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Autore: ShadowsOfBrokenGirl    14/09/2013    1 recensioni
"Qui nulla è quello che sembra!"
"Ma il mio amore per te, quello non cambierà mai"
"In realtà questa sarà la prima cosa a mutare."pensai angosciato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Entro un ora questo palazzo e tutto il pianeta salteranno in aria-annunciai con un ghigno. La regina Candy e i ministri si alzarono e mi guardarono fisso con un moto di sorpresa.
-Non è possibile!-
-Sì invece!-spiegai- Sono state posizionate venti bombe in tutto il Regno : dieci nel vostro territorio e dieci in quello degli Orchi. Avete visto? Non ho fatto alcuna discriminazione tra il mio Regno ed il vostro, vi ho dimostrato che vi odio tutti allo stesso modo!- esclamai sorridendo.
Mi sembrava che nessuno lì dentro mi prendesse sul serio : tutti i soldati si guardavano sorridendo ed uno di loro mi ricordò che se avessi fatto quello che avevo progettato, sarei morto anche io.
-Certo che morirò anche io…è prevista anche la mia morte.-dissi tranquillamente.- Ma mi sembra che voi mi stiate prendendo in giro… Non credete che io sia capace di fare una cosa del genere?
Mi sfidate? Accetto…-
Schioccai le dita e sorrisi soddisfatto. Gli uomini attesero qualche secondo ed avendo verificato che non fosse accaduto nulla, cominciarono a ridere di gusto. Io non reagii e attesi a braccia conserte. Improvvisamente una sentinella fece irruzione nella sala e annunciò che nella parte ovest della Foresta Zenzero era scoppiato dal nulla un enorme incendio. Tutti gli sguardi si posarono su di me:
-Siete stati molto fortunati : ho scelto di far scoppiare la bomba che era nel luogo in cui avrei fatto meno danni!-
Allora la dura realtà crollò su tutti loro e i loro visi furono sfigurati dalla paura. Tutti cominciarono ad agitarsi e si formò una lunga folla di fronte alla porta d’ingresso. Tutte le persone spingevano per poter uscire il prima possibile dall’edificio e poter quindi mettersi in salvo. Li osservai faticare divertito e aspettai che si rendessero conto da soli che non potevano più salvarsi. Sentii un uomo gridare:- Ma il passaggio è chiuso!-
Esatto! Sylvette aveva ricevuto l’ordine di sigillare l’accesso al mondo degli umani, subito dopo che la vettura sulla quale stava viaggiando lo avesse attraversato. La Regina, che fino ad allora non aveva pronunciato nemmeno una parola, si alzò e si avvicinò a me.
Indietreggiai diffidente ed esclamai: - Dite pure che quel che dovete…-
-Pierre,-disse lei guardandomi intensamente con le sue iridi viola -io non credo che tu stia facendo questo solo per il piacere di uccidere…non credo tu sia il tipo! Dimmi perché lo fai!-
-Non capireste…-sussurrai a denti stretti, infastidito dalla sua gentilezza e fiducia.
-Ci proverò!-mi disse lei con sguardo comprensivo. -Devi avere uno scopo ben preciso ed un piano ben definito: credi che non mi sia accorta che hai allontanato tutti i bambini dal Regno? Sono al sicuro, vero?-
-Loro non centravano nulla…non avevano fatto nulla…-
-Ti ringrazio anche di aver portato al sicuro anche Vanilla, Houx e Saule, credo che tu lo abbia fatto per Chocola, giusto?-
-Non ho pensato…ho solo agito! Sono un folle…-
Lei mi sorrise e mi disse:- E tu saresti il pazzo omicida? Tu sembri sapere bene chi voler colpire e chi risparmiare. Dimmi cosa ha dettato questa scelta…-
-Non lo dia retta, sua Maestà- esclamò il soldato in pensione, che avevo convocato.-Il ragazzo è disturbato, proprio come lo era suo padre.-
All’udire quelle parole divenni una belva: balzai in volo e lo saltai addosso. Gli misi una mano sul petto, pronto a colpirlo con un potente incantesimo che gli avrebbe fatto fermare il cuore, e gli gridai pieno di odio: - Non ti è bastato averne procurato la morte? Adesso devi anche infangare la sua memoria?-
Non potei ucciderlo dato che ci separarono dopo qualche secondo: Robin mi teneva per le braccia e Glass lo bloccava.
-Per me sarà un piacere vederti bruciare nelle fiamme! Per questo ti ho fatto venire qui : per assistere alla tua morte! Per vedere il tuo corpo bruciare…sarà un’anticipazione di quello che dovrai patire all’inferno!-gli dissi pieno di disprezzo
La Regina, a cui non era sfuggita una sola parola, ignorò quell’arrogante e si rivolse a me chiedendomi che cosa intendessi quando dicevo che lui aveva provocato la morte di mio padre.
-Lui ha costretto mio padre a consegnarmi agli Orchi, nonostante ci fosse ancora una possibilità di togliere il noir dal mio petto, di salvarmi… Ha detto a mio padre che se non lo avesse fatto, lo avrebbe cacciato dall’esercito.-
La donna allibita si coprì la bocca con le mani e sussurrò: -Non può essere vero…-
Lessi nei suoi occhi l’incertezza : ero sempre un Orco e un Orco sa mentire bene! Capii che neanche lei, nonostante fosse così buona, riusciva a credermi ciecamente e che forse avrei dovuto aspettarmelo. Non avevo però notato che Glass, il capitano delle guardie, mi stava fissando. Dopo aver finito la sua analisi, continuando a guardarmi in volto disse: -Non posso credere che tu sia il figlio del soldato Louis…mi ricordo di averti visto qualche volta quando eri piccolo e accompagnavi tuo padre all’addestramento. Sapevo anche quello che era successo, ma ti giuro che mai avrei immaginato che quel bambino fossi tu. Tu sei il figlio di Louis…io non posso crederci! Credevo che gli Orchi ti avessero ucciso.-
-Si voltò verso la Regina e le disse:-Vostra maestà il ragazzo sta dicendo la verità. Ero presente anche io nel momento in cui il comandante ordinò all’uomo di rinunciare a suo figlio, di rinnegarlo di fronte al Regno per poter continuare a fare il lavoro che lui amava. Sì, perché Louis adorava il suo lavoro ed era per lui importante come una missione. Ricordo che gli disse che nel nostre Regno non c’era posto per lui e che non aveva alcuna possibilità di condurre una vita normale… Io non la pensavo come lui, ma non gli dissi nulla. Avrei voluto consigliarlo, confortarlo, ma non lo feci.
E’ stato uno dei miei più grandi rimpianti.-
Si avvicinò a me e ordinò a Robin di lasciarmi. La Regina Candy si scusò con me sostenendo che mai avrebbe immaginato che nel suo Regno potesse accadere nulla del genere.
 -E non era a conoscenza nemmeno dell’ostracismo operato contro gli Orchi? Lei evita la guerra, ma non riesce ad impedire l’odio provato contro di noi. Se noi viviamo confinati nelle tenebre, non è per nostra scelta!!-
-E’ per questo che vuoi colpirci? Vuoi vendicarti?-mi chiese Robin.
-Esatto! Se io sono diventato il mostro che sono è a causa di ogni parola di odio che è stata pronunciata contro di me…-
La Regina mi prese le mani tra le sue e mi guardò negli occhi: -Lo so, lo so che abbiamo sbagliato molte volte. Ti chiedo scusa a nome di tutti i cittadini. Spero che tu possa dimenticarti del dolore che hai provato. Voglio solo ricordarti che nella tua vita non hai ricevuto solo odio, ma anche amore.-
Pensai a Chocola, Cinnamon, mia madre, Sylvette ed i miei occhi divennero lucidi.
-So che stai cercando di risparmiare a loro il dolore che hai provato, ma non puoi essere egoista. Sei consapevole che provocherai migliaia di lutti? Che farai soffrire un sacco di innocenti? Stai per caso seguendo la legge di “occhio per occhio”?-
Sospirai profondamente, mentre le parole di Chocola mi rimbombavano nella testa.
 
Non credi di aver dato la colpa a tutti all'infuori che a te?
 
-Mercato grande, il lato est della Foresta Zenzero…-
Tutti mi guardarono con sguardo interrogativo.
-Sono i luoghi dove sono piazzate le bombe!-
Terminai la lista e li esortai ad affrettarsi, a giungere nei posti che avevo indicato prima che fosse troppo tardi.
Tutti si avviarono verso l’uscita e Glass mi ringraziò.
Sì avevo cambiato idea, ma non completamente. Purtroppo.
Sorrisi tristemente prima di cadere al suolo.
 
Pov Chocola
Attraversai l’ingresso del Palazzo con il fiato corto. I sensi di colpa mi invadevano la mente : avrei dovuto chiedere prima notizie a Sylvette riguardo le intenzioni di Pierre. Non avrei mai potuto immaginare che mio marito avesse deciso di distruggere tutto ed uccidersi.
-Dice che non ce la fa più a reggere il peso della sua coscienza… che era morto già da tempo, gli è sembrato di vivere solo quando c’eri tu.- mi aveva spiegato il suo consigliere.
-Ho provato a fargli cambiare idea, ma non c’è stato verso…-
Mi ripetevo che se il Palazzo era ancora intatto doveva essere ancora vivo. Entrai nella sala del Trono e lo vidi in piedi a pochi passi da me. Avrei gridato il suo nome se avessi avuto fiato, ma aumentai la velocità. Mi fermai di colpo, quando lo vidi svenire davanti a me. A piccoli passi mi avvicinai a lui e lo presi in braccio. La sua pelle era fredda come il marmo e il cuore non batteva più-
Ero arrivata troppo tardi! Gli chiusi gli occhi e mi lasciai andare ad un pianto disperato. La sala era vuota : tutti erano andati a disattivare le bombe e a salvare i loro cari. Lui era stato abbandonato di nuovo… per l’ultima volta.
 
 
Ricordate che manca ancora l’epilogo. ;)
  
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