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Autore: Hermes    14/09/2013    2 recensioni
Questa non è la classica storia sui Nightwish in se e per sè...a dire il vero non ho idea da dove diavolo sia uscita e non so come ho fatto a trovare il coraggio di postarla...
"Perdona la Bestia che adora...” mormorò ancora “Perdona Me.”
Il bacio che seguì fu aspettato, implorato, desiderato…tutto meno che amaro.
Dimenticammo il resto…il mattino non ci svegliò...
L’unica certezza che mi rimase fu quella della sua presenza, del movimento del suo corpo contro il mio.
Non c’era riposo…ma sognai…
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti, Tuomas Holopainen
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dreams of Reality'
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15 Luglio 2019, ore 21 e 35
Finlandia, Kitee, Lago Pyhäjärvi, Casa sull’isola
“Jo, smettila di punzecchiare zio Emppu con le pinze del barbecue!” protestò Anette dalla cucina mentre i ragazzi dei Nightwish ridacchiavano, godendosi la scena dalle panche della veranda.
Non che il prode erede facesse sul serio ma era davvero comico dopo quattro bottiglie di birra.
Tuomas e Tero stavano preparando il falò per accenderlo prima che facesse troppo buio e le tealights sul tavolo fossero troppo fioche, Giove aveva già preso a brillare su in cielo, accompagnato da una luna piena molto luminosa ma decisamente gelida.
Quell’estate non era molto calda ed i più coraggiosi si tuffavano nel lago solo durante le ore più bollenti del giorno.
Dal matrimonio del baffo i Nightwish erano tornati in pieno mood da tour scorazzando su e giù per l’Europa con molta rilassatezza e la volontà di mettere a segno la prossima dozzina di date nel migliore dei modi per chiudere in bellezza il DPP tour una volta per tutte ed andare avanti.
Quella calma giovava anche sui loro rapporti con i fans, l’atmosfera dei meet&greet era molto più accogliente ora che non dovevano correre in un luogo diverso ogni giorno ed in più di un’occasione avevano passato delle serate in loro compagnia nei pub come delle persone perfettamente normali.
Più di una volta i gemelli Hietala e Joseph si erano aggiunti alla carovana per godersi un weekend alternativo, superfluo dire che i tre giovincelli in questione se univano le forze erano motivo di terrore e panico per tutta la crew.
Le loro piccole menti pensavano una marachella e l’idea poi si diramava come una malattia in mille piccoli scherzetti bastardi ai danni di tutti, compreso Ewo che un mattino si era trovato tutto impiastricciato di colla mentre faceva la doccia…il trio del terrore aveva sostituito il suo bagnoschiuma con il Vinavil, la ceretta che ne era seguita aveva lasciato il povero manager a grattarsi per giorni.
Tero aveva preso a girare con un elmetto in testa e guantoni per evitare i tiri mancini con le fionde e la crew aveva presto imparato a guardarsi le spalle dai gavettoni di vernice colorata.
Per il resto i ragazzini animavano le traversate aree ed i noiosi viaggi in pullman trascinando i ragazzi in epiche partite a Monopoli in cui, ovviamente, i NW perdevano tutto: dai vestiti ai chupa chupa, alle ultime esigue monetine messe religiosamente da parte per i gelati Calippo delle pause autogrill.
Eh sì…la vita in tour era davvero dura!
Intanto la prossima data era in Romania ed i ragazzi, Tuomas in testa avevano deciso in una piccola riunione strategica per avere almeno qualche straccio di idea delle loro priorità dopo la fine del tour.
Quel barbecue era servito proprio allo scopo, ed il tastierista stava elaborando i suoi progetti, seduto a capotavola.
“Beh…io direi di fare un anno di vuoto, intanto ad Ottobre parto per l’Australia con Andy e gli altri.”
“Ah…ma quindi quell’idea è andata in porto alla fine?” domandò Emppu interessato.
“Yep! Perth to Cairns in jeep con 30° sì, siamo creativi!” replicò Tuomas con un sorrisetto.
“Non sapevo che i paperi per svernare andassero così lontano…” motteggiò Marco con un’occhiata amichevole guadagnandosi una linguaccia dal suddetto palmato.
Intanto An arrivava con i gelati, Joseph in coda “Un anno di stop ci farebbe decisamente bene, ho una lista lunghissima di cose da fare in questa casa!”
Tuomas roteò leggermente gli occhi al cielo, senza essere visto dalla consorte.
“Approvo…Satu non vede l’ora di mettermi sotto con i doveri arretrati del papà sempre fuori per lavoro ora che aspetta un nuovo bambino.” fece Jukka annuendo con un brivido “La prima settimana a casa mi distruggerà con spostamento di mobilia, riverniciatura dello steccato e pulizia!”
“Beh…immagino che te la sei cercata pianta da giardino…” replicò Tuomas sarcastico, guadagnando un calcio sotto al tavolo da An.
“A chi lo dite…Manki l’altro ieri ha deciso di iscrivere i gemelli ad un corso di calcio, immagina un po’ chi deve portarli?”
“Ma a te non ti è mai piaciuto il football!” esclamò Emppu, terrorizzato dagli orrori della vita famigliare.
Marco alzò le spalle “Ho sempre il nuovo cd dei Tarot per tirarmi su il morale e come scusa per evadere da casa.”
“Okay, tornando ai nostri programmi…dopo l’anno sabbatico?” continuò Jukka, facendo sparire la prima cucchiaiata di gelato. Joseph si era seduto sulla veranda, giocando con il telefono di sua madre e scattando foto all’impazzata.
Il tastierista aveva già esposto il suo nuovo progetto film+disco ma era stata una rivelazione attesa, dato che la prima bozza l’avevano letta a turno. Ewo quando l’aveva saputo era svenuto ed avevano dovuto rianiamarlo con i sali ed i vapori di una bottiglia di vodka ma poi dopo qualche dettagliata spiegazione di Tuomas l’aveva presa decisamente meglio urlando “Sul mio cadavere!”. Nessun problema quindi…
“Preparerò una specie di demo, pensavo di fare tipo un raduno di gruppo in campeggio per provare in tutta libertà. Roba tipo famiglie al seguito e nessuna pressione mediatica, ritiro spirituale in mezzo alle betulle.” spiegò Tuomas, attaccando il gusto vaniglia.
“Sei sicuro di riuscire a comporre un intero album in nove mesi?” domandò preoccupato Marco.
“Una buona parte delle idee le ho già, dipende come mi organizzo dopo il ritorno dall’Australia.”
Il loro chitarrista nano saltava dall’eccitazione “Vi rendete conto che abbiamo ancora sette concerti poi siamo liberi come il vento?!”
“Sì, Winnie Pooh, non ti eccitare troppo che poi prendi il volo e siamo costretti a sabotare la tua bolla felice con la cerbottana, eh.” fece Marco, battendogli la testina con una delle sue manone “Comunque Tuom, devi mettere in conto che questa volta più che mai non è un album musicale e basta…innalziamo il tiro di parecchio ed i ritardi saranno all’ordine del giorno.”
“Lo so, ma ho speranza.” fu la semplice risposta del tastierista, guardando ad uno ad uno i suoi compagni di tante avventure con gli occhi che brillavano “Chi è con me?”
“Che domande, Tuomasuccio!” esclamò Jukka, cozzando il pugno teso del tastierista assieme a quello di An, Marco ed Emppu “Tutti per uno, uno per tutti! Sempre è stato e sempre sarà!”
Il tastierista accolse quell’idea e finì di mangiare il suo dessert, i soffici e profumati capelli di An, premuti contro la guancia mentre la donna chiacchierava eccitata con Marco sul nuovo disco dei Tarot.
Finito quello, le fece passare il braccio dietro la schiena, strofinandole il fianco con il pollice, quel giorno An aveva optato per un vestito estivo di cotone senza pretese a piccoli fiorellini colorati. Da un’oretta a quella parte si era infilata un cardigan per combattere l’aria freddina.
Adorava vederla girare per casa così tranquilla e felice, certo erano sempre con le valige pronte per l’occasionale trasferta ma il poco tempo che riuscivano a passare sull’isola era davvero sereno: Anette in quel periodo aveva la fissa delle torte e sfornava o preparava confetture mentre lui e l’erede spesso andavano coi nonni a pescare od in giro per i boschi.
E la notte…
Ahem.
La notte, molto spesso, facevano le prove per diventare genitori complice la tranquillità e l’assenza di stanchezza che aveva minato i due anni precedenti.
Comunque il dottore di An aveva spiegato chiaramente che non dovevano sperarci troppo, subito dopo aver smesso la contraccezione.
Tuomas era completamente rassicurato e teneva le dita incrociate, sicuramente il lieto evento non sarebbe giunto prima della fine del tour.
Il suo terrore che capitasse qualcosa ad Anette sul palco era troppo per lasciargli pensare il contrario.

10 Agosto 2019, ore 22 e 18
Finlandia, Kitee, Lago Pyhäjärvi, Casa sull’isola

“Tuomas ma sei sicuro che si vedano le stelle cadenti qui?” mormorò Anette, incastrata al suo fianco per rimanere al caldo.
“Abbi un po’ di pazienza, secondo quanto ho letto bisogna aspettare dall’una all’alba.” spiegò paziente il papero, aggiustando il plaid di lana su entrambi.
“Caro, sono le dieci di sera!”
Tuomas le batté delicato il capo, indicandosi con l’altra mano ed un sorrisone “Di che ti lamenti? La tua stufetta è in funzione!”
Anette sospirò con un gocciolone, borbottando qualcosa a proposito di ‘rotelle perse’.
Joseph era in campeggio estivo per un raduno scolastico a qualche chilometro di distanza da casa e quella sera Tuomas aveva improvvisato un osservatorio astronomico nel piccolo cortile di fianco alla loro casetta.
Si era perfettamente attrezzato con tanto di amaca extralarge, morbido cuscino di piuma, plaid a quadretti bleu e rossi, thermos di caffè corretto con grappino, gocciole, binocolo, e carta e penna casomai gli fosse venuta l’ispirazione osservando la volta celeste.
Anette si era aggregata solo per curiosità e perché il suo papero l’aveva implorata, intanto si era vestita a strati: mica poteva permettersi il mal di gola, lei!
Quindi si erano accomodati sull’amaca cercando di non capottarsi.
L’amaca invogliava il sonno con il suo dondolare ma Anette aveva paura ad addormentarsi là fuori nel buio della sera.
C’erano i gufi ed i pipistrelli ed a lei non erano mai piaciuti i topi, men che meno quelli che volavano!
Però doveva ammettere che era molto romantica come idea…almeno finché Tuomas non iniziava a raccontarle le leggende sui soggetti delle varie costellazioni allora diventava un simposio. Interessante sì, ma pur sempre di una conferenza si trattava!
Uffi!

13 Agosto 2019, ore 15 e 22
Finlandia, Helsinki, King Foo, sala prove

I ragazzi erano appena tornati dalla pausa pranzo e si erano accomodati fra la babele di strumenti e cavi.
In un paio di giorni sarebbero stati a Savonlinna per un doppio concerto contenuto nel programma dell’Olavinlinna Festival.
Tutta la famiglia nightwishiana era carica ed eccitatissima e Tuomas più degli altri.
Finalmente uno dei suoi più grandi sogni targati Nightwish avrebbe preso vita, almeno in parte!
Le loro canzoni accompagnate da un’orchestra dal vivo! Yeah!
Per l’occasione Tuomas aveva chiamato a raccolta tutti per una prova generale dato che aveva deciso di cambiare setlist e provare delle versioni più acustiche di alcune tracce.
Intanto che rivedeva alcuni dettagli con Ewo, si chiedeva che fine avesse fatto An.
La sua povera mogliettina era stata rapita all’inizio della pausa da un’esuberante baffopazzo abbronzatissimo.
A quanto pareva la luna di miele era stata indimenticabile e lui e Dave erano tornati a fine Giugno ma per una cosa o per l’altra lui ed An non erano riusciti più a vedersi molto.
Tuomas aveva il grande sospetto che a fine tour An sarebbe rimasta sei mesi a Helsinki solo per recuperare con François il tempo perso e la tonnellata o due di gossip in arretrato…brrr!
Intanto l’attesa si dilungava e lui ed il loro manager si appartarono nell’ufficio con Jukka per discutere di finanze, Mister Korg le odiava le finanze con tutto il cuore!
La discussione prese ancora mezz’ora prima che il tastierista ed il batterista tornassero nella saletta.
Il papero alzò gli occhi speranzoso ma non vide la chioma corvina della sua dolce metà da nessuna parte in mezzo tutti quei capelli biondi. A parte quelli mori di François che stava raccontando il suo viaggio di nozze ad Emppu e Marco, interessati.
Ma allora dov’è la mia Anettina!?!
Tuomas si grattò il capo poi borbottò “Jukka mica vedi An? Devo aver perso le lenti a contatto…”
“Ma no, magari è andata in bagno per incipriarsi il naso o-oh…oh.” Jukka si era arrestato di colpo, lo sguardo fisso su una testa in particolare poi si parò davanti all’amico, afferrandolo per entrambe le spalle.
“Tuommi, senti, non voglio che ti spaventi eh…ma ecco…”
“Jukka cosa c’è?”
“Devo prepararti o ti verrà un colpo, compagno.”
Tuomas spalancò gli occhi, un tantino preoccupato “Se quel baffaccio brutto e cattivo ha torto un capello alla mia mogliettina io, io…!”
“Ma no, no! Ahem, cioè sì, sotto un certo punto di vista…conosco quello sguardo, smettila Tuom! Molla le mie bacchette!!!
Il tastierista era sfuggito alla presa, sfilando gli oggetti mortali dalla tasca posteriore dei suoi jeans e virando con passi felpati verso François; intenti tutt’altro che amichevoli gli si scorgevano chiaramente negli occhi.
In quella il baffo si voltò con un sorriso, fermando la sua avanzata.
“Ah! Zio Tom! Che bello rivederti…ehm, cosa fai con quelle, vuoi tentare di mangiarci il sushi?” fece Fra, indicando gli oggetti. Mentre Jukka ribatteva offeso “Sono bacchette in legno di faggio Tama, infedele!!!”
Intanto Mister Korg stava tremando di rabbia repressa ed era pronto a cavare gli occhi dello sfortunato baffetto.
“Tira fuori la mia Anettina!!!” abbaiò quindi con i lucciconi.
François sbatté le palpebre confuso, il brusio nella stanza si era azzerato.
Intanto in un angolo arrivò un ‘Ahem…’ imbarazzato.
Il tastierista si voltò e vide Tero ed una donna dai lunghi capelli biondi che lo fissava un po’ preoccupata ed aveva alzato la mano “Tuommi, calmati, sono qui.”
Ha la stessa voce di An? Oibò…!
Tuomas la guardò meglio, preso in contropiede.
Eh…?
Poi guardò François e Marco in cerca di spiegazioni che però non arrivarono quindi riposò – con una certa riluttanza – gli occhi su Tero e la bionda.
“An?” balbettò incredulo il tastierista.
“Già…” il visetto appuntito di lei divenne leggermente rosso mentre giocava con una ciocca biondo fiammante “Possibile che non mi hai riconosciuto?”
Il cuore del tastierista affondò…nuuuuuu i bei capelli della mia mogliettina!!!
Sembravano più corti e la tinta bionda era davvero stata ben fatta dalle radici alle punte tanto che nessuno si sarebbe accorto che non era un bionda naturale.
In più glieli avevano lisciati con la piastra, eliminando le onde che gli piacevano tanto.
Mi viene da piangere…
“Ahem, tesoruccio…è una parrucca, vero?” fece il tastierista, speranzoso.
Purtroppo An negò con la testa e Tuomas divenne sempre più pallido tanto che Marco gli si affiancò e cercò di punzecchiarlo ma l’unica risposta che ricevette fu un’appena sussurrato “Sto male…svengo!”
Prontamente il tastierista iniziò a scivolare in basso accusando l’emozione, il bianco degli occhi visibile.
Per fortuna non cozzò anche la testa contro il linoleum del pavimento grazie alla subitanea presa di Marco e Jukka che l’avevano agganciato per un pelo.
L’ultima cosa che sentì il provato Mister Korg fu il richiamo di Anettina accorsa al suo capezzale “Tesoro, parlami!” ed il baffopazzo che esclamava “Io te l’avevo detto che l’avresti steso, però non credevo in modo così letterale!”

~ Venti minuti dopo
Tuomas stava riprendendo i sensi lentamente e si preoccupò quando sentii che lì vicino qualcuno stava singhiozzando fitto fitto.
Il nostro aprì un verde occhio trovandosi davanti Anette in lacrime cosa che lo riportò in allerta nel giro di una manciata di secondi.
“An?”
Gli azzurri e lacrimosi occhi di lei si posarono su di lui e la donna gemette, abbracciandogli la testa forte “Tuomas!”
Aiuto…mi manca l’aria…
Mister Korg stava raggiungendo la sfumatura viola del soffocamento ma per fortuna Emppu, prese a consolare la povera Anette preda dei sensi di colpa ed il tastierista ritornò a respirare liberamente mentre Jukka gli teneva su le gambe e Tero arrivava con una tazza di caffè bollente appena fatto, ammiccando nella sua direzione con tanto di cappello da crocerossina appuntato in testa “Per il malato!”
“Sei caduto come un birillo, Tuommi! Manco da ubriaco ti è mai capitato!” esclamò Marco, seduto in posa yoga al suo fianco.
“Non prenderlo in giro! È stato un duro colpo!” castigò il batterista premuroso, battendo affettuosamente il ginocchio dell’amico “Io ho cercato di avvertirti.”
Intanto Tuomas dopo la prima sorsata di caffè si sentiva già meglio e con voce tranquilla chiese ad Anette “Tesoro chi ha avuto l’idea?”
Lei si soffiò il naso “Beh…volevo cambiare un po’ ed avevo davvero bisogno di una sistemata in vista del festival, quindi Fra mi ha portato da un suo amico hairstylist veramente bravo e ci siamo lasciati trasportare.”
Lo sapevo che è stata tutta una manovra di quel baffo finto brillantinato!
Tuomas fece per mettersi seduto, triste…quel cambio di look gli stava lasciando un vuoto dentro, ora era l’unica pecora nera del gruppo!
“Sto così male bionda?” domandò piano An timida, tirandogli un lembo della maglietta del Joker.
“Ma no…è solo che non me l’aspettavo tesoro.” Scusa, scusa tanto ciambella del mio cuore se due ore fa eri mora, eh! Avresti potuto avvisarmi di questo cambio radicale! Uffa!
“Non ti piaccio!” ovviamente la sua mogliettina era capace di vedere oltre le sue risposte non compromettenti e stava per rimettersi a piangere.
“Tuomasuccio cattivo! Non far piangere Anette!!!” lo riprese Empooh.
“Winnie fuori dalle balle e lasciami parlare con la mia consorte, grazie!” sbottò Tuomas, irritato poi continuò con un tono più dolce “An, tesoro, tu stai sempre bene. Staresti bene anche vestendo un sacco di iuta e con la parrucca da mohicano arcobaleno di Tero!”
La cantante faceva ancora snif, singhiozzando appena…gli si stringeva il cuore per averla fatta piangere così.
Anette sta diventando parecchio emotiva nelle ultime settimane, proprio vero che se metti in gioco la loro figura le donne diventano sensibili e delicate…
Il tastierista si avvicinò e la circondò con un braccio, cercando di rimediare al danno.
“È un bel biondo, sai?”
“Non ti piace…” borbottò Anette triste.
“Non ti ho mai vista tinta, tesoro. Come faccio a sapere se mi piace o no?”
La donna sbuffò, voltando lo sguardo.
“Dai, An, guardami e fai un bel sorriso, su!” la pregò il tastierista, strofinando il naso fra le ciocche dorate che profumavano di shampoo di buona qualità. Già che c’era le schioccò anche un bel bacio rasposo sull’orecchio, pizzicandola con la barbetta.
Finalmente lei ridacchiò e si voltò, afferrando la maglietta fra le dita ed alzando lo sguardo timidamente.
Beh…bisogna ammettere che non è poi così male…sembra un angioletto.
I lisci capelli le cadevano sulle spalle come una cascata d’oro colato, formando un alone che le incorniciava il viso grazie anche alla frangetta tirata da una parte.
Dietro avevano scalato il tutto ed eliminato le doppie punte, e la lunghezza massima non superava la metà schiena.
“Secondo me An, stai veramente bene!” saltellò il loro nano alla chitarra.
“Sai cosa penso Tuom? Dovresti farti biondo anche tu per par condicio!” esclamò Marco con un sorriso.
Gno, gno fuori discussione Heidi barbuta.
“Ma no, Marco, lui deve mantenere la parte del compositore tenebroso o qui compromettiamo la reputazione del gruppo! Mica possiamo farci chiamare Goldwish!” fece Jukka, grattandosi la guancia pensoso.
“Anche Blondwish non mi dispiacerebbe…e potremmo fare uscire il prossimo disco sotto Daywish, gli opposti fanno tendenza al giorno d’oggi!” Ewo ormai era partito in elucubrazioni da manager assettato di pubblicità, il suo sguardo spiritato faceva rabbrividire la mente del gruppo che si nascose sotto i capelli biondi di An.
“Salvami tesoro, sono ancora troppo debole per morderli. La pressione bassa, sai…” mugugnò.
“Ragazzi, qui stiamo divagando!” si intromise Anette con un gocciolone “Dai, non fate i bastardi!”
“È deciso! Jukka vai a comprare la tinta più platinata che trovi, Tuomas ha bisogno di ristrutturare il look e somigliare ad una Barbie boccoli d’oro!!! E non dimenticarti le mollette rosa!!!” annuì Marco, spalleggiato da Tero che era corso a cercare degli asciugamani e la pellicola.
Oh povero, povero tastierista a volte essere componente dei Nightwish era una croce più che una delizia.

~ Quella sera, in collegamento su Skype con il prode erede in diretta dalle betulle
“O mio dio Pà, cosa ti è successo? Sembri Crudelia DeMon!”
“Credimi, il tuo babbo è caduto in battaglia ma ha combattuto selvaggiamente-”
“Aspetta un attimo sono meche bionde quelle?!” Joseph stava per morire dalle risate e sullo schermo dell’ipad si vedeva solo più il suo dito che indicava e lui che rideva a crepapelle “Stavi meglio con quelle rosse!”
Una crocetta guizzante si era formata sulla fronte del tastierista “An, vieni a parlarci tu col barattolo và!”
“OMIODIO mamma cosa ti sei fumata!!!” strillò il figliolo, i capelli sparati in alto dallo spavento appena Anette entrò nel raggio d’azione della videocamera.
“Linguaggio, signorino!” ribatté lei con un sopracciglio alzato “E comunque non sto male!”
La conversazione continuò ancora per qualche minuto poi Anette spense e si voltò verso Tuomas “Di là è tutto pronto, però non so se basterà una sola tinta…c’è il posto che le ciocche divengano marroni!”
“Mi và bene tutto, sempre meglio che così!” replicò lui, preoccupato per il suo orgoglio…era già tanto che non l’avessero visto in giro cacciato così! Che figura da papero!

~~~

Nuovo sabato, nuovo capitolo! xD
Siamo ritornati alle gag, LoL.
Ci vorrà ancora un paio di capitoli poi il DPP tour finirà e in DOR arriveremo al tanto paventato evento che tutti voi state aspettando con ansia. ;)
Inchino alle recensitrici dello scorso capitolo ovvero: Petitecherie (visto che Anette tinta è uscita fuori?) e Crystalrose (Ahem...Tero ha avuto una piccola parte...LoL).

Bon, ci rileggiamo la prossima settimana se va tutto bene!
Buon weekend!
Hermes

  
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