Serie TV > NCIS
Segui la storia  |       
Autore: Alex995    13/09/2013    4 recensioni
Non posso immaginare di vivere senza le persone che amo di piu al mondo. Non mi sono mai sacrificata per gli altri. Si sa c'è sempre una prima volta. Eppure questa prima volta cambierà per sempre il mio futuro.
In bene o in male? Non vi resta che leggere.
Una One-Shoot Tiva, ma con altre problematiche da risolvere.
Spero vi piaccia, leggete e fatemi sapere cosa ne pensate. See you soon. ;))
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Se vuoi salvarlo, devi lasciarlo andare, Ziva."
Tony era appoggiato con la testa sulle mie gambe e aveva la camicia sporca di sangue. Le parole di Beth mi riportarono alla realtà .  Pensavo che tutto potesse andare diversamente.  Pensavo sul serio che qualcuno potesse sconfiggere la morte. Cosi presi la sua mano e fui investita da una luce bianca.
Ne ho sentite tante di persone che raccontano di aver visto la luce prima di morire, e per questo motivo mi sono arresa al mio destino. Eh già. Mi sono arresa , perchè se sacrificare me stessa significava  ridar la vita a Tony, io l'avrei fatto. Sempre, dovunque e comunque. Ma il destino per me aveva in mente qualcos'altro. 

"Perchè altrimenti io non esisterei."
Beth. Quella bimba dai capelli castani è risultata essere il mio faro durante l'oscurità. Ho ancora tante cose da chiederle. La prima per esempio,  è chi diavolo fosse. Superata la luce bianca, non era li con me. La chiamai moltissime volte ma di lei, non c'era traccia.

Mi risvegliai in un bagno di sudore. Cercai di alzarmi lentamente ma un capogiro fortissimo me lo impedii. Mi guardai intorno e il posto dove mi trovavo era immerso nell'oscurità. Accesi una lampada su un comodino, e la luce fioca si diffuse nella stanza.
Mi trovavo a casa di Tony. Mi voltai e lo chiamai piu volte perchè pensavo che lui fosse tornato. E invece non avendo nessuna risposta, mi rattristai ancora di piu.
Presi il palmo della mano ed iniziai ad asciugarmi il sudore dalla fronte quando mi accorsi che le mie mani non erano per niente sporche di sangue.
Me le guardai piu volte cosi da essere sicura che non fossi pazza, poi presi il telefono e chiamai Gibbs.
"Capo,sono Ziva."
"Ziva, ti ho già detto che quando lo avremmo trovato tu sarai la prima a saperlo." disse lui seccato.
Io rimasi scioccata. "Ma di cosa parli?"
"Sto parlando di Tony. Ti ho mandato a casa per recuperare le forze. E' da giorni che non dormi."
"Capo, se è uno scherzo non è divertente."
"Ziva, ma  ti senti bene?"
Non mi stava prendendo in giro. E' vero è un ottimo bugiardo ma su questo, su Tony, non mi avrebbe mai mentito.
"Mai stata meglio " dissi attaccando prima che potesse chiedermi qualcos'altro. Mi alzai dal letto, e presi il cappotto.
La mia macchina era parcheggiata proprio sotto casa di Tony eppure io non mi ricordavo neanche di esserci mai venuta. 
Presi l'autostrada 34 verso Nord e mi diressi verso i capannoni abbandonati sulla destra del fiume.
Possibile che sia stato solo un sogno? Possibile che io sia ritornata indietro nel tempo? Perchè io ricordo tutto  mentre gli altri no?
Parcheggiai la macchina lontano e decisi di proseguire a piedi. Presi la mia pistola dal fodero e mi diressi nel capannone dove qualche ora prima, avevo trovato Tony morto.
Quel posto era completamente desolato, eppure qualcosa mi diceva che Tony era li e stava bene.
Entrai da una porta di emergenza e mi ritrovai su delle balaustre che mi davano un' ottima prospettiva di tutto l'intero edificio. Questo a differenza degli altri era completamente vuoto. Non c'erano ne  macchinari ne attrezzi. Solo un tavolo e due sedie che erano vuote. DI Tony nessuna traccia.
Stavo per andarmene, quando sentii una porta aprirsi. Cosi mi accucciai per terra e li vidi.



"Casa dolce casa" esclamai  quando Levin mi rimise seduto sulla sedia. Mi legò con delle fascette e ricominciò a bere la sua vodka.
"Sai sei spiritoso.. ne ho conosciuti di italiani nella vita ma tu di certo sei quello che preferisco di piu."
"Dovrebbe essere un complimento?" 
"Beh si... sai non sono mai stato troppo bravo a fare i complimenti, soprattutto a mia figlia e all'amore della mia vita."
"Perchè non mi racconti come vi siete conosciuti?"
"So cosa stai facendo..." iniziò lui dirigendosi verso la porta dove poco prima eravamo entrati " Cerchi di fare il carino con me , cosi che io non ti uccida."
"Io sono carino con tutti, di solito. Tranne che con gli assassini."
Lui però non mi rispose. Chiuse la porta e in quell'enorme magazzino di ferro calò di nuovo il silenzio.



Scesi lentamente le scale cosi da non fare rumore e lo raggiunsi. Lui non si accorse di niente, poi non appena alzò lo sguardo e si accorse di me, rimase sconvolto.
Io gli sorrisi e gli corsi incontro.
"Non dovresti essere qui. Non da sola. " mi disse lui incredulo. Io lo guardai dalla testa ai piedi, e vidi le numerose ferite che aveva sulle braccia nonchè i segni di bruciatura che aveva sul resto del corpo.
 Gli sbottonai leggermente la camicia, cosi da toccargli il petto e vedere che non c'èra nessun proiettole nel suo cuore. Tirai un sospiro di sollievo e iniziai a sorridere. Gli diedi un bacio sulla fronte e le mie lacrime gli bagnarono il viso.
"Mi sei mancato." dissi sorridendogli.
"Perchè sei qui? " 
"Perchè... non posso vivere senza di te." dissi dandogli un bacio veloce sulle labbra. 
Presi un coltellino e gli slacciai le fascette che lo tenevano legato alla sedia. Pian piano lo feci alzare quando una voce mi fece sussultare.
"Ha ragione , Ziva. Non dovresti essere qui."
Mi voltai verso Levin con la pistola  pronta a sparare quando mi accorsi che anche lui ne aveva una tra le mani. Puntata proprio su Tony.
"Perchè sei venuta? Perchè?" chiese lui  "Io l'avrei liberato da un momento all'altro...perchè devi sempre complicare le cose?"
"Non ti credo per niente... ora lasciaci andare e ti giuro che avrai uno sconto della pena."
"Ho già passato trent'anni in carcere. I David mi hanno già rovinato la vita."
"Io sono una David. Prenditela con me , non con lui. " dissi urlando.
"Ti hanno fatto il lavagio del cervello"
"Di cosa parli?" chiesi arrabbiata.
Lui non mi rispose. Continuò a bere la sua vodka quando all'improvviso mi disse:
"Ora ti racconto una storia. ....... E' stato un Natale di molti anni fa. Tu avevi cinque anni quando ci incontrammo per la prima volta....Io non volevo incontrarti in  quelle condizioni. In carcere ero stato picchiato e avevo la faccia piena di lividi . Ma Rivka insistette cosi tanto che alla fine accettai.."
"Mia madre?" chiesi incredula.
Lui annuii. " Ero cosi emozionato quel giorno, che non mangiai niente . Quando tu arrivasti , mano nella mano con tua madre , i miei occhi si  illuminarono.  Eri cosi bella, cosi piccola, cosi  indifesa con le treccine e il tuo orsetto di peluche tra le mani che anche un mostro si sarebbe commosso  nel vedere quella scena. "
Io rimasi in silenzio. 
"Indossavi un vestitino di pizzo bianco, con delle scarpette blu ed un coprispalle che ti cingeva i fianchi. Non lo dimenticherò mai quel giorno. Mi guardavi come se fossi un mostro.. Poi tua madre ci presentò e tu mi sorridesti. Fu il giorno piu bello della mia vita. "
"Perchè mi stai raccontando questo?"
"Quando però l'orario di visita  fini, prima che le guardie ci separassero, ti diedi un ciondolo  e ti dissi che ci saremo rivisti. Sono passati  trent'anni e  ho  immaginato cosi tante volte  di incontrarti " si zitti per qualche secondo " .....tu sei stata l'unica a darmi forza in carcere, figlia mia."
Lui fece qualche passo verso di me, e allora io gli puntai ancora l'arma addosso.
"Lo porti ancora con te." 
Capii subito a cosa alludeva, e cosi lo presi tra le mani e lo misi in evidenza.
"Visto? " disse lui quasi contento " Ne ero sicuro. Ne ero sicuro." 
Mi voltai verso Tony, che con un semplice sguardo mi capii al volo. Abbassai l'arma contro di lui, ed iniziai a piangere. 
"Cosa c'è ? Perchè piangi?" mi chiese Levin premuroso.
Io ritornai a fissarlo e notai che anche lui aveva abbassato la pistola contro di Tony . Rimasi qualche secondo in silenzio poi dissi:  "La bambina che hai conosciuto non ero io." 
Lui mi guardò sconvolto poi mi rispose:
"No tesoro mio, eri tu... avevi i capelli castani e...."
 "Non ero io." dissi interrumpendolo. " Si chiamava Talia. Talia David , ed era mia sorella minore."
Lui indietreggiò e cadde a terra.
"Talia a differenza mia è sempre stata una bambina libera. Nostro padre l'ha sempre protetta e quando lei si è offerta per andare in guerra visto che Tel Aviv aveva bisogno di soldati, nostro padre le disse che lei doveva rimanere a casa, perchè non poteva perdere anche lei... Lo ricordo come se fosse ieri. All'epoca avevo 19 anni e mi ero arruolata da poco piu di tre mesi. Ero nascosta dietro una tenda del salone  ed ascoltavo il dialogo  con molta attenzione. A quelle parole però..." dissi asciugandomi le lacrime " Mi sentii tradita. Ma il mio bene per lei non è mai cambiato. Lei è sempre rimasta la mia sorellina... anche ora è ancora mia sorella."
"Sono stato al cimitero e ho visto la...."
Alludeva alla sua tomba. " Tu e lei siete..." 
"Identiche?" chiesi concludendo la sua frase. "Eh già. Anche se di padri differenti."
"Com'è morta?"
"Stava andando al corso di canto. Era  da mesi che si voleva iscrivere ma nostro padre non è mai stato d'accordo. Quella era la sua prima lezione.." dissi amareggiata. "Attacco suicida di Hamas." conclusi io. "Aveva solo sedici anni."
Levin si portò una mano sul cuore, poi lentamente si alzò e ci guardò.
"Tu ed io ci siamo già incontrati. " disse lui. "Tu e tuo fratello Ari mi incriminaste per crimini mai commessi. All'epoca avevi solo 7 anni , ma ti fecero testimoniare solo perchè eri la figlia del direttore. Quando entrai in aula e ti vidi.... "
"Pensavi che fosse Talia." dissi interrompendolo.
"Eh già. Pensavo che tua madre gliel'avesse detto, ma quando ho saputo che era morta, niente ha avuto piu importanza nella mia vita."
"Tranne tu" aggiunse asciugandosi le lacrime. "Ma ora ho perso anche l'ultimo motivo per rimanere in vita.." 
A quella frase capii tutto. 
" Leah ha bisogno di te, è ancora tua figlia."
"Ci lasceremo tutta questa storia alle spalle" disse Tony che fin'ora era stato in silenzio. Io lo guardai e lui mi prese per mano. "Potresti conoscere meglio Ziva, cosi ti sentirai piu vicino a Talia."
"Io vi ho fatto del male. Ti ho rapito, ti ho torturato " disse guardando Tony.
" ... come potrai guardarmi in faccia e non ricordare le torture che ti ho fatto? Io  Volevo solo riavere mia figlia con me ... e invece mi sono trasformato nella persona che tuo padre ha dipinto tanti anni fa.  Un assassino e un molestatore."
"Tu non sei un assassino. Hai ucciso Rivkin per proteggermi."
"Io non mi perdonerò mai. ..... voi non mi perdonerete mai."
Non avemmo il tempo di rispondere , che Gibbs ed altri agenti sfondarono le porte del capannone e in pochi secondo si circondarono. 
"Giu l'arma." continuavano a ripetere gli agenti. "Giu l'arma."
Levin si guardò intorno, poi ritornò a fissarmi negli occhi.
"
אני מצטער   " mi disse con il labbiale. 
La mia espressione cambiò di punto in bianco. Tutto si svolse a rallentatore. 
Mi feci spazio tra gli agenti, che nel frattempo si erano posizionati avanti a noi per proteggerci, e cercai di prendere la pistola che aveva tra le mani. Uno sparo, poi sangue dappertutto. Velocemente, mi inginocchiai avanti a lui e cercai di bloccare l'emoraggia.  Ma non c'era molto da fare contro una pallottola  alle tempie. Tony si precipitò accanto a me, cosi come Gibbs e Mcgee. Gibbs mi prese tra le braccia e tentò  di portarmi fuori, ma io cercai di appesentire il peso del mio corpo cosi da rimanere per terra accanto  al corpo senza vita  di Levin. 
Dopo un pò però, fu Tony a prendermi in braccio. Prima che mi portassero fuori,  gli abbassai le palpebre e gli sussurrai all'orecchio piangendo:
"Io.  ti.  perdono." 
Poi mi rannicchiai sul petto di Tony che lentamente mi prese in braccio, nonostante fosse ferito, e mi portò fuori. 





Angolo autrice: 
Per la gioia di Scrittrice in canna, frencia92 e CheescakeTivafan ho finalmente aggiornato e tutto è andato per il meglio... o quasi! Abbiamo finalmente capito chi era Levin Gavriel. Un pò triste come finale? Per fortuna Tony è ancora vivo, è solo questo l'importante!!! Ragazze spero che con questo capitolo, mi sia fatta perdonare per il capitolo 20 che a quanto pare vi ha "uccise tutte." Spero che siate resuscitate e che soprattutto abbiate letto il capitolo. Manca poco per il finale... a presto ;) 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: Alex995