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Autore: horanadorable    15/09/2013    2 recensioni
“Tesoro, quando arrivi da Jen mandami un messaggio..”urlo mia madre dalla cucina.
“Mamma, ma è dietro l'angolo..”risposi quasi in un sussurro.
“Josette, sei a conoscenza delle sparizioni che stanno bersagliando Holmes Chapel, ti prego, mandami quel messaggio”disse mia madre con gli occhi lucidi.
Abbassai lo sguardo”Ok mamma”sussurrai per poi uscire, e chiudermi la porta dietro.
Quel messaggio non arrivò mai, e neanche io.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                     Darkness and light.
Due giorni prima.
Il suono acuto della sveglia,riecheggiò nelle mie orecchie,con non troppo difficoltà,la spensi,infondo ero sveglia da almeno tre ore.
Mi sedetti sul letto e appoggiai i piedi nudi sul pavimento della mia camera,a quel contatto un brivido mi percorse la schiena,cercai subito con gli occhi le pantofole,non trovandole,sbuffai alzandomi,presi le prime cose che mi capitarono in mano,e mi chiusi in bagno.
Entrai in doccia,e dopo solo dieci minuti uscii dal bagno già vestita.
Guardai il mio riflesso nello specchio,sul mio viso-fin troppo chiaro e pallido-sotto quei occhi tanto simili hai suoi,stonavano occhiaie violacee,niente trucco,le labbra screpolate,possono far pensare al freddo,menomale,nessuno sapeva che andavo ogni sera,prima di mangiare al parco,o anche l'incessante vizio che ho nel morderle,con il disperato tentativo di non piangere,almeno non davanti a mia madre,per il resto ero come sempre,vestita rigorosamente,di colori scuri .Una maglietta degli ACDC mi ricadeva morbida,fino ai fianchi,mentre le gambe fin troppo lunghe,erano ricoperte da un leggins nero,semplice,ai piedi,le solite converse bianche,per il mio primo giorno di scuola,andava più che bene.
Scesi le scale,e subito l'odore dei cupcake mi inebriò.
“Hai fatto i cupcake..non li fai da quando..”dissi,in un sussurro.
“Lo so,non ti mancavano?”rispose dolcemente,ma con la voce tremolante.
Annuii piano,e poi mi sedetti sulla panca di legno,situata affianco al tavolo.
Mangiai uno,o forse due cupcake,per quanto mi mancassero,avevo sempre lo stesso pensiero,“lui”.
Dopo aver finito,mi alzai.
“Mamma io vado,a dopo”dissi piano,sulla soglia della porta.
“Tesoro aspetta”urlò mia madre dalla cucina,e dopo poco la vidi raggiungermi.
Feci un segno col capo per invitarla a continuare.
“Josette ti prego,stai attenta”mi abbracciò lei.
“Tranquilla ”abbozzai un sorriso,forzandomi di farlo sembrare reale,per poi baciarle una guancia e uscire.
Da quando mio fratello..era scomparso,non era più la stessa,e sicuramente neanche io lo ero,ogni notte,ogni santissima notte,gli incubi mi assillavano,vedevo lui,lui che mi urlava di aiutarlo mentre una mano enorme lo trascina via da me,e io non riuscivo a muovermi,urlavo,urlavo,ma nessuno mi sentiva,e poi,mi svegliavo piangendo,e respirando a fatica,non riuscendo più ad addormentarmi,scendevo in salotto,e mettevo i video di quando eravamo piccoli,di quando lui mi rincorreva,mi prendeva di peso e mi buttava in piscina,e piangevo,piangevo perchè le lacrime ormai erano le mie uniche vie di fuga,piangevo per togliere tutto lo sporco,che cera in me,piangevo perchè,la consapevolezza,di essere stata io la causa della sua scomparsa,mi opprimeva,mi soffocava,e pian piano mi stava schiacciando,stritolando,riducendo in mille minuscoli pezzettini,erano passati ormai due mesi,da quel maledetto venti giugno,e la speranza,che un giorno lui,sarebbe tornato,si affievoliva,man mano che scorreva il tempo,e se sarebbe tornato anche se mi avesse evitato,come faceva da ormai quattro anni,non mi sarebbe più importato,io volevo solo indietro mio fratello.
Mi risvegliò dai miei pensieri,il rumore dello scuolabus.
“Merda”imprecai.
Iniziai a correre.
“Si fermi,la pregoooo”urlai,ma il conducente,non sentiva,già troppo lontano.
“Iniziamo bene”pensai.
Il suono di un clacson mi fece voltare lo sguardo.
Da una macchina nera,poco lontano da me,si sbracciava la mia professoressa di Chimica,mi avvicinai lentamente,giunta davanti al auto:
“Tomlinson,vedo che ha perso lo scuolabus,dai sali”disse cordialmente lei.
“Veramente?”lei annuì”oh grazie.”dissi salendo nel auto.
La professoressa Smith insegna chimica,è sempre stata la mia preferita,giovane,dolce,solare,non una burbera,mestruata come la Reclif.
“Ho saputo di tuo fratello,mi dispiace tanto...”disse per poi puntare lo sguardo alla strada,e partite.
Sorrisi,fintamente trattenendo le lacrime.
Per tutto il viaggio,non parlammo,solo silenzio.
“Arrivati”mi sorrise la Smith.
“Grazie,arrivederci.”dissi io aprendo la portiera,e scendendo.
“Ci vediamo a lezione.”detto questo la Smith,chiuse la macchina e si incammino,nel giardino.
Aspettai li davanti al cancello il mio migliore amico Harry,ma non arrivò.
“Sarà già in classe”pensai.
Mi incamminai fino a raggiungere il portone di legno,entrai,era identica al anno scorso se non per una piccola bacheca con tutte le foto e i nomi dei ragazzi scomparsi.
Mi avvicinai titubante,erano scomparsi almeno sette ragazzi,e ormai avevano perso tutti la speranza,anche se solo due corpi erano stati ritrovati,circolano voci,che un serial killer si divertisse ad uccidere adolescenti,altri insinuavano che un pazzo che rapisce,turtura,e uccide le sue vittime,fosse a Holmes Chapelio..beh,io non pensavo a nulla,speravo solo che mio fratello tornasse..
Iniziai a leggere i nomi.
-Zayn Malik,scomparso il tre settembre 2012,stava andando a casa del padre.-lo conoscevo,essendo gemello della mia migliore amica,quando andavo da lei,lo vedevo,un sorriso,e un ciao nulla di più,in più era uno dei migliori amici di mio fratello,stavano sempre insieme.
-Kile Sanders,scomparso il dodici agosto 2012,stava andando al cinema.-non so chi sia,non l'ho mai visto,affianco in piccolo cera scritto “ritrovato corpo”..
-Liam Payne,scomparso il sedici maggio 2012,stava facendo la sua corsa serale.-le sparizioni sono iniziate a maggio,dev'essere stato uno dei primi a scomparire,anche lui era uno dei migliori amici di Lou.
-Samantha Jons,scomparsa il diciannove settembre 2012,era a casa da sola.-e scomparsa..ieri,andava nel mio corso di fisica,era sempre sola..
-Naya Tomas,scomparsa il quindici aprile 2012,era andata a buttare la spazzatura.-andava nel mio corso di biologia,e dinuovo “ritrovato corpo” in piccolo affianco.
-Louis Tomlinson,scomparso il venti giugno 2012,stava andando a prendere la la sorella-ed è per questo motivo,che il senso di colpa non mi dava pace ,se non mi fossi messa nei casini quella notte con Natan,mia madre non gli avrebbe detto di venirmi a prendere come sempre,e in questo momento lui sarebbe con i suoi amici,non dovunque sia ora.
Un piccola lacrima,attraversò il mio volto per poi cadere rovinosamente per terra,mi affrettai ad asciugarla.
Il suono della campanella,mi svegliò,da quel momento di debolezza,ormai di routine per me.
Chiesi ad una segretaria i miei orari e il numero di armadietto,e dopo aver letto la lezione e aver messo,lo zaino e i libri che non mi servivano nel armadietto,mi avviai verso la mia classe.
Presi posto nel ultimo banco,vicino alla finestra a destra,mi guardai intorno,perchè Harry non cera?
Il prof.Anderson entrò,un sorriso malinconico apparì sul suo volto.
“Salve ragazzi”disse.
Iniziò la lezione,scarabocchiai il mio blook notes,poi il suono di un colpo alla porta,mi fece alzare lo sguardo,una bidella,dal aria distrutta entrò,consegnò qualcosa al professore,e poi usci.
Anderson,abbassò lo sguardo,lessè il documento,e poi rialzò gli occhi.
“Ragazzi,ieri sono scomparsi altri due alunni-titubò un attimo-Harry Styles,e Niall Horan”disse serio,ma si poteva vedere benissimo il dispiacere sul suo volto.
Il mondo mi crollo addosso,come un macigno incontenibile,mi morsi violentemente il labbro.
“Prof. Non mi sento bene,posso uscire?.”dissi quasi in un sussurro,mentre abbassavo lo sguardo,cercando di fermare le lacrime.
“Certo,vada pure”disse,per poi continuare la lezione.
Camminai fino alla porta del aula,la chiusi dietro di me,feci qualche passo,ma le mie ginocchia cedettero,caddi con un tonfo,mi strisciai fino al bagno delle ragazze,mentre,ormai,nel corridoio riecheggiavano singhiozzi,incessanti.
Mi alzai tremolante,aprii la porta,e mi fiondai dentro un gabbiotto.
E piansi,piansi talmente tanto,da pensare che ormai le miei riserve d'acqua fossero finite,non poteva essere,mi avevano portato via tutto.
Harry,oh lui, ce sempre stato,in qualunque momento,in qualunque luogo io andassi lui era li,con me,a consolarmi dopo una rottura,a sgridarmi se facevo qualcosa di stupido,facevamo tutto insieme,dal prendere in giro la Raclif- a quel pensiero un sorriso amaro,si dipinse sul mio volto-ricordo quando lei ci urlò “coppia di idioti depravati”al secondo anno,ed io come una cretina mi ero messa a ridere davanti a lei,con Harry che borbottava di stare zitta,senza di lui,non ce l'avrei fatta,senza di lui,mi sarei spenta,Harry,era l'unico che era riuscito quel fatidico,giorno di tre anni fa,a non farmi entrare in depressione,dopo la litigata con mio fratello,e la morte di mio padre,e della mia sorellina Felicity, senza di lui...io non ero nulla,come una sola batteria per un telecomando,ne servono due per farlo funzionare,invece io ero sola.
Presi il cellulare.
2 chiamate perse,3 messaggi.”lessi quel poco che i miei occhi mi concedettero,strano,di solito nessuno mi cerca.
Aprii il primo:
DA:Jennifer A:Josette. Ora.09.46 data.20/09/12
Ehi..Jo,ti va se ci vediamo dal uscita dopo le lezioni?ti devo parlare..”Jennifer Malik,ragazza piccola e minuta ,occhi marroni,non di quel marrone semplice,un marrone misto al caramello identici a quelli del fratello e capelli rossi tendenti al arancio,che forse erano l'unica cosa che non aveva in comune col gemello Zayn,la conobbi al asilo,siamo amiche da allora,ci chiamavano le doppie J,e questa cosa mi è sempre piaciuta,era la fidanzata di Lou,lei e mio fratello erano inseparabili stavano sempre insieme,come due calamite,a provato mille volte a farmi far pace con Louis,ma lui non voleva,e non lo biasimo,sapete,chi vorrebbe una sorella come me?acida,fredda,una merda,in parole semplici.
Harry e lei sono le poche persone che ancora mi sopportavano,purtroppo da quando suo fratello e Lou sono scomparsi,non è più la stessa,si è spenta,come me,dal tronde,e avrei voluto che almeno lei fosse rimasta forte,invece no,ha mollato.
DA:Josette A:Jennifer. Ora.11.23 data.20/09/12
Ehi..certo che mi va,a dopo.
Il secondo mi fece piangere ancora di più,avrei voluto leggerlo ieri sera,invece no,avevo dimenticato il cellulare in casa,ed ero andata al parco.
DA:Harry A:Josette. Ora.20.55 data.19/09/12
Ehi bellissima,ci vediamo,tra dieci minuti dal ponte a due minuti da casa tua,ti aspetto..xx
Le X che io detestavo ma lui,per farmi un dispetto,le metteva comunque-piansi ancora più forte se possibile.-
“Due chiamate perse:Harry <3”urlai dalla rabbia.
Lessi l'ultimo messaggio.
DA:Harry A:Josette ora.23.06. Data.19/09/12
Jo,sono due ore che ti aspetto..dove sei?ora torno a casa,ci vediamo domani a scuola,dopo le due ore ad aspettarti ci vorrà un scusa plausibile per perdonarti...buonanotte Josettina-solo lui mi chiamava così-ti voglio bene.
Gli risposi,consapevole che non ci sarebbe stata una risposta da parte sua.
DA:Josette A:Harry Ora.11.25 data.20/09/12
Harry,mi dispiace così tanto,è tutta colpa mia se fossi venuta non saresti un altro nome,senza una storia,ti voglio bene,e te ne vorrò sempre,per sempre tua,Josette.
Piansi ancora per un tempo indefinito,fino a quando la campanella della fine delle lezioni,risuonò per tutto l'istituto.
Mi alzai,appoggiai i palmi delle mani sulla lastra di marmo freddo del lavandino,e mi guardai allo specchio,gli occhi ormai avevano raggiunto un rosso acceso mentre le guance erano rigate dai segni inconfondibili delle lacrime,sciacquai il viso con l'acqua ghiacciata,dopo di che mi girai,appoggiai la mano nella maniglia,e spinsi,ormai non cera nessuno nei corridoi,mi ricordai di Jennifer e corsi verso l'uscita.
Era li,su una panchina con le cuffie nelle orecchie e gli occhi chiusi,picchiettai un dito sulla sua spalla,si tolse le cuffie e alzò lo sguardo,guardai i suoi occhi,ora le occhiaie contornavano sia i miei,che i suoi di occhi,guardai il suo sguardo,distrutto,uguale al mio.
“E-hi come stai?”sussurrò guardando il suolo.
“Jen,-come vuoi che stia?male,uno schifo,vorrei urlare,rivoglio mio fratello,rivoglio il mio migliore amico rivoglio la mia vecchia vita-bene”abbozzai un sorriso,che anche un muro si sarebbe accorto della falsità di esso.
“Jo,ti va un giorno di venire da me?magari...possiamo guardare un film,come hai vecchi tempi,magari domani,se ti va..”alzò lo sguardo e si sforzo ad alzare un lato della bocca,e li potei vedere i suoi occhi,talmente rossi,gonfi..stanchi,l'abbracciai distinto.
Una lacrima solco le sue guance,poi due,poi tre,poi tutte quelle lacrime represse da lei durante la giornata,poterono essere liberate,e lo stesso successe a me.
Rimanemmo li,ferme,davanti a quel cancello arrugginito a piangere..
Dopo un tempo indefinito mi staccai,ormai non cera più nessuno nel piccolo cortile davanti al liceo.
“Mi dispiace così tanto,per Zayn,Jen.”dissi in un sussurro spezzato dalle lacrime.
“Mi manca così tanto,Josette.”rispose a fatica,per colpa dei singhiozzi.
“E anche Harry,chi altro ci vogliono portare via?”urlò scossa dai singhiozzi.
Morsi violentemente il labbro inferiore a quel nome,mi asciugai le ultime lacrime con la manica del giubbotto di pelle,poi le presi la mano,lei asciugò a sua volta le lacrime.
“Forza,Jen,noi ce la faremo”dissi piano,per paura di poter far sentire ancora il mio tono tremante.
Lei annui quasi impercettibilmente.
Ci incamminammo,fino a quando non arrivammo davanti a casa sua,la salutai,con un bacio sulla guancia,e poi mi incamminai,per il vialetto che portava davanti,al giardino,di casa mia.
E proprio mentre girai l'angolo vidi l'ombra di un ragazzo,sui vent'anni,guardare,dentro casa,dalla finestra di camera mia,si girò per guardarsi intorno e li io mi immobilizzai,ogni muscolo,ogni osso,ogni cellula del mio corpo,si era fermata,quegli occhi,così fottutamente identici ai miei.
E cosi mi ritrovai a correre incontro a quella sagoma,non sapendo se fosse uno scherzo della mia immaginazione,o se fosse vero.
“Louis”urlai con tutto il fiato che avevo in corpo,mentre le lacrime scorgavano capiose dai miei occhi
La sagoma si girò di scatto verso di me,mi guardò,e poi scomparve come in una illusione,e io ero li a darmi della stupidà,del idiota,per aver solo pensato che lui fosse tornato,le gambe,che ormai sembravano gelatina,cedettero al peso del mio corpo,che in quel momento sembrava un macigno,e mi ritrovai stessa per terra a piangere,mi addormentai li,cullata dal vento.

 
Josette non senti quella frase,e anche se fosse stata sveglia non l'avrebbe potuta udire,troppo fievole,per poter capire anche solo un parola,quella frase era solo un sussurro.

 
Ci rivedremo Josette,presto,molto presto.”solo un sussurro,spazzato via dal vento.

 
 
 
 
 
 
 
 

 
HEI PIPOL
Salve a tutteeeee,questa è il primo capitolo
e tutta l'estate che lavoro su questa storia
e finalmente eccola,yhee.
Il banner è in preparazione lol.
Nella ff ci saranno licantropi,vampiri,demoni,streghe,zombie,angeli,fate,sirene ecc..
si la storia sarà abbastanza particolare.
Anyway,mi farebbe veramente piacere sapere
cosa pensate di questa storia,almeno potrò migliorare c:
Anche le critiche vanno bene,le accetto come consigli.
Ok basta parlare,al prossimo capitolo lol.
 

Josette:
Jennifer:

 
                       BYEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!
  
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