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Autore: biberon    14/09/2013    2 recensioni
Storia interattiva - decidi tu il finale!
Subito dopo il reality Duncan e Courtney passano una notte insieme, una notte piena di promesse e sogni per il futuro.
Al mattino, quando Courtney si sveglia, trova il letto vuoto e Duncan sparito.
Lo cerca ovunque, disperata, e lo trova per caso mano nella mano d Gwen.
Per scordarselo chi potrebbe aiutarla se non un latin lover professionista come Alejandro?
E se, dopo Alejandro conoscesse per caso ... niente pòpò di meno che Jack Frost?
E se i due s'innamorassero e vivessero insieme ...
Courtney rimane incinta.
Ok, fin qui, a parte la sua giovae età, niente di strano.
A parte che non ha ide adi chi sia il padre.
Duncan, il traditore bugiardo che ama?
Alejandro, il latin lover per cui non prova nulla fuorché attrazione fisica?
Jack Frost, il cucciolo smarrito che la ama e la intenerisce?
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Ebben sì, gente. Questa volta lo deciderete voi! Nella recenzione ditemi chi vorreste come padre e in base alla maggiornaza io continuerò la storia ... in modo totalmente diverso!
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Courtney, Duncan, Gwen, Nuovo Personaggio | Coppie: Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Jack si rigirò nel letto.
Courtney era sdraiata su un fianco.
Dormiva, probabilmente.
Lui invece non riusciva a prendere sonno.
Aveva finto di chiudere gli occhi, quando lei lo aveva guardato poco prima di distendersi.
Perché?
Quella sera non voleva parlare con lei.
Ultimamente, anzi, si parlavano poco.
Lui era certo di amarla, la amava tantissimo, era la sua vita e ancora non si capacitava di aver avuto la fortuna di incontrarla …
Eppure, ogni volta che vedeva quella pancia gonfia come un anguria e sentiva i respiri affannosi dell’ispanica che saliva le scale a fatica, si sentiva terribilmente in colpa.
Lui aveva sempre cercato di essere onesto e gentile con lei, ma aveva fatto qualcosa di terribile: esatto, aveva una sorta di lato oscuro.
Non certo come quello del suo accerrimo nemico Pitch, ma aveva comunque compiuto un atto di profondo disonore.
Aveva tradito Courtney.
Beh, che quello fosse un vero e proprio tradimento restava un dubbio.
Jack Frost non amava altri che lei … ma allora perché quella sera, pochi giorni dopo essere andato ad abitare con Courtney, si era lanciato fuori dalla finestra e aveva attraversato correndo molte strade a piedi scalzi?
Perché aveva chiesto alla luna di aiutarlo?
Perché aveva lasciato che la luna lo facesse librare nell’aria e lo trasportasse così lontano?
Perché quella luce dorata gli aveva fatto spalancare gli occhi?
Semplice: perché Jack Frost  era come un bambino ingenuo.
Nessuno, in quei trecento anni, si era preso il disturbo di dargli un po’ d’affetto e soprattutto di spigargli la differenza sostanziale tra una fidanzata e un’amica, tra quello che puoi fare con una e con l’altra senza “peccare” …
Vivendo tra gli umani di quel tempo l’aveva scoperto … ma troppo tardi.
E ora i sensi di colpa lo divoravano come le tarme divoravano un mobile. Si alzò e si tolse la coperta di dosso: per la prima volta in vita sua, aveva caldo.
Quel pensiero continuava a rimbalzargli nella mente …
 
 
Lei gli tocca i capelli d’un bianco perlaceo.
Lui dapprima s’irrigidisce, appena i polpastrelli rosei e affilati gli sfiorano il capo, ma poi si rilassa.
Piccole spirali di ghiaccio si disegnano sulle pareti dorate della stanza, rendendole ancora più scintillanti.
“Jack, confesso, mi sei sempre piaciuto, fin da quando abbiamo salvato il mondo insieme …” sussurra lei, e ride.
Jack vuole essere amato di nuovo, è vero, ma preferirebbe Courtney a lei.
Ma la sua amata è  sempre troppo impegnata.
Sempre.
Lui non vuole chissà che cosa, non è malato o pazzo: vuole solo un po’ d’affetto e comprensione.
Per quasi trecento anni è rimasto solo: è ora di dire fine alla sua malinconia.
Il suo cuore batte velocissimo, e quando la fata posa una delle sue morbide mani sul suo petto sorrise lievemente.
“Sei proprio un cucciolo …” dice.
Così lo chiama sempre Courtney, cucciolo.
Jack tira su la testa e si ritrae.
Forse dovrebbe andarsene.
“Lascia stare …” dice Dentolina, e la porta si chiude sbattendo. “Abbandonati all’affetto.”
Ma Jack non si fida di lei, in questo momento.
Anche  se è gentile e bella, tanto bella, non riesce a lasciarsi andare.
Sente una forza misteriosa che lo trascina verso l’uscita.
“Jack!” Dentolina sibila tra i denti, e questa cosa non piace al ragazzo freddo.
Gli occhi viola della fata colibrì si sono ridotti a due fessure.
Ha infilato le braccia nelle maniche della felpa blu del ragazzo, e adesso le loro pelli si sfiorano fino alle spalle.
“Tu sei troppo grande per me …” dice Jack.
“O forse sei tu che lo sei … chi lo sa.” Risponde lei con una risatina nervosa.
Ruota le braccia in modo da avere i palmi delle sue mani sotto i tuoi gomiti.
Lui si libera da questa presa d’acciaio, tanto decisa quanto soffice.
Lei lo spinge con una delle sue possenti cosce contro la parete.
Sotto di loro, decine e decine di metri di caduta libera tra scrigni pieni di sogni.
Lui non si ritrae quando la fata lo stringe a sé in un abbraccio fraterno.
Le dita bambinesche di Jack affondano nelle piume poste sul capo della ragazza.
Lei sorride e agita le ali briosa.
“Che bello!” dice, e giocherella con una ciocca bianca di lui. Lentamente gli sfila la felpa e la lancia giù.
Jack Frost non può resistere, Jack Frost è un bambino che vuole giocare.
Lascia che Dentolina culli la sua testa e le sue braccia lievemente muscolose.
Le sue labbra vibrano, sta canticchiando qualcosa sottovoce e poi bacia le labbra del ragazzo.
Dalle sue ali iniziano a scendere delicatissime manciatine di polvere dorata.
Lui non si distoglie: si mangia le labbra della fata dei denti come fossero zucchero filato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Jack posò i piedi sul pavimento freddo, non così differente dalla sua pelle pallida.
Gli occhi azzurro mare scrutano silenziosi il buio.
la testa posata sui palmi, le dita che seguono il contorno delle orecchie, i gomiti sulle ginocchia, le gambe si ritraggono e in un attimo è a gambe incrociate sul letto.
Il rumore di una zanzara lo punge nel suo torpore:
gira appena un po’ la testa e vede un minuscolo puntino nero librarsi nell’aria.
Quella zanzara ha qualcosa di familiare …
Ah, si, due splendide ali.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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