Fece appena pochi passi, quando lo rivide finalmente che giocava con una ragazza. A quel punto il suo cuore si fermò ed ebbe ancora più paura. Se fosse la sua padrona? si disse mentre li guardava impietrita. Prese a camminare verso di loro con le gambe che la reggevano appena.
“Ciao” disse alla ragazza.
“Ciao, è tuo?” rispose lei sorridente.
“Si, ti ha importunata?”
“Stava per aggredirmi” rispose con tono quasi convinto.
“Si, devo dire che è proprio un cane aggressivo, pensa che la notte mi scalda i piedi!”
Lei scoppiò a ridere e Andrea ne fu felice, due cose amava nelle donne: il sorriso ed il sedere.
“Sara” le disse mentre allungava la mano.
“Piacere, Andrea….e lui è Robbie”
Sara prese da terra il bastone che Andrea aveva lanciato poco prima al cane e lo tirò lontano. Quattro zampe corsero nella direzione del bastone.
“Non sei di qui, vero?”
“No.”
“Ti ha tradita il tuo accento…ti va una passeggiata o preferisci Dracula?” chiese Andrea indicando il libro ai suoi piedi.
“No, va bene. Ormai è quasi buio e si legge male” raccolse il libro, la coperta su cui era seduta e gli occhiali e si incamminarono.
Sara sembrava un po’ a disagio, probabilmente la sabbia sotto i piedi cominciava ad entrarle nelle scarpe e la sensazione doveva essere spacevole.
“Il tuo cane è carino, quanti anni ha?”
“Beh…..l’ho adottato da circa un mese, ma il veterinario dice che ha sette o forse otto anni” stranamente si sentiva in imbarazzo. Non amava le domande, dagli sconosciuti poi….
“Io sono arrivata, abito lì” disse Sara indicando una villetta al di là della spiaggia.
“Vieni spesso qui?”
“L’estate e poi a volte a Natale e qualche weekend”
“Ho capito….beh, ciao”
“Ci vediamo domani?”
“Si….va bene”
“Alle quattro qui?”
“Ok” rispose leggermente imbarazzata Andrea, mentre rimetteva il guinzaglio a Robbie.
Era un appuntamento? Forse, o forse no. Non era una cosa importante, non era una sua amica non era….non era un appuntamento, allora cos’era?
Tornando a casa prese il cellulare, le erano arrivati due messaggi:
ci vado subito, qnt 6 asociale ti odio spero che ti sbranino i lupi
6 ancora viva?skerzavo, non prenderla male
Sorrise e si infilò il telefono in tasca, Elena poteva attendere ancora e magari sentirsi anche un po’ in colpa per quelle offese che certo non si risparmiava.
Per circa un’ora non era rimasta a fissare il display in attesa di un messaggio, forse cominciava a fare progressi.
Guardò Robbie, da quando c'era lui era davvero cambiato tutto...
“Ciao” disse alla ragazza.
“Ciao, è tuo?” rispose lei sorridente.
“Si, ti ha importunata?”
“Stava per aggredirmi” rispose con tono quasi convinto.
“Si, devo dire che è proprio un cane aggressivo, pensa che la notte mi scalda i piedi!”
Lei scoppiò a ridere e Andrea ne fu felice, due cose amava nelle donne: il sorriso ed il sedere.
“Sara” le disse mentre allungava la mano.
“Piacere, Andrea….e lui è Robbie”
Sara prese da terra il bastone che Andrea aveva lanciato poco prima al cane e lo tirò lontano. Quattro zampe corsero nella direzione del bastone.
“Non sei di qui, vero?”
“No.”
“Ti ha tradita il tuo accento…ti va una passeggiata o preferisci Dracula?” chiese Andrea indicando il libro ai suoi piedi.
“No, va bene. Ormai è quasi buio e si legge male” raccolse il libro, la coperta su cui era seduta e gli occhiali e si incamminarono.
Sara sembrava un po’ a disagio, probabilmente la sabbia sotto i piedi cominciava ad entrarle nelle scarpe e la sensazione doveva essere spacevole.
“Il tuo cane è carino, quanti anni ha?”
“Beh…..l’ho adottato da circa un mese, ma il veterinario dice che ha sette o forse otto anni” stranamente si sentiva in imbarazzo. Non amava le domande, dagli sconosciuti poi….
“Io sono arrivata, abito lì” disse Sara indicando una villetta al di là della spiaggia.
“Vieni spesso qui?”
“L’estate e poi a volte a Natale e qualche weekend”
“Ho capito….beh, ciao”
“Ci vediamo domani?”
“Si….va bene”
“Alle quattro qui?”
“Ok” rispose leggermente imbarazzata Andrea, mentre rimetteva il guinzaglio a Robbie.
Era un appuntamento? Forse, o forse no. Non era una cosa importante, non era una sua amica non era….non era un appuntamento, allora cos’era?
Tornando a casa prese il cellulare, le erano arrivati due messaggi:
ci vado subito, qnt 6 asociale ti odio spero che ti sbranino i lupi
6 ancora viva?skerzavo, non prenderla male
Sorrise e si infilò il telefono in tasca, Elena poteva attendere ancora e magari sentirsi anche un po’ in colpa per quelle offese che certo non si risparmiava.
Per circa un’ora non era rimasta a fissare il display in attesa di un messaggio, forse cominciava a fare progressi.
Guardò Robbie, da quando c'era lui era davvero cambiato tutto...