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Autore: Isaka chan    15/09/2013    4 recensioni
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“Poteva andare peggio. E non è successo. Rivaille, so che sei sconvolto, che sei esausto sia fisicamente che mentalmente, che come me non hai più la forza di andare avanti, ma devi. Lo devi a chi credeva in te, come Petra e la tua squadra, lo devi a chi è morto sapendo che tu avresti portato avanti la loro –nostra- causa, lo devi soprattutto a te stesso. Non è ora di arrendersi, Rivaille.”
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Irvin, Smith
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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L’aveva visto tornare ferito, esausto, senza più il braccio destro. Per un attimo sentì il cuore perdere qualche battito, ma si fece forza e andò ad accoglierlo, ad aiutarlo.
I soldati li lasciarono da soli, sapendo quanto il Capitano desiderasse parlare in privato con il suo superiore. E come la porta fu chiusa, Rivaille crollò.
La sua squadra spazzata via, i cittadini che non facevano altro che dare aria alla bocca perché non coscienti dell’inferno a cui andavano in contro ogni volta, e ora il braccio di Irvin. Persino per uno come lui, forte e dalla volontà ferrea, tutto questo era troppo.
Appoggiò la fronte sulla coperta, stringendo il tessuto bianco e morbido tra le dita, cercando di calmare i singhiozzi che provenivano direttamente dal cuore.
Irvin sorrise tristemente e gli scompigliò i capelli con la mano sinistra, senza cercare di consolarlo: doveva sfogarsi, doveva piangere, urlare, imprecare, doveva fare di tutto pur di non tenere più niente dentro di sé, altrimenti –Irvin lo sapeva- prima o poi avrebbe ceduto completamente e non sarebbe più stato in grado di riprendersi.
“Sai che quando sei con me puoi, Rivaille. Butta tutto fuori.”
“Stai zitto…” mormorò con voce incerta e tremante, “Dovresti essere tu a piangere, viste le tue condizioni. Non provare a consolarmi.”
“Be’, ho perso un braccio, ma sono ancora qui, no? Poteva andare peggio.”
“Saresti potuto morire!”
Poteva andare peggio. E non è successo. Rivaille, so che sei sconvolto, che sei esausto sia fisicamente che mentalmente, che come me non hai più la forza di andare avanti, ma devi. Lo devi a chi credeva in te, come Petra e la tua squadra, lo devi a chi è morto sapendo che tu avresti portato avanti la loro –nostra- causa, lo devi soprattutto a te stesso. Non è ora di arrendersi, Rivaille.”
Non provò neanche più a trattenere le lacrime, lasciò che Irvin lo guardasse in tutta la sua debolezza, con gli occhi scavati da profonde occhiaie, le guance pallide rigate dalle lacrime, la bocca contratta per non urlare e attirare lì i soldati che, probabilmente, lo attendevano fuori dalla porta per ricevere le direttive da seguire.
Strinse la coperta fino a far sbiancare le nocche e riabbassò la testa, appoggiandola sulla gamba del superiore e piangendo silenziosamente fino ad addormentarsi.
Proprio come un bambino, pensò Irvin mentre districava i capelli dell’altro con le dita, riflettendo su quale sarebbe stato il loro futuro: non poteva più uscire dalle mura ora, sarebbe stato solo un peso per tutti, perciò sarebbe toccato a Rivaille prendere il comando.
Sospirò pesantemente e scivolò sul materasso, stendendosi piano e cercando di non svegliare l’altro. Era preoccupato, ma sapeva che Rivaille ce l’avrebbe fatta. Aveva fiducia in lui sia come soldato che come uomo ed era convinto che non l’avrebbe deluso.
La perdita del braccio, comunque, ha i suoi risvolti positivi, soppesò l’uomo immaginandosi Rivaille a sbrigare quelle odiose pratiche che persino lui detestava, sorridendo per le imprecazioni che sapeva avrebbe sentito da quel giorno in poi.
Chiuse gli occhi, tenendo ancora tra le dita le ciocche nere dell’altro, lasciandosi andare e addormentandosi in fretta, stanco e debilitato.
 
 
Ora tocca a te, Comandante Rivaille.
 
 
 
Angolo della beota piangente:
Uhm, ok. Insomma, l’ultima cosa che mi aspettavo era entrare in questo fandom scrivendo una fic (fluff? Angst? Non lo so manco io, in realtà) su Rivaille e Irvin.
Questa, come avrete potuto notare, è la mia personale idea del ‘dopo capitolo 49’. Spero vivamente che Irvin ritorni vivo. DEVE tornare vivo.
Che dire, i personaggi (più Rivaille che Irvin) sono OOC, ma spero di non essere andata troppo oltre.
Spero che vi sia piaciuta e ringrazio in anticipo tutti quelli che spenderanno un minuto (forse anche due o tre) per leggerla.
A presto,
Isaka chan
   
 
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