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Autore: Sweetie616    20/03/2008    2 recensioni
Mi fermai, sorrisi guardandolo in quegli occhi verdi che mi mandavano completamente fuori di testa. Era così buffo... un ragazzino alto e magrissimo, con i capelli lunghi a coprirgli il viso... era bello da impazzire, anche se lui sembrava non rendersene minimamente conto. Presi il foglio dalla mano di Ville e iniziai a leggere...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. Your sweet 666

 

Stoccolma, febbraio 2008

“Asja? Asja... sto parlando con te, mi ascolti?”

Meggie, la mia manager. Siamo in macchina, dirette ad un odioso ricevimento...proprio la stessa sera del concerto degli HIM. E vorrei tanto poter indossare i miei amati jeans e le converse e correre lì, a sentir cantare il mio Ville, invece di trovarmi in una limousine nera tirata a lucido, con un abito da sera di raso e delle scarpe con un tacco altissimo, rassegnata a  sopportare le chiacchiere insulse di gente di cui non mi importa nulla.

“Sì, Meggie...” rispondo, abbastanza scocciata.

“Ecco, brava. Ti stavo dicendo che domani Niko deve proporti un lavoro. Mi raccomando, puntuale. Alle 10 agli Stockholm Studios. Tanto stasera non faremo tardi.”

“Agli ordini, capo” mormoro, prima di perdermi nei miei pensieri.

 

Helsinki,  gennaio 1995

“Asja!” Ville mi corse incontro, eravamo entrambi in ritardo per la prima lezione. “Leggi questa, l’ho scritta ieri sera!”

Mi fermai, sorrisi guardandolo in quegli occhi verdi che mi mandavano completamente fuori di testa. Era così buffo... un ragazzino alto e magrissimo, con i capelli lunghi a coprirgli il viso... era bello da impazzire, anche se lui sembrava  non rendersene minimamente conto.

Presi il foglio dalla mano di Ville e iniziai a leggere.

“I'm killing myself for your love

 and again all is lost

In 777 ways I love you

'til my death do us part ”

 

“Bella, Ville ma…qualcosa di più allegro no?”

Mi mise il broncio. Quel broncio a cui non sono  proprio mai riuscita a resistere. “Uff Asja... non ti sta mai bene niente!” protestò.

“E allora perché continui a farmi leggere le tue canzoni?” lo presi in giro.

“Lo sai, il perché!” rise, stringendomi a sé e stampandomi un bacio sulla guancia.

 

Ecco, è successo di nuovo. Puntualmente, quando sono costretta a fare qualcosa che non mi va, io mi isolo nel mio mondo. E inevitabilmente mi ritrovo a pensare a lui.

“Ma si può sapere che diavolo hai stasera?” chiede Meggie, raggiungendomi nell’angolino che mi sono scelta per starmene tranquilla.

“Niente... sono solo stanca.” E’ solo che vorrei essere da tutt’altra parte...tutto qui. “Ma che lavoro deve propormi Niko? Ne sai qualcosa?”

Mi guarda con l’espressione di chi la sa lunga. “Non so niente. Saprai tutto domani” sorride.

Ce ne andiamo dal ricevimento abbastanza presto. Forse ce la faccio, se corro riesco a vedere l’ultimo pezzo del concerto. Ma l’orologio mi riporta alla realtà: arriverei solo per vederli andar via...di nuovo.

 

“Allora, si può sapere perché mi hai fatto svegliare all’alba?” dico a Niko, che stamattina è particolarmente impaziente. “E poi, tutto questo mistero? Meggie non ha voluto dirmi nulla del nuovo lavoro! Che sta succedendo?”

Niko è’ il mio secondo papà, praticamente...e mi vizia a più non posso.

“Eh, vedrai tesoro... scommetto che non la finirai più di ringraziarmi quando saprai... diciamo che ti ho procurato un lavoro diverso dal solito, niente opere stavolta!”

Lo guardo, perplessa. Ma nel frattempo, gli suona il cellulare.

“ Ah, ecco...sono arrivati”

Sì ma....di chi sta parlando?

 

“Allora Migè, si può sapere perché mi hai fatto svegliare all’alba?”

Spalanco gli occhi. Quella voce la riconoscerei ovunque. Senza contare che ha proprio detto Migè e...ha detto esattamente le stesse parole che io ho detto a Niko. Guardo Niko, smarrita.

“Che cos’è quella faccia? So che li adori... ora hai la possibilità di fare  un duetto con loro!”

“Con V... con gli HIM?” spalanco gli occhi. Nessuno, a parte Klaire,la mia migliore amica dai tempi della scuola, è a conoscenza di ciò che c’è stato (o forse dovrei dire non c’è stato) tra me e Ville. Credo di non sentirmi tanto bene....

Ma Niko non fa in tempo a rispondere, né io a svenire, perché Migè e Ville sono già sulla porta.

 

“Asja...?” esclama entrando, inchiodandomi con quei fantastici occhi verdi che più di una volta mi hanno stregato.

“ V- Ville!” riesco a mormorare.

Beh, non mi aspettavo certo che mi corresse incontro a braccia aperte, ma un’ accoglienza più calorosa...

“Complimenti piccoletta, so che hai fatto carriera!” mi dice Migè, ridendo e abbracciandomi. Mentre Ville rimane sulla porta, impassibile.

“Prego ragazzi, accomodatevi!” Per fortuna che è Niko a fare gli onori di casa, perché io sono completamente imbambolata e fuori di me, e continuo a fissare Ville come se avessi paura di vederlo sparire da un momento all’altro, come accade puntualmente ogni notte, nei miei sogni.

“Seppo mi ha detto che volete riarrangiare “Don’t fear the reaper” , così pensavo: perché non farla cantare ad Asja?” dice Niko.

“Don’t fear the reaper?” ripeto, guardando con gli occhi spalancati prima Niko e poi Ville. Amo quella canzone, amo la voce di Ville quando la canta...quante volte ho sognato di poterla cantare con lui? E ora...

 “Non so se la voce di Asja è adatta per interpretare quella canzone...” dice Ville, freddo.

“Ma se hai sempre detto...” prova ad interromperlo Migè, prontamente fulminato con lo sguardo dal cantante.

“Ville, non importa” lo interrompo “Se pensi che io non sia in grado...”

Che strana sensazione...ci stiamo comportando come due perfetti estranei, come due persone che non si sono mai viste e si stanno studiando per capire se possono fidarsi o meno.

Ville mi ignora completamente.

“Ne riparliamo ad Helsinki, Niko... tra una settimana saremo lì” dice Ville, alzandosi dal divano e uscendo.

Migè mi guarda, sul viso la stessa espressione perplessa di Niko. “Asja, scusa... io non so cosa gli sia preso...”

“Non preoccuparti, Migè, davvero! Sai meglio di me che Ville ha i suoi momenti no...Raggiungilo e... ne riparliamo ad Helsinki. Non so quanto possa valere ma. sarei davvero felice di cantare con voi!”

Lo sto giustificando di nuovo. Come facevo da ragazzina quando lui, nei suoi momenti no, si allontanava da tutto e da tutti senza motivo.

Migè sorrise. “Di cantare di nuovo con noi, vorrai dire” disse, prima di raggiungere Ville.

 

“Qual è il problema tra te e Ville? C’è qualcosa che io non so?” chiede Niko, una volta soli. Mi butto sul divano. “E’ una storia lunga...”

“Abbiamo tempo, il volo è stasera. Non pensavo di creare problemi, sapevo della tua passione per gli HIM e ho pensato che ti avrebbe fatto piacere cantare con loro..”

“Per me è un piacere...forse non si può dire la stessa cosa per Ville e...non posso biasimarlo, in fondo..” sospiro, mentre Niko mi guarda con aria interrogativa.

“Ville era il mio migliore amico, ai tempi della scuola...” inizio a raccontare “No, forse non era solo un amico....”

 

How long we have to wait

For love is fading so slowly

I know it's too late

Oh my god you're so lonely

Your sweet 666

Kiitos!!!!

AnAngelFallenFromGrace: eeh vorrei tanto seguirli anch'io in tour!! La nostalgia non mi passa più...C'è sempre l'idea dei calzini, però... andiamo?? XD

ForgottenTears: grazie^^ stavolta il capitolo è un pò più lungo...spero ti piaccia!!

linkinpark: ormai il Valo è la mia principale fonte di ispirazione!! (chissà come mai!)XD

PamPam: grazie *___*

 

   
 
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