CAPITOLO 1


"Calma. Devo stare calma. Ho fatto una bella esibizione, ho esposto tutto con chiarezza... Sembra che li ho colpiti... Sembra però... Avrei dovuto fare di meglio... Io potrei entrare in questa scuola... Ho tutte le carte in regola... Io devo entrare a... "
-Signorina Guerin? -
Un uomo sulla quarantina distoglie una quattordicenne dalle sue ansie e paure.
-Si? Posso esserle utile? - risponde tutta agitata la ragazza.
-Veramente i professori hanno chiesto di rivederla... Devono dirle alcune cose... é tutto okay? -
-No... Cioè si... Sto bene! I professori vogliono rivedermi... Io vado... Signore aiutami tu!-
-Non si preoccupi! Non sembravano cupi, tristi, arrabbiati o che so io... -
-Però in questa scuola sono molto selettivi... -
-La deve smettere di pensare negativi! Forza! Vada, che sta aspettando? -
-Grazie! é molto gentile... Bè allora... Allora io vado! -
-In bocca al lupo! -
-Crepi... - Mentre esce dalla piccola stanza dove ha aspettato più di tre ore, la giovane ragazza sente il cuore che le batte forte.
"Io posso... Io devo farcela!". Cerca di mettersi nel cuore e nella testa, grazie a queste parole, forza e sicurezza.
Sta attraversando un lungo corridoi, anzi lungo è una parola che non esprime nulla per quanto riguarda il corridoio. Ora le scale... Tre gradini e una cinquantina di passi e sarà davanti ai professori.
"Certo che tanto normale non sono! Quando dovevo fare l'esibizione... Bè non ero calma... Ma nemmeno agitata così!... Chissà che vorranno!... " Le scale... "Tre gradini e cinquanta passi."
Un gradino. Due gradini. Tre gradini.
-Venga avanti signorina Guerin! - esclama una calda voce.
"Dai! C'è la posso fare!" pensa agitata la quattordicenne.
Una bellissima ragazza fa il suo ingresso: è alta come una modella, ha gli occhi d'orati e ha dei morbidi capelli mossi che le cadono sulle spalle, ed è molto, ma molto agitata. é vestita in modo semplice: jeans a sigaretta a vita bassa, una maglietta a scollo V a maniche lunghe e un paio di Converse nere.
La stanza in cui si trova è molto caratteristica: appena si entra ci sono quattro lunghi tavoli, al di là di essi c'è un lungo tavolo dove, probabilmente, sono seduti i professori. Dopo il lungo tavolo dei professori, c'è una grande finestra "coperta" da una grande tensa grigia che ha disegnato un simbolo, che dovrebbe essere il simbolo della scuola.
-Le chiedo umilmente scusa Melania! Ma è stato necessario farla rivenire... Mi creda... - inizia una voce maschile.
-La credo... Ma qual è il motivo per cui sono qui?... - continua Melania.
-Bè... Ecco... - si interrompe.
"Perchè? Perchè non li vedo? ...Non è che sono diventata cieca tutto ad un tratto?!" pensa confusa Melania.
Infatti non li vede.
-Lei... Ecco... Lei deve sapere una cosa importante su i suoi genitori... - continua l'uomo.
-Su i miei genitori?! Di che si tratta?! ...Parli la prego! - supplica Melania.
-Ecco... -
Questa volta, però, l'uomo si interrompe non per l'emozione, ma per un forte terremoto.
I tavoli cadono. La finestra va in mille pezzi. Ora le urla di Melania. Le urla dei professori. E ora una risata. Lunga, fredda, maligna. Ora è buio.
Mandida di sudore una quattordicenne si sveglia, si alza e va alla finestra e tira un sospiro.... Ma non di sollievo...
-é la terza maledettissima volta che faccio questo sogno... Ora i miei genitori... Basta! é ora di capire! -

MY SPACE
Salve!! Spero che questo cappy vi piaccia... Questa è la mia seconda ficcy... Siate buoni e recensite... Ah, comunque vorrei invitarvi a leggere questa ficcy "...Hermione Jean Turner... " si trova in "Harry Potter" nella categoria "Draco/Hermione".
Fatemi sapere che cosa pensate di entrambi le ficcy....
Un bacione
... Princess...