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Autore: AlwaysAttract    14/09/2013    2 recensioni
La prima volta che lo ha visto ballare è stata durante il suo primo anno a scuola, ad una recita, e da quel momento non è più riuscito a toglierselo dalla testa. Forse sono stati i suoi movimenti, i suoi piedi veloci o la sua espressione mentre si impegnava a far uscire correttamente un passo che lo ha fatto innamorare pazzamente di lui.
Stripper!Louis; Dacer!Louis; Hugh School!AU
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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C’è un ragazzo nella sua scuola che è esattamente il suo tipo ideale: è più basso di lui, tutto curve e impertinente al punto giusto ma ha un sorriso dolce, i capelli castani e gli occhi celesti.
Harry lo guarda da due anni, lo fissa mordendosi le labbra e lo segue con gli occhi ogni qual volta attraversa un’aula o la mensa. Harry ne è attratto, stramaledettamente attratto dai suoi modi composti e dalla sua schiena sempre dritta, e anche dal suo sedere (ma questo non lo dice a Gemma, sua sorella, mentre gliene parla). Si chiama Louis Tomlinson e tutto quello che sa su di lui è solamente che è un ballerino da sempre.
 
La prima volta che lo ha visto ballare è stata durante il suo primo anno a scuola, ad una recita, e da quel momento non è più riuscito a toglierselo dalla testa. Forse sono stati i suoi movimenti, i suoi piedi veloci o la sua espressione mentre si impegnava a far uscire correttamente un passo che lo ha fatto innamorare pazzamente di lui.
Harry non sa se Louis è vagamente a conoscenza della sua esistenza, dato che non hanno mai parlato seriamente o interagito, ma Harry è quasi amico di Liam Payne, uno dei migliori amici di Louis, e quindi spera che il ragazzo con gli occhi celesti lo conosca o sappia riconoscerlo di vista.
L’unica volta che Louis gli ha parlato è stata per chiedergli l’ora durante la pausa pranzo, quando Harry si trovava con Liam e Louis si è avvicinato a loro per farsi prestare gli appunto dall’amico.
Harry non la dimenticherà mai.
 
Ha un documento falso tra le mani quando arriva di fronte ad uno dei pub più remoti della zona, è la notte dei suoi diciassette anni, quella, e Niall gli ha promesso una serata da sballo con tanto di canne e qualcuno che, sicuramente, gli porterà via la verginità.
Con le guance arrossate e un’espressione quasi convincente, Harry fa vedere all’omone della security il suo documento falso e quello, dopo avergli dato un’occhiata, lo fa entrare ugualmente nel locale insieme ai suoi amici, Niall e Zayn. È illegale solamente per un anno, dopotutto.
Niall gli stringe le spalle con le mani e lo sprona sin da subito ad andare verso il bancone degli alcolici. Lo fanno bere, gli cantano tanti auguri e lo portano in pista, dove tanti altri corpi accaldati ballano e si strusciano tra di loro. Ed è tutto tranquillo, pazzesco e divertente fin quando le luci psichedeliche lo abbaiano di più e un alone di fumo proviene dal piccolo palco postato su un lato. La musica si abbassa, alcune persone gridano e fischiano e da qualcosa appaiano due persone, una ragazza e un ragazzo, vicino a due pali.
Zayn, proprio accanto ad Harry, si mette due dita in bocca e fischia, per poi baciare Niall sulla mascella e dirgli qualcosa all’orecchio. Harry è imbarazzato dalla situazione perché quei due sicuramente si apparteranno e lui non vuole assolutamente rimanere da solo con tutta quella gente sconosciuta e due stripper mezzi nudi che ballano attorno ad un palo, si arrampicano e fanno qualche gesto più che allusivo contro quel fottutissimo palo argento. E, oh aspetta.. Harry rimane fermo con gli occhi sgranati e puntati sul ragazzo che sta volteggiando mantenendosi con una mano al palo per un paio di secondi prima di capire, che in quegli slip di pelle nera, c’è Louis. Il suo Louis. La sua insormontabile, perenne e secolare cotta Louis.
E accaldato, mezzo ubriaco e con un erezione tra le gambe, Harry si avvicina al palco, attratto dalle movenze del ragazzo, e lascia che i suoi occhi ammirino tutta la bellezza e la sensualità che, nonostante il palo e gli slip, il suo corpo esprime mentre si muove.
Louis sorride alle persone, si abbassa e lascia che qualcuno gli infili delle banconote nelle mutande dando in cambio, a chiunque, un bacio sulla guancia.
Harry è perso, completamente perso di fronte alla scena di un Louis così non Louis, e rimane con la bocca socchiusa a fissarlo fin quando quello non si volta verso di lui, lo guardi e gli baci l’angolo delle labbra accarezzandogli i capelli ricci. Involontariamente, Harry si sporge di più per avere più contatto con lui ma quello glielo vieta, lo guarda negli occhi e gli sorride scuotendo leggermente il capo prima di ritornare al palo e arrampicarsi su di esso.
Purtroppo, però, tutto finisce in fretta: i pali spariscono, Louis sparisce e Niall e Zayn lo portano nel privé dove le sorprese, come dicono loro, non sono ancora finite.
 
 La sorpresa non è altro che una torta con la panna e qualche candelina, Harry li ringrazia e riceve degli auguri da persone sconosciute. Dietro al sorriso, però, nasconde ancora lo shock di aver visto Louis ballare in quel modo per altra gente e per soldi, con solo quei miseri slip sui fianchi a coprirlo mentre si esibiva in atteggiamenti provocanti e assolutamente poco casti di fronte ad un sacco di gente e a, soprattutto, ad un ragazzino di diciassette anni. E Dio, quell’erezione non è ancora andata via.
Con Niall e Zayn, beve dello spumante da quindici euro e lo finiscono in tre in soli dieci minuti, Harry può giurare di non essersi mai sentito così leggero in diciassette anni ed è bello essere ubriachi, è davvero figo lasciarsi alle spalle tutti i problemi e le paure.
Per questo, quando incrocia Louis per un corridoio, lo prende per le spalle e lo ferma guardandolo dritto negli occhi azzurri.
«Mi piaci» dice in un primo momento nonostante l’espressione confusa di Louis e «da sempre e oggi è il mio compleanno» continua deglutendo a vuoto e poi morendo per uno stupido sorriso fatto dal ragazzo che ha di fronte, che è bellissimo anche vestito, nota.
«Buon compleanno» gli risponde semplicemente l’altro aggiustandogli qualche riccio sulla fronte, «Harry» aggiunge sorridendo beffardamente.
Molto probabilmente, in diciassette anni, il cuore di Harry non ha mai battuto così forte.
«Sai il mio nome?» gli chiede, ammaliato come al solito da tutta quella bellezza e Louis ride alzando le mani all’altezza del suo petto per toccarglielo con fare gentile.
«Non sono uno stupido» sussurra dolcemente prima di sporgersi e baciargli un’altra volta la guancia, mandando in fumo tutta la poca lucidità di Harry in un attimo.
Si lascia trascinare fino in un bagno di un camerino, quello di Louis suppone, ed è lì che si baciano per la prima volta, solamente qualche minuto più tardi, contro un muro freddo e piastrellato. Harry lo tocca, cerca di sfiorarlo il più possibile per imprimersi le sue forme sotto le dita e si lascia maneggiare come un agnellino sotto i gesti delicati e esperti di Louis.
Poi «mi piaci anche tu» gli dice Louis e tutto inizia vorticare più velocemente. E quando si ritrova con la patta dei pantaloni aperta e Louis sulle ginocchia di fronte, che Harry si rende conto di essersi completamente perduto per Louis.
 
Harry sente tremare tutto il corpo quando, il giorno dopo, Louis gli passa di fianco nel corridoio della scuola.
Segue il suo odore con il naso e la sua figura con gli occhi, ma Louis non lo degna neanche di uno sguardo.
Così le sue labbra calano improvvisamente verso il basso perché, cazzo, ha fatto delle cose nel bagno insieme a lui la sera prima e l’ha sentito sul serio quel “mi piaci anche tu”, e allora perché adesso Louis non lo ha neanche guardato?
Si rosicchia le labbra nervosamente mentre sceglie se seguirlo o lasciar perdere tutto e purtroppo, la campanella di inizio lezioni, ha la meglio su di lui.
Però la voglia di parlargli è tanta, così tanta, che non resiste alla voglia di chiedere a Liam dove può trovare Louis quel pomeriggio e il ragazzo, un po’ confuso dall’improvviso interessamento, gli dice che può trovarlo solamente in un posto.
 
Quando Harry arriva alla scuola di danza Latina Classica della sua città, ci sono un gruppo di bambine in tutù rosa che stanno uscendo da una sala tutte felici e eccitate. Harry sorride vedendole e poi si morde le labbra per capire in che sala deve andare per trovare Louis.
È così ansioso e allo stesso tempo così impaurito da cosa deve dire a Louis che non sa se continuare a cercarlo o ritornare a casa a girarsi i pollici. E, oh, vaffanculo! O la va o la spacca.
Ci sono cinque sale da ballo da quanto può vedere e gli sembra un po’ da maleducati affacciarsi a tutte per trovarlo così ferma una bambina di più o meno nove anni, con gli azzurri e i capelli biondi racchiusi in una croccia.
«Ciao» le dice sorridendole e piegandosi alla sua altezza, «conosci un ragazzo che si chiama Louis e che balla in questa scuola?» continua dolcemente.
La bambina sorride e annuisce veemente, «certo!» esclama felice «si trova in quella sala lì» dice subito dopo indicando la sala tre con un dito.
Harry si apre in un sorriso e la ringrazia e poi, con il cuore che batte forte, si avvicina alla porta della sala tre e spia dalle finestrelle cosa sta facendo Louis.
E tutte quello che vede sono mani, gambe, piedi che si muovono velocemente e sensualmente in qualcosa di passionale e indescrivibile.
Curioso di vedere oltre apre la porta silenziosamente e la musica alta lo investe così prepotentemente che viene invaso da un sacco di emozioni.
Al centro della sala c’è Louis e un altro ragazzo, vicini, troppo vicini, che ballano sulle note di una canzone che Harry conosce, “Roxanne”. È un tango, ne è sicuro anche se non capisce niente di danza, e, cazzo, non ha mai visto niente di più eccitante di due uomini che ballano insieme, con tanta passione e devozione.
Louis sicuramente fa la parte della donna ed Harry pensa che sia adatto per questo ruolo perché Louis è bello e piccolo, formoso e accattivante.
L’altro ragazzo lo fa volteggiare, lo alza da terra con facilità e fa delle prese assurde che Harry non riuscirebbe a fare neanche con un pupazzo e Louis è così malleabile, agile e bravo, soprattutto bravo, che il riccio rimane a bocca aperta di fronte a tanta perfezione.
Le note della canzone diventano più veloci, i ragazzi volteggiano di più e Harry vorrebbe essere al posto del ragazzo che sta toccando Louis, che lo prende in braccio e se lo porta sulle spalle in un acrobazia strabiliante e pensa di essere morto, resuscitato e morto di nuovo dopo aver assistito a questa cosa che si è conclusa con una spaccata di Louis.
Harry non riesce neanche a battere le mani per quanto è rimasto spiazzato e, nella sala, gli unici rumori sono i respiri pesanti dei due ballerini al centro della sala.
L’applauso parte, invece, dalle bambine che sono entrate dopo di Harry nella sala in silenzio e senza farsi vedere e sia Harry che Louis e l’altro ragazzo sussultano appena quelle gridano eccitate e battono le mani.
Louis sorride, compiaciuto, e manda un bacio a tutte loro con la mano, poi saluta il suo ballerino con un abbraccio e infine si ferma con lo sguardo su di Harry, ancora totalmente impressionato.
«Ciao» sussurra con un sorriso avvicinandosi e Harry sente il cuore battere più forte.
«C-ciao» balbetta proprio nel momento in cui Louis lo bacia sulla guancia. Non dice più niente, anche perché Louis sta mandando via le bambine dalla sala promettendole un ballo a ciascuna e dopo alcuni secondi sono soli, totalmente soli.
«È stato wow» commenta Harry guardandolo negli occhi e Louis alza le spalle imbarazzato.
«Così mi fai arrossire» gli dice con una risata distogliendo lo sguardo.
«Sei così diverso qui» continua il riccio senza sapere neanche cosa sta dicendo «sei.. sei..».
«Quello è soltanto un lavoro per pagarmi la retta di questa scuola» spiega Louis facendo un po’ di stretching alle braccia indolenzite, «ma io ballo per questo, per quello che hai visto».
Harry annuisce e si tortura le mani sudate insieme, «oggi a scuola non mi hai guardato» sussurra dispiaciuto abbassando gli occhi.
«Scusami» gli dice prontamente Louis avvicinandosi di un passo a lui e allungando una mano fino a toccargli un polso, «ero imbarazzato per quello che hai visto, per quello che faccio in quel locale e..».
«Tu mi piaci» gli dice di nuovo interrompendolo, «tanto, davvero tanto» continua e non sa con che coraggio gli sta dicendo queste cose.
Louis sorride e «mi piaci anche tu» ripete prima di sporgersi e baciarlo, questa volta, sulle labbra.
   
 
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