Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |       
Autore: Blacky98    14/09/2013    1 recensioni
Ciao a tutti:) ecco la mia prima long in assoluto...
21 dicembre 2012. E se la profezia dei Maya si avverasse? Ma l’Apocalisse sarà quella dei Maya o c’è un entità più grande che la comanda. Cosa hanno che fare due ragazzine normali con tutto questo? E cosa significa l’apparizione di una luna rossa?
Questa storia partecipa ai Contest:
( 2 classificata al contest "Crea la tua Apocalysse" da un'idea di Jayu e valutata da Lui_LucyHP)
( Ha partecipato al contest "Scegli il tuo Prompt!" indetto sul forum da Fabi_)
Genere: Drammatico, Horror, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
LUNA ROSSA
 
  • Nome sul forum: Blacky98
  • Titolo: Luna Rossa
  • Genere: Drammatico, introspettivo, horror
  • Avvertimenti: contenuti forti, violenza
  • Rating: arancione
  • Introduzione: 21 dicembre 2012. E se la profezia dei Maya si avverasse? Ma l’Apocalisse sarà quella dei Maya o c’è un entità più grande che la comanda. Cosa hanno che fare due ragazzine normali con tutto questo? E cosa significa l’apparizione di una luna rossa?                                                                                                                                                                                                                                Questa storia partecipa ai Contest: “Crea la tua Apocalisse” indetto sul forum da Jayu                                                                 “Scegli il tuo prompt” di Fabi_ sempre indetto sul forum                                                                                                                                                                                                                                 ·Prompt scelto: parola arcobaleno e le due immagini sotto
Luna rossa occhi blu 
 

1. Occhi Blu Notte
 
21 Dicembre 2012  0:00 Seattle

Ero sveglia che stavo guardando il cellulare in attesa della mezzanotte che avrebbe dato inizio al giorno del mio 10 compleanno. Meno 5, meno 4, meno 3, meno 2, meno 1… auguri Syria. Finalmente sono anche io grande come i miei compagni che mi prendono sempre in giro. Scendo dal letto e mi affaccio alla finestra ad osservare il cielo stellato. Questa notte è di un blu intenso come i miei occhi. I piccoli puntini luminosi, stelle e pianeti, non bastano per rischiarare la volta celeste e neanche i lampioni o le luci della città, strano. La mia attenzione viene catturata da un colore che non avevo mai visto prima; una luna rossa sangue spicca nel cielo notturno. Ripercorro mentalmente tutte le lezioni di astronomia per cercare una risposta a questo fenomeno, ma non mi viene in mente nulla. Con mille interrogativi torno a dormire, aspettando con trepidazione la mattinata seguente.

7:30 Seattle

La sveglia suona incessantemente finché mia mamma viene a spegnerla, per portarmi la colazione a letto e per farmi gli auguri. Dopo essermi preparata, scendo in salotto a scartare i regali; a volte è comodo essere figli di un avvocato e della governatrice dello stato di Washington. Quello che trovo sono un Iphone nuovissimo, uno zaino e gli autografi dell’intero cast di Twilight. Contenta di quello che ho ricevuto vado a scuola pregustandomi già la faccia che faranno i miei amici quando verranno a sapere dei regali. Soltanto una cosa oscura la mia felicità: mio papà non era a casa e non mi aveva fatto ancora gli auguri via telefono come aveva promesso. Ma non permetterò che questo mi rovini la giornata, aspetterò con pazienza. Come previsto i miei compagni sono rimasti a bocca aperta a sentire l’elenco e la giornata continua tranquillamente come era iniziata.
 
10:00 Franklin High School

Uffa, la lezione più noiosa di oggi: religione. Ma purtroppo essendo una scuola cattolica, la si fa in abbondanza. E in questa analizzeremo l’Apocalisse; sto facendo i salti di gioia. Grandioso, devo leggere un passo del capitolo i “Sette Sigilli”…
“All’apertura del sesto sigillo apparve ai miei occhi questa visione: si udì un gran terremoto; il sole s’offuscò, da apparire nero come un sacco di crine; la luna, tutta, prese il colore del sangue; le stelle dal cielo precipitarono sulla terra come i frutti acerbi di un fico, che è scosso da un vento gagliardo, il cielo si accartocciò come un rotolo che si ravvolge; monti e isole, tutte, scomparvero dai loro posti.”
Ma come? Parla di una luna rossa, come quella che c’era stanotte. Allora curiosa chiedo al professore se quello che ho visto c’entrava qualcosa con il racconto. Però mi ha liquidato subito zittendomi, etichettando la conversazione come una sciocchezza. Trascorro il resto dell’ora ascoltando annoiata le varie chiacchere, osservando il paesaggio fuori dalla finestra. Ma perché nessuno mi ascolta? Sono sempre lasciata in disparte se non ho qualcosa di bello o sono dimenticata da mia mamma. Insomma faccio solo da sopramobile per via del mio aspetto da bambolina e per il resto nulla. Mentre sono assorta in questi pensieri, vedo una ragazza in mezzo alla strada, più o meno della mia età, ma sembra morta, cioè è quasi trasparente : un fantasma. Mi indica di osservare il cielo; alzo lo sguardo al cielo ma non capisco. Allora mi concentro di nuovo su di lei…”l’ora è quasi arrivata, non toglierti mai la collana per nessun motivo”. Però quello che mi attira di più è il vestito che indossa: una tunica bianca fino ai piedi con tre strisce verticali: la centrale rossa, una blu e una grigia affianco. Incuriosita la squadro per bene finché una macchina non la investe. Strozzo un urlo quando constato che non c’è un cadavere in mezzo alla strada, non c’è nulla di nulla.

11:00 Franklin High School

Nonostante tutto continuo ad osservare imperterrita il punto in cui è apparsa riflettendo su quello che mi ha detto. Sento un urlo che incita di guardare il cielo. E’ comparsa la luna rossa come quella di stanotte. Tutta la classe è confusa e anche io lo sono; so soltanto che non porterà mai nulla di buono. Come a conferma di quello che penso, avverto tremare la terra: prima leggermente fino ad aumentare l’intensità. I lampadari cadono insieme a pezzi di soffitto, i vetri esplodono, le librerie e gli armadi si rovesciano. Istintivamente mi riparo sotto il banco pregando che tutto finisca prima che moriamo. Le scosse si arrestano all’improvviso lasciando un silenzio di tomba; molto lentamente mi alzo e osservo quello che è rimasto attorno. La scuola è mezza crollata come gli edifici circostanti, alla faccia delle norme antisismiche, la strada ha una voragine profondissima e la gente tutta impolverata e stupita vaga tra e macerie aspettando qualcosa o qualcuno. Molti di miei compagni sembrano morti, colpiti dai vetri o dalle cose cadute; stranamente non sono triste anzi, sono sollevata e quasi felice come se fosse normale gioire in situazioni come questa. Tranquillamente esco dall’edificio cadente per osservare meglio i danni. All’improvviso le scosse riprendono più forti di quelle di prima facendo crollare altri edifici. Corro a mettermi al riparo fino a quando non finiscono. Corpi smembrati e pieni di polvere grigia giacciono qua e là. Inorridita passo oltre cercando di scacciare quelle visioni terribili dalla mia mente e mi dirigo verso l’ufficio di mia madre. Il cielo è di un azzurro intenso, vivace, totalmente fuori luogo in questa situazione però non gli impedisco di specchiarsi nel blu intenso dei miei occhi. Intanto i soccorsi dopo attimi di sconcerto si organizzano e iniziano ad aiutare i feriti, sostare gli sfollati in zone con meno edifici e combattere il sciacallaggio. Trovo una stazione radio funzionante sul mio cellulare e ascolto le notizie concitate dei disastri in tutti gli States e poi un messaggio da parte del governatore di Washington che assicura la massima efficienza delle forze dell’ordine e degli ospedali. La rabbia mi assale, mia mamma ha pensato agli altri e non a me, non mi ha neppure fatto uno squillo per assicurarsi se stavo bene. Sono delusa dal suo comportamento, non meriterebbe neanche di essere una madre. Faccio per strapparmi la collana che mi regalò anni fa quando mi ricordo dell’avvertimento. Allora la osservo meglio: è un ciondolo interamente blu con inciso sopra un occhio e tre lettere in maiuscolo: S – K – T. Che cosa significheranno?

11:30 Seattle

Mentre continuo a rimuginarci sopra mi avvio verso lo studio legale di papà. Quando arrivo l’unica cosa che trovo è un cumulo di macerie, è rimasta in piedi soltanto l’asta con la bandiera americana, il resto è tutto crollato. La tristezza prende il sopravvento su tutto il resto: stanchezza, paura e rabbia. Sono triste perché era l’unico che mi ascoltava, che mi comprendeva ed ora è morto, anche se a questo punto, probabilmente moriremo tutti. Allora con grande fatica inizio a scavare tra i detriti per ridare un po’ di dignità all’unico che mi ha amato veramente. Dopo quelle che sembravano ore, riesco finalmente ad estrarre il suo corpo martoriato con l’aiuto di alcuni passanti impietositi dalla scena. Rimango lì a fissare l’orizzonte, incapace di muovermi, di abbandonare il suo corpo, di lasciare mio padre. In lontananza sento le sirene delle ambulanze, allarmi di ogni tipo, ma soprattutto la risacca del mare. Infatti l’ufficio è praticamente in riva e si può ammirare un bellissimo tramonto, che a me piacciono molto. Segnano la fine di un giorno e l’inizio della notte, che amo perché mi rappresenta appieno, secondo me. La mia ritrovata “tranquillità” viene interrotta da un nuovo boato; mi giro per trovare la fonte di quel rumore e rimango a bocca aperta meravigliata e allo stesso tempo terrorizzata di  fronte ad una gigantesca onda anomala. Stava avanzando velocemente inghiottendo e spazzando via tutto quello che trovava al suo passaggio. Sono sotto shock, non riesco a fare un passo . Guardo in alto nella speranza di un aiuto che non sarebbe mai arrivato e così mi accorgo dell’oscurità che è piombata su Seattle. Il cielo è scuro come se fosse notte, come se tutto d’un tratto il sole avesse deciso che non valeva più la pena di illuminarci e donarci il suo calore. L’onda mi travolge e mi porta a fondo in mezzo ad altri corpi ed oggetti. Annaspo nella speranza di risalire ma ogni volta che ci provo una corrente gelida mi ributta giù. Dopo vari secondi a lottare contro la forza dell’acqua mi lascio depositare sul fondo sabbioso.
 
11:59 Seattle

Dicono che quando stai morendo rivedi in un attimo tutta la tua vita; beh è quello che mi sta succedendo ora…
“Avevo quattro anni e stavo giocando insieme ai miei cuginetti quando sentì uno sparo; all’inizio pensai che fosse un nuovo gioco, ma appena vidi mia madre stesa terra con mio padre accanto che tentava di rianimarla mentre chiamava i soccorsi capì che c’era qualcuno che voleva fare del male ai miei genitori eppure non sapevo il perché. Il giorno del mio settimo compleanno era stato un inferno perché i miei zii litigarono con mia madre; secondo loro io non ero abbastanza seguita e lei aveva risposto che non erano affari loro. Fu l’ultima volta che vennero a farci visita. Trovai quel cagnolino sul ciglio di una strada poco frequentata, era bellissimo. Decisi di tenerlo con me e gli diedi come nome Starcky. Morì tre anni dopo sotto una macchina; quel giorno me lo ricordai a lungo. Una parte di me morì con il mio adorato Starcky. Intanto le cose tra mio padre e mia madre non andavano benissimo e si separarono per un anno. Piansi molto, mi rifiutai di mangiare per molto tempo fino che non dovettero alimentarmi con il sondino. Ero debolissima eppure felice perché i miei si erano riappacificati. Durante quel periodo nacque in me la passione per l’astronomia e studiai moltissimo le stelle convinta che ognuna di loro fosse parte integrante di noi*. Dal giorno del mio 8 compleanno, da quando mia madre mi regalò quella collana con un occhio inciso sopra, la mia vita cambiò. Iniziai a sognare cose strane: luoghi di cui non avevo mai sentito parlare prima e che non avevo mai visto, volti sfocati che in cuore mio mi erano famigliari e su tutto questo predominavano tre colori: rosso, blu e grigio. Chiesi aiuto alla mia migliore amica che mi diede della visionaria e della pazza, mio padre invece mi ascoltò fino in fondo e mi disse che era normale che sognassi cose stranissime: era la fantasia dei bambini a fare questo. Mia madre mi portò da un psicologo e mi diede ogni notte un sonnifero fino a quando non fu sicura che non immaginassi più cose che l’avrebbero messa in imbarazzo. Litigai con lei per questo provvedimento e per poco non scappai di casa. Solo la morte di Starcky mi fermò e mi tranquillizzò; ero una bambina molto vivace, ribelle ed irruenta e il lutto mi calmò. I mesi  a seguire furono noiosi, niente di rilevante, avevo perso la voglia di vivere anche se non sembrava…”

12:00 Seattle

Lentamente chiudo gli occhi. Le ultime cose che vedo sono un cielo blu notte con la luna rossa risplendere con il suo fascino intrigante e delle luci in lontananza sott’acqua come me. La vita mi lascia e il mio spirito vagherà per sempre su questa terra in ricerca di qualcosa o di qualcuno… Finalmente libera.
1.905 parole
Il primo capitolo è la prima parte del giorno dell’Apocalisse  vista attraverso gli occhi di Syria. Ci sono sparsi per il testo vari indizi per ricostruire da cosa è causata questa distruzione della terra. Anche se c’è scritto 21 dicembre 2012, questa storia non prende assolutamente spunto e non tratta della profezia dei Maya; cioè mi interessavano solo i numeri della data. * Per questa affermazione mi sono ispirata ad alcune religioni basate sull’adorazione degli elementi naturali.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Blacky98