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Autore: Coky868    14/09/2013    1 recensioni
Io: io … io da quando abbiamo superato i due mesi faccio un incubo … ‘
H: dimmi … ‘ continuava a baciarmi e passarmi le mani sulla schiena.
Io: ci siamo io e te una sera come questa … passiamo la notte più bella del mondo, una notte che io non dimenticai mai più, ci addormentiamo così vicini da poter sentire il battito del cuore dell’altro … poi mi sveglio sorrido pensando alla notte, ma quando tocco vicino a me … beh quando tocco … tu, tu non ci sei più … diventa tutto scuro e vengo inghiottita dall’oscurità.
H: questo è solo un incubo se succede una cosa del genere ti autorizzo a dire a tutti i paparazzi che ti ho messa incinta di due … no, tre gemelli e che poi sono scappato come uno stronzo ‘
Io: Harry domani mattina fatti trovare qui … ‘ mi baciò.
Io: davvero tu sai che lo faccio … quindi Harry non scappare … perché lo faccio … giuro che lo dico a tutti … ‘continuavo a ripetere quelle parole freneticamente tra un bacio e l’altro, ero certa che lo avrei fatto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Tra poco avrebbe varcato la soglia di casa quel depravato mentale di Harry … Mettiamo i puntini sulle ‘i’ è un depravato sì, ma il mio depravato. Conoscerlo è stata dura,eravamo entrambi fancazzisti e quindi difficili da digerire, ma alla fine dopo qualche imbeccata qua e là ci siamo ritrovata a stare insieme da tre mesi. Il primo impatto che ho avuto su di lui beh … senza cervello, pervertito … ma con un sorriso mozzafiato, di certo il nostro non fu il classico colpo di fulmine ’si videro e l’amore sgorgò da ogni singolo poro della loro pelle ’.
NO. 
Lui pensava che io fossi la rompipalle di turno con in testa mille problemi che non sa godersi la vita, e in effetti non aveva tutti i torti, mi ha aiutato lui a prendere la vita di petto e io gli ho fatto indossare i parastichi, perché a volte i calci bastardi arrivano, e siamo giunti fino a qui al nostro terzo ‘m-e-s-i-v-e-r-s-a-r-i-o’ mi fa un certo effetto a dirlo. Oh hanno citofonato.
I: Pronto … chi è?
H: Ma rispondere in modo normale al citofono, non è mica un telefono al quale rispondi dicendo ‘pronto’!!
I:Primo mio citofono mia la risposta, secondo se la metti così ti lascio fuori … ah e Ciao!
Riagganciai la cornetta al citofono e sorrisi maliziosamente. Volevo proprio vedere cosa si sarebbe inventato quel decelebrato per farsi aprire … tanto ce l’avrebbe fatta, ne sa una in più del diavolo.
Aspettai qualche minuto con il sorriso stampato in faccia, quando affacciandomi alla finestra lo vidi arrampicarsi sul cancelletto mentre con la bocca teneva stretto un mazzo di gerbere (Sono dei fiori come le margherite ma più grandi) e in una mano un sacchetto da asporto del Mc. 
Appoggiai il palmo della mano sulla fronte e scossi la testa. Uscii di casa buttai una spalla sulla porta incrociando gambe e braccia.
Allungai il braccio verso Harry e premetti un pulsante, il cancelletto automatico si aprì lentamente lui era già dalla parte interna del cortile ma ancora non aveva toccato terrà. Si sono stata davvero stronza.
Quando mi vide mi sorrise ma mentre tendeva le labbra un fiore del mazzo gli cadde dalla bocca, per prenderlo mollò la presa dal cancelletto automatico che, intanto, si stava avvicinando sempre di più al muro alle sue spalle.
 Afferrò il fiore, e rivolse lo sguardo verso di me come per dire ‘l’ho preso!’ ma non fece in tempo a pensarlo che il sacchetto di carta scandente del fast food si sfondò facendo cadere il bicchierone della coca cola. Riuscì a salvare il resto del pranzo al volo mentre cercava un appiglio tra le sbarre del cancello che, finendo di aprirsi, lo sbatté contro il muro facendolo cadere col culo a terra … precisamente dove si era rovesciata la bibita gassata infracidendogli tutti i jeans.

Io me la stavo facendo sotto a pochi metri di distanza da lui,che invece rimase lì per terra con tutti i fiori sulle gambe mentre, lentamente, il cancello si richiudeva lasciando scoprire la sua faccia sconvolta e il suo culo marcio.
I: questa potevi risparmiartela HAHAHAHAHHA comunque grazie del regalo … ’ si alzò scrollandosi la mani appiccicose.
H:Risparmiarmela?!?!, se non sbaglio sei tu che non mi ha fatto entrare!!’ andai verso di lui appoggiai le mani sul suo viso, si stava ancora scrutando per verificare il danno compiuto dalla coca cola.
Distolse lo sguardo dai pantaloni per posarlo su di me, arrossii lievemente e lo baciai, lui avvicinò le mani sui miei fianchi ma io mi allontani prontamente.
I: ehy ehy appiccico-man prima ti vai a lavare’… dissi afferrando le sue mani con pollice e indice in modo schifato e trascinandolo in casa. 
Lo lascia in bagno mentre io mi diressi fuori per raccogliere i fiori.
1…2…3…4…5…6…7…8… Otto … se n’è ricordato, il mio numero preferito. 
8 gerbere blu, semplicemente perfette, mi conosceva davvero quel folle ragazzo, ma io … avevo paura, paura che una volta fatto, perchè sicuramente sarebbe successo, lui mi avrebbe lasciata. Io mi fido di lui più di ogni altra persona al mondo, ma credo che a tutte sarebbe sorto questo dubbio, d’altronde può trovare una come me a un metro da qui, nella casa di fronte … misi le gerbere in vaso con dell’acqua fresca. 
Entrai in casa lui era dietro al divano a ripiegare qualcosa.
H: ti piacciono? … ehm hai notato qualcosa?...’
I: Mi piacciono? come fanno a piacermi …
H: oh ho sbagliato? Pensavo … credevo che ti sarebbero piaciuti che stupido … dovevo prendere le rose, classiche e rosse … sono un casino …
I: EHY !! frena la lingua amico; Casino ti posso chiamare solo IO e per questo già ti dovrei strappare la lingua a morsi, ma in questo caso ci perderei io perche non ti potrei più baciare ; gerbere, L-E A-D-O-R-O , le rose non le sopporto sono da lecchino, ultimo ma non meno importante … SONO OTTO!! Il mio numero preferito! Potevi portarmi anche penne di piccione che mi sarebbero piaciute comunque, io ti amo ’ Sbuffai mentre le sistemavo nel vaso che appoggiai al centro del tavolo.
Lui mi guardò con sguardo alleggerito era felice perche mi ero accorta del numero, e ovviamente perche lo amavo. Mi buttai sul divano.
I: Allora pranziamo o no? A e prendi la bottiglia di coca cola che c’è in frigo credo che quella che c’è per terra fuori non basta per entrambi ’ dissi sghignazzando.
H: ridi ridi … e poi senti chi ha parla, il tornado di casa … in bagno dietro la porta c’era una montagna di reggiseni … usati … presumo! ’
I: quelli, non avuto tempo di … ma io non ti devo nessuna spiegazione, sopratutto sulla mia pila di reggiseni!’
H: gnè gnè gnè’ mi fece il verso mentre si dirigeva in cucina … chissà che pantaloni si era messo, melo immaginavo con la mia tuta rosa ahhha già stavo ridendo.
Dopo poco sentii dei passi arrivare … e una voce dubbiosa chiedere:

H: ma se quei reggiseni non teli ho tolti io … allora … ’ si fermò.
I: ohhhh ma c’è l’hai fatta a capirlo … te l’ho detto, ho l’amante!!’ riprese a camminare tranquillamente.
H: se certo e io mi chiamo Tubunzio Germano, chi la vuole una rompi palle come te …. Harry prendi quello Harry fai quell’altro blhe blhe solo io ho il sovrannaturale potere di sopportarti!! ‘
I: Da oggi mi sa che ti chiami Tubunzio Germano … caaaro Tubunzio Germano … ‘ dissi con lunghi sospiri finali, volevo farlo ingelosire e infatti.
H: ehy io scherzavo Tubi … Tubibazio le balle!!! io mi chiamo Harold Edward Style e tu sei la mia ragazza punto.’
I: ahahahah haha ha ah … a ’ 
H: cos’era quella risata stoppata? ‘ mi si blocco davanti porgendomi le mie patatine e le mie crocchette poi stappò la coca cola e bevve a canna.
I: I pantaloni sono un’optional da queste parti ?’ e già ... sene stava davanti a me in boxer della Ck come niente fosse … non che ci fosse qualcosa, anzi.
H: Disse la ragazza in slip e maglietta bianca trasparente’ fece con voce cupa.
I: non è trasparente!!’ si buttò d’altra parte del divano e iniziò a fare zapping con il telecomando mentre mangiava patatine a mazzi per volta.
I: Non lo vuoi vedere il mio regalo? ‘ dissi tirando fuori il pacchetto argentato da sotto il cuscino. Stetti con il braccio sollevato qualche instante ma non mi cagò minimante. 
Poi senza distogliere gli occhi dal televisore si degnò di aprir bocca e di sbottare.
H: eh non ho capito? Che c’è mi hai chiamato?’ gli diedi un calcio sul culo che gli fece cadere il telecomando per terra e mi rigirai a pancia in giù sul divano.
H: Sono questi i modi di parlare alla gente? … 
I: Si se la ‘gente’ non ti caga quando gli porgi il suo regalo.’ Dissi, la mia voce risuonò ovattata dal cuscino del divano che stringevo sul viso.
H: il mio regalo???? Lo voglio scartare daii!! Voglio aprirlo!!’
I: prima lo devi prendere, cioè trovare’ Gattonò sul divano a quattro zampe e si sedette sul mio culo.
H: io credo che ormai mi resta solo da prenderlo … ’
I: ma se ancora … non … no no nono … tutto ma non … ’
H: il solletico!!’ le sue dita repentine mi stuzzicavano i fianchi e io ridevo come se non avessi mai riso prima d’ora, adoravo quando mi faceva il solletico, era come se fossimo sempre rimasti bambini e mi piaceva.
H: rivelami dov’è quello che è mio di diritto!!’
I: Okay okay, è sotto la mia pancia, e vedi di prendere solo il regalo!’
H: dubiti di me? Io ! non farei mai una cosa del genere … ricorda il mio nome’
I: ecco infatti ..’ infilò la mano sotto la mi la mia maglietta.
I: ho detto sotto la pancia e non dentro la maglia!’
H: oh scusa il gps deve aver sbagliato tangenziale … inversione a U consentita ‘
I: Dai almeno prima scarta il regalo, e alzati dal mio culo che voglio vedere la tua faccia!’ si alzò e scartò il regalo.
H: … cd edizione limitata dei Queen e dei Beatles ma sono introvabili!! Ti amo ‘ mi si catapultò addosso. 
Guardai l’orologio, erano già le due, questo voleva dire che sarebbero arrivati gli altri per la festa che avevamo organizzato. Mentre Harry ad occhi chiusi si dirigeva verso di me per baciarmi, sgattaiolai giù dal divano e lui, puntualmente, baciò il cuscino.
H: che labbra morbide tesoro’ idiota, ma decisi di stare al gioco.
I: ho messo il burro cacao alla ciliegia, ti piace?’ 
H: molto devo dire’
I: Scemo ’ ridacchiai, si alzò dal divano e mi prese i fianchi da dietro mentre ero in bagno a infilarmi i pantaloni, scostò la maglietta.
H: lo sai che non resisto quando mi chiami scemo .. ‘ mi baciò il collo.
I: anche io non resisto quando mi baci il collo ma sono le due’
H: è più bella la prima volta con la luce del giorno ..’
I: HARRY INTENDEVO DIRE CHE ALLE DUE ARRIVANO LOU...’ il campanello suonò. Harry mi guardò dallo specchio io con una gamba nei jeans e l’altra fuori ricambia lo sguardo sbigottito.
I: cosa aspetti vai a vestirti!!’ il campanello suonò di nuovo e sentii la voce di Louis e di Liam gridare e chiedere se ci fosse qualcuno in casa.
H: qui è tutto rosa e azzurro!! Non posso mettermi questa roba!’ tuonò dal piano superiore.
I:Liam, Louis arrivo … Harry se guardi nell’altro armadio ci sono le tute da casa prendi qualcosa di grigio!’
Mi sciolsi i capelli feci un respiro e aprì la porta e il cancelletto. Entrarono Liam, Louis, e Zayn Perry e Niall.
N: cos’ è quella cosa appiccicosa all’ingresso?’
I: Niente solo coca cola … entrate !’ 
Entrammo e vedemmo Harry seduto con non scialans sul divano con un paio di bermuda azzurre attillate che lo coprivano dal ginocchio fino alla zona sotto culo lasciando in bella vista i boxer a bottoni slacciati. Salutò agitando la mano sinistra … perché la destra doveva tenere chiusa la bottega dei pantaloni.
H: Ehy ciao ragazzi come và?’ Ci guardammo, lo guardammo e scoppiammo in una sonora risata.
H: ma… cioè e la prima cosa che .. non c’era niente che mi .. ma cosa vi sto a spiegare ‘ Louis gli diede una pacca sulla spalla.
L: amico credevo fosse lei la ragazza della coppia .. ma non ne sono poi così certo … ’ Harry lo guardò con aria perplessa. 
Passammo un pomeriggio troppo bello
Alle 11.30 passate i ragazzi e le loro amate tolsero le tende da casa mia, era stata una giornata memorabile, gavettoni scherzi e soprattutto i miei migliori amici. La casa era un completo disastro, patatine e sacchetti vuoti di cibo ovunque pop-corn tra le fessure del divano coriandoli e festoni che avevano portati i ragazzi sparsi in tutti gli angoli della casa, c’era un palloncino perfino in bagno. Harry era davanti alla porta di casa, io mi avvicinai a lui stravolta.
I: mò ti sei divertito alla festa?’
H: grazie amò è stato tutto fantastico! … ‘ mi strinsi a lui e lo baciai fu un bacio lungo. Quando finì ero sicura di quello che volevo.
I: rimani qua a dormire … ’ Al suono di quelle parole, con lo sguardo i suoi occhi verdi perforarono i miei castani e fragili, adoravo quando lo faceva, mi attirava molto.
H: ho aspettato tanto che tu lo dicessi … ’ lasciò cadere sul tavolo la borsa con gli avanzi. Guardai il salotto, lo avrei sistemato domani, poteva aspettare.
Arrivammo in camera mi sfilò la maglietta, feci lo stesso. Lo ritrovai in boxer sopra di me. Mi baciava il collo.
H: hai paura? ‘
I: un … un po’ ‘
H: sei con me e con me non devi avere paura … ‘
I: io … io da quando abbiamo superato i due mesi faccio un incubo … ‘
H: dimmi … ‘ continuava a baciarmi e passarmi le mani sulla schiena.
I: ci siamo io e te una sera come questa … passiamo la notte più bella del mondo, una notte che io non dimenticai mai più, ci addormentiamo così vicini da poter sentire il battito del cuore dell’altro … poi mi sveglio sorrido pensando alla notte, ma quando tocco vicino a me … beh quando tocco … tu, tu non ci sei più … diventa tutto scuro e vengo inghiottita dall’oscurità.
H: questo è solo un incubo se succede una cosa del genere ti autorizzo a dire a tutti i paparazzi che ti ho messa incinta di due … no, tre gemelli e che poi sono scappato come uno stronzo ‘
I: Harry domani mattina fatti trovare qui … ‘ mi baciò.
I: davvero tu sai che lo faccio … quindi Harry non scappare … perché lo faccio … giuro che lo dico a tutti … ‘continuavo a ripetere quelle parole freneticamente tra un bacio e l’altro, ero certa che lo avrei fatto.
Passammo davvero la notte più bella del mondo, del mondo intero, e ci addormentammo davvero così vicini da sentire il battito del nostro cuore . Non vedevo l’ora di svegliarmi la mattina dopo e di dirgli Ti Amo. Si me lo sentivo dentro dovevo sussurraglielo nell’orecchio, impazziva quando gli sussurravo all’ orecchio. 

Mi voltai con il braccio teso per abbracciarlo. Ma sotto le lenzuola niente … tastai nuovamente, pensai che si fosse spostato ma il cuscino era vuoto, era rimasto solo l’incavo sul luogo in cui poggiavano i suoi ricci che formava un’ombra grigia sulla fodera bianca del cuscino.
Non volevo aprire gli occhi, le mie palpebre si rifiutavano di separarsi.
Già una lacrima mi solcava il viso.
La ricacciai indietro.
Mi sedetti bruscamente per un attimo la vista mi si appannò, corsi verso la porta della stanza scesi di fretta le scale presi la felpa di Harry appoggiata sul divano e la misi. 
Controllai in cucina.
Non c’era. 
Spalancai la porta. 
Non era in cortile.
Mi sedetti sui gradini di marmo sotto al portico, non potevo credere che aveva fatto realizzare il mio peggiore incubo, lui quello che io amavo
Io sono stata così ingenua da permettergli di farlo. 
Che idiota, sono stata un idiota. 
Giuro che lo farò andrò davanti ai paparazzi nuda e gli dirò che Harry mi ha messo incinta.

La porta d’ingresso si aprì. Qualcuno ciabattò fino dietro di me.
H: ehy che ci fai in mutande con la MIA felpa qui fuori ???’ mi voltai.
Era la sua voce. 
Era davvero la sua melodiosa voce e il suo meraviglioso sorriso. 
Aveva indosso il mio accappatoio viola e con il cappuccio sollevato che lasciava scorgere dei riccioli bagnati e gocciolanti.
Mi fiondai tra la sue braccia. 
E singhiozzando gli risposi.
I: quello che fai tu con il MIO accappatoio viola qui fuori … non lasciarmi svegliare da sola mai più giuralo! ’
H: lo giuro okay, ma tu non piangere più … ‘ mi baciò in modo davvero dolce e confortante.
I: e da tipo tutta la notte che telo devo dire … ‘E mentre sorridevo pensando alla sua reazione, mi avvicinai al suo orecchio maliziosamente.

‘TI AMO’

mi prese in braccio e mi portò in casa … il resto è rimasto chiuso dietro quella porta.
 
  
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