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Autore: Kaleidoscope_    12/09/2013    2 recensioni
SEGUITO DI "This world is an ugly place, but you're so beautiful to me"
"Tom ogni volta mi chiedeva “Cos'hanno di diverso?” e ogni volta rispondevo “Non sono Skye”. Ed è vero, lei era insostituibile. Ma adesso è tutto cambiato, ho perso le speranze e mi sono deciso ad andare avanti."
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mark Hoppus, Tom DeLonge, Travis Barker
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dopo aver pranzato, torniamo alle riprese che durano più o meno un paio d'ore.
Mi cambio velocemente per riuscire a beccare Skye, ma prima di girare l'angolo, mi si forma un bruttissimo nodo in gola.
Sto per fare retromarcia, quando Tom mi blocca.
“Dove stai andando?”
“Tom, è una stronzata, non accetterà mai”
“Non fare il coglione, tira fuori le palle e vai!”
Sbuffo e non lo ascolto, ma mi fermo quando lo vedo andare verso Skye.
“Ciao! Emh, ascolta, ti va di uscire con Mark?”
“Questa sera?” chiede confusa.
“Sì!” continua lui.
“Scusa ma sono stanca, non mi va molto...”
Tom annuisce e mi raggiunge, io intanto inizio a deprimermi trovando ancora più difetti in me.
“Te l'avevo detto” dico, per poi uscire e aspettare lui e Travis sul furgone.
Arrivati all'albergo, mi faccio una doccia e mi sdraio sul letto. Non ceno e non ho voglia di parlare con nessuno, tantomeno con Tom che continua ad assillarmi dicendo che Skye non mi merita e cazzate varie. Poche balle, a lei non interesso più.
Mi addormento con questo pensiero, per poi risvegliarmi la mattina presto. Dato che gli altri dormono, decido di farmi una passeggiata per la spiaggia di Santa Barbara.
E' fantastico il silenzio che viene placato dal suono del mare, la brezza che ogni tanto ti fa rabbrividire e quel profumo di salsedine che ti rimane per tutta la giornata addosso.
Mi siedo in mezzo alla sabbia, fissando il mare e aspettando l'alba.
Chiudo gli occhi e per un attimo mi passano dei bei ricordi davanti.
Quella volta al parco di Roempthon, lei disse di odiarmi. Ma appena la baciai cambiò tutto, mi resi conto del casino che avevo combinato durante quegli anni, di quanto fossi stato stupido a fare il coglione con lei.
La prima volta che abbiamo dormito insieme, pensavo di morire. In quel momento mi sentii come un ragazzino con la sua prima cotta. Per non parlare di quando facemmo l'amore. Penso sia stata la migliore volta della mia vita, perché io di solito facevo del sesso, non dell'amore.
L'amore. Bello schifo che si è rivelato.
Adesso me ne sto qui a crogiolarmi come un idiota, pensando a colei che mi fa sentire bene anche solo con un sorriso.
Il sole spunta finalmente e riapro gli occhi, godendomi lo spettacolo.
“Anche tu qui?”
Sento un peso che si siede di fianco a me e non ci metto neanche due secondi per capire chi sia.
Non rispondo, infondo sono stato rifiutato ieri e non mi va di parlarle.
“Ieri sera ho rifiutato perché volevo che fossi tu a chiedermelo.”
Mi volto per guardarla, ha la testa abbassata e si sta mordendo un labbro: l'ha sempre fatto quando si trova in difficoltà e le sale l'ansia.
“Ero sicuro che non avresti accettato a prescindere, ma Tom ha fatto di testa sua”
“Oggi non ci sono le riprese” continua, però voltandosi verso di me.
“Ah sì?”
“Già, me l'ha comunicato Marcus ieri sera”
“Beh, allora ti va di uscire con me?” chiedo con un mezzo sorriso, quando in realtà sto morendo dentro.
“Certo che mi va!” risponde con gli occhi che luccicano, per poi appoggiare la sua testa sulla mia spalla.
Il sole sorge del tutto e mi è venuta un'improvvisa voglia di fare il bagno.
“Mi faccio un bagno. Ti va di buttarti?”
“Cosa? Ma non ho il costume dietro!”
“E quindi? Tu ieri mi hai visto in mutande, adesso tocca a me!” dico ghignando.
“Scordatelo, Hoppus.”
Mi alzo per togliermi la maglia e i pantaloni, per poi farmi un bel tuffo nella gelida acqua mattutina. Appena riaffioro in superficie, mi alzo e le faccio segno di raggiungermi, lei fa cenno negativo con la testa, ma dopo che incrocio le mani come se stessi pregando, ridacchia e accetta, con mio grande stupore.
La vedo togliersi la maglia e poi i pantaloni, a quel punto il mio cuore inizia a battere sempre più veloce. Non ricordavo quanto fosse bella in intimo, infatti lei si avvicina lentamente ridacchiando.
Per fortuna l'acqua mi arriva all'ombelico, altrimenti si noterebbe qualcuno che fa capolino tra le mie mutande e sarebbe un momento non poco imbarazzante.
Mi arriva di fronte, per poi mettermi una mano sul petto.
“Perché con te è tutto così...diverso?”
“Cosa intendi?”
“Pensi che mi sarei spogliata davanti a un amico così tranquillamente? Eppure non mi vergogno neanche un po'...”
Continuo a fissarla, finché lei non fa un passo all'indietro. Lo guarda e si guarda la mano, mentre io mi sento alquanto confuso.
Inizia a tremare, così inizio a preoccuparmi. La stringo forte a me, è l'unico gesto che mi viene in mente per ora, ma lei comunque inizia a calmarsi.
You and I should get away for a while, I just want to be alone with your smile.” canticchia tra le mie braccia.
“M+M's. La conosci?”
“N-No.”
Lei volge il suo sguardo verso il mio, così appoggio la mia fronte sulla sua.
Buy some candy and cigarettes and we'll get in my car, we'll blast the stereo and we'll drive to Madagascar.” le sussurro dolcemente.
Ma quando le nostre labbra si stanno per avvicinare, quel coglione del mio migliore amico ci chiama dalla spiaggia.
Mi volto con uno sguardo omicida e quando lui nota Skye spalanca gli occhi, inizia a muovere le braccia talmente in maniera stupida che sia io che lei ridiamo.
Ovviamente il bel momento se n'è andato a fare in culo, perciò torniamo a riva, dove Tom ci aspetta.
“Porca troia.” dice squadrando Skye dalla testa ai piedi, quasi con la bava alla bocca.
Mi metto davanti a lei per coprirla, per poi dargli un occhiataccia.
“Aspettami in albergo.” mi limito a dire, facendogli cenno di andare via.
Lui annuisce e si affretta ad andare, così io e Skye ci rivestiamo.
“Beh, direi che devo farmi una doccia!” dice ridacchiando, togliendosi un po' di sabbia di dosso.
“Anche io, ti passo a prendere al tuo albergo per l'ora di pranzo?”
Lei annuisce e mi schiocca un bacio sulla guancia, per poi andarsene.
Appena raggiunto il mio albergo, mi fiondo nella doccia e penso a ciò che è accaduto pochi minuti fa.
Vorrei dirle tutto, ma mi sono promesso di non farlo. Se le succedesse qualcosa? Potrebbe avere un trauma o qualcosa del genere. Mai, non correrei mai il rischio.
Dopo essermi cambiato, mi metto a guardare la tv e vedo passare su MTV una nostra canzone : Dammit.
E' strano vedersi alla televisione, ma piano piano ci sto facendo l'abitudine. Poco dopo arriva Tom, che entra di soppiatto.
“Non mi uccidere, ti prego.”
Lo guardo per poi sorridere e fargli il dito medio.
“Solo per questa volta, ma magari è stato meglio così”
“Perché?”
“Ho il terrore che le possa succedere qualcosa, magari ricordando cos'è successo tra di noi...”
“Amico, secondo me non si può più ricordare certe cose. Pensaci, non c'è riuscita in sette anni, non penso potrebbe succedere adesso. Tu pensa a come riconquistarla, piuttosto”
“Beh, tra un'ora usciamo insieme”
“Perfetto allora! Fai il bravo tu, eh!” dice toccandomi il pacco.
Gli do una spinta facendolo cadere dal letto.
“Gay.”
“So che mi ami” dice con un filo di dolore nella voce.
Detto questo, esce dalla stanza e presto mi ritrovo a pranzare con Skye.
Parliamo del più e del meno, di cos'ha fatto durante questi anni e di com'è arrivata ad arrivare per MTV. Dopo aver pagato il conto, la porto a fare un giro per Santa Barbara.
“Mark, rispondimi sinceramente questa volta...” dice, fermandosi.
Faccio lo stesso e la guardo, aspettando che continui.
“Cos'è successo tra noi due? Ti prego, dimmelo. Mi sto torturando da giorni perché sento una strana sensazione quando sono con te, ma non riesco a capirne il motivo.”
Sbuffo e mi passo una mano tra i capelli, temporeggiando per una risposta.
“Avevo una cotta per te e te l'avevo confessato, nulla di che”
“Ah...” continua mordendosi nuovamente un labbro.
“Già.”
“E io? Cosa provavo per te?”
Il cuore mi salta un battito, la paura è alle stelle ora come ora.
 
Ti amo, Mark” mi dice, con voce tremante.
La guardo dritta negli occhi prima di rispondere.
Sei sicura?” chiedo deciso.
Lei annuisce timidamente.
Anche io ti amo, Skye”
 
“Questo non lo so.” concludo, per poi tornare a camminare con lei al mio fianco.
Il silenzio regna e la situazione sta diventando a dir poco imbarazzante. Ci sediamo nell'erba di un parco e noto che una ventata fredda la fa rabbrividire, così la stringo a me, sdraiandomi.
Lei mi poggia una mano sul petto e sente il mio piercing da sopra la maglia.
“Il tuo piercing” sussurra con lo sguardo perso nel vuoto.
Un attimo dopo invece è su di me, che mi guarda ancora più confusa. Ma quando sta per dirmi qualcosa, mi avvento alle sue labbra e lei non tarda a ricambiare quel bacio che è tutt'altro che casto. Quanto mi è mancata. Lei, il suo profumo, le sue labbra, il suo sapore...tutto.
Le carezzo i capelli, mentre lei mi sale a cavalcioni, per poi staccarsi tutto d'un tratto.
Mi copro il viso con le mani, sapendo di aver fatto una cazzata.
“Scusami, cazzo. Sono un coglione, non dovevo”
Mi azzittisce appoggiando un dito sulle mie labbra.
“Rifallo.”
“Ma-”
“Dannazione Mark, fallo e basta.”
La prendo e la faccio sdraiare completamente su di me, continuando a baciarla e ad accarezzarle i fianchi.
Il pomeriggio – purtroppo – passa in fretta e presto la riporto a casa.
“Grazie” mormora dopo avermi dato un bacio a stampo, per poi salire le scale dell'albergo.
Me ne torno al mio hotel, naturalmente Tom è con Jennifer che vogliono sapere com'è andata la giornata.
Gli racconto tutto, loro sono felici per me e sembra che questo giorno si possa concludere dopo una cena al ristorante con loro e Travis.
La mattina dopo ci affrettiamo per andare alle registrazioni del videoclip, soprattuto io che voglio rivedere Skye.
Appena arrivo la cerco, ma non la trovo da nessuna parte, così chiedo a Marcus, che mi dice una cosa scioccante.
“Se n'è andata, diceva di aver avuto una crisi durante la notte e di non poter rimanere a lavorare. Ti abbiamo assegnato un'altra manager”
Detto questo, indietreggio perplesso e naturalmente non tardo a chiamarla.
“Perché l'hai fatto?” dico subito senza farla parlare.
“Mark, questo è troppo per me, stanotte sono stata male. Ma non male fisicamente, quanto psicologicamente. Non succedeva da sei anni ormai e ho paura. Mi dispiace”
Riattacca senza farmi rispondere, così lancio il telefono a terra.
Subito però, un'idea mi appare in testa. E sono sicuro che questa volta funzionerà, o almeno lo spero.






Kaleidoscope's space:
Scusate il ritardo ma negli ultimi giorni mi sono concentrata su "They don't even care at all" e adesso che l'ho finita giuro che continuerò questa Skye/Mark! Grazie a Rejected, giulss182 e Carousel per aver recensito il capitolo precedente :)
  
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