.
Scese dal placo con ancora il sedano in mano e saltò addosso a Kitai: - Ehi, Homura-chan, ti sei divertita? Eh? - chiese con occhi brillanti.
La mora la scrollò via con violenza e riprese le sue cose: - Ti ho detto che mi chiamo Kitai! KITAI! E voi siete tutti matti! - gridò e corse verso l'uscita.
- Aspetta, Homura! - gridò Miku cercando di inseguirla, ma venne presa per il braccio da Kaito: - Lasciala stare, Miku, vedrai che si calmerà…- disse.
- Secondo me l'hai sconvolta…- disse a bassa voce Rin.
- Ma no? - esclamò con sarcasmo Luka.
D'un tratto, Len iniziò a correre verso la porta.
- Ehi, dove vai Len? LEN? - lo chiamarono gli altri, ma il biondo continuò senza voltarsi.

Len uscì dall'edificio e si guardò intorno.
Ormai nel cortile non c'era più quasi nessuno, ma di Kitai nessuna traccia.
Scese le scale e si mise a cercare nel retro.
La trovò seduta all'ombra di un albero ricurva su sé stessa, con le gambe premute contro il petto e la testa china tra le ginocchia.
Len si avvicinò con cautela, cercando di non spaventarla.
Poteva sentirla sospirare.
Fortunatamente non stava piangendo.
- Kitai…? - la chiamò piano poggiando una mano sulla sua schiena.
La ragazza alzò la testa e si sistemò gli occhiali: - Che c'è? - chiese con un tono basso.
- Com'è che continui a fuggire così? - domando Len cercando i suoi occhi.
Lei sfuggì al suo sguardo: - Perché voi continuate a cercarmi e non mi lasciate da sola? - ribatté lei.
- Tu vuoi stare da sola, Kitai? - rispose lui spostandole un ciuffo ribelle dalla fronte.
Kitai scosse il capo timidamente.
Il ragazzo si alzò da terra e le porse la mano: - Almeno torna dentro a sentir cantare me, ok? - disse sorridendole.
- E' un'altra canzone sui sedani? - domandò scocciata Kitai.
Len rise e fece di no con la testa.
- Ok…- si arrese la mora e si alzò da sola, rifiutando la mano.
- Un attimo…Come mi hai chiamata? - domandò poi lei.
Len si voltò e le sorrise di nuovo: - Kitai! E' il tuo nome o sbaglio? - e le fece l'occhiolino per poi riprendere a camminare.
La ragazza arrossì e lo seguì subito dopo.
"Nessuno mi aveva mai chiamata col mio nome…".

Rientrati nell'auditorio, Miku corse subito ad abbracciare la nuova ragazza.
- Ti chiedo scusa, Homura! Non volevo spaventarti così! - esclamò con rancore.
- T-tranquilla…N-non è successo niente…- rispose a fatica Kitai soffocata dalla ragazza.
- E, comunque…Ti prego di chiamarmi Kitai…Quello è il nome, non Homura…Kitai! - disse poi.
Miku sorrise: - Kitai! Certo! Cercherò di non sbagliarmi! Tu sei Kitai! - esclamò felice la verde prendendole le mani - La mia amica Kitai! - sorrise dolcemente.
- Amica…? - sussurrò tra sé e sé l'altra.
- Io sono pronto! - esclamò Len dal palco.
- Vai Onii-chan!! - gridò Rin ridendo come una matta.
Miku prese di nuovo per mano Kitai e la porto a sedersi vicino a lei.
Sul palco c'era lui, da solo, senza vestiti di scena o luci esagerate.
Vestito con la sua semplice uniforme scolastica, davanti ad un microfono, sorrise a Kitai ed iniziò a cantare…
Tu sei la mia dama
Io sono il tuo servo
Il destino ha diviso due poveri gemelli
Se è per proteggerti, diventerò malvagio per te...

Kitai chinò la testa di lato: si aspettava un qualche brano nonsense tipo quello di Miku, e invece ecco che stava lì seduta ad ascoltare una melodia dolce e malinconica.
Le aspettative su di noi erano scontate fin da quando nascemmo
La campana della chiesa ci benedisse
Per le ragioni egoistiche degli adulti, il nostro destino fu squarciato in due

Se mai tutto il mondo dovesse esserti nemico, io ti proteggerò
Quindi resta qui sorridendo e ridendo
Tu sei la mia dama
Io sono il tuo servo
Il destino ha diviso due poveri gemelli
Se è per proteggerti, diventerò malvagio per te…

Tutti quanti applaudirono.
Rin si alzò con le lacrime agli occhi: - Quello è il mio Onii-chan! - esclamò portandosi le mani al cuore.
Len guardò di nuovo Kitai.
Quest'ultima, per la prima volta, gli sorrise.
Un sorriso leggero, appena visibile, ma sempre un sorriso.
E Len ne era entusiasta.

Quel tardo pomeriggio, i ragazzi tornarono a casa.
Kitai era stanca morta: quella giornata l'aveva stressata.
- Kitai-chan…Com'è andato il primo giorno? - domandò la madre mentre preparava la cena.
- Noioso…- rispose la ragazza salendo in camera sua.
Lanciò la cartella sul letto e si spogliò, pronta a farsi una doccia rilassante.
Quella sera, Kitai ripensò a quei ragazzi che aveva conosciuto alla Hokkai Gauken.
Non erano male, anzi.
Solo che a Kitai sarebbe servito molto più tempo prima di poterli definire amici.
E per lei quello era il passo più difficile di tutti.
Conosceva fin troppo bene il significato di quella parola.
- A-mi-ci…- sussurrò.
Nessuno sarebbe mai riuscito ad occupare quel ruolo così facilmente.
Nessuno.





______
NdA: Buonasera! ^_^
Intanto preciso che la prima canzone è PoPiPo, di Miku, l'altra è Servant Of Evil di Len.
Detto ciò, Alla prossima! :)
  
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