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Autore: LoL__    13/09/2013    1 recensioni
Christelle.
Chioma scura, fisico ossuto e un delizioso accento francese.
Si trovava a pochi passi dalla casa della sua compagna di classe Dollie, quella con un fratello bellissimo e che apprezzava il suo accento.
Si era decisa ad andarci alla fine, non sapeva neanche il perché.
Suonò il campanello pianissimo per paura che potesse venirle addosso, come quello della sua vecchia casa in Francia.
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-Non puoi nemmeno immaginare il motivo della mia presenza qui…- disse solo lei.
Calma e pacata.
Ma dentro stava per esplodere.
-Niente famiglia, amici e scelte sbagliate, gente che ti giudica dappertutto… fermami se ho preso un granchio…-
Christelle chiuse gli occhi. Le lacrime stavano per rigarle il viso magrissimo.
-Continua allora…- disse in un sussurro.
Ma Zayn la sentì, forte e chiaro.
-Piangi se vuoi… aiuta.- aggiunse poi il ragazzo.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Christelle

 

 

Christelle.

Chioma scura, fisico ossuto e un delizioso accento francese.

Lei, come tante altre ragazze della sua età, aveva paura.

Paura delle cose più frivole, come il buio o gli insetti.

Paura delle cose più grandi,come il dolore o la morte.

Ma lei, a dispetto di quello che tutti, compresa lei, pensavano, era diversa.

Diversa nei suoi gusti strambi, nel suo accento francese che con quello della sua nuova compagna di banco faceva abbastanza a cazzotti, nel modo di mangiare la pizza, di dormire o andare in bici.

Era diversa in molte cose, ma lei, non se ne rendeva conto.

 

 

Christelle.

Chioma scura, fisico ossuto e un delizioso accento francese.

Lei, a differenza di tante ragazze della sua età, era cresciuta troppo in fretta.

Una vita difficile e amicizie sbagliate.

“Famiglia” per lei era un termine completamente astratto.

 

 

Christelle.

Chioma scura, fisico ossuto e un delizioso accento francese.

Camminava silenziosa nei corridoi gremiti di gente della sua nuova scuola stringendosi nel suo giubbino di jeans larghissimo, molto attenta a passare inosservata.

Per quanto il suo egocentrismo, che la sua amica Odile disprezzava continuamente, glielo permettesse, tentava di apparire invisibile agli occhi di tutti.

Di tutti tranne a quelli della sua nuova compagna di banco Dollie, del bidello che le sorrideva gentile da due giorni a quella parte e della signora della mensa.

Voleva camminare per la strada e non essere fissata con una smorfia di disgusto. Voleva camminare per la strada e non essere fissata con gli occhi pieni di pietà.

Perché lei aveva paura anche di quello.

Ed era scappata.

Dalla sua casa che le ricordava troppo i genitori.

Dalle vie della sua città in Francia che le ricordava troppo tutti i suoi errori.

 

Si passò una mano nei capelli liscissimi che aveva tagliato da sola nel bagno dell’aereo.

Le erano sempre piaciuti i suoi capelli ma sentiva che aveva bisogno di cambiare anche quello.

Lo necessitava.

Dollie, la sua compagna di banco, stava dormendo con la testa completamente infilata nell’armadietto.

Christelle si sistemò i libri nella sacca scura e logora prima di scuoterla per un braccio e farla svegliare.

Dollie si sistemò i cortissimi capelli castani con un gesto che Christelle, aveva intuito, doveva essere per lei ormai meccanico.

-Mi hai svegliata…- ringhiò Dollie mentre ancora si strofinava gli occhi con il dorso della mano delicata.

Christelle le sorrise dispiaciuta.

Non faceva che sorridere come un’idiota da quando era arrivata a Londra.

Non era felice, forse non lo era mai stata.

Inoltre Odile era lontana e lei era così… sola.

-Non fa nulla… speriamo solo che nessuno se ne sia accorto!- esclamò poi prendendo i libri dall’armadietto e camminando verso la palestra.

Christelle la fissò per qualche secondo.

Dollie non sembrava il tipo di persona a cui importava di quello che gli altri pensavano.

In questo erano molto simili.

-Non dovrebbe importartene. Io dormo solo a testa in giù, ad esempio.-

Dollie si fermò improvvisamente facendo fermare anche Christelle.

-A testa in giù?- le chiese poi con ancora la fronte aggrottata e un’espressione stupita e stranita.

Christelle annuì.

-E so andare in bici sono se mi siedo dietro… - aggiunse la ragazza francese.

Dollie spalancò gli occhi prima di iniziare a ridere.

Christelle la guardò torva non riuscendo a capire il perché di quella reazione tanto esagerata.

-Perché ridi?-

-Non saprei. Un po’ perché sei una svitata e un po’ perché la tua r moscia mi fa impazzire…-

Christelle si fermò mentre Dollie entrava in palestra.

Abbozzò un sorriso.

Nessuno fino ad allora le aveva fatto un complimento così sincero.

Nessuno che non si chiamasse Odile.

 

Christelle.

Chioma scura, fisico ossuto e un delizioso accento francese.

Entrò nella palestra della sua nuova scuola girovagando con lo sguardo in cerca di quella che da lì a poco sarebbe diventata sicuramente una sua grande amica.

La trovò poco dopo. I suoi occhioni verdi e i capelli alla maschiaccio non passavano mai inosservati.

Era avvinghiata ad un ragazzo alto, stessi occhi e capelli riccissimi.

Li guardò un po’.

Doveva essere suo fratello.

Per forza.

 

Si avvicinò agli spalti, non le andava di fare ginnastica.

Iniziò a guardarsi intorno.

Per quanto questo le dispiacesse, quella scuola somigliava alla sua più di quanto lei si potesse aspettare.

Il suo sguardo diventò triste ripensando a tutto quello che si era lasciata alle spalle.

Decisamente questa scuola era migliore.

Almeno lì era invisibile.

 

Un fischio la spinse a sollevare gli occhi piccoli e chiari. Dollie non faceva che chiamare il suo nome a gran voce.

Ma a nessuno sembrava importare.

Colpo basso per la sua alta autostima.

Ma sorrise, era quello il motivo per cui lei era lì.

Si alzò di malavoglia aggiustandosi la maglia degli AC/DC che indossava quella mattina sui fianchi.

 

-Christelle lui è Harry, mio fratello.- esclamò Dollie indicando il ragazzo riccio al suo fianco.

Christelle sorrise gentile al ragazzo.

L’aveva già capito, era lampante.

-So che sei francese…- parlò poi il ragazzo lasciando un bacio sulla fronte della sorella.

-Si, sono francese…- rispose lei a quel ragazzo alto solo poco più di lei.

-Beh si sente anche direi…- scherzò il riccio facendola arrossire.

 

 

 

-Ti va di venire a casa mia oggi?- le chiese Dollie una volta sedute al tavolo della mensa.

Christelle scosse il capo.

-Devo studiare, sarà per la prossima volta.-

Dollie le sorrise annuendo. Poi prese un foglietto dalla tasca e una penna a caso dal suo astuccio.

-Questo è l’indirizzo, nel caso cambiassi idea…-

Christelle non fece in tempo a ribattere che Dollie era già corsa via.

 

 

 

Christelle.

Chioma scura, fisico ossuto e un delizioso accento francese.

Si trovava a pochi passi dalla casa della sua compagna di classe Dollie, quella con un fratello bellissimo e che apprezzava il suo accento.

Si era decisa ad andarci alla fine, non sapeva neanche il perché.

Suonò il campanello pianissimo per paura che potesse venirle addosso, come quello della sua vecchia casa in Francia.

Dollie corse ad aprire.

-Lo sapevo!- esclamò saltandole addosso e stritolandola in un abbraccio affettuoso.

Christelle si staccò impaurita.

Lei non ci era abituata.

Affatto.

-Scusami…- sussurrò poi. Dollie le sorrise lasciandola poi entrare nella casa accogliente.

-Bella casa…- sussurrò ancora.

Ormai la voce le si era fermata in gola.

Dollie le sorrise ancora.

-Doll chi era?- urlò Harry intento a giocare alla play con un ragazzo moro.

-Mi fareste il piacere di staccarvi da quella fottuta macchina infernale?- sbraitò Dollie gettandosi sul divano.

Christelle rimase lì, al centro della stanza, fissandola ammirata.

Era modesta ma in confronto alla sua era una reggia.

Harry si voltò spegnendo la tv e sorrise sornione quando vide che si trattava di Christelle.

Quella ragazza lo intrigava.

-Heilà… ciao francesina!- la salutò Harry con un tono affettuoso.

Christelle lo guardò negli occhi per qualche secondo, completamente impassibile, prima di abbozzare un sorriso forzato.

-Ciao!- disse poi in un sussurro il ragazzo moro che doveva essere amico di Harry.

Christelle prese a fissarlo.

Spalancò leggermente le labbra quando notò che il ragazzo aveva due pozzi dorati al posto degli occhi e un ciuffo corvino sparato all’insù.

-Ciao…- sussurrò poi imbarazzata.

-Lui è Zayn, un mio amico. E’ appena tornato dalla Francia, sai?-

Christelle prese nuovamente ad osservarlo, ora un po’ più rilassata.

Poi , dopo aver preso un grosso respiro, sorrise.

-Davvero? Ti è piaciuta?- chiese al moro tremendamente attraente prendendo a dondolarsi sui piedi.

Zayn sorrise. Il suo accento era bellissimo. Molto più delicato di quello che le ragazze della scuola usavano quando in Francia si rivolgevano a lui.

-Moltissimo. Parigi è splendida. Vivevi lì?-

Christelle sorrise amaramente.

-No, non me lo potevo permettere.- disse sincera sperando che da lì a poco qualcuno avrebbe cambiato discorso.

Cominciava a sentirsi in imbarazzo.

-Oh, beh neanche io se è per questo. E’ una città carissima!-  ribatté il ragazzo sincero.

 -Beh, se vi sta bene, io ordinerei una pizza!- esclamò Harry sentendo il suo stomaco brontolare. Dollie annuì entusiasta. Lo stesso fecero anche Zayn e Christelle, forse un po’ meno felici.

 

 

Christelle era seduta sugli scalini che portavano al piccolo giardino di casa Styles beandosi del venticello fresco che di quei tempi in Francia potevi solo sognare.

-Non hai mai avuto una vita facile, vero?-

Christelle si voltò di scatto spaventata. Quando il suo sguardo di ghiaccio si fermò su Zayn si rilassò.

-Da cosa l’hai capito?- chiese ironica guardando il ragazzo con la coda dell’occhio.

Zayn ridacchiò amaramente prima di affiancarla.

-Forse perché io ero in Francia per lo stesso motivo per il quale tu ora sei qui…- disse poi accendendosi una sigaretta.

Christelle lo osservò.

Impossibile.

-Non puoi nemmeno immaginare il motivo della mia presenza qui…- disse solo lei.

Calma e pacata.

Ma dentro stava per esplodere.

-Niente famiglia, amici e scelte sbagliate, gente che ti giudica dappertutto… fermami se ho preso un granchio…-

Christelle chiuse gli occhi. Le lacrime stavano per rigarle il viso magrissimo.

-Continua allora…- disse in un sussurro.

Ma Zayn la sentì, forte e chiaro.

-Piangi se vuoi… aiuta.- aggiunse poi il ragazzo.

Christelle scosse la testa ma le lacrime stavano già scendendo.

Zayn le prese le mani attenta a non spaventarla.

-Andrà tutto bene, Dollie ti vuole bene…-

Christelle annuì cercando di asciugare le lacrime vecchie e di fermare quelle nuove.

-Perché sei tornato?- le chiese poi con gli occhi gonfi e il trucco colato.

Zayn rimase ad ammirarla per qualche secondo. Era bellissima, davvero.

-Qualcuno mi stava aspettando a casa.- disse alludendo a Harry.

Immediatamente il pensiero di Christelle giunse ad Odile.

Ma lei, per quanto fosse importante, non era abbastanza.

O almeno non le sembrava abbastanza, in quel momento.

-Io non ho nessuno ad aspettarmi a casa, Zayn.-

Il moro la fissò un momento guardandola.

Voleva memorizzare ogni suo particolare.

Anche il più insulso.

-Beh, magari per te è diverso. Magari è questo il posto destinato ad essere la tua casa.-

Zayn le sorrise incoraggiante mentre Christelle si asciugava l’ultima lacrima.

-E chi ci sarebbe ad aspettarmi qui se mai io decidessi di andarmene di nuovo, un giorno?- domandò la ragazza con la voce roca e bassa.

Zayn aggrottò le sopracciglia.

-Io ti aspetterei in eterno…- sussurrò poi.

Le diede un bacio nei capelli prima di rientrare in casa.

 

 

Christelle.

Chioma scura, fisico ossuto e un delizioso accento francese.

Rientrò in casa ancora stordita dall’odore e dalle soffici labbra di Zayn.

E da quello che le aveva appena detto.

Si guardò intorno notando che i suoi “amici” stavano mangiando silenziosi un pezzo di pizza.

Anzi, tutti i suoi “amici” tranne Zayn stavano mangiando silenziosi un pezzo di pizza.

Si sedette a terra accanto al ragazzo moro che la osservava ossessivamente senza mai distogliere lo sguardo.

-Tieni!-

Dollie le diede un pezzo di pizza mentre addentava il suo.

Christelle si voltò verso Zayn che ancora la guardava con la sua pizza nelle mani.

-Non ti piace la pizza?- le chiese il moro.

Christelle scosse la testa.

-Penso che sia tremendamente buona, invece.- ribatté la ragazza dandole un morso.

Fece una smorfia contrariata. Lei non la mangiava così la pizza ma non voleva sentirsi inappropriata.

-Mangi pizza da due giorni a mensa e non l’hai mai mangiata così. Hai deciso di abolire il tuo metodo?- la scimmiottò Dollie addentando un nuovo pezzo di pizza.

Christelle scosse la testa imbarazzata.

-Sai, l’unica persona a cui ho visto mangiare la pizza a quel modo prima che arrivassi tu è Zayn!-

Christelle si voltò verso il moro notando che stava mangiando la pizza proprio come faceva sempre lei.

-Non sono l’unico?- le chiese lui sorridendo sornione.

Christelle scosse la testa divertita e felice.

Almeno in una cosa non era sola.

-Già, ma scommetto che sono stata io a inventare questo metodo…- esclamò lei per la prima volta spiritosa e sorridente.

-Cosa? Non provarci ragazzina. Sono stato io!- ribatté Zayn mangiando una pallina di pizza.

-Ehi, mangiare la pizza dividendola in piccole palline non è una cosa di cui dovreste vantarvi. Anche se è incredibile come voi due siate così simili!- esclamò Harry.

Zayn e Christelle si guardarono in cagnesco per qualche secondo prima di cominciare a ridere come babbei.

 

 

Christelle.

Chioma scura, fisico ossuto e un delizioso accento francese.

Se ne stava nel suo letto a fissare il soffitto del suo piccolo appartamento che Odile le aveva regalato e nel quale abitava già da qualche mese.

Chiuse gli occhi e sorrise voltandosi verso la finestra dalla quale si vedeva la luna.

Sorrise.

Non l’aveva mai fatto così tante volte in un lasso di tempo tanto breve.

Aveva deciso di restare.

Aveva deciso di cominciare a sorridere.

Aveva deciso di lasciarsi il passato alle spalle.

-Christelle, sei sveglia?-

Si voltò, di nuovo.

E sorrise, di nuovo.

-Si Zayn…- sussurrò con la voce leggermente impastata.

Zayn la abbracciò stringendola tra le sue braccia e beandosi del suo delizioso profumo.

-Buona notte dolce Christelle…- le sussurrò poi in un orecchio tenendola ancora stretta. Non l’avrebbe mai lasciata andare.

Lei sorrise, sentendosi sicura fra le braccia calde del ragazzo che le aveva rubato il cuore, che l’aveva fatta sentire a casa per la prima volta.

-Buona notte, amore mio.-

 

 

 

 

Salve a tutti amori miei!

Ringrazio tutti quelli che sono arrivati fino a qui e ringrazio già in anticipo coloro che decideranno di recensire. Lo apprezzerei moltissimo, davvero.

Questa OS  mi piace tanto e spero possa piacere anche a voi.

Detto questo io me ne vado.

Alla prossima bellissime xoxo

Se vi va passate dalla mia long:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2042165&i=1





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