L’ombra della
“revanche”
Zoisite lo guardò con aria
diffidente. Tremava ancora,
Freezer lo sentiva dalle braccia che le teneva bloccate con la coda.
« che vuoi che ti dica? Io
a domanda rispondo » replicò la
shadowjin. Aveva ancora la forza di guardarlo negli occhi, nonostante
la paura
di essere uccisa da un momento all’altro, più che
altro perché Zoisite non
poteva rinunciare ad essere sempre molto schietta nel rapportarsi con
gli
altri, e con uno come Freezer tale atteggiamento era decisamente
sconsigliabile
e rischioso.
« sei la sola Shadow
rimasta in vita o ce ne sono altri? »
« sono rimasta solo io, da
diversi anni ».
Quindi prima c’era qualcun
altro con lei, concluse Freezer.
« tu e questi altri Shadow…dov’eravate?
»
« eravamo solo due, gli
unici due che non hanno potuto
partecipare alla guerra perché troppo piccoli. Ci hanno
spediti in un pianeta
lontano…di’, intendi continuare a bloccarmi la
circolazione alle braccia ancora
per molto? » cercò inutilmente di liberarsi, e il
tiranno davanti a quei
patetici tentativi rise.
« oh, poverina. Preferisci
che ti ammanetti, piccola
shadowjin? » le domandò, con
quell’insopportabile aria di falso compatimento
mista ad arroganza che faceva venire voglia a Zoisite di prenderlo a
schiaffi.
O a racchettate, data la sua discendenza da una palla da tennis mezza
dipinta
di viola.
« non chiamarmi in quel
modo! ».
« altrimenti che fai?
Dimmelo, sono curioso ».
Mamma mia quanto le dava sui nervi!
La faceva irritare per
quanto la terrorizzava, e fu da questo mix di sensazioni che
derivò la risposta
che seguì. « potrei riempirti di nuovo di pece e
piume davanti al tuo caro
fratello. Penso che gradirebbe lo spettacolo ».
Fu fortunata a prendersi solo un
potente ceffone che la
spedì contro la parete opposta, prima di essere afferrata ed
ammanettata
velocemente con le braccia dietro alla schiena. Nella confusione si
chiese da
dove accidenti avesse tirato fuori quelle manette, e si chiese anche
cosa
accidenti ci facesse con delle manette in camera. A meno
che…ma sì, poteva
essere uno a cui piaceva quel genere di cose. Ebbe la tentazione di
chiederglielo, ma era meglio non mettergli in testa strane idee, dato
che era
già psicotico di suo.
« stai giocando col fuoco,
piccola shadowjin » il tiranno
sembrava essere ancora straordinariamente calmo, nonostante quel che
aveva
fatto « finirai per scottarti molto presto di questo passo.
Non mi piacciono
gli spiritosi » disse, buttandola di nuovo sul letto
« e può essere che decida
di tenerlo per sempre, questo anello » aggiunse Freezer,
osservando soddisfatto
la shadowjin guardarlo con disprezzo, e mordersi il labbro come per
trattenere
l’ennesimo insulto. Che stesse cominciando a capire chi
comandava?
Lei si rizzò a sedere.
« a te non piacciono gli spiritosi, a
me non piacciono quelli come te. Pari siam! »
« quelli come me, ovvero?
»
Zoisite lo fissò, con la
tensione che saliva sempre di più,
per poi fare un lungo sospiro nervoso. La guancia le faceva ancora
male. «
altre domande? »
Sì, forse stava davvero
cominciando a imparare. « così ti
voglio. Collaborativa. Conviene anche a te, in
fondo. Che fine ha fatto
l’altro Shadow? »
« se ti ho detto che sono
rimasta solo io che vorrà dire
secondo te?! è
morto. Non che mi
importasse molto. Non era granché simpatico, ma eravamo
l’unico maschio e
l’unica femmina rimasti…e se non altro era un gran
bel pezzo di Shadow. Così
alto» fece scorrere lo sguardo sul tiranno, sottintendendo
“al contrario di te”
«muscoloso» Freezer vide il suo sguardo soffermarsi
sulle sue povere braccia
magroline « possente, così virile, così
sfacciatamente
maschio! » concluse la shadowjin.
« possente, virile,
sfacciatamente maschio e morto » fu la
secca risposta del tiranno « il suo bell’aspetto
non gli è stato molto utile, a
quanto pare » Zoisite si adombrò e Freezer fece un
sorrisetto sarcastico « cosa
hai fatto per tutti questi anni? E non osare rispondermi
“fatti miei”, non ti
conviene ».
Zoisite fece una smorfia.
“controlla i nervi. Controlla i
nervi, Zoisite. Non mandarlo a fanculo,
Zoisite”. « ho viaggiato in lungo e in
largo per questa galassia, e anche
nella parte più esterna di quelle vicine a dire il vero
».
« e come ti sei mantenuta?
»
« secondo te? Rubando, o
facendo come ho fatto qui. Ho
visitato un’infinità di pianeti, conosciuto
un’infinità di gente, visto cose
che…» fece un sorrisetto e scosse la testa
« non puoi immaginare quello che c’è
là fuori, tu che sei confinato nella parte nord di questa
galassia, credimi,
non ne hai la minima idea…ma ti sconsiglio vivamente di
avventurarti nella
parte est ».
«
l’onnipotente
Freezer può andare dove vuole! »
affermò con sicurezza.
Zoisite fece un sorrisetto.
« vai ad Echelon, o ad Hatklas o
Trea, che poi ne riparliamo. Se sopravvivi, non potendo nasconderti
nelle ombre
come ho fatto io » aggiunse la shadowjin « posso
confermarti che sei molto
conosciuto in questa parte della galassia, ma dalle altre
parti… “Freezer? E
chi è Freezer? Mai sentito nominare”».
« non ci credo ».
Zoisite fece spallucce. «
come vuoi ».
Freezer decise di passare oltre, non
gli piaceva la piega
che stava prendendo quel discorso. « adesso voglio sapere
perché hai
scioccamente deciso di venire qui ».
Strano che avesse tanta voglia di
saperlo, com’era strano
che l’avesse incuriosito. Normalmente non gli sarebbe
importato nulla di tutto
ciò, e vedendola dormire sopra il suo letto
l’avrebbe semplicemente uccisa.
“era l’ultima della sua razza? Oh che
peccato”. Questo avrebbe detto
normalmente, sottolineandolo con un sorrisetto sarcastico.
Forse lo faceva perché era
una femmina della sua stessa
specie. Sì, forse era per quello che invece di comportarsi
come al solito aveva
deciso di volerla distruggere psicologicamente pezzo per pezzo,
renderla una
larva ce avrebbe strisciato ai suoi piedi come facevano tutti gli
altri, e poi
ucciderla, se mai.
Zoisite diede una scrollata alle
manette. Non le lasciavano
un minimo di libertà di movimento, ma se non altro non le
bloccavano la
circolazione. Non le piaceva, però, che acuissero quella
sensazione di
impotenza che provava davanti a Freezer. « ci sono finita
quasi per caso,
durante il viaggio la mia navicella ha avuto un guasto, e ho dovuto
continuare
a muovermi nello spazio aperto per un pezzo. Quando ho pensato che
fosse
arrivata la fine mi sono imbattuta in questo pianeta, senza sapere di
quale si
trattasse, di chi fosse » lo guardò «
quando ho capito che era Pianeta Freezer
n.1 mi sono detta “ruba una navicella e vattene
Zoisite”…ma gli abitanti di un
pianeta in cui sono stata hanno un proverbio, “la
curiosità uccise il gatto”,
ed è quel che è capitato a me. Tanto che
c’ero, mi era venuta voglia di vedere
in faccia questo icejin di nome Freezer che è lo spauracchio
della sezione nord
della galassia ».
« allora una volta fatto
questo c’è da chiedersi perché tu
abbia prolungato tanto la tua permanenza ».
« cibo buono, un tetto
sopra la testa, un letto morbido, e
potevo fare il bagno tutti i giorni. Da piano non avresti nemmeno
dovuto
accorgerti della mia presenza, ma invece è andata a finire
diversamente…»
« se non avessi messo mano
tra le mie cose riordinandole
magari l’avresti fatta franca » le
ricordò Freezer, godendosi l’espressione
della shadowjin nel rimpiangere la propria avventatezza.
« ognuno ha le sue manie,
tu quella di far esplodere un
pianeta ogni due per tre e io quella dell’ordine, e allora?!
» ribatté Zoisite,
piccata « e poi dovevo pur ricambiare
l’ospitalità in qualche modo ».
Freezer le lanciò
un’occhiata gelida che la fece
rabbrividire. « menti. L’hai fatto
perché ci godevi a vedermi intento a
chiedermi come mai le mie cose non fossero al loro posto ».
Zoisite non poté
resistere. « ok, fifty-fifty, sei
assolutamente ridicolo nei momenti di sclero…AH!
No! Lasciami! » strillò, quando lui la
prese per il collo,
pronto a farle…Zoisite non lo sapeva di preciso, ma di certo
nulla di buono.
« sei dura di comprendonio.
Mi pare di averti detto che non
mi piacciono gli spiritosi…»
Con la coda Zoisite riuscì
ad afferrare un flaconcino di
profumo era sul comodino, e a romperla in faccia al tiranno che
sentì gli occhi
bruciargli come il fuoco, e fu costretto a lasciarla. La shadowjin
sgusciò via
lontano da lui.
« e a me non piacciono gli
psicotici isterici
nevroticheggianti con tendenze schizomaniacali sublimate
nonché stronzi, siamo
pari! » ribatté, guardandosi attorno. Il bastardo
aveva chiuso la porta
ermeticamente, ma magari la finestra no, e se fosse uscita e fosse
volata via
potuto filarsela.
Volò verso la finestra, ma
sfortunatamente Freezer, già
ripresosi dall’improvviso attacco con il profumo, la
intercettò prima che
potesse uscire.
« dove credi di andare?
» lei provò a ritrarsi, ma Freezer
fu più veloce, e con un paio di colpi la fece cadere a terra
dolorante. « mi
hai costretto tu. Sii consapevole di ciò ».
Zoisite gli diede
un’occhiata di sfida. « ho risposto alla
tua domanda, non è colpa mia se quel che ho detto non ti sta
bene » sibilò la
ragazza, cercando lentamente di rialzarsi.
« lascia che ti spieghi
come stanno le cose, visto che
nonostante tu sia qui da un mese non hai ancora capito »
disse il tiranno,
tirandola su dopo averla avvolta con la coda e sollevandole il mento
« io sono
quello che dà ordini. Gli altri, semplicemente, eseguono. Io
sono Lord Freezer.
Gli altri sono semplici servi, schiavi. La mia parola è
legge, e nessuno deve
osare opporsi. Non tollero insolenze. Non tollero gli spiritosi.
Pretendo
totale obbedienza ».
« e
allora prenditi un
cane! »
Freezer aumentò la
stretta. « perché dovrei, quando ho tutti
questi schiavi?...e penso che anche tu, dopo un periodo di
addestramento,
diventerai la schiava perfetta. Schiava, spia
personale…» occhieggiò il letto
«
e non solo » le sollevò il ciuffo di capelli che
le copriva metà viso « penso
che te lo taglierò, questo ciuffo ».
« meglio il ciuffo che
avere una zucca pelata che sembra una
sfera di cristallo! “Vedo, vedooo”…
se ti guardi la testa allo specchio puoi predirti il futuro da solo
».
Niente da fare: era testarda, e
talmente insolente da
sembrare completamente stupida sapendo quel che rischiava con
quell’atteggiamento, ma non riusciva proprio ad andare contro
la sua natura.
Era una un’icejin di razza Shadow, l’orgoglio era
prerogativa della sua razza,
e lei era sempre stata completamente libera; non ci stava a farsi
sottomettere
da Freezer, costasse quel che costasse!
« sicuramente posso dirti
cosa ci sarà nel tuo futuro,
piccola shadowjin » ringhiò il tiranno «
sarebbe stato meglio per te se ti
avessi eliminata subito, ma ho altri progetti. Ti obbligherò
a lavorare per me,
e non te ne andrai perché questo » le
mostrò l’anello « ti terrà
legata a me,
ci tieni troppo. Man mano che il tempo passerà, io ti
piegherò. Ti spezzerò.
Di questa tua arroganza non
rimarrà nulla, tremerai più di quanto tu faccia
ora, e striscerai ai miei piedi
come tutti gli altri… e a quel punto, quando sarò
soddisfatto del mio lavoro e
ti avrò usata come mi pare e piace, ti eliminerò
».
Le scelte per Zoisite erano due,
rispondere o scoppiare a
piangere e farsela addosso dalla paura, anche se il discorso di Freezer
non era
molto logico: perché lei avrebbe dovuto rimanere a lavorare
per lui sapendo che
tanto avrebbe finito per ucciderla, anello o non anello?
Purtroppo però aveva
ragione, ci teneva troppo, non
gliel’avrebbe mai lasciato. Dunque avrebbe dovuto resistere,
e cercare di
sottrarglielo prima che lui la piegasse, la spezzasse e tutte quelle
altre
menate.
“
un anello per
trovarli, un anello per domarli, un anello per ghermirli e nel buio
incatenarli” pensò.
« questo discorso
l’hai imparato a memoria dal “Manuale per
piccoli Tiranni”? No perché ha la logica che
potrebbe avere il discorso di un
bimbo di cinque anni. Non ha senso che io lavori per te se so che alla
fine mi
ucciderai ».
« fai la dura ma tremi come
una foglia, e l’attaccamento a
questo anello, e a quel che ti ricorda, dimostra che hai il cuore
troppo tenero
per lasciarmelo. Non te ne andrai, piccola shadowjin » scosse
la testa e fece
una risata « e lo sappiamo tutti e due ».
La lasciò cadere a terra,
in ginocchio, compiaciuto da come
si mordeva il labbro inferiore. Sexy. Quasi quasi…
« lo sai che mi piaci, così
ammanettata? »
Zoisite lo guardò con aria
truce. « quindi ti piacciono le
donne? Non l’avrei mai detto » ribatté
lei, sapendo che probabilmente le
avrebbe prese, e così fu.
« il percorso
sarà lungo, ma alla fine otterrò quello che
voglio » commentò Freezer, piuttosto piccato da
quel commento della ragazza, la
quale osò pure farsi una risatina.
« se non vuoi che si pensi
male smetti di metterti il
rossetto, altrimenti ti prenderanno per un omosessuale o per un
pagliaccio…forse la prima è sbagliata, ma la
seconda no » aveva gli occhi
lucidi, ma la voce era ferma « l’orgia non era solo
tra il maiale, la lucertola
e la palla da tennis, c’era anche un intero circo in mezzo!
»
Per un attimo pensò che
dopo questa Freezer l’avrebbe
uccisa, invece lui ricevette una comunicazione da non si sa chi,
Zoisite non
riuscì a sentirlo. Doveva trattarsi di qualcosa di urgente,
perché il tiranno
serrò la finestra e fluttuò verso la porta.
« sei nata sotto una buona
stella, piccola shadowjin. Ma non
pensare di scamparla. Tanto non puoi andare da nessuna parte, quelle
manette
sono… come dire …fatte apposta per evitare fughe.
Te ne sarai accorta da sola,
non riuscirai mai a spezzarle. Mentre io sono via, divertiti a
immaginare quel
che ti farò al mio ritorno ».
Detto questo uscì senza
colpo ferire. Alla faccia di non
volerle fare del male!, pensò la ragazza. “mi ci
hai costretto tu”, aveva
detto…forse era vero. Avrebbe potuto evitare di dargli
addosso, magari sarebbe
andata a finire diversamente, ma ormai era tardi per i ripensamenti, e
comunque
aveva avuto un bel colpo di fortuna.
Guardò verso la porta e
scosse la testa. « è proprio vero
che la gente tende a circondarsi di persone che gli somigliano. Quelli
della
Squadra Ginew sono forti ma sono completamente idioti, e lui per quanto
potente
e spaventoso sia è il più cretino di tutti
» commentò tra sé e sé ,
alzandosi
in piedi « io ho agito da scema in queste ore, è
vero, ma lui è proprio
patologicamente imbecille. Gli ho detto che sono una ladra e pensa che non sappia
liberarmi dalle
manette! » rise pure, mentre sfruttando la grande
flessibilità acquisita negli
anni faceva passare il suo intero corpo tra le braccia ammanettate,
completamente snodate, trovandosele così sul davanti.
Zoisite avrebbe potuto
lavorare in un circo come contorsionista.
Portò le mani fino
all’elastico che le teneva fermi i
capelli, tra i quali erano nascoste diverse forcine, e se ne mise una
in bocca
per poi cominciare a lavorare sulle manette.
« è proprio ftupido
» farfugliò. Le manette si aprirono con uno scatto
« eheheh. Fregato…»
Si incupì. Aveva ancora il
suo anello, ma d’ora in poi
sarebbe stata più attenta, e non si sarebbe più
lasciata catturare e alla fine
se lo sarebbe ripreso. Freezer la voleva lì? Benissimo. Ma
sarebbe stata il suo
incubo peggiore e, come dire, “l’aveva costretta
lui”.
Peccato. Se non fosse stato
così bastardo magari avrebbe
anche potuto…ehi. Basta con certi pensieri, si disse. Va
bene, aveva un buon
odore, e per gli icejin era la prima cosa che creava alchimia tra due
persone,
ma non poteva dare troppa importanza a una cosa del genere, non in
quella
situazione.
“ ma non posso non fargli
vedere i sorci verdi solo perché
mi spaventa quasi da farmela addosso e profuma, giusto?” si fece coraggio
“ dai ragazza, che sei
forte!”
@@@
« e voi mi avreste chiamato
qui solo per questi due
miserabili? Ero impegnato in qualcosa di molto più
importante! »
Gli zartoxiani che erano andati da
Freezer a supplicarlo di
ridurre la pressione fiscale su di loro tremavano di paura. Zarbon e
Dodoria
idem.
« come se non sapeste cosa
dovete fare in casi del genere »
Freezer uccise uno zartoxiano con un semplice e blando colpo energetico
«
ucciderne uno, e poi attaccare l’intero pianeta! Siete
proprio degli incap-»
Quando si sentì rovesciare
di nuovo addosso quella che
riconobbe essere pece, seguita da una valanga di piume, rimase di sasso
ancor
più della prima volta.
« hai
capito, scemo
pagliaccio?! »
Quando poi sentì la voce
di Zoisite apostrofarlo in quel
modo lo shock aumentò ancor di più. Le manette
con cui l’aveva imprigionata gli
caddero in testa. Zarbon e Dodoria lo guardarono stupiti ed orripilati
prima di
venire ricoperti a loro volta di pece e piume.
Ok, adesso gli credevano:
c’era davvero un intruso.