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Autore: Mentos E CocaCola    14/09/2013    1 recensioni
E se Maria avesse più tempo a sua disposizione per salvare la valle? E se Robin avesse l'incarico di fermarla? Porterebbe a termine il suo compito per riscattare il suo onore?
ATTENZIONE: è una what if, quindi è una sorta di rielaborazione della trama originale.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Robin De Noir, Maria Merryweather, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Maria
 
Era stato molto dolce, dovevo ammetterlo.
Ci eravamo entrambi confidati qualcosa che volevamo dimenticare del tutto e per sempre.
-Credo proprio che debba andare-
Si voltò verso di me e mi guardò con un’espressione indecifrabile. Perché ora mi scrutava in quel modo?
-Vuoi dire che per tutto l’inverno non ci rivedremo?-
Annuii.
Mi si appannò la vista, una lacrima mi rigò una guancia, l’asciugai in fretta ma subito fu sostituita da un’altra, stavo cercando di fermare anche quella quando lui mi bloccò la mano.
Mi girai verso di lui, che mi sorrise triste.
-Ti prego lasciale scorrere, è da sette anni che nessuno piange per me-
Lo abbracciai e sorrisi tra me: mi aveva baciato la testa e nel farlo mi aveva stretto ancora di più a lui.
Finalmente ci staccammo, lo guardai negli occhi, anche i suoi si stavano facendo lucidi. Erano ancora più belli, di un nero che ora sembrava l’acqua scura di un pozzo.
Scoppiai a ridere tra i singhiozzi.
-Cosa fai? Ora piangi anche tu?-
-Ma no, cosa dici? Mi è entrato qualcosa nell’occhio, certo che piango per te-
Mi strinse fortissimo.
-Prima di salutarci vorrei chiederti una cosa-gli dissi.
-Spara-
-Non ti piacerà-
Aggrottò le sopracciglia, i suoi occhi si erano fatti ancora più neri.
-Posso provare la tua bombetta?-lo pregai congiungendo le mani, lui mi guardò sbalordito e scoppiò a ridere.
-Stavo pensando alle cose più orribili e spaventose che ci siano su questa terra e tu mi vieni a chiedere se posso farti provare la mia bombetta. Certo che puoi!-
Gli presi la bombetta dalla testa e nel farlo gli avevo sfiorato dei ricci.
O cacchio come ho fatto a non pensare di chiedergli se potevo toccargli i capelli?!
Beh ormai era fatta!
Mi misi la bombetta in testa.
-Come sto?-
-Sembri proprio una D…-si bloccò subito, guardò fisso a terra poi si scosse e disse-Me!-
Poi mi lanciai in una sua folle imitazione.
-Ehi sono un cacciatore bravissimo, tieniti alla larga dalle lepri sono solo mie e se vedi un falco chiamami-
-Ok ora basta!-
Mi sfilò la bombetta dalla testa.
-Non ci credo, te l’ho presa per due minuti e ne hai sentito la mancanza-
Ci abbracciammo un’ultima volta e lui mi sussurrò all’orecchio “Ti aspetterò ogni giorno da quando la neve si sarà sciolta”.
Quella frase mi restò nel cuore e per tutto l’inverno fu la speranza che al di là del confine ci sarebbe stato Robin ad aspettarmi.
 
L’inverno era lungo e noioso, alternavo le letture di libri rubati dalla biblioteca di mio zio alle stressanti lezioni di Miss Heliotrope, giusto per farne un esempio:
-Maria ora scrivi questa frase e poi farai l’analisi del periodo: “questa dieta agreste per le mie ariette moleste è salutare” oppure “Zio Benjamin è un bell’uomo quanto un coniglio che mangia” o un’ altra ancora “L’enorme cane che si aggira furtivo in questa casa fa di mestiere la ballerina di can-can”.
Era a dir poco impossibile fare l’analisi del periodo di quelle frasi!
L’unica cosa emozionante fu il mio compleanno, quella mattina trovai oltre che ad uno splendido vestito azzurro un pacchetto
Già la scritta “Da Robin” mi fece andare in fibrillazione.
Era un bracciale. Era composto da quattro lune, ognuna parte di una tappa del ciclo lunare ed erano distanziate da della foglie: era bellissimo.
Lo indossai subito e immaginai che me lo avesse allacciato lui al polso.
La tentazione di scappare da Moonacre Manor e di correre nella foresta era tanta.
Ma ogni volta mi ripetevo che era una follia.
 
Robin
 
La neve continuava a cadere e non riuscivo a pensare a qualcos’altro che non fosse lei.
Coscienza, posso parlare un po’ con te?
Come mai Robin? Se non sbaglio ci sono i tuoi amici.
Già, ma stanno con delle ragazze e l’unica ragazza che mi interessa è a Moonacre Manor.
Ah-ah lo hai ammesso.
Dovevo tenerlo nascosto anche a me stesso oltre che agli altri?
Era quello che stavo cercando di dirti da circa due mesi, ma tu no, non mi davi ascolto.
Se volevo essere sgridato bastava che andassi da mio padre.
Ok, scusa.
Mi manca tantissimo.
Manca solo un mese all’arrivo della primavera.
E se lei non tornasse?
Oh Robin, certo che ritornerà, sbaglio o Maria si è messa a piangere quando stava per lasciarti?
Meditavo su quei pensieri, ero seduto e guardavo fuori dalla finestra, la neve continuava a turbinare senza sosta.
L’inverno era così spaventosamente lungo e noioso.
-Robin-
Sobbalzai al suono di quella voce.
Mio padre.
-Cosa fai lì?- mi chiese aggrottando severo la fronte.
-Che t’importa? Non sono mica Jack-gli risposi scontroso.
-Se lo fossi non credo te ne staresti lì come un cretino-
Uscii da quella stanza mentre ancora stava parlando, ma sentii tutto e chiaramente, troppo chiaramente.
Non rifiutava mai l’occasione di schernirmi e di farmi sentire un perfetto idiota.
Come potevo amare una persona che non solo mi odiava ma mi feriva? Non ci riuscivo.
Presi il mio mantello e uscii nella foresta.
Se l’unico modo di sopportare mio padre era evitarlo lo avrei fatto con molto, ma molto piacere.
La foresta era ricoperta di neve, tendevo le orecchie sperando di sentire la sua voce , ma di lei non c’era traccia.
Andai a trovare Loveday, era l’unica che potesse capirmi.
La trovai che se ne stava seduta su una poltrona con un riccio sulle gambe.
-Loveday-
Si girò stupita.
-Robin , ma che fai qui?-
-Non vuoi vedermi? Bene, allora me ne vado- dissi fingendomi offeso.
Si alzò dalla poltrona sbalordita.
-Certo che sono felice di vederti, sciocco!-
Mi sorrise e io ricambiai.
-Allora, come mai da queste parti?-
-Si chiama soltanto “totale fuga da nostro padre”, quell’idiota mi odia e pur di non avermi sotto gli occhi mi caccia dalla Rocca.-
Con una faccia un po’ delusa mi guarda.
-Oh solo per questo? Oppure c’è qualche altro motivo sotto?-
Sorrisi ironico, sapevo dove voleva andare a parare-
-Ad esempio?-
-Beh, ad esempio ti manca Maria e non hai nessuno con cui tu possa parlare.-
-Ci sei andata vicino-guardai scettico i suoi occhi che luccicarono-Devi solo consegnarle questa-dissi porgendole la lettera che avevo scritto per lei.
Se non avete mai visto un pellicano impazzito che comincia a saltare su un trampolino, non potrete mai capire in che stato fosse Loveday in quel momento.
-Lo sapevo, lo sapevo! Ti piace, ti piace-
La guardai ironico.
-Tu mi sottovaluti sorella, non credo che mi piaccia solamente-
Si fermò di colpo e mi guardò allibita.
-Mi sono innamorato-
Dissi così, molto semplicemente, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Mi guardò come se le avessi detto che in realtà ero sua sorella, poi si inginocchiò e alzò le dita in segno di vittoria.
La guardai in modo un po’ strano e credo che lei se ne accorse, perché si ricompose subito.
-Sorella, il tuo cervello è andato a male-
-No, credo che le mie orecchie siano andate a male, mi hai detto o no che ti sei innamorato di Maria?-
-Sì te l’ho detto-
Pensava che fosse una cosa impossibile?
Beh, un De Noir che si innamora di una Merryweather non credo sia una cosa prevedibile.
Scusa Coscienza, ma tu da che parte stai?
Loveday intanto stava eseguendo un balletto hawaiano.
O mio Dio! Mia sorella era fuori!
Uscii lentamente dalla porta e me ne andai in tutta fretta, convinto che, in quella specie di grotta, circolassero stupefacenti.
Girovagavo per la foresta, non c’era niente da fare, così ricominciai a chiacchierare con la mia coscienza.
Credo che lei lo sapesse fin dall’inizio.
Che cosa?
Beh che io mi sarei innamorato di lei.
Loveday è piuttosto particolare.
Se con particolare intendi pazza sono pienamente d’accordo con te.
Non bisogna sottovalutare i suoi poteri Robin.
Beh, sai posso dimenticarlo quando comincia a ballare l’Ahola e poi dice al riccio lì vicino “Passami l’onda”!
Credo che potrebbe fare anche di peggio.
Ne sono sicuro. Comunque cambiamo discorso, credi che Maria mi pensi in questo momento?
Non so, hai il singhiozzo?
Quanto fai ridere? Per niente.
Scherzavo, certo che ti pensa, sciocco, sei l’unico amico che ha e…
Coscienza che hai? Perché ti sei zittita?
Robin guarda in alto, nella gabbia appesa all’albero.
 

HELLOOOOOOOOO A TUTTI!!
VI CHIEDERETE COME MAI QUESTA è COSì FELICE  DATO CHE è COMINCIATO QUELL'INFERNO, PIù COMUNEMENTE CHIAMATO SCUOLA, E VI RISPONDO SUBITO CHE è SOLO PERCHè OGGI è
SABATO!!
COMUNQUE... ROBIN HA FINALMENTE AMMESSO L'EVIDENZA!! SE VI è PIACIUTO POTETE LASCIARMI UNA RECENSIONCINA...IO NON MI OFFENDO!! XD

P.S
mi potete dire come si può evidenziare nell'editor html, perchè qui è cambiato tutto XD!!

CIAO

 
 
  
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