Buon sabato^^
Anche se gli altri anni, a quest’ora, contavamo i giorni che ci separavano dall’inizio
di una nuova stagione e ora non potremo più farlo, ho intenzione di infarcirvi
di storie, per sentire un po’ meno dolore, sperando di regalare un
sorriso, lo stesso che mi è venuto scrivendo.
È da molto che non aggiorno questa raccolta,
ma finalmente ho trovato il tempo per sviluppare alcune vecchie bozze, quindi…
eccoci ad nuovo delirio.
Anche qui valgono le stesse indicazioni dei precedenti capitoli e, in generale, di tutta la raccolta.
Sostanzialmente abbiamo delle fic modern!AU in cui Arthur deve abituarsi a tutto quello che è
moderno. Alcune storie saranno esplicitamente slash,
altre intese come semplice friendship.
Spoiler! Post 5x13 “The Diamond of
the Day (2)”.
Capitolo dedicato a chi ha recensito
il precedente.
A chibimayu,
DevinCarnes, Burupya, Yuki Eiri Sensei,
strangerinthistown, katia emrys, pepsiz, Raven Cullen, Hamlet_,
WildBlueMoon, melleth, _Jaya, mindyxx, Occhi Blu 46, Orchidea Rosa, Encha,
Missfantasy94 e __Nihal__.
Ai vecchi e ai nuovi lettori.
Grazie.
The Once and Future… Prat.
Capitolo VIII: Strane scatole magiche
“Merlin, non dovresti usare la tua magia per niente!”
Arthur guarda le figure che cambiano sulla televedente (ocomediavolosichiama), mentre lo sente trafficare di là.
Merlin gli arriva accanto, con il cesto della biancheria lavata sottobraccio.
“Ma non sono io!” si difende. “Ricordi il discorso di ieri? Ti ho detto che non è un incantesimo!” spiega, trattenendo a stento un sorrisino divertito, accomodandosi il paniere sul fianco e afferrando un’altra scatolina nera, piena di macchie in rilievo.
Arthur osserva che, come il suo valletto la tocca, la scatola grande diventa buia e silente.
Chiedendosi che fine abbia fatto la gente, e cercando di
ignorare il groppo d’ansia che sente crescere per la sorte incerta di quei
poveretti, tenta una distrazione e domanda: “È una nuova bacchetta magica?”
“Non è una bacchetta magica, Arthur. Si chiama telecomando”, chiarisce, paziente, lo stregone. “E chi diamine ti ha parlato di bacchette magiche?” domanda invece, insospettito.
“Ehmm… Harry… Potter?” dichiara incerto, tanto da farla suonare come una domanda invece che un’affermazione.
“Accidenti…” mastica Merlin, per l’argomento uscito allo scoperto troppo presto. Ma l’altro fraintende il suo cruccio.
“Allora è vero! Mi hai mentito!” rincara infatti l’Asino Reale, scaldandosi. “Hai detto che eri l’ultimo mago rimasto al mondo, ma non è così! C’è un’intera scuola dove si studia stregoneria!”
“Oh, Arthur… Hogwarts non esiste davvero!” sospira Merlin, posando la biancheria per avvicinarsi a lui. “Hai presente quando ti ho spiegato la differenza tra finzione e realtà?”
“Mi hai detto che la gente non è davvero dentro la scatola in questo momento…” ripete, annuendo alla volta dell’oggetto incriminato, anche se non sembra del tutto persuaso. “E che non muore, se anche il vetro diventa nero e muto”.
“Esatto…” conferma il mago, forse con una punta di eccessiva condiscendenza.
“E che volano per finta… E i mostri non sono veri mostri… perché usano una magia chiamata ‘effetti speciali’…”
“Giusto… quasi”, approva in parte. “Effetti speciali sì, magia no”, riassume, come se avesse davanti un bambino tardo.
“Guarda che non sono un idiota, Merlin!” ruggisce il sovrano di Camelot, oltraggiato.
“Arthur, è meglio mettere le cose in chiaro”, lo rabbonisce, con un mezzo sorriso di scuse. “Lo dico giusto per evitarci altri spaventi…”
E il Re del Passato e del Futuro sa che Merlin, come lui, sta ripensando al giorno addietro, a quando si è seduto per sbaglio sulla bacchetta magica – quella che il suo servo idiota si ostina a chiamare telecomando.
Di colpo, la grande scatola nera attaccata al muro (Arthur ha creduto essere – su due piedi – un
arazzo moderno – Merlin gli ha detto che adesso gli arazzi li chiamano ‘quadri’
–, ma chi diamine appende un quadro completamente
nero?) ha preso vita, mostrando delle persone strillanti e terrorizzate.
Avendo chiaramente inteso che si è trattato di stregoneria, anche lui s’è messo ad urlare, per richiamare il suo mago.
“Una donna intrappolata nella scatola! Merlin, corri a salvarla! Ora sono due! Oh!... Oh! Siamo in guerra! Merlin!”
E il povero valletto è corso in suo aiuto, saltando fuori dalla vasca ancora tutto insaponato e schiumoso, solo per vedere l’ennesima replica di un film di bassa lega.
E così lo ha placato, spiegandogli
funzionamento di tv e telecomando, ma
Ora, comunque, il mago capisce che ha sprecato il fiato. La faccia perplessa dell’aristocratico Babbeo, ieri, doveva essere indice di non comprensione.
D’accordo, bisognava
fare un bel discorsetto al suo sovrano. Ma da dove
incominciare?
Merlin sospira, decidendo per la via più indolore.
“Arthur, la tv è sotto sequestro, per te. Fino a nuovo ordine”.
- Fine
-
Disclaimers: I personaggi di Merlin, citati in questo
racconto, non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro da parte mia.
Idem, per il mondo potteriano
esplicitamente citato.
Ringraziamenti: Alla mia kohai che subisce le mie paranoie. X°D
Note: Allora. Questa shot è la prima di una trilogia legata alle tecnologie in
senso stretto. Ogni storia è a sé stante, ma le posterò in ordine, perché ci
saranno dei richiami (e una sorta di evoluzione-apprendimento per Arthur).
‘Televedente’ è un termine che ho già usato in un’altra mia vecchia fic su Harry Potter, mi piace pensare che, per James, il Mondo Babbano sia strano quasi come per Arthur la modernità. XD
Ringrazio tutti gli utenti che hanno messo questa
raccolta nei preferiti, seguiti e da ricordare!
Come sempre, grazie a chi si fermerà a lasciare un parere.^^
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elyxyz