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Autore: boosbravery    13/09/2013    1 recensioni
...mi portavo dietro i fantasmi di un tempo, ma sta volta ero da solo ad affrontarli...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"lou don't let me go!"                                                                                                                                                              

aprii gli occhi di colpo. sopra di me il ventilatore girava ininterrotto. mi alzai e andai in bagno, mi lavai il viso. allo specchio vidi riflesso il solito me, ero dimagrito, abbastanza. le occhiaie circondavano i miei occhi. vedevo in bianco e nero, come se tutto fosse insensato, guardavo un punto fisso nel mio volto, ero io, ero sempre la stessa persona ma mi mancava una parte, si vedeva. cercavo con tutto me stesso di nasconderlo ma era cosi visibile, tutti avrebbero potuto capirlo solamente se mi avessero conosciuto un minimo. mancava la parte di me, quella felice, spensierata, quella che sarebbe uscita alle 3 di notte per fare una pazzia, quella che se avesse potuto sarebbe rimasta sveglia tutta la notte a vedere film, quella che mi avrebbe organizzato una festa anche solo per vedermi sorridere di nuovo. tornai in camera, sapevo che era sbagliato ma tirai fuori dal cassetto sotto al letto un pacchetto di Pall Mall, blu, un accendino e andai in terrazza. i rumori di Londra erano inconfondibili, di notte era ancora più bella ma io non appartenevo a quel posto, non appartenevo a nessun posto senza di lui, perchè ero suo.                                                                                  

era una notte simile alle altre, forse uguale, da due mesi le cose andavano cosi. lui se n'era andato con lei e mi aveva lasciato da solo a sconfiggere i miei fantasmi. facevo sempre lo stesso incubo e forse quella sera una parte di me, quella minore, ne aveva abbastanza. cosi presi una decisione. spensi la sigaretta, tornai all'interno del mio appartamento, accesi il computer, cercai su google e lo comprai. comprai un biglietto per l'america, per Los Angeles per la precisione. avevo deciso ormai, non potevo tornare indietro, non più. sarei partito dopo due giorni, il tempo giusto per avvisare tutti.                                      

"hei Liam" "ciao Harry, come stai?" "come al solito grazie, tu" "tutto bene dai" avevo chiamato lui, forse la persona che dopo Louis mi capiva con uno sguardo. a dir la verità tutti i ragazzi mi capivano con uno sguardo ma ora, da quando ci eravamo sciolti e ognuno era andato per la sua strada, ci eravamo allontanati. avrei dovuto dirglielo, ma non sapevo come. era una cosa che tutti si sarebbero aspettati da uno come me ma non era una cosa che io mi sarei aspettato di fare. "senti ti devo dire una cosa" "dimmi tutto Haz" Haz. quel soprannome lo usava Lou quando eravamo da soli e mi mancava tremendamente. scacciai indietro questi pensieri e continuai con il mio discorso. "me ne vado" tre semplici parole, sapevo come avrebbe reagito Liam ma sapevo anche che niente e nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea "cosa? dove vai? non puoi andartene" "Liam calmo, non starò via per sempre" almeno credo "dove vai?" "a Los Angeles" "oh la tua solita meta" si era la mia solita meta, mi conosceva troppo bene. "be allora hai deciso? non c'è nulla che ti può far cambiare idea?" "no lo sai Liam" "ok Haz, scrivimi quando arrivi" "certo" ed uno era andato, ne mancavano altri due. sapevo che Zayn e Niall sarebbero stati assieme alla sera. li avrei chiamati cosi ne avrei approfittato.                                                    

nel frattempo preparai la valigia, non facevo molto caso a ciò che ci mettevo, ero solo fisso sul punto di andarmene. era arrivata sera, decisi di chiamare Zayn, forse li trovavo ancora a casa. "ehi Harry!" "ciao Zayn" "come stai? tutto bene?" "sisi Zayn tutto ok, tu? sei con Niall?" "io tutto ok, si Niall è qui vicino a me" "bene, posso parlarvi? avete due minuti?" "sisi dicci tutto" ok era arrivato anche per loro il momento di sapere "me ne vado" silenzio, nessuno diceva nulla, poi mi rispose Niall "dove vai?" "a Los Angeles" "quanto tempo stai?" "non lo so, ma tornerò" non sapevo quanto tempo sarei stato via, sapevo solo che mi serviva tempo e che non potevo rimanere in quella città. dovevo andare avanti. "ci mancherai Haz" questo era Zayn "lo fai per lui vero?" sapevo che Niall me lo avrebbe chiesto "si Niall, anche per lui" "ok, ciao Haz, fai buon viaggio" riattaccai e uscii in terrazzo. quella sarebbe stata la mia ultima sera a Londra. non uscii, la passai in terrazzo a fumare. c'erano tante cose che avrei voluto fare, come anche chiamarlo. ma non lo feci. lui non lo aveva fatto per due mesi, si era completamente dimenticato di me e io mi ero ridotto cosi per colpa sua. mi addormentai sul divano, guardando uno stupido programma.                        

 "Lou, don't let me go!"                                                                                                                                      
 
mi svegliai dopo il solito incubo, ansimando. guardai l'orologio, le 10 di mattina, avevo l'aereo alle 4 e dovevo muovermi. presi le ultime cose, chiusi casa e montai in taxi. un ora dopo ero all'aereoporto, pagai il taxi e mi avviai all'interno. amavo gli aereoporti, mi piaceva vedere la gente che partiva o che tornava, mi piacevano gli abbracci delle persone ritrovate e gli addi delle persone lasciate. ma io quel giorno non avrei ricevuto nessun'addio, sarei partito da solo, per scappare da fantasmi che ormai mi perseguitavano da troppo tempo. mi avvivai verso il gate, fortunatamente nessuno sapeva che ero li, sennò mi sarei ritrovato sommerso dai fan e non so se sarei riuscito a mentrirgli di nuovo. camminavo lento, perso nei miei pensieri, con troppe cose da capire e troppi pochi pezzi del puzzle. sapevo che mi mancava, sapevo che avrei fatto di tutto per lui.                                                                                                                          

era una parte di me, forse la migliore e ora se n'era andato, come tutto ciò che contava. lui era il mio nord, il mio sud, il mio est, il mio ovest, come diceva Auden, era il mio sole, la mia luna, era la mia colazione, il mio pranzo, la mia cena, era il mio natale, il mio capodanno, la mia pasqua, era la mia domenica, era il mio dolce e il mio salato, era la mia bellezza e la mia felicità. era il mio tutto ed ora era diventato il mio niente.                                                                          

una lacrima mi rigò il volto, sussurrai "louis, don't let me go"                                                                      
"i will never do that"                                                                                                                                              

mi voltai di scatto. Louis Tomlinson stava di fronte a me con il suo miglior sorriso e il mio mondo tornò a colori.                                                                                                      
  
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