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Autore: Altair13Sirio    13/09/2013    1 recensioni
Seguito di "Assassin's Creed: Rebirth".
"Cara sorella, ho delle notizie per te, e forse non ti piaceranno… Ho tradito i Templari. Sono diventata un’Assassina. La notizia potrebbe arrivare a Costantinopoli da un giorno all’altro, ed è per questo che ti scrivo: devi scappare, altrimenti potrebbero usarti come ostaggio, e addirittura ucciderti! Conosci bene i Templari, e sai che lo farebbero. Non pensare che avranno compassione per te; non pensare che chi chiamavi amici o Fratelli non ti faranno nulla! Scappa! Non farti notare da nessuno, e nasconditi. Presto verremo a portarti via, e torneremo a casa.
Spero di rivederti presto.
Tua sorella Fiora"
Un Templare che è diventato un Assassino, un Assassino che è diventato un Templare, due sorelle da salvare, un'amica venuta in aiuto, un Maestro Assassino e il suo apprendista, uno strano e loquace medico e un monaco che vuole vendicarsi.
Un viaggio fatto per finire ciò che avevano cominciato. Ma saranno all'altezza delle prove che li attendono?
E un'ombra del passato tornerà indietro, ma quali saranno i suoi piani?
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Il Lupo, Leonardo da Vinci, Yusuf Tazim
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Assassin's Creed: The Rebirth'
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<< Buongiorno… >> Borbottò Il Lupo entrando nella sala da pranzo: nella sala erano presenti Yusuf, Lia, Fiora e Fabiola. Il Lupo si stropicciò gli occhi. << Dove sono Ahmed e Vali? >> Chiese guardandosi intorno.
<< Ahmed sta facendo la guardia in cima alla torre, e Vali sta dando un’occhiata alla libreria… >> Rispose Yusuf alzando un braccio e indicando dietro di sé col pollice.
Il Lupo si sedette e prese qualcosa da mangiare. Scrutò la stanza. Tutti i presenti sembravano assonnati, e non poteva dire diversamente di sé…
<< Cosa avete? Sembrate stanchi… >> Chiese. Fiora si girò verso di lui. Aveva delle profonde occhiaie ed era pallida. << Ho avuto dei terribili incubi tutta la notte… >> Disse. << Se può consolarti, io dormo così da diciotto anni, cinque mesi, ventidue giorni, sette ore, quindici minuti e quarantarè secondi… >> Disse Il Lupo, e addentò una pagnotta.
<< Che?! >> Esclamò Yusuf.
<< Mi chiedo come tu faccia a tenere il conto… >> Borbottò Fiora. << Se non lo facessi significherebbe che per me non è importante ciò che è successo. >> Rispose secco Il Lupo.
Fiora si concentrò su qualcos’altro. << Cosa è successo? >> Chiese Fabiola. Il Lupo si bloccò mentre stava bevendo dell’acqua, e Fiora si girò verso la sorella. Lia guardò Fabiola con la coda dell’occhio. Yusuf si guardò intorno, chiedendosi il perché di quel silenzio improvviso. Il Lupo posò il bicchiere da cui stava bevendo e rispose:<< Nulla di interessante… >> La ragazza sbuffò.
Conrinuarono a mangiare finchè nella stanza non entrò Vali.
<< Hai placato la tua sete di conoscenza? >> Chiese Il Lupo. Vali lo guardò interrogativo. << Se vieni qua, possiamo parlare di come liberare tuo figlio… >> Vali sgranò gli occhi e si sedette accanto al Lupo. Lui sorrise. << Dove si trova tuo figlio? >> Chiese. Vali ci pensò un attimo. << A Santa Sofia. >> << Santa Sofia, eh? >> Disse il Lupo, e si mise una mano sul mento. << Ci sono altri luoghi controllati da Templari, in città? >> Chiese.
<< Bè, ci sono tutte le torri d’avvistamento, dove si trovano le loro stazioni secondarie, e poi l’Arsenale a sud. >> Rispose Vali. Il Lupo si mise a pensare. << Siamo pochi, quindi un assalto è fuori discussione… Dovremmo indebolire le loro stazioni secondarie, togliergli i rifornimenti e attaccarli… Troppo tempo. >> Disse. Il Lupo cominciò a pensare e si estraniò da tutto ciò che gli accadeva attorno. Rimasero tutti in silenzio. Sembrava non finire mai di pensare.
<< Dividiamoci e Yusuf e Ahmed attaccano uno dei loro magazzini secondari, cercando di attirarli là. I Templari lasciano sguarnita Santa Sofia. Io e Vali andiamo lì e liberiamo suo figlio! >> Sbottò all’improvviso.
Yusuf annuì. << Si può fare… >>
<< Allora non c’è un minuto da perdere! >> Esclamò Il Lupo alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso l’armeria per prendere le sue armi. Vali lo seguì. Yusuf andò a chiamare Ahmed.
<< Lupo… >> Disse Vali incerto. << Hm…? >> Chiese Il Lupo voltandosi verso di lui. << Grazie. >> Disse Vali allungando la mano. Il Lupo sorrise e gliela strinse. << Non c’è di chè! >> Rispose.
<< Aspettate! Noi che facciamo? >> Chiese Fiora, alludendo a sé, sua sorella e Lia.
<< E’ pericoloso! Resterete qui e farete la guardia. >> Disse Il Lupo.
<< Cosa?! Mi rifiuto di farlo! Vogliamo essere di aiuto! >> Esclamò Fiora sbattendo un piede per terra. Il Lupo le mise le mani sulle spalle. << Ascolta: dovete restare qui perché dovremmo essere il minor numero di persone, quando assalteremo una loro torre. Non voglio che vi scoprano e vi catturino! >> Disse.
<< Ma non siamo mica bambine! >> Esclamò Fiora.
<< Non ricordi cosa è successo a Castel Sant’Angelo? >> Le chiese lui alludendo a quando era stata presa in ostaggio dai Templari. Fiora lo guardò male, come per dire che quello era un colpo basso.
<< Rimanete qui e fate la guardia. >> Disse lui, facendogli intendere che la conversazione era chiusa.
Il Lupo, Vali, Yusuf e Ahmed uscirono. Fiora, Fabiola e Lia rimasero lì.
<< Uffa! Non è giusto! Non possono lasciarci qui a non far niente! Siamo abili anche noi! >> Esclamò Fiora.
<< Potremmo uscire senza farci notare e attaccare un’altra torre dei Templari, così sarebbero ancora più in difficoltà, e Il Lupo e Vali potrebbero salvare il bambino più facilmente! >> Suggerì Fabiola.
<< Buona idea! Andiamo! >> Disse Fiora. Prese la sua spada, la sua lama celata e il suo ventaglio. Fabiola prese il suo ventaglio. Lia prese la sua lama celata e una spada sottile, simile a uno stocco siciliano, ma più leggera e più lunga. Doveva essersela fatta fare a Roma da un fabbro.
Le tre donne uscirono dal covo e si avviarono verso il porto, facendo attenzione a non farsi notare.
L’unico a notarle fu un medico che vendeva medicinali proprio fuori dal covo…
Le tre presero delle stradine secondarie, per evitare di incrociare gli altri, e nel frattempo parlavano.
<< Dove l’hai presa quella spada? >> Chiese Fabiola notando la spada con la rosa sull’elsa di sua sorella.
<< Me l’ha regalata Il Lupo. La aveva commissionata a un fabbro a Roma, proprio sotto il covo degli Assassini. La lama celata, invece, l’ha fatta lui. Guarda! >> Fiora scattò col polso, e una lama uscì veloce dal polsino. Fabiola potè notare la scritta: “Pensa sempre con la tua testa”. Sorrise.
<< E la tua, invece? >> Chiese alludendo alla lama di Lia. In effetti non l’aveva usata, ma aveva notato che la indossava mentre si armavano.
<< Anche questa l’ha costruita Il Lupo… >> Disse. Scattò col polso in modo diverso da Fiora. << Me l’ha creata tempo fa… L’ha fatta come l’ho chiesta io – o almeno così ha detto – ed esce dall’avambraccio, invece che dal polso. >> La lama uscì come aveva detto. Era sottile, e sembrava scomoda, messa in quel punto, ma Lia disse che riusciva a usarla perfettamente.
Arrivarono in una piccola piazza. Erano appena uscite da un vicolo, e non c’era nessuno. Le case che si affacciavano sulla piazzetta avevano tutte le finestre chiuse, e non si sentivano più i suoni dalla strada. A Fiora faceva un po’ paura tutto quel silenzio, ma si disse che non c’era niente da temere.
Proprio mentre pensava questo un pugnale le si conficcò nel petto, e lei cadde a terra. Fabiola e Lia la guardarono terrorizzate, e cominciarono a cercare in giro per la piazza. Lia scorse la Truffatrice sul tetto di una casa e avvertì Fabiola, che si lanciò a inseguirla, accecata dalla rabbia, urlando il suo nome. Lia tentò di fermarla, ma non ci riuscì, e rimase da sola, con Fiora ferita mortalmente accasciata lì a terra.
Un uomo in armatura comparve da dietro un angolo. La sua armatura era scintillante e molto spessa. Aveva un elmo bucato che copriva la faccia e permetteva la respirazione, anche se Lia si chiese come facesse a vedere… Sulla testa aveva un grande pennacchio rosso. Sull’armatura si poteva notare la croce dei Templari in pieno petto. Aveva in mano una spada che andava restringendosi per poi allargarsi. A Lia tornò alla mente la daga di Ezio, appartenuta a un antico Assassino. Il Templare aveva con sé anche una daga simile per forma alla spada.
<< Cosa abbiamo qui? Una traditrice che trema come una foglia. >> Disse. Aveva una voce profonda che rimbombava nell’armatura.
Lia lo guardò sprezzante. Non sapeva se avrebbe potuto resistere contro quel gigante, ma estrasse la sua spada e scattò col polso per estrarre la lama celata.
<< Non osare avvicinarti! >> Disse. Non poteva vederlo, ma era sicura che l’uomo stesse sorridendo. Sollevò la spada e si preparò a calarla sull’avversaria. << Sarà uno scontro rapido… >> Disse. Lia si preparò a ricevere.
Uno sparo tranciò l’aria.
L’uomo in armatura era immobile, il braccio sollevato. Gli cadde di mano la spada, dopodichè si accasciò a terra. Lia si guardò intorno. In cima a una casa vide Il Lupo ricaricare la sua pistola celata.
Scese dalla casa e si avvicinò. << Non vi avevo detto di restare al covo? >> Chiese con furia nascosta. Lia non disse nulla. Il Lupo si avvicinò all’uomo.
<< Requiescat in pace. >> Gli disse. L’uomo lo guardò mentre gli puntava la pistola celata in faccia. Il Lupo sparò, e il Templare morì.
Lia era rimasta a guardare strabiliata dalla velocità in cui Il Lupo aveva ucciso un nemico che sembrava imbattibile. Le apparenze ingannano… Pensò.
Il Lupo ricaricò la pistola e si avvicinò a Fiora, inerte. Chiamò Lia e le disse di raggiungere Fabiola e di farla tornare al covo. Si sarebbero rincontrati là. Lia annuì e si avviò. Il Lupo sollevò il corpo di Fiora e cominciò a camminare verso il covo.

 
   
 
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