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Autore: queenofpromise    15/09/2013    2 recensioni
Questa è la tortuosa storia di una fan malata che dopo tanti sacrifici incontra il proprio idolo, ma non se ne innamora.
Dal prologo: "E' proprio così, Ian mi ha salvato la vita. Quando? Tante volte. Troppe. Alcune di queste avrei voluto che ci fosse il suo braccio a coprire il mio dopo aver tolto dalla mia mano la lametta, e invece c'era solo la sua foto."
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Epilogo

 

Maggio 2017

Sono passati quattro anni dal mio primo incontro con Ian, e dopo quel giorno l'ho incontrato altre cinque volte: ho partecipato a quattro convention e l'ultima volta è venuto a trovarmi all'ospedale quando ho dovuto subire un altro piccolo intervento. Sì, è proprio così, ci siamo sempre tenuti in contatto. Il giorno del nostro primo incontro ha insistito così tanto per avere il mio numero, ma alla fine è stato travolto dagli impegni e non sono riuscita a darglielo. Dopo qualche settimana il fratello di Michael si è presentato a casa dicendo di aver ricevuto una telefonata da una certa Jessica, l'assistente di Ian. E così siamo riusciti a non perderci di vista.
Durante il nostro ultimo incontro abbiamo parlato un sacco come se fossimo stati due amici del cuore, ed ha compiuto un gesto che mi ha lasciata senza parole. Non me ne capacito tutt'ora. Avete presente la maglia che ha indossato al Celebrity Beach Bowl nel 2013? Quella blu, con la scritta “Somerhalder” e il numero 35 sulla schiena? Ecco, me l'ha regalata e mi ha detto che era già da un po' di tempo che voleva farlo. Ora quella maglia è appesa nel salotto della mia nuova casa, la mia casa. Anzi, la nostraIo e Christian adesso viviamo insieme, e tra meno di un mese ci sposeremo. Tra quattro mesi, invece, nascerà la nostra prima bambina. La chiameremo Rebecca.
Chi l'avrebbe mai detto? Quattro anni fa ero un'adolescente finita per sbaglio sulla strada dell'autolesionismo, che sperava di guarire e di poter incontrare il proprio idolo e non pensava di potercela fare da sola. Oggi invece sono una normalissima ragazza di 21 anni che sta per sposare il ragazzo che ha amato dal loro primo incontro e porta in grembo il frutto del loro amore. Oggi sono una ragazza forte, ma forte davvero. E sono contenta, più di quanto mi aspettassi. Sinceramente, quando avevo 17 anni non pensavo che avrei mai trovato né il ragazzo giusto né la felicità; ma mi sbagliavo, perchè quella terribile esperienza con l'autolesionismo è stata solo l'inizio del mio cammino verso la felicità. Ho incontrato il mio idolo, sono diventata sua amica, sono tornata insieme ad un ragazzo fantastico, ho fortificato il rapporto con la mia famiglia, mi sono diplomata, mi sono iscritta all'università e sto studiando per diventare un'interprete, sto per sposarmi e per diventare mamma. Non è così che mi ero immaginata la mia vita, ma sono contenta che sia andata così. Più che contenta.

Sono seduta sul divano, aspetto che Christian torni dal lavoro mentre faccio zapping nella speranza di trovare qualche programma interessante. Come al solito, in tv non c'è nulla di nuovo. Premo un'ultima volta quel tasto prima di crollare in un sonno profondo...talmente profondo che non mi accorgo nemmeno del chiasso che proviene dalla camera degli ospiti fino a quando non mi sveglio. Ancora intontita mi avvicino lentamente alla stanza, cercando di stare attenta a non fare rumore. Mi si gonfia il cuore quando, da dietro lo stipite della porta, osservo il mio futuro marito che gioca all'aeroplanino con Joseph, il nostro primo nipotino.
-Jojo, sai che secondo me c'è qualcuno che ci sta spiando?- sussurra Christian all'orecchio del piccolo.
-Chi è? Chi è? CHI E'?!- strilla Joseph guardandosi intorno divertito. Ha quasi quattro anni, ma della vita ha già capito tutto. Sfrutta qualsiasi situazione per far capire a chi gli sta intorno che bel caratterino ha. Joseph è un bambino molto vivace e furbo, qualità che ha senza dubbio ereditato da Betta. E' il mio tesorino, l'ho amato da quando Betta mi ha detto che il test era positivo.
-Andiamo a vedere chi è che ci sta guardando?- gli domanda dolcemente Chris.
-Sì sì zio andiamo andiamo!- batte le manine per la felicità. Christian lo stringe e cammina lentamente verso la porta. Appena mi vede, Joseph mi si lancia addosso strillando. Io lo stringo sorridendo.
-Ciao ometto...- lo saluto stampandogli un bacio sulla fronte.
-La zia guardava noi!- urla sorridendo rivolto a Christian, e lui lo accoglie di nuovo tra le sue braccia prima di avvicinarsi a me per schioccarmi un bacio.
-Bentornata nel mondo dei vivi...- mi sussurra strizzando l'occhio ed io faccio un cenno con la testa indicando Joseph. -Avevo voglia di stare un po' con lui, fino a stamattina ne avevi voglia anche tu, così sono passato a prenderlo...stasera Betta viene a recuperarlo.- si giustifica.
-Hai fatto bene, dobbiamo abituarci ad avere i nani in giro per casa.- gli sussurro gettandogli le braccia al collo sorridendo. -Vieni, andiamo sul divano e guardiamo “Cars”, magari riusciamo a farlo stare tranquillo per un po'...- gli dico prendendolo per mano e trascinandolo verso il salotto mentre Joseph si diverte a spettinargli i capelli.
Dopo dieci minuti di film il piccolo si addormenta magicamente ed io ne approfitto per appollaiarmi tra le braccia di Christian che mi stringe prima di accarezzarmi la pancia già abbastanza evidente.
Eravamo su questo divano quando mi ha chiesto di sposarlo, otto mesi fa...

-Sai, amore, è bellissimo vivere in una casa tutta nostra, con nessuno che ci gira intorno, senza dover tener conto degli orari imposti dagli altri...possiamo fare quello che vogliamo, quando vogliamo...- mormora con una luce maliziosa negli occhi.
-Volevi dire “possiamo farlo quando vogliamo”...cosa ti importa del resto?- gli rispondo sorridendo e comincio a stuzzicarlo pizzicandogli le guance.
Siamo sdraiati sul nostro nuovo divano, ancora senza vestiti addosso, e lui sta sputando qualsiasi parola gli passi in testa. Adoro questi momenti; siamo entrambi così spensierati e rilassati...qualsiasi cosa diciamo non viene presa sul serio, parliamo come due ragazzini di tredici anni.
-Ma tu...tu come ti vedi tra dieci anni?- mi domanda puntando gli occhi nei miei e fermando la mano che mi stava accarezzando al centro della mia schiena. Capisco che è serio, lo capisco dallo sguardo.
-Tra dieci anni... vorrei essere sposata, avere già uno o due figli, un lavoro...- mormoro accarezzandogli il viso. -Come mai questa domanda? E tu, invece, come ti vedi tra dieci anni?- domando scrutando il suo volto. Ha la fronte corrugata, sta pensando a qualcosa di importante.
-Così, mi andava di chiedertelo... Io tra dieci anni... mi vedo qui, con te, e i nostri tre figli che giocano sul tappeto in salotto mentre noi due li osserviamo dal divano... vedo te e i nostri marmocchi sulla porta ad aspettarmi quando torno dal lavoro, i bambini che vengono a svegliarci strillando la domenica mattina perchè vogliono andare al parco...- risponde. Sembra che non abbia pensato prima di buttar fuori queste parole. Non mi guarda più negli occhi; ora il suo sguardo è fisso sulle nostre mani intrecciate all'altezza del suo sterno. -Tra dieci anni mi vedo ancora innamorato pazzo di te, come lo sono ora.- sento una nota di preoccupazione nella sua voce e stacco la mano dalla sua per prendergli il viso e costringerlo a fissarmi.
-C'è qualcosa che non va, Chris?- gli chiedo con un tono dolce ma al tempo stesso severo. Lui mi fissa sbalordito, sembra non comprendere le mie parole. -E' successo qualcosa? Ho fatto o detto qualcosa che non avrei dovuto fare o dire?- questa volta alzo leggermente la voce.
-No...scusami se ti ho portato a pensare questo...Non è successo nulla, tranquilla...- mi rassicura scostandomi una ciocca di capelli dal viso e sorridendo sereno.
-E allora cosa significano queste domande?- chiedo trattenendo a stento le lacrime. Ho paura, paura sul serio.
-Ti andrebbe di passare il resto della tua vita con me? Così magari tra dieci anni potremmo fare insieme quello che stiamo immaginando in questo momento...- dice prendendomi la mano e poggiandola sul suo cuore. Sto piangendo senza un motivo, e non riesco a distinguere le emozioni che sto provando. Paura? Gioia? Rabbia? Preoccupazione?
-C-cosa significa?- mormoro guardandolo negli occhi.
-Mi vuoi....Nina, mi vuoi sposare?- sussurra con il suo tono di voce dolce e pacato. Ok, mi gira la testa e credo di essere vicina allo svenimento. Ora ho anche la vista annebbiata; ma credo che questo sia per le lacrime.
-Oh mio dio...aspetta un secondo... Tu, stai chiedendo a me se voglio sposarti?- biascico cercando di ricompormi. Lui annuisce con il sorriso stampato in faccia. -Oh mio dio...oddio...- mi lancio su di lui e comincio a riempirlo di baci ovunque, sulla fronte, sulle guance, sulle sue morbidissime labbra... Mi fermo solo un istante per guardarlo negli occhi, e con la voce che trema a causa del pianto tento di recitare il mio discorso. -Christian, amore mio... Mi sono innamorata di te la prima volta che ci siamo incontrati, e da quel santo giorno non ho mai smesso di amarti... mai. Ma alla fine, anche quando ci siamo lasciati per quel breve periodo, tu ci sei sempre stato, mi hai sempre capita e sostenuta e nel giorno più bello per me tu eri lì come sempre e hai voluto vivere insieme a me quell'esperienza importantissima, e sai benissimo quanto abbia apprezzato quel tuo gesto. Mi hai accompagnata alle convention, mi hai asciugato tutti quei litri di lacrime che ho versato perchè mi mancava Ian ed avevo paura di trascurarti e perderti di nuovo, e non c'è cosa che più desideri di una vita con te. Quindi... voglio diventare tua moglie il prima possibile.- dichiaro fissandolo teneramente. Non mi dà il tempo di asciugarmi le lacrime e mi attira verso di sé per baciarmi appassionatamente.

-A cosa pensi?- domanda dolcemente giocando con una ciocca dei miei capelli.
-A questo...- gli mostro la mano sinistra che ospita l'anello di fidanzamento che mi ha regalato due giorni dopo avermi fatto la proposta. -Eravamo proprio qui quando mi hai fatto la domanda più bella del mondo.- mormoro girandomi per guardarlo negli occhi e sfoderare il mio sorriso migliore.
-La domanda più bella del mondo, eh?- sussurra prima di stamparmi un bacio sulla fronte.
-Esattamente...-
-Lo sai che non avrei mai potuto immaginare di arrivare fino a qui con te? Non credevo che sarei mai riuscito a superare quell'ostacolo...- sussurra di nuovo accarezzandomi il viso.
-Quale ostacolo?- domando sistemandomi meglio accanto a lui.
-Ian... Voglio dire, ci siamo lasciati perchè io non tolleravo che tu calcolassi più lui che me... E invece poi sono venuto fino ad Atlanta con te e la tua famiglia perchè tu stavi per incontrarlo, e ti ho accompagnata alle convention, e sono stato io a proporti di invitarlo al matrimonio...- lo dice d'un fiato, fissando il pavimento. Gli alzo la testa e lo guardo intensamente negli occhi.
-Lo dici come se te ne vergognassi... Sono contenta di vedere quanto sei cambiato, quanto sei maturato. In fondo eravamo due ragazzini quando ho cominciato a seguire Ian, quando abbiamo cominciato a frequentarci, ora invece siamo quasi adulti ed è normale che alcune cose siano cambiate... Sinceramente nemmeno io pensavo che potessi superare quell'ostacolo, ma ce l'hai fatta e non mi hai delusa, come sempre. E io ti amo da morire per questo, Christian...- lo rassicuro e lo stringo in un abbraccio lasciandolo leggermente spiazzato. Quando finalmente anche lui si decide a ricambiare l'abbraccio veniamo distratti da una risatina che risuona quasi malefica. Ci stacchiamo e guardandoci intorno notiamo il piccolo Joseph che ride cercando di nascondersi sotto la copertina per poterci spiare senza essere scoperto. Mi avvicino cautamente a lui e sollevo velocemente la copertina.
-Ma guarda un po' questo spione...- dico rivolta al bimbo che prende a ridere più forte. Lo prendo in braccio e lo riempo di baci fino a quando lui mi supplica di smettere. -Una volta ti piacevano le coccole...- gli sussurro.
-Sì, le coccole, ma i baci no zia...- mi ammonisce sfiorandomi il naso con un dito. -Tu e zio siete belli.- dice distrattamente mentre gioca con il ciondolo che porto al collo dall'ultima convention.
-Ah sì?- chiedo sorridendo.
-Sì...bellissimi...ma tu di più.- sussurra rivolgendomi un sorriso radioso. Lo stringo forte e gli lascio un bacio sulla testa.
-Li porti tu gli anelli a me e zio quando siamo in chiesa?- gli chiedo sedendomi accanto a Christian e facendolo accoccolare sulle mie ginocchia.
-Se vuoi tu sì.- risponde senza smettere di sorridere a me e a Christian.
-Ma certo che voglio, mio piccolo principino.- gli dico pizzicandogli il naso e appoggiandomi meglio a Chris.
-Zia, ti voglio bene. E anche a zio.- mormora Joseph stringendoci in un abbraccio.
-Te ne vogliamo anche noi, uomo.- risponde Christian spettinandogli i capelli con il sorriso da ebete sulle labbra. Ed io non posso fare altro che lasciar cadere due lacrime mentre li osservo con il cuore gonfio di gioia.
Non avrei mai pensato che bastassero un ragazzo, un idolo, un bambino nella pancia ed un nipotino a rendermi così felice. Tra poco tempo sarò moglie e mamma, e al contrario del resto delle donne, sono due parole che non mi spaventano, anzi, mi rendono orgogliosa. Orgogliosa perchè so che c'è qualcuno che mi ama davvero e vuole prendersi cura di me per il resto della vita ed è fiero di me per i traguardi che ho raggiunto e per le barriere che ho superato; orgogliosa perchè in soli quattro anni sono mentalmente cresciuta così tanto e mi sento finalmente pronta a prendermi alcune responsabilità, tra cui quella di una nuova vita che sta pian piano crescendo dentro di me e che presto potrò avere tra le braccia. Questa bambina sarà la prova del mio cambiamento, e sarà anche l'ultimo componente della mia vita felice. Dopo di lei, i suoi fratellini.
Pensavo che l'incontro che ho tanto sognato con Ian servisse solo a togliermi uno sfizio, e invece quell'incontro è stato l'inizio del mio cammino verso la felicità. Non credevo che un giorno sarei stata davvero felice, e invece adesso eccomi qui, a ringraziare ancora una volta Ian per avermi salvata. In fondo, è grazie a lui se nel mio periodo più buio ho capito che non sono mai sola, che un posto nel mondo c'è anche per me, per quanto piccolo possa essere è comunque lì. E potrò dirgli grazie ancora una volta, nel giorno più importante della mia vita, il giorno del mio matrimonio. Lui sarà lì, mi vedrà con l'abito bianco mentre percorrerò la navata insieme a mio padre e mentre infilerò l'anello al dito di Christian, anche quando ballerò con il piccolo Joseph e mi siederò sfinita accarezzandomi la pancia per calmare Rebecca.
Ian mi vedrà, e finalmente saprà che se sono arrivata fino a qui è anche grazie a lui.

 

 

NOTA AUTRICE

E così abbiamo concluso!
Mi scuso ancora una volta per il ritardo ma i giorni precedenti l'inizio della scuola e la prima settimana mi hanno creato un po' di confusione e sono stata presa da un sacco di altre cose che mi hanno impedito di tirare fuori una cosa decente.
Questa volta non so cosa dire, siamo sempre alle solite... A questa ff tengo particolarmente perchè è interamente basata su quella che è stata la mia vita in passato e sul mio sogno, e mettere tutto per iscritto non è stato sempre facile, le emozioni si facevano sentire sopratutto quando mi toccava scrivere di alcune esperienze che ho vissuto davvero, ma ce l'ho fatta, perchè scrivere è una delle mie più grandi passioni e volevo creare qualcosa che c'entrasse con la mia storia. E' la prima che pubblico su un sito in cui può essere anche criticata e spero di non aver combinato guai, come spero che vi sia piaciuta.
Credo che tornerò molto presto, ho già due o tre idee che mi girano in testa e non vedo l'ora di avere un momento libero per cominciare a svilupparle.
Ah, un'ultima cosa.

Voglio ringraziare Payson98 che mi ha sempre sostenuta e non ha fatto mai mancare i suoi pareri ed i suoi consigli!

A presto!

 

Nina

  
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