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Autore: Ponponfuckyeah    13/09/2013    0 recensioni
“Jake, non riesci neanche a guardarlo in faccia e vieni sempre in questo bar solo per vederlo.”
“Non è vero, qui fanno la cioccolata più buona dello stato.” Afferma sicuro.
Lo guardo alzando un sopracciglio
“E va bene. E’ vero ci sto di merda perché il desiderio di parlargli, di sapere che voce ha o anche solamente incrociare gli occhi mi attanaglia lo stomaco. Ma se mi respingesse starei ancora peggio. La cosa buona sarebbe non venire più qua dentro e cercare di dimenticarmelo; perché le cotte vanno come sono venute. Però la sensazione allo stomaco che sento ogni volta che entra mi fa partire di cervello e tutto questo non mi era mai successo con nessuno. E’ per questo che… ci tengo.”
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Noah


"Noah, stai uscendo?"
"Sì, sto andando al negozio di videogiochi che dovrebbe essere uscito Call of Duty Ops II Revolution" dico scendendo dalle scale.
"Che?"
"Niente, non arrivo tardi."
"Ah ho dimenticato a dirtelo! Stasera ceniamo da mia madre, quindi sì, non arrivare tardi che sai com'è fatta"
"Tranquilla" e le do un bacio sulla testa
"Un bacio sulla testa? Tutto qui?"
Con un sorrisetto mi tira dalla felpa e inizia a baciarmi appassionatamente. Indietreggia tirandomi dietro con se e cadiamo sul divano, lei ridacchia e inizia a slacciarmi la cintura. Le prendo la mano per fermarla.
"Dai tesoro, devo andare se no non ce la faccio ad andare al negozio e a tornare in tempo"
"Ma è solo uno stupido gioco, ne hai già tanti!"
"Per caso io ti dico qualcosa quando rientri con il trentesimo paio di scarpe?"
Lei abbassa la testa
"Okay, hai ragione. Ma è da giorni che non facciamo sesso, ho fatto qualcosa di sbagliato per caso?" mi chiede.
"No no, non hai fatto niente, anzi te sei perfetta" fin troppo... "è solo che in questi ultimi giorni con il nuovo lavoro e tutto sono un po' stressato."
"E preferisci rilassarti con i videogiochi a quanto pare." dice in tono accusatorio.
Non rispondo alla frecciatina perchè non ne ho proprio voglia di discutere e prendo le chiavi di casa per uscire.
"A dopo" dico.

***

Auto o bici?
Bici.
Sarebbe un crimine andare in auto con questo tramonto.
Ormai è settembre e sul lungo mare non c'è più il via vai di gente in costume, col gelato in mano o gonfiabili sotto braccio.
Una signora anziana è seduta su una panchina a guardare il mare e una giovane coppia si scambia effusioni sul muretto che divide la sabbia dall'asfalto. A parte loro la strada è deserta. Rallento un attimo per godermi il panorama e per guardare i colori del cielo mescolarsi a quelli del mare. Ogni volta che guardo un tramonto mi viene una voglia incredibile di scappare per qualche giorno e andare in un posto nuovo.
Ho sempre amato viaggiare e arricchirmi la mente di paesaggi, culture e persone diverse, ma da quando sto con Annie mi è quasi diventato impossibile; con lei è tutto così maledettamente noioso e scontato.
E riecco il senso di mancanza che negli ultimi tempi si fa sentire sempre di più. Riparto e cerco di non pensare alla mia attuale vita ma solo all'aria fresca che mi accarezza il viso e al suono delle onde.
 
Arrivato davanti al negozio appoggio la bici al muro ed entro.
Il dling dlong avvisa la mia entrata ma il cassiere non mi guarda neanche e continua a leggere il suo libro.
"Mi scusi" dico al cassiere
ma non mi risponde.
Mi accorgo che la sua testa si muove leggermente a ritmo e infatti vedo delle cuffiette attaccate alle orecchie.
Allungo la mano e la agito tra il libro e il suo viso, lui sobbalza e togliendosi le cuffie si gira verso di me.
"Ma tu sei quello che oggi mi ha investito con lo skate!"
"Oh…" ha lo sguardo confuso “ah sì, mi dispiace ancora… ”
"No ma figurati è stato il guaio minore di tutta la giornata."
"Mi dispiace… Giornataccia eh?" mi chiede
"Sì, e la cosa peggiore è che non è ancora finita."
“Ti capisco benissimo”
 
Un signore sbuca da uno scaffale "Sam non ti pago per fare conversazione con gli amici"
"Non è un mio amico zio"
"E allora vedi di cosa ha bisogno no?"
Sam scuote la testa e si alza dallo sgabello
"Ciao! Hai bisogno di qualcosa?"
"Ecco sì, sono venuto qui per sapere se avete Call of Duty Ops II Revolution"
"Mmh un momento che guardo al computer" si gira e inizia a scrivere sulla tastiera
"no, non ce l'abbiamo. In realtà deve ancora uscire ma se vuoi puoi prenotarlo, mi dai il numero così ti avvisiamo per messaggio quando arriverà in negozio." dice allungandomi un bigliettino, io ci scrivo il mio nome e il numero.
"Sam mi potresti passare quello scatolone lassù" di nuovo il signore di prima.
Vedo Sam girarsi e osservare lo scatolone su una mensola, allunga le braccia e si alza sulle punte dei piedi ma non ci arriva lo stesso.
"Vuoi una mano?"
Sam si porta una mano alla testa "Ehm, sì grazie"
"Ecco fatto"
"Ma te sei nuovo per caso? Non ti ho mai visto lavorare qui" gli chiedo.
"Sì, diciamo che ho iniziato oggi, sono qui per aiutare mio zio e per guadagnarmi qualcosa"
"Meglio così, il tipo che c'era prima non mi era molto simpatico."
"Allora non sono l'unico pensarlo! Una volta venni qui per comprare un gioco e ad un tratto la luce se ne andò via, iniziai ad agitarmi e a chiedere aiuto. E' imbarazzante lo so ma ho sempre avuto il terrore del buio, fin da piccolo. Da quell'episodio ogni volta che mi vedeva mi prendeva in giro facendo delle battute."
"Dicono che le persone che hanno paura del buio sono dotate di grande immaginazione"
"Già, come i bambini"
"E che male c'è a essere ancora un po' bambini dentro? Io ad esempio quando dormo da mia madre non riesco a fare a meno del bacio della buona notte. E' una sensazione piacevole, che riporta ai tempi in cui non ti preoccupavi di niente e tutte le cose sembravano più interessanti e più colorate. Si, questo non c'entra con la tua paura del buio, stavo divagando."
"No ma hai detto delle belle cose" mi sorride
“Guarda se ti può far sentire meglio io ho paura dell’acqua”
“Cosa?” sembrava scioccato
“Voglio dire non ho paura dell’acqua che bevo o quella della doccia, ci manca. Ma ho paura del mare e dell’oceano… Non so nuotare” confesso infine imbrazzato
Il ragazzo scoppia a ridere
“Hei io non ho riso per la tua fobia del buio” dico cercando di restare serio
“oddio, scusami hai ragione” sembra riprendersi “è solo che..” e ricomincia a ridere.
“Dai non è colpa mia se ho avuto un trauma da piccolo” dico
Lui a quelle parole smette di ridere
“Trauma?”
“Già, avevo all’incirca 7 anni ero a un compleanno in spiaggia, tutti si divertivano in acqua mentre io ero seduto sul bagnasciuga perché avevo dimenticato a casa i braccioli. Una mamma mi si era avvicinata e con tono dolce e rassicurante mi consiglia di raggiungere i miei amichetti con una delle tante tavolette galleggianti che c’erano lì.
All’inizio ero titubante poi morivo dalla voglia di giocare insieme agli altri, così prendo una tavoletta – era giallo fosforescente, me lo ricordo ancora- e decido di tuffarmi. Tenevo quell’affare di plastica talmente stretto da farmi diventare i polpastrelli bianchi. I bambini sono bambini si sa e appena mi avevano visto entrare hanno iniziato a spruzzarmi l’acqua e a saltarmi addosso.
Gli dicevo di smetterla ma loro non mi davano ascolto. Cercavo in tutti modi di non mollare la presa dalla tavoletta ma tra uno spintone e l’altro mi è scivolata così sono finito sott’acqua. Risalgo una volta per riprendere aria ma mi accorgo che sotto i piedi non ho nient’altro che l’acqua, ero piccolo e pensavo che il fondo si trovasse chissà quanto in fondo, così mi sono fatto prendere dal panico e agitandomi ho incominciato a bere acqua sentivo un orribile sensazione di soffocamento, cercavo di espellere quell’acqua ma niente ad un tratto un onda mi travolge e io finisco a roteare sott’acqua da lì non ricordo cosa successe, mi dissero che ero svenuto e un bagnino era riuscito a togliermi l’acqua dai polmoni.”
“wow che storia” dice il ragazzo “mi dispiace di aver riso”
“ah figurati! tu hai paura del buio, diciamo che siamo pari”
“Hei anche la mia è una cosa seria”
“chi dice il contrario?” dico sarcastico
“e chi dice che sotto il letto non c’è qualcuno pronto ad ucciderti eh?”
Scoppio in una risata sincera e anche lui ride
“Io so la tua fobia più grande ma non so il tuo nome?” gli chiedo
“Già, piacere io sono Sampauradelbuio”
“Il piacere è tutto mio, io sono Noahpauradell’acquadovutoaduntraumainfantile”
E riiniziamo a ridere di gusto.
“Sam, guarda che dobbiamo chiudere inizia a spegnere le luci” dice lo zio di Sam
“Sì zio”
Chiudere? I negozi di solito chiudono alle 7 e mezza… Oh merda
“Mi puoi dire che ore sono?”
“Sono le 7.35”
“E’ tardissimo mio dio, dovevo starci 5 minuti qui… Sampauradelbuio è stato un piacere conoscerti e parlare delle nostre fobie ma adesso devo scappare”
“Tranquillo vai dove la corrente ti porta” dice alludendo alla mia paura
“Pessima.” Ma rido lo stesso
“Ciao e buona serata!”
“Non penso ma grazie lo stesso” gli sorrido un’ultima volta ed esco correndo dal negozio. Dopo 5 metri metri mi rendo conto che sto correndo mentre dovrei pedalare. Ritorno indietro e prendo la mia bici. Inizio a pedalare velocissimo, Annie sarà furiosa. Però devo dire che mi ha fatto bene parlare di quelle stupidaggini con quel ragazzo, com’è che si chiamava? Ah già, Sampauradelbuio e rido da solo.

 
  
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