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Autore: Lovy91    13/09/2013    6 recensioni
E' passato quasi un anno da quando Shinichi è un bambino e dopo tutte le loro avventure ancora non sono riusciti ad arrivare a una soluzione definitiva. Ma ormai tutto questo sta per giungere al termine: qualcuno ha detto agli Uomini in nero chi è veramente Conan ma non chi è Ai. E non è stata Vermouth. Lui viene rapito da loro ma misteriosamente non viene ucciso. Ai si darà da fare per cercarlo e sarà costretta a rivelare a molta gente cosa sta succedendo. Tutti i personaggi finora conosciuti si uniranno, la verità nascosta da tutto quel tempo sta per venire a galla e lo scontro finale sta per iniziare!
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Heiji Hattori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Vermouth | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                        L'ultima strofa della canzone – 1a Parte


Nella sua vita non poteva dire di non aver mai avuto paura, sarebbe stata una grande bugia. Anche perché non esiste nessun essere vivente che non l'abbia mai provata almeno una volta nella sua vita.
Quella volta il ghiaccio scorse nelle sue vene. Era come se tutti gli organi fossero ricoperti da uno strato cristallino di ghiaccio, il cuore smise per un secondo di battere, ne era sicuro. Di colpo gli venne la nausea.
<< Mamma >>, riuscì solo a pronunciare.
Dalla signora Kudo non venne un solo suono a causa del nastro adesivo argentato sulla bocca. Shinichi voleva andare da sua madre ma ebbe la sensazione che i piedi fossero piantati a terra da dei chiodi.
Ai suoi piedi un'ombra che fumava la sigaretta, l'odore penetrante del fumo arrivò fino a lui. La gettò in un porta cenere lì vicino ed emise un sorriso sadico.
<< Ciao Shinichi >>


<< Ai la cena è pronta >>, disse Agasa.
La ragazzina guardava fuori dalle grandi vetrate della casa il muro che separava la casa di Shinichi da quella dell'anziano dottore. Teneva le braccia conserte al petto e non staccava lo sguardo.
<< Ai che cosa guardi? >>.
Si girò dal dottore. << Shinichi non è passato >>.
<< Magari aveva da fare >>.
<< Forse, ma avrebbe avvertito >>, ribatté Ai.
In quel momento il telefono squillò e il dottore andò a rispondere.
<< Pronto? Oh ciao Ran! Come? No, Conan non è qui >>.
Ai si voltò di colpo e un nodo allo stomaco le bloccò la fame.
<< Non è tornato neanche a pranzo? So che aveva appuntamento con i suoi genitori, forse si è fermato con loro in città o magari dorme con loro in albergo... >>, disse Agasa.
<< Passamela >>, disse la ragazzina e senza tante cerimonie prese il cordless. << Ran, Conan non è tornato a casa? >>.
<< Stamattina ero a una lezione di karate e papà non è ancora rientrato. Ho provato a chiamarlo ma il telefono è spento >>, disse preoccupata la giovane.
<< Sei sicura? Risulta proprio spento? >>.
<< Sì, ho provato più volte da un'ora. Sto cominciando a preoccuparmi, il biglietto diceva che sarebbe tornato prima di cena o forse anche prima >>.
Ai capì che qualcosa non andava. A quel punto fece una voce dolce e disse << Oh, tranquilla, penso che sia proprio con i suoi genitori. Vedrai che tornerà presto, al massimo dorme da noi. Ciao ciao Ran >>.
<< Ai aspetta... >>.
Chiuse la comunicazione senza aggiungere altro.
<< Ai che succede? >>.
<< Credo sia nei guai. Andiamo subito a casa sua >>. Ai prese una giacca leggera, anche se era Giugno c'era ancora una lieve brezza la sera. Agasa la seguì senza aggiungere altro e percorsero in trenta secondi che li separavano dalla casa dei Kudo. Fuori non c'era nessuna auto ma il cancello era aperto. Ai lo spinse ed entrò nel giardino, salì i due gradini e bussò.
<< Conan? Sono io, Ai >>.
Non ottenne risposta.
<< Conan? >>.
A quel punto il dottor Agasa usò le chiave che Shinichi gli aveva dato per entrare in casi di emergenza. La casa era estremamente silenziosa, come una cattedrale. Il legno non era pulito di recente, c'era uno strato di polvere come tutti i mobili. Ran non aveva avuto il tempo di pulire, impegnata com'era negli esami di fine anno.
<< Shinichi! >>, urlò a voce alta il dottore. << Siamo noi! >>.
Ai entrò in cucina, in biblioteca, nel bagno al piano a terra. Vuoti.
Poi andò in salone e notò alcuni particolari strani. Mentre il dottore girava per la casa uscì di nuovo fuori e collegò diversi punti.
<< Dottore qui è entrato qualcuno oggi >>.
<< Ne sei sicura? >>.
Ai lo portò sul salone e indicò il pavimento. << Ci sono due impronte di scarpa per terra ma solo una esce ed entra dalla stanza. L'altra si ferma poco dopo l'entrata. Inoltre per terra c'è una striscia, come se avessero trascinato qualcosa >>, si avvicinò al tavolo, << qui manca un po' di polvere sul bordo e c'è qualcosa di appiccicoso, come se ci fosse stato attaccato il nastro adesivo. E il posa cenere è stato lavato da poco >>.
<< Qualcuno ha fumato ma i signori Kudo non fumano e... pensi che lo abbiano rapito? Sei sicura che sia stato qui? >>.
<< Sì, sul porticato c'è una frazione senza polvere, lì c'era il suo skate, ne sono certa. E la striscia penso sia stata lasciata da Shinichi che veniva portato via >>.
<< Pensi che siano stati... >>, sbiancò.
Ai sospirò. << Non possiamo escluderlo >>.
<< Oh no! >>.
Ai prese il cellulare del dottor Agasa e fece il numero di casa di Ran. Doveva inventarsi una scusa con lei, per fare in modo che fosse scusato per la notte.
<< Ciao Ran, Conan era con i suoi genitori. Rimane a dormire con loro in albergo. Purtroppo ha scaricato il telefono, ecco perché non rispondeva e purtroppo non si ricorda il numero di casa a memoria. Quindi ti avverto io e stai tranquilla, a domani >>.
Disse tutto in un fiato senza darle possibilità di replica. La ragazza era dall'altra parte della cornetta perplessa e arrabbiata con Conan, appena sarebbe tornato gliene avrebbe detto quattro.
<< Quanto tornerà a casa, se la dovrà vedere con Ran ma penso non sia peggio di quello che gli succedendo adesso >>.
<< Dobbiamo chiedere aiuto. Chiamai Jodie >>.
Ai si girò con rabbia. << È impazzito? L'FBI? Non possiamo coinvolgerla, anche se stanno indagando sugli Uomini in Nero >>.
<< Ai rifletti. Se chiamiamo Jodie, solo lei, potrebbe già essere un inizio. Non è il momento di fare i diffidenti >>.
La scienziata avrebbe voluto ribattere ma sapeva che non aveva scelta, Jodie era diventata ormai abbastanza affidabile e con una buona capacità di non dipendere troppo dall'FBI.
<< Aspetti... quando dice chiamiamo Jodie intende dirle che Conan è stato rapito o Shinichi è stato rapito? >>.
Agasa non rispose.
<< No, così non ci sto! >>, urlò Ai.
A quel punto il dottore la prese per le spalle. << Ai, basta! Shinichi potrebbe morire! >>.
Agasa alzò la voce, era la prima che lo faceva davanti a lei. Ai tremò, lo shock di quella voce così alta.
<< D'accordo, chiamiamola >>.

 
Shinichi aprì gli occhi, aveva un forte mal di testa. Si toccò e sentì sangue incrostato. Aveva immagini un po' confuse, non capiva nemmeno dove si trovava. Il pavimento era di pietra e a poco a poco la vista smise di essere annebbiata . Era quasi buio, a parte una finestrella molto in alto, non c'era nessun'altra fonte di luce.
C'era una porta in fondo e barcollando provò ad aprirla ma era ovviamente chiusa. Notò una telecamera in un angolo, quindi era ripreso. A quel punto si ricordò cos'era successo e la sensazione di qualche ora prima lo rapì di nuovo. Poi si ricordò anche della sua mamma. Era viva? E il suo papà? Lui non c'era proprio...
Perché non lo avevano ucciso? Perché era ancora vivo? Per sapere dov'era Sherry? Tutte quelle domande gli dolevano troppo la testa già pesante.
Non aveva più cellulare, cintura spara palloni, il farfallino, nemmeno le scarpe solo i calzini bianchi.
Cosa poteva fare? Era bloccato. Non poteva fare altro che sperare che Ai si accorgesse di quello che stava accadendo.


Angolo autrice!

Sono felice di aver letto le vostre recensioni! Io adoro Conan ed è la prima volta che scrivo una FF dedicata a un personaggio di un manga, quindi abbiate pazienza. Il giallo è la mia passione, quindi sperò ci sarà abbastanza mistero per i vostri gusti! Alla prossima volta ;)

   
 
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