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Autore: PandaPlaysFlute    13/09/2013    2 recensioni
Mikoto convinta ad usare la sua anima nuova, e consumarla, raggiungerà Gaya.
Vivrà la sua avventura.
La sua vita si intreccerà con quella di Kuja, di Gidan e del resto del gruppo.
"Loro sono solo dei recipienti. Io parlo di te e di me." (Mikoto, Final Fantasy IX, CD 3)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kuja, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest, Spoiler!, Violenza
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-Alexander-


Mikoto si avvicinò fino a toccare il vetro freddo della vetrata dell'Invincible, nel cielo le due Lune erano sovapposte, con la rossa che eclissava la blu.
Poi la sua attenzione tornò sul quel drago scuro che sembrava appartenere a Kuja. Seguì Bahamut con lo sguardo, si stava dirigendo a grande velocità verso la città.
Era proprio lo stesso drago che aveva visto al Pandemonium, e che aveva attaccato Garland: il solo guardarlo permetteva di percepire quanto fosse potente.
Se la prima volta Mikoto l'aveva guardato con ammirazione, questa volta il terrore si dipinse sul suo volto non appena lo vide sferrare il suo potente attacco sul borgo della città di Alexandria.
La ragazza dalla sua posizione speciale poteva vedere interamente la situazione, poteva vedere crollare alcuni edifici, le luci accendersi, i luoghi che stavano andando a fuoco, e in piccolo poteva anche notare le figure delle persone che freneticamente uscivano dalle loro non più sicure abitazioni, per dirigersi verso l'esterno della città.
Un fumo denso, che si stava innalzando dalla distruzione portata da Bahamut, rese il cielo polveroso e raggiunse l'altezza dell'idrovolante, oscurando leggermente la visione di Mikoto.
Come se già quelle emozioni non fossero abbastanza intense, la ragazza si accorse che l'Invincible aveva cominciato a muoversi, passando sopra il borgo distrutto della città e prendendo quota. Procedendo verso il castello.
Mikoto si guardò intorno allarmata, sentì dei passi.
Era sicura che Kuja non fosse a bordo, eppure non era sola.
Non si concesse di indagare sulla presenza che doveva trovarsi con lei sull'Invincible, sperando che questo servisse ad evitare altri guai.
Si voltò nuovamente verso la città, vide il suo viso inespressivo riflesso nella vetrata, così in contraddizione con ciò che stava provando.
Poi cercò di vedere meglio attraverso la polvere e individuò la figura di Bahamut che stava per attaccare nuovamente, e vide nuove esplosioni, nuove costuzioni distrutte.

Cosa stava succedendo? Era stato Kuja ad usare il potente drago per distruggere quella città?
Erano questi i compiti che Kuja svolgeva su Gaya? Perchè? Perchè gliel'aveva ordinato Garland?
Per non perdere la sua anima strappava quella di milioni di abitanti di Gaya?
Se fosse stata al posto di Kuja... Avrebbe accettato?

Il doloroso flusso di pensieri della jenoma venne interrotto dalla visione di un altro idrovolante entrato nel suo campo visivo, era poco più sotto rispetto all'Invincible e c'era qualcosa che emetteva una luce bianca a bordo.
Osservò quel veicolo avvicinarsi al castello, mentre quella luce da fioca si faceva sempre più forte, poi la vide precipitare verso il castello dove raggiunse il massimo dell'intensità.
Mikoto guardò lo spettacolo, totalmente coinvolta, totalmente rapita, anche se solamente come osservatrice, si trovava proprio nel mezzo degli eventi.
E il colpo di scena non si fece attendere.
Mikoto si allontanò spaventata dal vetro, un potente fascio di luce aveva solcato il cielo per un istante, quasi sfiorando l'Invincible.
Poi lo spettacolo più bello che avesse mai visto si presentò davanti ai suoi occhi: le bianche, splendenti, imponenti ali piumate di Alexander estese nel cielo notturno, ai lati del castello di Alexandria.
La delicata luce lunare proveniente dall'eclissi delle due Lune completava quel quadro sublime.
Come poteva esistere tanta bellezza, nel mezzo di una situazione così drammatica?

 
***
 
Intanto sulla soglia della città un altro spettatore si stava godendo ogni istante dello spettacolo con grande entusiasmo, il jenoma dai capelli argentati.
Bellezza e distruzione legate insieme nello stesso istante, cosa poteva esistere di meglio?
Kuja viveva per quei momenti.
Non era la speranza di sconfiggere finalmente Garland a dare un senso alla sua esistenza, non era portare distruzione su Gaya.
Erano i momenti così, di grande spettacolo, di grande bellezza a farlo sentire vivo, a colmare quel vuoto dovuto al fatto di non essere potuto nascere, di non essere potuto crescere, perchè era stato creato.
E colmavano anche quel vuoto di cui ignorava il motivo, che era dovuto al fatto che fosse incapace di interagire con gli altri se non per sfruttarli o sconfiggerli.
-Alexander sei più potente di Bahamut! Devi essere mio!- Esclamò estasiato dalla visione del potente Alexander.
Tuttavia, quando l'Invincible non rispose nel giusto momento ai suoi comandi, si accorse che qualcosa non stava andando secondo i piani.
Ancora una volta la paura era lì, proprio sulla soglia della sua mente, pronta ad impossessarsi di lui e rovinare uno dei momenti più belli della sua esistenza.

Che quell'idiota di Garland si stia dirigendo verso Gaya?

 
***

Le ali di Alexander si chiusero protettive sul regno quando Bahamut tentò di attaccare ancora, e soffiarono via tutta la polvere causata dalle esplosioni e dai crolli degli edifici.
Il colpo del re dei draghi venne neutralizzato senza che una sola piuma bruciasse.
Prima che Bahamut potesse riprovarci, Alexander contrattaccò, una luce azzurra colpì il drago, che svanì e si dissolse.

Mikoto, che aveva assistito con emozione alla scena, sentì il sangue gelarsi nelle vene quando sentì una voce alle sue spalle.
-Questa volta sei andato troppo lontano Kuja.
Ti ho lasciato distruggere Gaya a tuo piacimento, ma non tollero che abbia dimenticato il significato della tua esistenza.-
La presenza che era con Mikoto a bordo dell'Invincible era Garland, e non si era ancora accorto di lei.
Mikoto lo ascoltò blaterare qualcosa su Kuja, sul tempo finito a disposizione e sul flusso d'anime.
-Un giorno il flusso d'anime non sarà più cosa di Gaya.-

La jenoma poteva vedere il vecchio di spalle rispetto a lei, era intento ad osservare qualcosa nella parte rossa centrale dell'Invincible.
Si girò angosciata ancora verso Alexander e lo vide agitarsi contro una difficoltà incomprensibile.
Se Bahamut era stato sconfitto, chi stava attaccando il potente spirito?
Mikoto realizzò con orrore che era l'Invincible il nemico di Alexander e che Garland stava tentando di risucchiarlo.
Improvvisamente Alexander svanì, lasciando il cielo vuoto ed il castello nudo.
La ragazza fece appena in tempo a girarsi per vedere un lampo di luce azzurra illuminare “l'interno dell'occhio” dell'invincible, poi quella luce si fiondò verso di lei e la travolse.
Non la uccise come temeva, anzi sentì una strana forza che non aveva mai sentito prima, ma purtroppo la luce azzura aveva anche segnalato la sua presenza a Garland.
Il vecchio la guardava furente, stravolto.
-Tu... Alexander...- Era così fuori di sè da non riuscire ad articolare una frase di rimprovero.
Mikoto non aveva affatto capito cosa fosse successo, si lasciò colpire da un attacco magico del vecchio e si finse K.O. accasciandosi  sul pavimento, ma restò vigile.
-Mi occuperò di te al nostro ritorno su Tera- Lo sentì dire.
La vita era di certo più emozionante di quanto avesse creduto. 
Tra l'angoscia e la paura, nella mente di Mikoto c'era anche lo spazio per qualcosa di immensamente bello e immensamente forte, potente come la forza che aveva sentito quando poco prima quando la luce azzurra l'aveva travolta, bello come le angeliche ali protettive di Alexander.
Spiò il viso pensieroso, rugoso e decrepito di Garland.
Certamente lui quella bellezza propria della vita non l'avrebbe mai conosciuta.
Non avrebbe mai conosciuto i momenti rossi dell'esistenza.
Ed era forse questo che rendeva il creatore inferiore alle creature: l'essere estraneo alla vita.



Grazie per avere letto...
Scrivere questo capitolo è stato particolarmente difficile... Comunque l'altro idrovolante, naturalmente, era quello con a bordo Gidan, il granduca Cid e gli altri, giunti da Toleno per aiutare Garnet. La luce caduta dall'idrovolante era invece la piccola Eiko con i suoi gioielli ancestrali.
A presto! ^_^
  
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