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Autore: clif    13/09/2013    2 recensioni
E' una storia di una ragazza che finisce in un mondo che non è il suo, in mezzo a vampiri, licantropi, ma non vi dico altro, buona lettura...
Genere: Avventura, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, Heather, Trent | Coppie: Duncan/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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- Questa storia fa parte della serie 'Strawberry black'
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Indossavo un vestitino color viola, le maniche corte con un ricamo in nero. Per precauzione avevo preso un giacchino di cotone per coprirmi le spalle nel caso in cui la palestra non fosse stata abbastanza riscaldata. Scesi le scale, salutai mio fratello e mi chiusi la porta alle spalle. Mi avvicinai al marciapiede, mentre aspettavo l’arrivo di Duncan. Tirai fuori dalla borsa le chiavi della Smart. L’aprii e vi entrai. Accesi la radio nell’attesa, avevo paura che non venisse. Aspettai qualche minuto, mentre ascoltavo “Someone like you”.
“Allora?! Cosa dobbiamo fare?” Sentii la voce venire da fuori, aprii alla svelta. – Duncan, eccoti qui … credevo che non venissi più.- Gli dissi io uscendo dalla mia auto. – Come sei carina con questo vestito.- Mi disse facendomi fare una piroetta. – Allora? Andiamo con la mia?- gli chiesi, mentre guardavo il prato nuovamente in fiore. – Io direi di no, io ho una Subaru abbastanza grande, mentre tu una piccola Smart.- Gli diedi uno schiaffetto sul braccio. – Cos’hai da dire contro la mia macchina è? Sicuramente è molto più bella della tua.- Gli dissi guardandolo scherzosamente. – Non ci giurerei.- Disse lui guardandomi con fare di sfida. – Vediamo un po’ cos’è questa macchina!- Dissi io per farlo arrabbiare, mi voltai, era splendente, di un blu elettrico favoloso. – Devo correggermi, forse c’è qualche remota possibilità che sia carina quasi, ma dico quasi, quanto la mia.- Provai ad inventare io, anche se ormai aveva vinto lui, la sua era molto meglio, però la mia rimaneva sempre la più nuova. Mi fece sedere davanti, lui sui mise alla guida. – Allacciati la cintura.- Io lo fissai stranita. – Senti tesoro, io non sono una bambina, so cosa devo fare.- Ripensai subito a quel “tesoro” che avevo detto. – Vabbè, fai come vuoi.- Il punk ingranò la quarta. Andava ad una velocità pazzesca. – Guarda che la scuola è a cinque minuti da qui, non preoccuparti, non serve correre così veloce.- Lo guardai negli occhi, mentre lui continuava ad accelerare. – Non dipende dalla distanza, io vado sempre così!- Io lo guardai un po’ confusa, ma dopotutto, non riuscivo a capire tutto di lui. – Perché sei rimasta così impressionata dalla mia macchina, se l’hai già vista?- Mi chiese lui con tono curioso. – Non fa lo stesso effetto di notte.- Gli dissi, mentre mi mettevo una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
La macchina frenò all’improvviso, facendomi volare quasi contro il parabrezza. – Sei pazzo?- Gli chiesi io, mentre tenevo stretta la mia mano sulla fronte. – Ti avevo avvertito.- Disse prima di scendere dalla macchina. Aprii la portiera ed uscii. – Non è stato divertente.- Gli dissi, mentre mi avvicinavo a lui. – Va bene, scusami, ma io ti avevo detto di allacciare la cintura, non sarebbe successo.- Mi prese sottobraccio, facendomi l’occhiolino. – Va bene, ma solo perché la tua macchina è fantastica.- Cedetti io. Lui accennò un mezzo sorriso, poi ci avviammo verso l’entrata della palestra. Aprimmo la porta, la musica era fortissima e decine di ragazzi erano già a ballare al centro della sala. – Ciao Gwen, si può sapere che fine avevi fatto? Avevi cambiato scuola?- Mi chiese Tyler, appena spuntato davanti a me. – Sì, proprio così! Poi ti spiego, gli dissi prima di scansarlo. – Ormai siamo qui, dobbiamo ballare.- Dissi io al mio partner.- Solo se è movimentata. Partì subito una di quelle musiche da discoteca. – Ok, adesso?- Gli chiesi, in attesa di una risposta.– Mi prese per mano e mi condusse al centro della sala. – Come dobbiamo ballare?- Gli chiesi io. – Non lo so, fatti trasportare!- Affermò lui.
Ballammo come due scemi per quasi due ore. A quel punto io mi andai a sedere. Mio dio, la mia testa girava come una trottola. “Gwen, posso parlarti?” Mi alzai di scatto. – Oh, ciao Trent.- Gli dissi io. – Scusa se ti ho spaventata, è solo che volevo fare due chiacchiere con te.- Mi disse lui, mentre mi guardava negli occhi. – Che ne dici di ballare un po’ intanto?- Mi chiese. – No, rimaniamo sedu …- Eravamo già al centro della sala, Di Nuovo. Partì un lento, menomale, almeno mi sarei riposata un po’. Lo abbracciai e cominciammo a ballare lentamente. – Gwen, devo dirti una cosa che non credo ti farà piacere sentire.- Mi disse all’orecchio. Rimasi un po’ perplessa. – Dimmi!- Affermai io sicura. – Non so come dirtelo … - Disse lui titubante. – Prova in qualche modo.- Lo incoraggiai, mentre alzavo gli occhi al cielo. - … Ormai è finita: Ha vinto lui. Io me ne vado.- Lasciò la presa e di scatto lasciò la palestra. – Trent!- Gridai io, appena uscita fuori. Lui era davanti a me, continuava ad avanzare. – Dai, capiscimi, tu rimarrai il mio migliore amico.- Provai a fermarlo, ma scomparve dietro gli alberi. “Gli passerà.” Mi girai velocemente. Alle mie spalle Courtney e Duncan mi guardavano un po’ preoccupati, era stata lei a parlare. – Dai ci vado io a consolarlo.- Mi disse toccandomi una spalla. – Mi dispiace …- Dissi a Duncan abbassando lo sguardo. – Non è colpa tua, hai fatto la scelta giusta.- Disse lui tirandomi su la testa. – Allora, entriamo?- Gli chiesi. – C’è la premiazione.- Continuai io. – No! Ti ci porto io in un vero posto, altro che premiazione.- Mi fece salire in macchina, questa volta la prima cosa che feci fu: Mettere la cintura. Partì, continuava ad accelerare. – Non preoccuparti, non ci metteremo molto. Mi disse facendomi l’occhiolino. – Mi fido, intanto se non ti dispiace mi riposo un po’.- Gli dissi io. – Fai pure, se ce la farai con tutte le buche che prenderemo.- Fece una risatina malefica. – Va bene, guida con prudenza.- Dissi, prima di lasciarmi andare ad un sonnellino.

 
Conclusione

Mi svegliai, mi stiracchiai un po’. Mi accorsi che ero sul sedile della macchina, ma Duncan non era più vicino a me. Uscii alla svelta. – Duncan.- Dissi io a bassa voce, andavo avanti mentre mi  guardavo intorno. Qualcuno mi appoggiò una mano sulla spalla. – Silenzio! Non parlare.- Era la voce di Duncan che sussurrava. Mi girai verso di lui. – Duncan, ma cosa succede?- Gli chiesi. Lui mi fece cenno di stare zitta. Io non riuscivo a capire il perché. Finchè non guardai davanti a me: Un immenso lago rifletteva la luna, non riuscivo a vederne la fine. – Perché mi hai portato qui?- Gli chiesi abbagliata dalla visione di ciò. – Vedi, è un paesaggio meraviglioso, il più bello che io abbia mai visto.- Mi disse prendendomi le mani. Cominciai a fissare il lago e la luna, una cosa fantastica. – A proposito, ma dove siamo?- Gli chiesi. – Non riuscirai a crederci: Ti ho portato a Loch Ness.- Mi disse lui. – Oh mio dio, ma è fantastico, desideravo da sempre venirci … grazie Duncan.- Gli dissi accarezzandogli la guancia.- Lui mi guardò, mentre il lago si rifletteva nei suoi occhi azzurri. – Gwen, tu lo sai che per stare con me dovrai affrontare molti pericoli, più pericolosi di quello che pensi. Io non permetterò mai che ti succeda qualcosa, però tu devi essere disposta ad affrontarli.- Disse lui. – Va bene Duncan, per te farei di tutto.- Gli dissi prima di baciarlo, mentre la luna ci illuminava, davanti a quell’immenso e fantastico lago che sembrava come abbracciarsi come due bambini. La cosa più importante del paesaggio, però eravamo noi, io e lui uniti per sempre.
 
Sognavo, quel giorno, anzi quella notte in cui mi ero trasferito, qui a New Ton. Mi svegliai di soprassalto erano le 5:30, non di più ero zuppa di sudore, camminai stremata verso il bagno. Ero pronta per andare a scuola, eppure erano passati solo pochi minuti. Tornai in camera, aspettate, ora che ci penso: Duncan e tutti gli altri erano stati solo un sogno? Oh mio dio no! Corsi verso la finestra, mi affacciai e vidi una Subaru blu che scintillava al sole. Tirai un sospiro di sollievo. “Almeno che non sia di qualche vicino, posso stare tranquilla.” Per fortuna era tutto vero, o almeno lo spero, qualunque cosa, erano stati i mesi più belli della mia vita. “Duncan ti amo!”
 
FINE
 
Angolo autore

Oh mio dio, è finito!!!
So che a voi non importerà, ma a me tanto! A proposito, se vi va fatemi sapere quale bacio vi è piaciuto di più!
Se avete qualche dubbio fatemi sapere ok? Mi mancherete tutti!!!
 
Ora i ringraziamenti:
Ringrazio Dalhia_Gwen, senza di lei non ce l’avrei fatta, ma neanche senza Bridge_00, Lostinmyparadise e a tutti gli altri che mi hanno aiutato.
 
Ringrazio chi l’ha messo tra i seguiti, i ricordati e i preferiti.
 
Ciao e grazie a tutti quelli che lo hanno letto!!!
 
Grazie di cuore
 
Mi raccomando, non perdetevi questa sera il primo capitolo di “A tutto reality: efp”
 
Strawberry Black … Continua

  
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