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Autore: Il giardino dei misteri    15/09/2013    4 recensioni
Sara Orlandi frequenta il quinto liceo scientifico in un paese di tremila anime ed è sempre stata sola. Suo padre non ha mai voluto sapere niente di lei, abbandonando sua madre prima ancora che nascesse, e sua madre, beh, l'ha dovuta crescere da sola. Ma non è mai riuscita veramente a fare la madre. A quarant'anni pensava a truccarsi, uscire il sabato sera e andare alla ricerca dell'anima gemella. E Sara, se l'era spesso dovuta cavare da sola.
A scuola era anche peggio. Tutti la ignoravano e la trattavano male, prendendola di mira. La prima di Eleonora, la ragazza più odiosa e subdola dell'Istituto, che si prendeva gioco dei ragazzi come se fossero soldatini.
E poi, c'era Luca, tanto bello quanto stronzo. Il ragazzo per il quale Sara aveva preso una cotta colossale dai tempi delle medie. Luca ha sempre ignorato la presenza di Sara. Se ne ricordava solo per i compiti o per essere aiutato, fino a quando un giorno una strana passione li unisce ...
Spero che vi piaccia. Buona lettura ^.^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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XXIII.

 

Quella mattina furono i raggi del sole a svegliarmi. Mi sentii inizialmente frastornata e confusa e dapprima non ricordai cosa mi fosse successo. Poi, mi vidi vestita e ancora truccata dalla sera precedente e capii tutto.

Mi ricordai improvvisamente ciò che non avrei voluto ricordare : Luca ed Eleonora. Ciò che avevo visto mi aveva fatto troppo male. Come avevo potuto essere così stupida? Mi ero ferita con le mie stesse mani, quasi. Cosa credevo, che Luca rinunciasse così facilmente ad Eleonora? Ero stata veramente una cretina. Non dovevo mai e poi mai accettare che Luca stesse contemporaneamente con me e con lei. Era certo che questo avrebbe finito col farmi male. E questa volta il male, me l’ero cercata da sola!

Certo, Luca aveva le sue colpe, ma anche io avevo le mie. Ad ogni modo, non volevo vederlo. Non volevo manco sentirlo nominare. Lo odiavo. Come aveva potuto farmi una cosa del genere?

Una lacrima mi scese lungo la guancia sinistra. Me la asciugai rapidamente, ripromettendomi di non piangere più per lui. Sarebbe stato ridicolo. Piangere per le persone che non ci meritano è stupido, perché loro non penseranno mai alle lacrime che abbiamo versato per loro. Non gliene frega niente di noi. Potremmo anche morire per loro, loro non si scomoderanno.

Decisi, quindi, di non piangere. Anche perché di lì a poco avrei dovuto affrontare degli esami. Quelli che avrebbero deciso la mia vita. Non potevo stare lì a piangere o pensare cosa fare. Adesso dovevo solo pensare che avrei dovuto essere pronta e lucida per sostenerli.

 

Andai in bagno. Presi un grosso respiro e mi preparai ad affrontare la giornata. Dovevo essere concentrata al massimo e non pensare minimamente a Luca. Non potevo rischiare di sbagliare tutto. Dovevo essere razionale! Mi vestii in fretta, sistemai il trucco ed i capelli, presi una fetta biscottata con la marmellata al volo ed uscii di casa. Mia madre mi baciò e mi fece un grosso in bocca al lupo. Ne avevo tanto bisogno.

Più camminavo e più l’ansia cresceva. Il cuore iniziò ad accelerare i suoi battiti, iniziai a sudare e sentire caldo, iniziai a tremare e ad essere nervosa.

Quando arrivai a scuola, la pressione aumentò ancora di più. Tutti i miei compagni ed i ragazzi delle altre sezioni erano intenti a ripassare le ultime cose e tutti condividevano la mia stessa ansia e paura, altri si domandavano quali potessero essere le possibili tracce e quali avrebbero potuto scegliere. Io, mi sedetti vicino al muretto. L’ansia cresceva sempre di più. Era qualcosa di pazzesco. Non riuscivo a controllarla. Pregai che quel momento terminasse presto. Una volta entrata in classe, la mia ansia sarebbe sparita, per lasciare posto alla concentrazione e all’impegno. Poco dopo, fummo richiamati dal suono della campanella. Su i volti della maggior parte degli studenti si dipinse l’ansia, la paura, la preoccupazione e l’agitazione. Tutti si avviarono verso il cancello a testa bassa e con la paura dipinta sul volto. Era come se dovessimo partecipare ad un’esecuzione! Una volta arrivati in classe, ci accomodammo nei bachi e ci ritrovammo faccia a faccia con il foglio bianco.

Dopo sei ore, passate a scrivere, rileggere, cancellare, tagliare, consegnai il mio compito ed uscii fuori. Inspirai a lungo, facendo entrare aria pulita nei miei polmoni.  Finalmente ero fuori. Il primo scoglio era passato!

Poco dopo mi accorsi che qualcuno mi seguiva. Quel qualcuno altri non era che Luca. Mi corse incontro, mentre io lo ignorai.

<< Sara, aspetta. Che t’è preso?>> disse lui.

Io continuai a camminare, ignorandolo.

<< Sara, ti vuoi fermare?>>continuò lui.

Io camminai.

Ad un tratto me lo ritrovai di lato. Mi bloccò e mi costrinse a girarmi.

<< Si può sapere che hai? Perché non mi hai risposto a messaggi? Perché mi ignori? Che t’ho fatto?>> disse lui innocente.

Io lo guardai con odio.

<< Sparisci dalla mia vista, immediatamente!>> dissi io.

<< Ma mi vuoi dire che hai?>> insistette lui.

<< E me lo chiedi pure? Che faccia tosta!>> dissi io meravigliata.

<< Ma … non capisco!>> disse lui.

<< … o non vuoi capire!>> gli dissi io.

<< Mi vuoi spiegare?>>

<< Non ne ho la minima voglia ed intenzione! Lasciami in pace, non ti voglio più vedere!>>

<< Ma perché?>>

<< E me lo chiedi pure?>> dissi io adirata.

<< Ma .. io non capisco!>> continuò lui.

Un nodo mi strinse la gola come una morsa. Mi sentii quasi soffocare,mentre i miei occhi si facevano lucidi.

<< Ieri sera … ti ho visto con Eleonora … ti ho visto ed è stato orribile! Ti odio, ti odio … sparisci dalla mia vista!>> dissi piangendo.

Mi tradii anche questa volta. Mi ero promessa di non piangere, ma non ce la feci.

<< Ma io … posso spiegarti! Aspetta …>> disse lui.

<< Non c’è niente da spiegare! Lasciami in pace!>>

Mi voltai senza salutarlo e lo lasciai lì, in mezzo alla strada, confuso e perplesso. Da quel momento non volli più sapere nulla di lui. Non mi interessava niente. Lui continuò a tormentarmi con i messaggi, con le telefonate e faceva gli appostamenti sotto casa! Ma io ero ostinata, non gliel’avrei data vinta! Non volevo parlargli e continuai ad ignorarlo per tutto il tempo. Non solo mi aveva fatto del male, ma tentava pure di giustificarsi, di scolparsi, di farsi perdonare. Come poteva? Perché non mi aveva detto sinceramente come stavano le cose? Perché ? Io mi sarei rassegnata, l’avrei accettato solo come amico, me ne sarei fatta una ragione! Più ci pensavo e più stavo male. Il mio morale in quei giorni era a terra. Studiai con poca voglia ed entusiasmo e sperai che gli esami finissero presto per potermene andare via e non vedere più nessuno.

Un pomeriggio, me lo ritrovai nuovamente sotto casa. Stavo per uscire, quando lui si avvicinò a me.

<< Sara, Sara … perché non mi vuoi ascoltare? Ti prego, dammi cinque minuti per spiegarti tutto. Ti prego!>>

Io continuai a camminare.

<< Lasciami in pace. Non voglio spiegazioni perché ho già visto abbastanza! Mi hai rovinato la vita, cosa vuoi ancora?>>

<< Chiederti scusa>> disse lui.

<< E’ troppo tardi per le scuse. Ti ho sempre perdonato perché ti amavo, ma adesso non posso farlo. Non posso andare così in basso!>> dissi io.

<< Ti chiedo solo cinque minuti per ascoltarmi!>>

<< Non voglio ascoltarti, l’ho già fatto abbastanza e mi sono sempre trovata male!>>

<< Ti prego, Sara, sii ragionevole …>>

<< No, Luca. Sai quanto male mi hai fatto? Ed io, ti ho sempre perdonato. Sempre. Adesso basta. Mi sono stancata. Tu non meriti né il mio affetto, né il mio amore, né la mia amicizia. Tu non meriti niente da me. Mi fai schifo! >>

<< Lo so, ma io ti posso spiegare … dammi almeno questa possibilità!>>

<< Ti ho detto di no e non cambierò idea. Ora, devo andare>> dissi io.

Me ne andai.

<< Sara, Sara aspetta>> disse raggiungendomi.

<< Che cosa vuoi ancora?>> dissi io.

<< Non è successo niente quella sera, credimi. Non è successo niente. Io ed Eleonora ci siamo lasciati. >>

<< Non ti credo, non è vero niente. Ma non lo capisci che così mi fai altro male? Se mi vuoi un po’ di bene, lasciami in pace. Va’ da Eleonora che ami tanto e lasciami in pace! Le nostre strade si dividono qui!>> dissi io con tristezza.

<< Perché non mi credi? Perché sei così ostinata?>>

<< Perché è la verità! Vi ho visti con i miei occhi. Non puoi dire che non è successo niente!>> dissi io.

<< E’ vero che eravamo insieme, ma credimi, non è successo niente. >>

<< Addio, Luca!>> dissi io.

Lui rimase di nuovo solo, mentre io me ne andai. Le nostre strade si dividevano lì, in quel momento. Non credo che ci saremmo rivisti più. Gli esami erano quasi alla fine, ed io ero risoluta a partire. Ora più che mai.

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Salve a tutti! Perdonate se il mio capitolo è corto o impreciso, ma l’ho scritto ieri in fretta e furia! XD Per la verità ieri non avrei dovuto scrivere che era il mio compleanno, ma, sapete, io adoro scrivere e così … l’ho fatto! :D

Quindi sono scusata se ci sono eventuali errori. XD

Allora, la trama si complica. Che ne sarà di Sara e Luca? Cosa faranno dopo la Maturità? E Luca chi sceglierà? Dilemma! XD

Un dilemma che dovrebbe risolversi a breve, ma non prometto nulla perché adesso che le vacanze sono finite lo studio mi massacrerà! XD quindi non so se riuscirò ad aggiornare spesso come ho fatto fino ad adesso! Se non lo farò, scusatemi!

 

Fatemi sapere cosa ne pensate!

Alla prossima :*

  
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