Anime & Manga > Princess Tutù
Segui la storia  |       
Autore: hurricane venus    13/09/2013    1 recensioni
Un principe senza cuore, un cavaliere che non è in grado di proteggere le persone che ama, una ragazza che non sa chi è e infine una papera che diventa principessa. Il loro destino è unito e i fili che li legano sono controllati da un'entità oscura e nera come la notte. Riusciranno ha prendere in mano le redini del gioco e così controllare la loro vita ?
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Rue si svegliò di soprassalto, si guardò attorno e si accorse che era già notte fonda. Le stelle brillavano nel cielo e la luna splendeva di una candida luce argentea. Durante il tempo che era rimasta li, aveva certato una spiegazione ed una soluzione possibile, ma purtroppo non ci era riuscita. Per il momento sarebbe tornata a scuola e avrebbe fatto finta di niente, si alzò dal tetto e si avviò con grandi salti verso l’accademia.
Quando atterrò sul balcone, sciolse la trasformazione, fece per aprire la porta di vetro, quando sentì un rumore proveniente della stanza. “Chi potrà mai essere? Che quello stupido di Fakir abbia deciso d’investigare su di me?” Fece apparire un pugnale nella mano sinistra, mentre con la destra aprì lentamente la vetrata che dava sul balcone. Quello che vide, la lasciò ammutolita, il coltello le scivolò dalla mano e cadde a terra risuonando. I suoi occhi erano spalancati e la bocca socchiusa, incapace di parlare. –Craaaa!! Craaaa! Craaa!- un corvo della grandezza di un essere umano era nella stanza, continuava a gracchiare e a tenersi la testa con le ali, sbattendo nei mobili e buttando a terra gli oggetti sopra ad essi. Gli occhi erano neri come la notte e colmi di tristezza. Aveva addosso una camicia aperta e un paio di pantaloni bianchi, che facevano parte dell’uniforme scolastica.
-Mytho…- la sua voce fu come un sussurro che attirò l’attenzione del corvo, il quale le si avvicinò lentamente. Rue fece un passo indietro spaventata, ma appena le fu accanto, lui si inginocchiò e le accarezzò la mano con la testa piumata. Quando Rue guardò gli occhi del corvo, non ebbe più dubbi: era proprio Mytho. Gli occhi, anche se diversi, avevano la stessa tristezza che caratterizzava lo sguardo del principe. Il viso della giovane si riempì di lacrime, cascate e cascate di lacrime che sembravano non volersi fermare mai più. –Perché?! Perché a me?!- si lasciò cadere a terra con le mani che le coprivano il viso, i suoi singhiozzi riempirono tutta la stanza e le lacrime bagnarono il tappeto sotto di lei. Ad un tratto, una mano prese la sua. Mytho era tornato normale e la stava guardando con i suoi occhi ambrati, Rue gli si gettò al collo, -Mi dispiace….mi dispiace…- il ragazzo non capiva perché la mora si stesse scusando, ma decise di non dir nulla. Passarono tutta la notte così: con lei che piangeva e con lui che l’abbracciava privo di sentimenti.

Ahiru si rigirò nel letto a causa di un raggio di sole che le colpiva il volto, -Umm…ancora cinque minuti…- la ragazza era una dormigliona e Fakir lo sapeva bene, era per questo che la stava osservando sulla soglia della camera, appoggiato allo stipite della porta. Sapeva che non avrebbe dovuto, ma la tentazione era stata troppo forte: desiderava assolutamente vedere Ahiru mentre parlava nel sonno. Il giovane era stato accontentato perché aveva ricevuto un intero monologo sui Mon Blanc, aveva dovuto tirar fuori il meglio di se per non scoppiare a ridere come uno sciocco. -Fakir, non andare…- a quelle parole il cuore del moro cominciò a battere all’impazzata, stava ancora dormendo quindi lo stava sognando. Fakir chiuse la porta della stanza e andò a preparare la colazione con un sorriso compiaciuto dipinto sul volto.
Ahiru era rimasta a dormire a casa di Fakir, perché si era fermata a cena, fattosi poi tardi, il ragazzo le propose di rimanere, avendo una camera libera. Le aveva accettato di buon grado e quella notte dormì da favola. La ragazza si svegliò, scese dal letto e andò ad aprire la finestra, era una giornata splendida eppure…nell’aria c’era qualcosa, qualcosa di strano e che faceva suonare tanti campanelli d’allarme dentro la sua testa. “Ti prego Signore, fa si che oggi non succeda nulla di male.” E dopo questa preghiera decise di rendersi più presentabile possibile. Mise la divisa della scuola, si pettinò i capelli che lasciò sciolti, in modo che le cadessero sulla schiena come una cascata di fuoco, dopo di che fu pronta per scendere in cucina. Uzura era già a tavola, la quale era tutta ricoperta di croissant, pane tostato con marmellata e burro, succo d’arancia e latte caldo. Si mise d’impegno per non sbavare davanti a tanta dolcezza, non poteva certo fare brutta figura di fronte al giovane dai capelli corvini. –Uzura, buon giorno!!- -Buon giorno!!- disse allegra la piccola e suonò il suo tamburello che portava sempre con se, –Sai dov’è Fakir?- -E’ salito un attimo in camera sua, ha detto di chiamarlo quando saresti scesa.- -Allora vado a chiamarlo io.- salì di nuovo le scale e aprì la porta della stanza di Fakir. –Siamo tutti pro…- alla ragazza le morirono le parole in bocca, Fakir si stava asciugando i capelli bagnati con un asciugamano, non indossava la maglietta e Ahiru poté ammirare il suo fisico scolpito. -Ok, finisco di vestirmi e arrivo subito.- rossa come un pomodoro, era completamente incapace di muoversi, –Ahiru?- Fakir non capiva cosa le stava accadendo, -Scusa!- con un grido e sbattendo la porta fece la sua uscita, lasciando il ragazzo leggermente perplesso. “Perché devono capitare tutte a me?!” era la prima volta che vedeva un ragazzo a torso nudo, ma non era un torso qualsiasi, era il torso di Fakir. Un torso snello, muscoloso, con le gocce d’acqua che scivolavano giù…. BASTA! Si stava facendo del male da sola! “Mon Dieu! Non sarò mica diventata masochista?!” Ahiru scosse la testa fortemente e tornò in sala da pranzo. Si sedette al tavolo e aspettò che arrivasse Fakir. –Buon giorno Uzura e buon giorno anche a te Ahiru, come mai sei scappata via in quel modo?- la giovane lo guardò imbarazzata, –Bè, vedi…come posso dire….tu…cioè…io ….no…insomma, lascia stare eheheh!- fece un risolino nervoso che non lasciò indifferente il ragazzo, si sedette anche lui e cominciarono a mangiare. Ahiru dimenticò tutti i problemi che aveva e mangiando croissant alla cioccolata si sentì subito meglio. Quando ebbero finito, Fakir e Ahiru uscirono per andare a scuola,
-Mi raccomando fai la brava mentre non ci sono.- disse dolcemente alla piccola, -Si!- esclamò Uzura, Ahiru le si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia, -Tornerò insieme a Fakir questo pomeriggio, ok?- Uzura annuì entusiasta e cominciò a suonare il suo tamburello. Quando Ahiru arrivò a scuola due ragazze le saltarono al collo. –Cosa hai fatto? Dove sei stata? E con chi?- -Sonia, Melany, di cosa state parlando?- -Non fare la finta tonta con noi! Ti abbiamo visto lasciare la scuola e andare da qualche parte, dove?- -D-da nessuna parte!- le due non sembravano sodisfatte e per nulla convinte, ma si arresero a si incamminarono per andare in classe. –Fakir ci vediamo dopo.- -Ok.- le altre due non sentirono niente, ma capirono che c’era qualcosa sotto, e quel qualcosa poteva essere piccante e davvero interessante.
Le ragazze entrarono nella sala da ballo, erano tutti pronti per cominciare la lezione e Mr. Bunner batte le mani per attirare l’attenzione della classe. –Oggi, due studenti della classe di primo rango, verranno a fare un piccola performance, quindi prestate attenzione.- si sederono tutti per terra, ai lati dell’aula, ansiosi di assistere all’esibizione. Mytho e Rue entrarono a passi di danza, avrebbero fatto un pass de deux; i due ballavano in modo diverso dal solito, una volta si poteva avvertire una certa magia nei loro movimenti, invece Rue sembrava stanca e incerta sui passi. Quando dovette prendere la mano di Mytho, le venne di nuovo in mente l’immagine del principe trasformato in corvo ed esitò per un istante, allora il giovane la prese per il polso con rudezza, -Non avrai mica paura?- tutti rimasero a bocca aperta, Mytho non era mai stato così violento con nessuno prima di allora. Rue si liberò e scappò via senza dire niente. Il professore si avvicinò al principe preoccupato, -Qualche problema?-
-Assolutamente, è soltanto stanca.- disse indifferente; Ahiru guardò il suo amato principe: doveva essere successo qualcosa perché lui avesse trattato in quel modo la ragazza dai capelli neri. –Bene, continuiamo la nostra lezione, cominciate con gli esercizi di riscaldamento.- Ahiru era decisamente distratta per l’accaduto, ma dopo essere stata rimproverata un paio di volte, decise di lasciare le sue preoccupazione per dopo la scuola.
Finite le lezioni, Ahiru decise d’aspettare Fakir davanti ai cancelli di ferro dell’accademia, quando il ragazzo arrivò gli raccontò l’accaduto, ma lui non sembrò particolarmente sorpreso. –Probabilmente il sangue di corvo nelle sue vene, sta avendo effetti collaterali.- la ragazza non aveva neanche pensato a quella eventualità. Arrivati a alla casa del giovane, si divisero i compiti per quel giorno. -Io andrò al grande albero per trovare l’ispirazione e le giuste parole da scrivere; penso che stando più vicino a quella pianta mi sentirò più vicino alla città e quindi scrivere meglio.- -Si, io invece, andrò a cercare l’ultimo frammento del cuore di Mytho, deve essere pura da qualche parte, no?- disse Ahiru speranzosa e pronta all’azione, Uzura attirò l’attenzione dei due ragazzi con il suoi tamburello,
 -Io cosa faccio?- -Verrai con me e giocherai nel parco mentre io scrivo.- le rispose dolcemente Fakir, la piccola sorrise tutta contenta. Così uscirono tutti di casa e si diressero in direzioni diverse.
Intanto, Rue e Mytho erano tornati nella loro stanza, la ragazza si sentiva stanca, triste e tradita. Il sangue di corvo stava trasformando il suo amato principe in un vero mostruoso corvo. Quando la ragazza si girò verso di lui, invece di trovare un bel principe, si ritrovò davanti un mostro ricoperto di piume nere. Durante la notte era già successo parecchie volte. La trasformazione cominciava ad essere instabile e imprevedibile. Gli occhi gelidi di quella creatura la guardavano curiosi, –Craa, craaa!!- le lacrime cercarono di tornare prepotenti a solcare il viso della giovane, ma resistette a quel impulso che l’avrebbe resa fragile, e in quel momento doveva essere più forte possibile. –Riposa un po’, io devo andare a parlare con mio padre.- disse Rue, mentendo per non essere seguita, Mytho si distese su un letto e si addormentò subito, era rimasto sveglio tutta la notte ad abbracciarla, anche se nel farlo non aveva messo nessuna emozione o sentimento. La ragazza si trasformò in Princess Kraehe e in vortice di piume nere svanì nel nulla.
Il cielo era sereno e il sole splendeva alto nel cielo, eppure quella sensazione rimaneva. Ahiru non riusciva a capire cosa non andasse, qualcosa sarebbe successo, ma cosa?  “Non è il momento di perdersi in queste sciocchezze! Devo cercare il pezzo di cuore mancante.” Ma non era un compito semplice, non aveva la minima idea di dove fosse. L’unico modo per trovare il pezzo di cuore mancante, era girare per la città stando con gli occhi aperti e aspettare che il suo ciondolo s’illuminasse. Nel frattempo, Fakir era arrivato con Uzura al parco con il grande albero al centro, si sedette sotto la pianta con la schiena appoggiata contro il tronco e cominciò a concentrarsi. La piccola Uzura stava giocando rincorrendo una farfalla che gli si era appoggiata sul naso. Una figura nera e misteriosa stava guardando i nostri due giovani da lontano, sparì nel nulla come un brutto sogno. Fakir non si era accorto di nulla e non poteva immaginare cosa sarebbe accaduto.
Ahiru stava camminando scoraggiata per la strada che circondava la città, la città era completamente circondata da alte mura di pietra, quattro torri erano distribuite lungo le mura, come se fossero dei guardiani di quel luogo. Ad un certo punto il ciondolo cominciò a brillare. –Cosa?!- cominciò a guardarsi intorno, ma non vedeva niente che potesse sembrarle il frammento del cuore, l’unica cosa che gli saltò all’occhio fu la torre nord della città. In quel momento gli venne un colpo di genio. Cominciò a correre come una pazza verso la torre successiva, anche lì il ciondolo risplendé e così fece anche vicino alle altre due torri. Arrivata alla torre ovest decise di provare ad aprire il portone di legno per entrare, ma esso era completamente chiuso e impossibile da aprire senza bruciarlo o usare un’ascia. Al momento non disponeva di nessuno dei due e non aveva tempo da perdere con queste sciocchezze. “Il pezzo mancante sarà qui? In effetti avrebbe senso, il grande corvo è stato imprigionato sotto la città quindi l’ultimo pezzo potrebbe essere contenuto nelle quattro torri che intrappolano il mostro.” Si trasformò in Princess Tutù, saltò su un tetto e poi fece un lungo balzo a gambe completamente ad centoottanta gradi verso la torre. Successe qualcosa che non avrebbe mai pensato. Era passata oltre le mura, ma allo stesso tempo era rivolta alla città con alle spalle la torre. Si era girata verso il senso opposto senza averne l’intenzione. Ma non fu l’unica cosa che accadde, infatti, al parco dove c’erano Fakir e Uzura; una banda di uomini incappucciati li avevano circondati. -Non osare muovere un solo muscolo ragazzino, oppure vi uccideremo entrambi!- -Cosa volete?!- chiese con uno sguardo poco amichevole il ragazzo, gli uomini avevano un’aria molto strana, avevano un che d’inquietante e terrificante. –Siamo venuti per far si che tu non scriva più storie.- “Come fanno a sapere del mio potere?!” Fakir mise dietro di se la piccola che era immobilizzata dalla paura. –Di cosa state parlando?- -Non fare il finto tonto con me! Chi pensi abbia ucciso Drosselmeyer? Siamo stati noi!- Fakir non sembrava sorpreso, aveva avuto il presentimento che dietro alla morte del suo antenato ci fosse qualcosa di più grosso. –Perché?- -Lui scriveva storie che diventavano realtà, era un uomo malvagio e pericoloso che si divertiva a giocare con noi come se fossimo suoi personaggi e così, gli abbiamo tagliato le mani.- sul viso dell’uomo che parlò si disegnò un ghigno che avrebbe messo i brividi persino alla morte stessa. –E ora, mio caro, è il tuo turno.- due uomini gli presero le mani, Fakir cercò di liberarsi con tutta la sua forza, ma gli uomini erano molto più forti di lui. Gli misero la mani su un ceppo li vicino mentre l’uomo tirò fuori una scure di ferro. –E’ la stessa che abbiamo usato per il tuo antenato, spero che tu ne sia onorato.- -Come fate a sapere queste cose su di me?!- chiese irato il giovane che cercava ancora di liberarsi dalla stretta dei due gorilla. –Ti ho seguito di nascosto, sono sempre strato pratico nello spionaggio e così ho scoperto chi eri realmente, e ora, se vuoi scusarmi, ti taglierò le mani!-
Ahiru, all’altezza che era, vide tutta la scena. In men che non si dica arrivò esattamente dove si trovava  Fakir.
-Fermatevi!- con grazia divina, si fermò proprio sul ceppo dove stava Fakir, i due uomini lo lasciarono subito e gli altri fecero qualche passo indietro spaventati. –Princess Tutù…- l’uomo con l’ascia la guardò incredulo e lasciò cadere la scure al suolo. Uzura corse da Fakir in preda alla lacrime e l’abbracciò forte a se. –Grazie.-  -Figurati.- l’uomo che aveva parlato si diresse verso gli altri e scapparono via,  –Sono arrivata giusto in tempo. Ma chi erano quelli?- -Loro erano….. Attenta !!- -Eh…- uno specchio con una cornice d’oro la imprigionò dentro di se, -Cosa?!- una voce nera e cupa riempì tutto, –Mia cara Princess Tutù, è ora di fare una bella chiacchierata.- era la voce di Drosselmeyer, dura e profonda come una caverna di roccia. –Lasciala subito!- una risata malvagia fece venire i brividi a tutti i tre giovani, lo specchio che conteneva Ahiru si volatilizzò nel nulla, lasciando Fakir da solo.
-Uzura tu sai dove…- ma la piccola era sparita insieme allo specchio e alla ragazza in tutù, –Che sia andata con Ahiru per salvarla? Speriamo vada tutto bene.- Il giovane prese il suo blocco da scrivere e cominciò a cercare le parole per riportare indietro la ragazza e la piccola. “Devo farcela! Non posso fallire, non questa volta!”
Drosselmeyer aveva fatto la sua mossa, ora il gioco cominciava a farsi serio, non si poteva più aspettare. Bisognava combattere e distruggere l’anima spietata di quel uomo.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Princess Tutù / Vai alla pagina dell'autore: hurricane venus