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Autore: Karyon    13/09/2013    5 recensioni
Storia sospesa a tempo indeterminato. Leggere la bio per info
Genere: Avventura, Generale, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Akainu, Ciurma di Shanks, Mugiwara, Rivoluzionari, Un po' tutti | Coppie: Franky/Nico Robin, Rufy/Nami, Sanji/Zoro
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sora No Kuni
La leggenda del paese fatto di cielo
 
Furono le parole del Re dei pirati, Gol D. Roger, a dare inizio a tutto:
La sua esecuzione a Rogue Town spinse molti uomini a salpare
alla ricerca del suo grandioso tesoro.
Tuttavia, la realtà è spesso diversa da ciò che appare
e alcune domande furono sepolte  in nome di un effimero ideale di Libertà.
Il tempo passò e una nuova era di pirati fu consacrata con il nome del suo Re.
Alcuni anni dopo, la Storia fu destinata a ripetersi ancora una volta.
Alle soglie del Nuovo Mondo, la base militare di Marineford fu teatro
di una guerra devastante nella quale gli ultimi frammenti di
 un'Era antica furono definitivamente spazzati via:
Portgàs D. Ace, unico figlio del Re dei pirati, fu giustiziato.
L’'imperatore Bianco ucciso.
E antichi equilibri furono distrutti, portando alcune persone a crearne di nuovi.
Nelle acque infestate del Nuovo Mondo, incontrovertibili decisioni furono fatalmente prese.
La Nuova Era ebbe inizio.
 

 
Prologo
The Briss Incident|L’Incidente di Briss
 
Un suono basso e costante si propagò tra le onde, fendendo la notte silenziosa come una sferzante pugnalata. Un allarme che, in quel momento, sembrava portare cattivi auspici. Shanks appoggiò con noncuranza la mano sull'elsa della spada e guardò verso l'isola poco lontana: calma e oscurità ovunque; persino il mare sembrava diverso.
«È lui?» Gli chiese Benn Beckman, affiancandolo: scrutava l'aria immota con narici frementi, in attesa di qualsiasi cosa;  nessuno di loro era tranquillo, dopo i recenti avvenimenti di Marineford. Benn fissò per un attimo il suo Capitano, provando a leggergli la mente: quell'incidente si andava ad aggiungere agli infiniti tasselli di un disastro che si stava propagando per il mondo e non riusciva a immaginare come avesse intenzione di risolverlo. 
«Non è ancora il momento di preoccuparsi. State pronti» replicò Shanks, avvertendo lo spostamento delle acque al passaggio di un'imbarcazione; aguzzò la vista nel buio e scorse una piccola barca che scivolava sulle onde con facilità inaudita; dubitava che persino la bara galleggiante di Mihawk fosse così agile.
Benn fece un cenno a malapena percettibile agli altri e tutti si mossero verso di loro, mani alle armi e sensi tesi.
«Foosha» disse una voce, nel buio.
Shanks alzò la mano a fermare i suoi uomini «Permesso accordato, tuttavia resteremo armati» spiegò con tono serio. Il silenzio che seguì la sua dichiarazione gli fece capire che probabilmente dall'altra parte non tutti si aspettavano un'accoglienza di quel tipo.
«Certo» fece invece prontamente la voce del loro capo.
I movimenti nel buio avevano un ché di sinistro, ma Shanks dubitava avrebbero fatto qualcosa di stupido. Tuttavia, quando salirono sulla Red Force, intuì chiaramente alcuni dei suoi uomini indietreggiare.
«Alcuni dei miei uomini non credevano di incontrare proprio te, ma non potevamo aspettarci niente di diverso eh, Dragon
Il capo dell'esercito rivoluzionario, nonché considerato l'uomo più pericoloso al mondo, uscì dall'ombra con cipiglio severo e portamento fiero «Non lascio che altri si prendano la responsabilità delle mie azioni» spiegò, mentre le sue guardie del corpo restavano indietro a scrutare la ciurma del rosso.
Shanks annuì come a dargli ragione «Che ne dici se tutti i tuoi uomini si facessero avanti, compreso il cecchino ancora sulla barca?» Chiese con leggerezza, mentre le pistole di Lucky Lou e la iguru di Yasopp scattavano ad ammiccare verso l'imbarcazione dove si avvertivano lievi movimenti a malapena celati dal gorgoglio delle onde. Probabilmente sarebbe stato inudibile per la maggior parte delle persone, ma la sua ciurma era piuttosto allenata a percepire l'impercepibile; l'unico motivo per cui avevano atteso, era perché in quel gioco Shanks doveva mantenere l'autorità assoluta sebbene di solito tendesse a non imporre la sua autorità.
La tensione si propagò tra le fila dei rivoluzionari come un fulmine, ma Dragon si limitò a fissare Shanks per un attimo, con un ghigno sul viso magro «Kumei, vieni fuori».
«Sì, capo!» Esclamò prontamente l'altro, saltando agilmente sulla nave. «Salve, Imperatore Rosso» salutò, con un ghigno.
«Ciao a te» replicò lui, fissandolo con curiosità: era un uomo alto, dal fisico asciutto e sottile; gli occhi, che spiccavano gialli come fari nella notte, richiamavano quelli di un gatto. «Venite».
Si avviarono all'interno della Red Force, adocchiati a vista dalla ciurma sparpagliata scompostamente sul ponte principale. Solo Dragon e Shanks si sedettero all'ingresso del cassero di poppa.
«È da molto tempo che non ci vediamo, Dragon» cominciò Shanks, offrendogli del sake. «Lo riconoscerai di sicuro».
Dragon bevve una lunga sorsata «Il sake del Mare Orientale è sempre stato il migliore» convenne, ricordando la bevanda che facevano nella sua città di origine e che per lui era speciale.
Shanks sorrise brevemente «È quello che dissi anche al vecchio, un po' di tempo fa».
«Già. Dov'è finita la sua ciurma?»
«Dopo i funerali, ha deciso di restare nel Nuovo Mondo per riprendere le energie. La guerra è stata stancante» spiegò freddamente l’altro.
«Arriverà il momento in cui combattere non servirà più a nulla» replicò Dragon, il cui ideale di libertà era ormai celebre in ogni mare del mondo.
«Ma, fino ad allora, resta uno dei pochi mezzi con cui si cerca di prendere il controllo» ribatté Shanks, fissandolo.
«Chi davvero verrà favorito da questa guerra è ancora da vedere. Di sicuro ci saranno molti cambiamenti».
«I cambiamenti sono già avvenuti, alcune persone si stanno già muovendo. Ecco perché non posso permettermi deviazioni» fece ancora Shanks e, questa volta, la tensione tra i due fu palpabile.
Dragon si immobilizzò per un istante «Alcune... deviazioni non sono evitabili».
«Non sono d'accordo» ribatté subito l’altro.
Come a un segno convenuto, i due gruppi alle loro spalle cominciarono a squadrarsi, pronti ad attaccare.
Dragon annuì «Sono qui di persona per riparare a quell'errore. Dov'è?»
«Al sicuro. Lo abbiamo preso appena in tempo» replicò Shanks, ma all'espressione diffidente dell'altro sospirò. «Hai la mia parola che starà bene e non gli sarà torto un capello. Mi conosci, sai che non agisco così».
«Sì, lo so. Continui a essere uno dei pochi in questo mondo a non farlo. Quando lo riavremo?»
«A tempo debito. Sai bene che tutto questo e avrà delle grosse conseguenze…» replicò Shanks e Dragon emise un profondo sospiro «Quanto grandi?»
L’altro lo fissò come indeciso se rispondergli o meno, poi cominciò con voce ferma «Ho intenzione di evitare lo scoppio di un’altra guerra, Dragon, quindi ti chiedo ufficialmente di allontanare qualsiasi pretesa di liberazione sul Mar Meridionale» annunciò.
«Che cosa?!»
La confusione che si propagò attorno a loro non incluse Dragon, che si limitò a fissarlo per un lungo periodo «Che altro?»
«Ma, capo…»
«Silenzio. Cos’altro chiedi, Imperatore Rosso?»
Era davvero difficile capire cosa gli passasse per la testa; probabilmente era l’uomo più imperturbabile che avesse mai conosciuto, pensò Shanks.
«Lui non dovrà mai più compiere missioni sul campo. La sua copertura è saltata, non ti sarà utile» fece ancora e l’altro annuì «D’accordo».
Quando si alzò, sembrò quasi che il cielo si spostasse con lui; Dragon non possedeva alcun Haki rilevante, eppure era dotato di un’energia tale da spostare l’aria con il semplice tocco. Shanks seguì le sue mosse poi, quando la delegazione si fu già voltata verso l’imbarcazione, continuò «Un’altra cosa: ci occuperemo noi della spia. Questo è un addio».
Dragon si fermò solo un attimo e annuì «Addio».
Quando la barca fu salpata, Benn si avvicinò a Shanks con una strana sensazione su per i muscoli «Pensi che sia la fine della rivoluzione?»
«No, credo sia l’inizio di qualcos’altro».
Dragon continuò a fissare il profilo della Red Force, fino a quando non sparì tra le nebbie di EastPeak Island. Non era preoccupato per le condizioni di Shanks, perché il Mare Meridionale non era altro che una piccola pedina nel piano generale; era preoccupato per i suoi uomini, un uomo in particolare, che avrebbe potuto essere la chiave fondamentale per la riuscita del suo sogno.
Sperò che le promesse di un Imperatore fossero autentiche.
«Cosa facciamo adesso?» Gli chiese Kumei, avvicinandosi con aria infastidita: lui non si fidava dei pirati, neanche di quelli che professavano libertà a tutto spiano, né di nessun altro.
E per lui, Shanks il Rosso non era niente di più e niente di meno che un pirata.
«Trova la talpa e cerca di capire cosa ha scoperto. E Kumei… questa è una missione prioritaria».
Di solito lui era uno che le promesse le manteneva, però ricordava bene di non aver promesso all’Imperatore di non indagare sull’incidente di Briss. Molte volte, le parole significavano tutto.
 
 
   
 
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