Libri > Black Friars
Ricorda la storia  |      
Autore: Hymn    13/09/2013    3 recensioni
Una visione decisamente divertente e ricca di doppisensi delle reazioni dei nostri beniamini alla Chiamata della Croce.
«Potrei farlo, posso benissimo impugnare la mia spada con la sinistra, ormai» disse il ragazzo, con un tono che poco lasciava all'immaginazione. [...]
Caroline e Alexandria si squadrarono, sorridendo un po' dispiaciute ma con una certa malizia.
«Credo che Jordan stia incrociando la propria spada con quella di nostro cugino Jerome, al momento»[...]
«Principe, reputo più opportuno e meglio producente dar di spada in privata sede, da soli» sussurrò al suo orecchio con voce maliziosa, ed il più giovane dei Vandemberg avvampò a quelle parole, che si ricompose subito dopo nel vedere i suoi amici avvicinarsi e Damian fischiare il proprio assenso alle parole del soldato, che, doppisensi o meno, erano senza ombra di dubbio veritiere.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alexandria Mayfield, Damian Assange, Jerome Sinclair, Jordan Vandemberg, Julian Lord
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Il disordine mentale dei Cavalieri della Croce

 

I Presidiales si stavano ormai rafforzando, le vite della vecchia Capitale erano nuovamente in mortale pericolo, come sedici anni prima, ai tempi della Rivolta.

E ciò preoccupava Gabriel Stuart.

Ma, grazie alla sua presenza, a quella di Sophia Blackmore ed alla pressione opprimente del Presidio si erano rivelati ben quattro nuovi Cavalieri, i chiamati, per la precisione.

Si diceva che, al momento della comparsa del settimo Cavalieri, il mondo sarebbe andato contro alla propria fine.

Tuttavia, vedendo i quattro nuovi eletti, si dissero Edward e Gabriel, la fine era già arrivata. Damian, dietro di loro, osservava la scena, sorridendo con una certa punta di divertimento.

«La sicurezza della capitale è nelle loro mani?» domandò il vampiro, la voce fastidiosamente divertita e palesemente sarcastica.

Gabriel si voltò appena, guardandolo con indifferenti occhi di ghiaccio.

«Così pare, Assange» replicò tranquilla, una sfumatura lievemente irritata nella voce. Damian ammiccò, prima di esser minacciato con lo sguardo da padre Thorne.

«È una cosa seria, Damian»

Il redivivo rise a quelle parole, indicando con la mano i quattro ragazzi, intenti ad allenarsi con serietà decisamente discutibile.

«Seria? Davvero, Ed?» domandò Damian, abbassando la mano «Julian Lord, Alexandria Mayfield, Jerome Sinclair e Jordan Vandemberg» elencò, guizzando lo sguardo sui quattro, soffermandosi un attimo di più su Jordan e Jerome.

«Quel quartetto è seriamente indicato per la salvaguardia della città. Già» … né Edward né Gabriel osarono controbattere.

 

Il primo Cavaliere Chiamato fu Julian Lord.

Durante una festa alla quale era ovviamente imbucato, insieme alla solita combriccola, ricevette sul petto la Croce.

Promesso alla Croce, si ricordò delle parole di Gabriel, pronunciate poco tempo prima, quando Julian usò la spada del Comandante senza ferirsi, ottenendo solamente una lieve scottatura alla mano, nel tentativo di scacciare i Presidiales.

Il suo nuovo ruolo di Terzo Cavaliere, Secondo Chiamato significava ora più che mai dover proteggere la sorella acquisita, Sophia Blackmore, una volta Sophia Lord.

Ma nulla, durante i suoi primi allenamenti, gli vietava di urtare con una frequenza quasi impeccabile spigoli, colonne, e nulla gli aveva proibito di slogarsi accidentalmente il polso a causa del rinculo stranamente non bilanciato della balestra di uno dei Fondatori.

In definitiva, il numero di visite del giovane Lord all'Ospedale della Misericordia era notevolmente aumentato.

Eloise lo squadrò all'ennesimo ingresso, sorridendo con una punta di divertimento sulle labbra. Sapeva dell'ormai evidente attrazione che il giovane provava per Megan Linnett, di sei anni più grande.

«Cosa non va, Jules?» domandò sarcasticamente la studentessa di medicina, quando lo vide dirigersi verso di lei.

«Onorevole Eloise» la salutò Julian, sorridendole altrettanto divertito. Quindi, alzò il braccio sinistro per poter sollevare senza troppi problemi la camicia.

«Un piccolo taglio, ma sono certo che debba esser suturato. Sia mai che si infetti ed io muoia» disse con voce teatrale.

Effettivamente il taglio era esteso e sanguinava, ma non era così fondo da dover richiedere un intervento chirurgico o una sutura vera e propria.

«Sia mai» replicò Eloise, afferrando i capelli rossicci di Julian per trascinarlo a sedere su una delle lettighe del Pronto Soccorso. Il ragazzo non oppose resistenza, seguendola e guizzando lo sguardo dietro la giovane fidanzata di Axel Vandemberg. La ragazza se ne accorse, e scosse la testa.

Senza dir niente afferrò dal tavolino delle pinze emostatiche, su cui avvolse una discreta quantità di cotone. Disinfettò a campo sterile il fianco tonico e guizzante del ragazzo, dopodiché lo anestetizzò debolmente con del ghiaccio.

«Niente gomitate, Lord, per oggi» sussurrò Eloise al suo orecchio, ridendo leggermente quando intuì cosa il ragazzo stesse osservando con così tanto ardore.

Julian fece per replicare, ma quando vide Megan piantare il gomito sul collo di un soldato ferito che si lamentava troppo sbuffò, e scosse la testa.

Eloise terminò la sutura con un sorriso divertito ed affettuoso sulle labbra, per poi sfilarsi i guanti sterili, rassettandosi con le mani l'uniforme della Societas di Medicina.

«La prossima volta arriva qui con un braccio quasi o del tutto staccato dal corpo» gli disse ironica Eloise «forse qualcuno, a quel punto, potrebbe dedicarti le sue attenzioni e noterà la tua magnifica presenza»

Lo sguardo di Julian si accese, carico di aspettative e di sfida, ed Eloise rise nel vedere il sorriso malizioso sulle labbra del ragazzo.

«Potrei farlo, posso benissimo impugnare la mia spada con la sinistra, ormai» disse il ragazzo, con un tono che poco lasciava all'immaginazione.

In ogni caso, pensò Eloise, non voleva sapere di quale spada il giovane Lord stesse parlando. Si limitò a sorridergli e strizzargli l'occhio, congedandosi da lui lasciando sul suo viso una carezza quasi fraterna.

 

Alexandria Mayfield era tranquillamente intenta a specchiarsi, quando la porta della sua camera venne aperta da una trafelata Caroline, seguita a ruota da una più che evidente sognante ed innamorata Fayette.

La più grande delle tre Mayfield si girò accigliata, per poi sorridere allegra nel vedere le sorelle.

«Stai bene, 'Xandria?» domandò Caroline, indicando con uno sguardo fugace la Croce Nera che era comparsa sulla clavicola destra della ragazza, particolarmente evidente sulla sua pelle candida.

Alexandria annuì, sorridendo entusiasta e maliziosa.

«Oh, questa, dici?» disse con voce quasi sorpresa, premendo la mano sulla clavicola, esagerando il gesto inclinando la testa, facendo ondeggiare i capelli castani attorno al suo viso.

«Mai stata meglio, cugina!» confermò, alzandosi visibilmente divertita, fingendo un affondo verso la più piccola del trio, che batté le mani con un certo entusiasmo.

«Sei fantastica, 'ssandria!» cinguettò Fayette, ricevendo in cambio un occhiolino dal Cavaliere.

«Oh, lo so, piccola Fay. Come Sesto Cavaliere, l'Ordine non poteva chiedere di meglio!»

Alexandria proseguì per una buona decina di minuti, decantando la bellezza della propria pelle, le guance leggermente spruzzate di lentiggini. Caroline scuoteva la testa, divertita, mentre Fayette pendeva dalle labbra della cugina, annuendo estremamente convinta alle sue parole, finché, come riscuotendosi, si lasciò sfuggire un sospiro desolato.

«Chissà se Jordan si accorgerebbe di me, se io fossi un Cavaliere!»

Caroline e Alexandria si squadrarono, sorridendo un po' dispiaciute ma con una certa malizia.

«Credo che Jordan stia incrociando la propria spada con quella di nostro cugino Jerome, al momento»

Fayette non si accorse del tono di voce di Caroline e dell'evidente doppiosenso celato dietro le sue parole. Continuò quindi a sospirare, spingendo quindi la sorella e la cugina a vani ed inutili tentativi di distrarla, parlando di vestiti o dell'eventualità di andare a fare acquisti per le strade della Vecchia Capitale.

 

Nella sala d'armi dell'Ordine della Croce risuonavano schianti metallici e gli impercettibili ticchettii delle gocce di sudore che cadevano al suolo.

Jerome Sinclair e Jordan Vandemberg stavano silenziosamente allenandosi da almeno mezz'ora, nel reciproco tentativo di mettere alla prova e magari disarmare l'avversario.

Dall'altro lato della sala se ne stavano stravaccati Julian, Alexandria e Damian Assange, incaricato da Edward di supervisionare gli allenamenti dei nuovi Chiamati e che, dal canto suo, non perdeva occasione di stuzzicare e provocare i tre ragazzi presenti nella sala.

Mentre Julian ed Alexandria confabulavano di sciocchezze tra di loro, il redivivo seguiva con un certo entusiasmo e con un sorriso malizioso lo scontro che si palesava ai loro occhi.

Jordan saltò all'indietro evitando un fendente destinato al suo addome, fendente che tuttavia squarciò la sua camicia all'altezza del costato, rivelando la pelle tesa e sudata sui suoi addominali che stavano cominciando ormai a svilupparsi. Il principe si lasciò andare ad una colorita imprecazione, che fece voltare anche i due Cavalieri nullafacenti.

Ma mentre Julian scoppiava a ridere, ad Alexandria e soprattutto a Damian non sfuggì lo sguardo malizioso che Jerome rivolse a Jordan.

«Pare che il petit prince abbia un ammiratore, giovani ed attraenti amici» sussurrò il redivivo a Julian ed Alexandria. La ragazza scosse la testa e Julian, dopo un attimo di silenzio, scoppiò a ridere decisamente più forte, tanto che un pugnale vibrò improvvisamente sopra la sua testa, conficcandosi nella parete dietro di lui.

«Sei impazzito per caso, Sinclair?!» ringhiò il giovane, mentre Jordan ne approfittava per ricomporsi, sghignazzando.

Jerome lanciò un'occhiataccia a Julian, che optò per il ridacchiare a bassa voce, mentre Alexandria scuoteva la testa, leggermente addolorata.

«Povera Fayette...» sospirò la ragazza, ricevendo in cambio uno sguardo piuttosto svergognato e provocatorio di Damian.

«Esiste sempre una forma alternativa detta menage a trois, Sei» disse il redivivo, ricevendo in cambio un'occhiata sconcertata della ragazza ed un'espressione esterrefatta di Julian, che suscitò una risata nel vampiro.

Jerome, scocciato da tanta confusione rinfoderò l'arma, sporgendosi verso l'orecchio di Jordan.

«Principe, reputo più opportuno e meglio producente dar di spada in privata sede, da soli» sussurrò al suo orecchio con voce maliziosa, ed il più giovane dei Vandemberg avvampò a quelle parole, che si ricompose subito dopo nel vedere i suoi amici avvicinarsi e Damian fischiare il proprio assenso alle parole del soldato, che, doppisensi o meno, erano senza ombra di dubbio veritiere.

 

Note d e l l ' a u t o r e

Nulla da segnalare! Ho riletto da solo la fiction, senza farla passare dal mio beta di fiducia. Se doveste riscontrare errori, mi farebbe piacere se me li segnalaste tramite messaggio e/o recensione, a voi la scelta!

Hymn

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Black Friars / Vai alla pagina dell'autore: Hymn